TV 8K in crisi: consumi alti, vendite in calo

Nicola Zucchini Buriani 08 Febbraio 2023 Display e Televisori

L'ultima edizione del CES di Las Vegas è stata caratterizzata dalla quasi totale assenza di novità nel segmento dei TV 8K. In questo articolo analizziamo le ragioni di questo calo di interesse da parte dei produttori.


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L’edizione 2023 del CES si è appena conclusa e ha portato una quantità piuttosto corposa di novità per gli amanti del video. Come accade spesso la fiera di Las Vegas si è concentrata soprattutto sulla gamma di TV 2023 che molti dei maggiori produttori hanno presentato, anche se con qualche defezione importante, Sony tra tutte.

Tra le tendenze e le tecnologie presentate è impossibile non notare un elemento comune: i TV 8K hanno ricevuto poca attenzione o sono completamente spariti dalla comunicazione di marchi anche di primo piano. Le motivazioni che hanno portato a questa situazione sono sostanzialmente due: la prima è legata all’introduzione di limiti molto più stringenti riguardanti l’efficienza energetica, tramite una normativa che entrerà in vigore il primo marzo 2023.

La seconda ragione è invece di natura prettamente commerciale: le vendite di TV 8K non solo stentano a decollare ma nel 2022 sono calate per la prima volta. Il mercato non si sta quindi espandendo ma, al contrario, ha registrato una contrazione, un fatto del resto non sorprendente se si considerano i prezzi e la disponibilità di sorgenti capaci di sfruttare realmente l’altissima risoluzione dei pannelli.

In questo articolo andremo ad affrontare tutti questi argomenti, partendo da una disamina del recente passato e finendo con un’analisi delle tendenze emerse al CES 2023.

SOMMARIO

NASCITA E CRESCITA DEI TV 8K


Sharp LV-85001 - ©TechSpot
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I televisori 8K sono una tecnologia relativamente recente: il primo modello è stato presentato da Sharp nel 2011. Il produttore giapponese è stato anche il primo a portare sul mercato un prodotto finito: parliamo del modello LV-85001, un 85” lanciato in Giappone verso la fine del 2015 al prezzo di 16 milioni di yen, circa 120.000 euro ai tempi. La terra del sol levante è del resto da sempre all’avanguardia sull’utilizzo dell’altissima risoluzione, grazie soprattutto al contributo di NHK che ha sviluppato tutto l’ecosistema che ruota intorno all’8K, dalle videocamere alle soluzioni per distribuire i contenuti.


Sony ZG9 - ©Xataka
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Nel corso degli anni si sono succeduti vari prototipi presentati alle principali fiere di settore, dal CES a IFA. Praticamene tutti i principali marchi ne hanno realizzati diversi, che in alcuni casi sono poi serviti come base per sviluppare TV arrivati effettivamente in commercio. Le prime serie a poter essere considerate realmente di fascia “consumer”, cioè destinate ad un ampio pubblico, sono probabilmente uscite nel 2018 a cominciare dai Q900R Samsung (qui la nostra anteprima), lanciati in occasione di IFA 2018. Da lì in poi il mercato si è arricchito via via con molti prodotti 8K: a LCD come il 75SM99 NanoCell di LG, la serie ZG9 di Sony (che abbiamo recensito qui), TCL X915 e Hisense H75U9E (qui le nostre prime impressioni) si sono progressivamente aggiunti anche gli OLED, proposti in prima battuta da LG con la serie Z9 da 88”, oggetto di una nostra prova.


LG Z9
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L’enfasi posta da tutti i principali attori sul mercato e l’attenzione mediatica facevano pensare che gli 8K avrebbero presto occupato una posizione importante nella fascia più alta del mercato, andando progressivamente a soppiantare i TV Ultra HD e riproponendo lo schema che ha portato a marginalizzare sempre più i modelli Full HD. Di pari passo con il lancio delle prime serie consumer e con l’ampliamento della gamma 8K, sono stati compiuti notevoli passi in avanti sul fronte dell’elettronica, un processo necessario per compensare la scarsa quantità di contenuti a risoluzione nativa.


Samsung Q900R - ©HDblog
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Sono così nati i primi processori con intelligenza artificiale (AI) propriamente detta, anche se in realtà alcune applicazioni “ante litteram” si erano già viste ad esempio sul proiettore Sony VPL-VW1000ES, il primo con risoluzione 4K. In un breve lasso di tempo si è passati dalla versione più basilare delle reti neurali, il machine learning, al più sofisticato deep learning tuttora in uso sui modelli 8K in commercio e su tutti gli Ultra HD di fascia più alta. Dietro queste terminologie apparentemente oscure si celano sistemi che applicano tutte le ottimizzazioni come upscaling, riduzione del rumore, video, aumento del dettaglio eccetera.


Hisense H75U9E
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Il successo dell’AI è legato alla capacità di applicare un’elaborazione dei segnali non più in base a criteri generici, poco efficaci per calcoli così complessi, ma esaminando in tempo reale i singoli elementi che li compongono. Con il deep learning si è arrivati a realizzare processori capaci non solo di analizzare e intervenire su singoli elementi: l’ottimizzazione avviene riconoscendo la tipologia del materiale visualizzato su schermo, cioè il contesto. Tutte queste migliorie hanno effettivamente facilitato la fruizione di video HD e Ultra HD sugli schermi 8K, assicurando una qualità video soddisfacente a patto che il materiale di partenza sia buono.

LA MANCANZA DI SORGENTI 8K


Alcuni contenuti esclusivi di The Rings of Power sono disponibili in 8K sui TV Samsung
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La bontà delle elaborazioni eseguite dai processori video non può comunque arrivare ad eguagliare la fruizione di materiale 8K nativo. Per questo motivo è importante che il grande pubblico possa avere accesso ad una vasta quantità di contenuti con semplicità. Lo abbiamo del resto visto anche con i TV Ultra HD: il contributo dei servizi streaming, ormai da tempo ricchi di film e serie TV in 4K, ha sicuramente pesato tantissimo in questo senso, favorendo la progressiva dismissione dei pannelli Full HD, ormai rimasti esclusivo appannaggio dei modelli di fascia bassa, specialmente con diagonali piuttosto ridotte.

Purtroppo l’evoluzione delle elettroniche non si è accompagnata ad una altrettanto veloce diffusione di materiale 8K nativo. L’industria cinematografica è sempre stata molto fredda da questo punto di vista e non sembra intenzionata a cambiare strada. A meno di clamorosi ripensamenti, l’8K non rientra nei piani delle major e del resto adottarlo comporterebbe inevitabilmente un sensibile innalzamento dei costi sia per girare i contenuti sia per tutta la fase di post-produzione. I costi rappresentano anche la motivazione per cui in alcuni casi si finalizzano i lavori a risoluzione 2K.


La terza stagione della serie Sky Das Boot, disponibile in 8K su Samsung TV Plus in Germania
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Per quanto riguarda le trasmissioni televisive, le potenzialità sembrano molto maggiori rispetto al cinema: l’8K nasce infatti con l’intento di avvicinare gli spettatori allo schermo e di farli concentrare su un punto piuttosto che sull’immagine nel suo complesso. Offrire un dettaglio sensibilmente superiore in occasione di importanti eventi sportivi o documentari potrebbe pertanto costituire un vantaggio apprezzabile. I limiti sono in questo caso prettamente tecnici e riguardano la banda occupata da segnali composti da oltre 33 milioni di pixel aggiornati 50 o 60 volte al secondo. Ad oggi solo il Giappone propone un canale in 8K sul satellite: è BS8K, curato dall’emittente di Stato NHK.

La scelta del satellite non è casuale: è praticamente l’unico mezzo capace di assicurare una cospicua quantità di banda e una diffusione capillare (è sufficiente disporre di un’antenna), senza eventuali problematiche causate da congestioni delle reti, come invece può accadere ai servizi streaming in caso di importanti eventi in diretta. Parlando di streaming, qualche esperimento volto a portare contenuti in 8K c'è stato: citiamo ad esempio alcune sequenza della serie "The Rings of Power" di Amazon, disponibile sui TV Samsung e alla terza stagione della serie "Das Boot", una produzione Sky Originals tedesca che in Germania è presente su Samsung TV Plus a piena risoluzione.


2001: Odissea nello spazio trasmesso sul canale BS8K di NHK - ©The Verge
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Se però escludiamo queste pochissime eccezioni, l’8K per ora sembra destinato a restare confinato entro un perimetro piuttosto definito e limitato: ci riferiamo ai video disponibili su YouTube, già presenti in buona quantità ma solitamente relegati a viaggi o brevi documentari, creati generalmente da professionisti che dispongono dell’attrezzatura adeguata.

Si tratta quindi di una nicchia che probabilmente resterà più o meno inalterata anche nel prossimo futuro. È innegabile che la disponibilità di fotocamere e smartphone capaci di riprendere video in 8K sia in costante aumento ma si parla comunque di filmati che sono difficilmente gestibili dall’utente medio. Volendo anche escludere il costo delle attrezzature dal conto, restano da affrontare tutte le problematiche relative allo stoccaggio dei filmati, che occupano una quantità enorme di spazio. In fase di montaggio servono poi computer molto prestanti per poter lavorare tutti gli spezzoni e arrivare a realizzare un video fatto e finito.


Il video Ghost Towns, disponibile in 8K su YouTube
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Ovviamente anche la diffusione dei TV 8K esercita un peso tutt’altro che trascurabile: i produttori di contenuti sono poco propensi ad investire sulla capacità trasmissiva per un canale satellitare, sulle reti per lo streaming eccetera se poi i contenuti possono essere visti solo da una platea molto ristretta di potenziali consumatori. Lo status quo potrebbe probabilmente migliorare con la diffusione dei codec di nuova generazione, cioè AV1, VVC e AVS3, tutti più efficienti di HEVC e quindi capaci di far risparmiare banda, abbassando i costi e anche i requisiti lato utente (non tutti dispongono di accessi internet velocissimi, in Italia lo sappiamo bene).

Se escludiamo i già citati video su YouTube, le uniche altre sorgenti effettivamente disponibili a risoluzione 8K nativa sono le foto e i videogiochi. Le ultime generazioni di GPU NVIDIA e AMD includono modelli capaci di far girare titoli ad altissima risoluzione. Ci sono però limitazioni piuttosto impattanti: alcuni giochi particolarmente pesanti faticano non poco se renderizzati a risoluzioni così alte, anche su sistemi di fascia altissima. C’è poi da considerare il costo di un sistema capace di supportare il gioco in 8K: si parla di qualche migliaio di euro. Sommando il costo di un PC di questo tipo a quello di un TV 8K possiamo subito notare come l’accessibilità sia estremamente limitata: queste cifre rendono i videogiochi in 8K un contenuto fruibile solo da pochissimi appassionati con disponibilità economiche decisamente più alte della media.

I NUOVI LIMITI AI CONSUMI IMPOSTI DALL’EUROPA


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Se la disponibilità di contenuti a risoluzione 8K è un limite da sempre esistente e dunque non una novità dell’ultima ora, le nuove normative sull’efficientamento energetico sono invece un fattore che peserà significativamente sull’immediato futuro dei TV 8K. La questione è stata sollevata nell’ultimo trimestre del 2022 ma nasce da più lontano, precisamente dai parametri fissati nel marzo del 2019. Come abbiamo riportato in questo articolo, si parla per la precisione dell’Indice di Efficienza Energetica (EEI, Energy Efficiency Index), il cui calcolo è basato sulla potenza media assorbita dai TV con impostazioni di fabbrica, mentre vengono visualizzate immagini assimilabili alle trasmissioni televisive.

La normativa che entrerà in vigore dal primo marzo 2023, cioè prima dell’arrivo nei negozi della gamma 2023, prevede un abbassamento dell’EEI da 1,10 a 0,90, corrispondente a circa 140 W per un 75”, 110 W per un 65” e meno di 90 W per un 55”. Rientrare in questi parametri è molto più difficile per uno schermo 8K a causa dell’alta densità di pixel: ricordiamo che sono 7680 x 4320, cioè oltre 33 milioni contro gli 8,3 milioni circa dei modelli Ultra HD. Per questo motivo tutti i TV 8K sono molto poco efficienti e richiedono più energia per raggiungere una luminanza uguale a quella dei modelli Ultra HD di pari diagonale.

Non stupisce perciò che tutti i principali produttori abbiano da tempo esternato una certa preoccupazione, chi più e chi meno, in merito all’applicazione della normativa, tanto da arrivare in alcuni casi a pronosticare la fine della commercializzazione nel Vecchio Continente. Come vedremo parlando delle novità emerse dal CES, c’è chi è riuscito a venire a capo dei nuovi limiti, utilizzando alcuni escamotage, e chi ha invece preferito prendere strade diverse, almeno per il momento.

LE VENDITE IN CALO


Le vendite nel mercato TV secondo i dati di Trendforce
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Il 2022 non è stata un’annata positiva per il mercato TV. La forte domanda innescata dalle limitazioni alla circolazione, durante il periodo della pandemia, ha indotto molte persone a cambiare televisore tra il 2020 e il 2021. Le progressive riaperture hanno portato ad un ritorno alla socialità, favorendo nuovamente le attività al di fuori delle mura domestiche. Su questi scenari si è poi inserita la forte crescita dell’inflazione, che ha esercitato un peso considerevole sulle tasche dei consumatori.

I produttori hanno affrontato questa situazione attuando politiche aggressive tramite promozioni e scontistiche necessarie a smaltire l’eccesso accumulato nei magazzini. Tutte queste misure non sono bastate a scongiurare un andamento negativo: secondo TrendForce il 2022 si è concluso con una contrazione del 3,9% rispetto all’anno precedente. Il punto raggiunto è il più basso dell’ultima decade.

In questo scenario i televisori 8K hanno registrato per la prima volta un calo: le stime parlano di un -7,4% rispetto all’anno precedente, attestandosi a circa 400.000 unità spedite. Per il 2023 di prevede un ritorno in positivo con 500.000 unità spedite anche se andranno calcolati gli effetti delle nuove normative europee, il cui peso potrebbe rivelarsi fondamentale per l’andamento globale dato che l’Europa è uno dei mercati principali per i prodotti 8K.

CES 2023: I TV 8K SONO I GRANDI ASSENTI


Samsung QN900C
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Il quadro che abbiamo tratteggiato è fondamentale per comprendere lo scenario entro cui si devono muovere tutti i produttori di TV. Al CES 2023, appena conclusosi, sono stati presentati molti dei modelli che arriveranno nel corso dell’anno, con un’enfasi particolare sulle tecnologie più importanti e sui prodotti capaci di attirare maggiormente l’attenzione dei potenziali acquirenti. Samsung, assoluta dominatrice del segmento 8K, ha confermato il proprio impegno posizionando ancora una volta i Neo QLED 8K al vertice della sua gamma. I Neo QLED Ultra HD, così come i QD-OLED, rinnovati e raddoppiati ora con l’arrivo delle serie S95C e S90C, si collocano su una fascia un po’ più bassa, a riprova del fatto che il colosso coreano intende ancora puntare con forza sulla risoluzione 8K, pur senza rinunciare ad un’offerta diversificata.

La tre linee annunciate, QN900C, QN800C e QN700C proporranno tagli da 55”, 65”, 75”, 85” e anche 98”, una novità introdotta al CES. Questi modelli arriveranno anche in Europa: Samsung ha dichiarato a 8K Association di poter rispettare le nuove normative in materia di efficienza energetica. La conferma non desta sorpresa: i comunicati inviati alla stampa specializzata da Samsung Italia, in occasione del CES, includevano tutti i già citati modelli, segno evidente dell’intenzione di commercializzare i prodotti in tutto il mondo. Sarebbe del resto praticamente impossibile proporre i Neo QLED 8K come ammiraglie per poi dover rinunciare a venderli nel Vecchio Continente, un mercato troppo importante per prodotti di questa fascia.


LG Z3 da 88"
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Chris Chinnock, Executive Director di 8K Association, ha anche spiegato quali misure intende adottare Samsung per rientrare nei limiti. In pratica si pensa di agire sulla modalità pre-impostata in fabbrica: i TV 8K “out of the box” (cioè appena tirati fuori dalla scatola e accesi) adotteranno una modalità eco che limiterà sensibilmente la luminosità. L’abbassamento della luminanza sarà maggiore sui modelli di taglio più piccolo, quelli che di fatto sono i più ostici da gestire da questo punto di vista. Si cercherà poi di fare una comunicazione mirata soprattutto nei punti vendita, spiegando che la modalità video di fabbrica è più buia ma cambiandola con una delle altre si potranno ottenere immagini molto più brillanti.

Se per Samsung l’8K è ancora un argomento tecnologico su cui puntare con forza, lo stesso non si può dire per gli altri produttori che hanno partecipato alla fiera di Las Vegas. Un esempio emblematico è rappresentato da TCL, che al CES non ha portato alcun modello con risoluzione superiore all’Ultra HD. L’assenza non è stata casuale: ce lo ha spiegato Marek Maciejewski, direttore allo sviluppo prodotti TCL per l’Europa. Anche per il marchio cinese è possibile rispettare i nuovi parametri per i consumi ma non immediatamente. Come abbiamo già chiarito all’interno dell’articolo, gli schermi 8K sono poco efficienti. Quanto poco di preciso? Se parliamo di LCD 8K, la trasmittanza, cioè la quantità di luce che dalla retroilluminazione arriva allo spettatore, passando attraverso il pannello LCD, è circa il 3,5%.


Il prototipo TCL con design 1G1D
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Si tratta di una quantità davvero ridotta, circa la metà rispetto agli Ultra HD che si attestano invece intorno al 7%. Ciò significa che per poter ottenere un picco di luminanza di 1.000 nit è necessario generarne circa 30.000 a livello della retroilluminazione. La soluzione attualmente in sviluppo consiste in un miglioramento della trasmittanza per portarla al 5,5% - 6%, diminuendo così i consumi ad un livello tale da risultare conformi con la nuova normativa europea. Uno dei prototipi in mostra al CES, il 98” a 240 Hz, è realizzato proprio con tecnologie che possono aiutare a raggiungere questo risultato: si tratta del design 1G1D, usato per ridurre il numero di transistor e ottenere una trasmittanza non molto lontana dal 6%. Per questo motivo TCL non porterà nuovi TV 8K in Europa per il momento, anche se assicura che si tratta solo di un arrivederci e non di un addio.

Passiamo quindi a LG: la connazionale e rivale di Samsung ha presentato i nuovi OLED 8K Z3 da 77” e 88”, i diretti successori degli Z2 usciti lo scorso anno. Questi prodotti verranno distribuiti in tutto il mondo. Per quanto riguarda gli LCD, è stata annunciata (ma non mostrata) solo la nuova serie QNED99 che però sarà disponibile sono in alcuni mercati selezionati. Tra questi non sembra saranno inclusi né gli Stati Uniti né l’Europa e infatti il QNED99 non era presente nel materiale stampa inviato ai giornalisti di questi Paesi.


Hisense ULED X da 110"
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LG non si è soffermata sulle motivazioni che hanno portato a questa decisione ma è difficile non pensare che il calo nelle vendite e probabilmente anche i più stringenti limiti ai consumi abbiano assunto un ruolo importante. In Europa arriveranno solo gli OLED Z3 che, presumibilmente, continueranno ad essere proposti in numeri piuttosto contenuti e con prezzi molto alti. In pratica gli 8K restano in gamma anche nel 2023 ma con una sola serie fuori della portata per la maggior parte del pubblico.

Sugli altri produttori non c’è molto da dire: Hisense ha mostrato la nuova gamma ULED, al cui interno sono presenti molti modelli Mini LED piuttosto sofisticati. Se si esclude il 110" ULED X 8K, nessuno dei televisori annunciati dispone però di una risoluzione superiore all’Ultra HD e pertanto non ci sono novità relative al segmento 8K. Panasonic ha invece concentrato tutta l’attenzione sulla nuova serie ammiraglia, la MZ2000, come del resto ha fatto negli ultimi anni. Ricordiamo poi che Panasonic non ha ancora commercializzato un TV 8K. Mancano infine all’appello Sony e Philips: la prima ha scelto di lanciare la gamma TV 2023 con un evento che si terrà la prossima primavera, mentre Philips (o per meglio dire TP Vision) comunicherà come sempre le sue novità alla stampa europea nel corso delle prossime settimane.

CONCLUSIONI



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I nuovi e più stringenti limiti ai consumi hanno sicuramente esercitato un peso non trascurabile sui progetti dei principali produttori di TV per il 2023. Evidentemente le preoccupazioni espresse lo scorso ottobre da 8K Association non erano campate in aria. Riteniamo comunque che tra le ragioni per cui sono state annunciate poche novità 8K al CES vi sia anche l’andamento delle vendite, che come abbiamo visto non solo non hanno ingranato come probabilmente molti speravano ma che, anzi, hanno subito un arretramento.

Non sorprende dunque che, in una congiuntura in cui il mercato nel suo complesso si contrae, la nicchia dei prodotti 8K fatichi a giustificare alti investimenti, necessari per incrementare l’efficienza, né che il tempo dedicato a questa categoria di prodotti sia stato molto ridotto se non del tutto azzerato, preferendo concentrare le energie su tecnologie capaci di far maggior presa sulla massa o di assicurare una maggiore appetibilità commerciale.


Il confronto tra l'efficienza dei principali codec video
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Non riteniamo comunque che si possa parlare di una morte prematura per i TV 8K: anche se le difficoltà sono evidenti, la progressiva diffusione dei tagli extra-large, con modelli come il TCL da 98” (che abbiamo provato qui) o il display professionale Sony da 100” (qui la nostra recensione), fornisce una sponda naturale all’aumento della risoluzione. Lo stiamo del resto vedendo anche con le novità annunciate nel mercato dei proiettori a tiro ultra-corto, con Hisense e soprattutto Samsung pronte a lanciare i primi modelli 8K, anche se vobulati.

Siamo quindi più propensi a parlare di una importante battuta di arresto causata da una concomitanza di fattori sfavorevoli: sarà l’evoluzione del mercato e delle tecnologie, tra cui i processori video e le nuove codifiche più efficienti, a fornirci indicazioni più precise nel prossimo futuro.

Commenti (14)

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  • AlbertoPN

    08 Febbraio 2023, 14:48

    Già anni fa (oltre una decina) si parlava di pannelli piatti 8K utili per l'auto-stereoscopia (tecnologica uscita con un mega prototipo ai tempi, non ricordo da chi, e ricomparsa in questa edizione di ISE appena conclusa) o per avere ampie porzioni di immagine da poter zoomare nel dettaglio di una porzione di essa, mantenendo un'ottima risoluzione.

    Per il resto, a parte l'abominio della legge sui consumi voluta dalla EU che è l'ipocrisia delle ipocrisie, credo che i veri fattori deterrenti alla diffusione di queso formato siano:

    - l'assenza di contenuti master (anche in DCI non esiste una 8K) per cui neppure film su media acquistabili in 8K;
    - il digital divide (che pur in presenza di codec super efficienti, rende problematico già solo lo streming in 4K ovunque);
    - i processori appannaggio di TV e VPR che non sono così potenti da upscalare segnali HD in 8K e forse neppure così performanti da poterlo fare in modo effortless da 4K ad 8K (anche se qualcuno obbietterà che sia solo uno scaling lineare ....);
    - che nessuno dei produttori di VPR a tecnologia proprietaria abbia neppure ventilato l'introduzione di una matrice 7680x4320 pixel nativi, quando una scossa al mercato la diede (prematuramente e con risultati, oggi, contestabili) proprio il mercato dei VPR in anticipo su quello mass market dei TV a schermo piatto.

    Mettiamo anche che quando è stata presentata la HD (720p e 1080i/p) ci sono voluti anni per arrivare da un 576P probabilmente in 4:3 ad un 1080p in 16:9, ma [U]era ben presente in tutti che la risoluzione target era la seconda[/U], con la 720p passaggio obbligatorio per limiti tecnologici imposti e per una transizione non troppo violenta da un mercato dominato dai CRT che proprio non digerivano un segnale 1080p per insuperabili limiti fisiologici.
    Con la UHD parte del peccato originale è stato invece quello di presentare ancora assieme la 4K e la 8K, con la palese e netta percezione al tempo che passare da 2M di pixel (circa) di un 1080p agli 8M di pixel (circa) di un 2160p fosse già uno step tanto grande (visto che per anni sono mancati i contenuti nativi, su media fisico o streaming), [U]quanto arrivare ai 33M di pixel (circa) di una 4320p fosse utopistico se non per applicazioni speciali[/U] come detto sopra, ma che la 8K NON sarebbe mai stata un elemento distintivo o un target agognato dagli appassionati.

    In questi anni, poi, ci sono state tutte le dinamiche del mercato, di economia stravolta, di geopolitica che hanno incasinato le cose (shortage e costo dei materiali e materie prime) e sono stete la causa dell'accumulo di ritardi e spostamenti nella timeline ideale di questa transizione voluta più per mantenere vivo il mercato e costringere gli acquirenti ad un rapido ricambio generazionale di questi prodotti, divenuti quasi ad obsolescenza programmata, ma [U]oggi il vero status è il display piatto (magari OLED e successive varianti) sui 100 o giù di li[/U], piuttosto che TV di diagonali importanti ma più piccole se pure 8K.

    Anche il fatto ha più pixel = è più meglio non attacca più da un pezzo, neppure a livellio di marketing.
    Se devo prendere oggi un display 4K da 100 che costa come un display 8K magari da 80 opto decisamente per il primo.

    Arriveranno? Non arriveranno ? Sono certo di si, le troveremo nei negozi prima o poi, perché comunque è una carta che l'industria si è spesa e che quindi deve giocarsi obtortocollo, ma credo che i tempi si dilateranno moltissimo prima che siano qualcosa a cui l'utente medio punti per il suo salotto (o per videogiocare su schermo grande).
  • pace830sky

    08 Febbraio 2023, 15:43

    Non credo di essere l'unico ad essere passato al fronte 4K-scettico [I][U]dopo[/U][/I] avere provato un po' di contenuti 4K ed avene rilevato la [I][U]inutilità rispetto alla fruizione della storia[/U][/I]. Insomma è tanto da urlo il 4k nei documentari e nelle clip promozionali dei produttori, quanto fastidioso in certi primi piani dove ti trovi a contare i brufoli in faccia al protagonista.

    Conclusione: quando sento parlare di 8K semplicemente [I][U]passo oltre[/U][/I], so che così come ora su un 65 uso esclusivamente materiale 2K un domani che dovessi passare ad un 85 (un Tv ancora più grande non c'entra) avrò un bell' arretrato di produzioni 4K da apprezzare.

    @albertoPN: la riserva di risoluzione immagine extra per zoommare ha senso per il materiale girato, riguardo al pannello assume lo stesso senso solo se si parla di visione a distanza ravvicinata, nella quale poi conta non tanto la risoluzione quanto i pixel per pollice (*), quindi la risoluzione rapportata alle dimesioni fisiche dello schermo.

    (*) distanza ravvicinata = monitor, telefonini e tablet
  • AlbertoPN

    08 Febbraio 2023, 18:39

    Originariamente inviato da: pace830sky;5232089
    la riserva di risoluzione immagine extra per zoommare ha senso per il materiale girato, riguardo al pannello assume lo stesso senso solo se si parla di visione a distanza ravvicinata, nella quale poi conta non tanto la risoluzione quanto i pixel per pollice (*), quindi la risoluzione rapportata alle dimesioni fisiche dello schermo


    Si parlava di poter catturare le immagini in 8K, magari eventi sportivi con una lente grandangolare o molto ampia, così che si diminuissero il numero di telecamere e poter comunque ritagliare dei quadri e zoomarli, ottenendo magari immagini in HD che quindi potevano essere trasmesse agevolmente o ottenere più picture in picture da una unica inquadratura, sempre con buona risoluzione.

    Se parliamo di pixel/pollice e quindi di distanza di visione per poter apprezzare davvero un'immagine 8K reale, significherebbe guardare una TV da magari 65/70 in posizioni che sono praticamente impossibili in un salotto classico, quando quasi in configurazione desktop.

    In un mercato che ha bisogno della qualità per poter fare margini, quando anche gli OLED sono diventati praticamente di bassa redditività (se non pochissimi, selezionati modelli, a bassissima diffusione) si era pensato all'inizio che avere display 8K avrebbe potuto garantire quel quid percepito che permettesse di pagare un prezzo premium.
    Al momento non sono sicuro che questo abbia funzionato.
  • stazzatleta

    08 Febbraio 2023, 19:05

    Li trovo sensati solo in ambito professionale, in un ambiente domestico non ne percepisco l'utilità.

    Già col 4K si era prospettato un allargamento delle inquadrature per le trasmissioni sportive, ma non mi sembra poi che qualcosa sia cambiato nella modalità di ripresa.
  • pace830sky

    09 Febbraio 2023, 07:10

    Vero, tutt' al più potrebbe interessare fortunati con una sala video abbastanza spaziosa da poter un domani - quando saranno commercialmente disponibili - installare schermi da 100 e magari oltre.

    @AbertoPN: ok
  • xxxxyyyy

    09 Febbraio 2023, 15:32

    La congiunzione astrale contro l'8K e' totale... ci mancava solo l' eccezziunale serie Gli anelli del potere come traino.
  • pipperon

    11 Febbraio 2023, 09:10

    12.354K

    Il fatto e' che il 4K e' gia' sovrabbondante per una visione casalinga, dove il 1080 sarebbe gia' esagerato.
    Data la dimensione dei display, la distanza di visone, il canale dati medio (lo ricordiamo cosa e' il DTT o la connessione media continuativa?) eccetera il 4K e' gia' una maledetta esagerazione cosmica che funzionicchia solo se gli date in pasto un BD

    Parlare di 8K e' follia doppia.

    Tripla se guardiamo la coerenza colore e' la necessita' per display bolsi di incrementare la luminosita' (oltretutto propagandata usando una misura anni 60 come il nit che dice tutto sulla necessita' di spaccare gli occhi)

    Forse prima di urlare di avere piu' pixel si sarebbe dovuto chiedere di aver un'immagine migliore.
  • AlbertoPN

    11 Febbraio 2023, 15:04

    Originariamente inviato da: pipperon;5232403
    Parlare di 8K e' follia doppia.
    Tripla se guardiamo la coerenza colore .... cut ...


    Quadrupla se pensi ai soli pixel

    Originariamente inviato da: pipperon;5232403
    Forse prima di urlare di avere piu' pixel si sarebbe dovuto chiedere di aver un'immagine migliore.


    E sorgenti native di reale qualità.
  • jedi

    14 Febbraio 2023, 05:24

    Parlare che il 4K non serve è un ragionamento molto limitante.
    Io utilizzo un Vpr Sony GTZ 380 su schermo da 134 pollici e la differenza è eccitante ,soprattutto sui secondi e terzi piani.Ma anche sul mio Oled Panasonic da 55 pollici ,si vede che hai un immagine piu' stabile ,anche se chiaramente per me è una fonte secondaria.
    Certo volte vedo che si critica ,tanto per farlo ,oppure per andare sempre contro corrente.
    Questo lo trovo desolante
  • pace830sky

    14 Febbraio 2023, 06:58

    Suvvia, 134 pollici è il doppio (=quadruplo della superficie) di un 65 (come il mio), quando il formato più venduto è il 55.

    Riguardo alla maggiore resa sul 55: so che altri si sono espressi diversamente, ciò che io sostengo è che la maggiore risoluzione è inutile se non dannosa per apprezzare la storia non che di per sé non dia un effetto wow! soprattutto su demo e documentari naturalistici.
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