
Originariamente scritto da
Picander
qual è la differenza tra il riferimento cinematografico e il contenuto di un cd?
Chiarisco meglio: entrambi non sono la realtà, ma il frutto di un lavoro di montaggio. Alta fedeltà è cercare di annullare il montaggio e rappresentare la realtà?
No, non è questo che volevo dire. Non è possibile rappresentare la complessità del reale con strumenti comparativamente involuti come quelli che compongono gli impianti hi-fi e home theater. Non ci si avvicinano nemmeno.
Il mio punto è un altro. Nel campo del video esiste un riferimento su cui tutti i registi e i produttori si basano per ottenere l'effetto desiderato. Il riferimento che detta le coordinate del punto di bianco, dei colori primari e secondari e il range ottimale di output luminoso per teli di proiezione o pannelli TFT. Un regista parte proprio da questo, dando per scontato (a torto o a ragione) che chi godrà della sua opera lo farà attraverso un dispositivo regolato secondo tali criteri. Se poi desidera colori più saturi per la propria pellicola, essi saranno più saturi rispetto al gamut di riferimento.
Nell'audio, invece, chi stabilisce qual è il timbro corretto per tutte le riproduzioni? Perché nel video il riferimento è uno solo per tutti i film e i concerti e se nell'audio c'è un riferimento, deve essere parimenti sempre valido a prescindere dalla sorgente. Qual è il grado di controllo (tightness) ottimale dei bassi, la setosità corretta delle acute, l'ampiezza giusta della scena sonora? Quali sono i parametri matematici da seguire per impostare l'audio in maniera universalmente corretta e quali sono gli strumenti da utilizzare? Qual è lo standard su cui si basano tutti gli artisti, i fonici e i produttori (che spesso impongono scelte di natura artistica ai primi due)?

Originariamente scritto da
chiaro_scuro
Da esterno penso che se l'impianto non ha provocato nessuna emozione allora era tarato veramente bene!
E suonava davvero male, poiché riusciva ad annullare la sola ragione per cui si fa musica e la si ascolta: provare emozioni. Personalmente, spenderei davvero malvolentieri i miei soldi per un impianto anemico e impersonale che non mi dà alcuna emozione.

Originariamente scritto da
chiaro_scuro
il riferimento è quello che ascolta il tecnico del suono perchè è quello che il tecnico del suono ha voluto (ubriaco o meno che sia, capace o incapace che sia).
Ma i tecnici del suono sono tanti: devo dedurne che abbiamo tanti riferimenti quanti sono i tecnici del suono? Perché allora ci vorrebbero anche altrettanti impianti tarati ad hoc per ascoltare la musica "nel modo giusto". Per essere un "riferimento" mi sembra un po' troppo relativo. Se ognuno fa di testa sua non c'è alcun riferimento.

Originariamente scritto da
chiaro_scuro
qualcuno ha mai sentito il pugno allo stomaco suonando la nota più bassa di un pianoforte da concerto? Perchè l'impianto dovrebbe fartelo sentire?
Perché un basso tipo "pugno nello stomaco" è più piacevole di un basso anemico e asciutto, per esempio. Oppure perché non ha senso avere due sub da 18" pilotati da altrettanti finali di potenza se l'effetto è lo stesso di un sub da 12" pilotato dall'uscita preamplificata del pre. Vista la spesa richiesta, se i due sub da 18" non mi scoperchiano la casa li picchio in testa a chi me li ha venduti.

Originariamente scritto da
Picander
dovresti prendere in considerazione che può essere diverso da quello di riferimento. (e il riferimento c'è)
Per esserci mi sembra alquanto sfuggente. In cinque pagine non è ancora saltato fuori. Vogliamo metterlo nero su bianco, questo riferimento? Va bene anche su ocra, visto il layout del forum (il flame per stabilire il vero colore dello sfondo dei post su AVMagazine su un altro thread, per favore
)

Originariamente scritto da
AirGigio
Nell'audio c'è: il concerto che si riproduce o l'aria dell'opera preferita (a proposito quella di verdi riprodotta dall'Adeo in ambito HT era "abbastanza" fedele) o il suono del singolo strumento
Eh, no: mettetevi d'accordo! O il riferimento sono gli strumenti veri e il concerto live, oppure no. Non potete dirmi che valgono entrambe le cose.
Come si misura "l'aria dell'opera preferita" in modo da tradurla in un settaggio per l'impianto, comunque? Ammesso e non concesso che sia giusto, anche solo concettualmente, avere tanti riferimenti quante sono le sorgenti che vogliamo riprodurre.

Originariamente scritto da
chiaro_scuro
Ci vuole davvero una faccia tosta a dire che quell'impianto ha una scarsa dinamica. Come dire che una ferrari ha una scarsa accelerazione.
Perdonami, chiaro_scuro, ma ci vuole davvero una faccia tosta a fare questa affermazione dopo aver premesso che l'impianto in questione non l'hai mai ascoltato!

Originariamente scritto da
chiaro_scuro
Beh, questo non è che significa molto semplicemente perchè in questo ambito il rigore è molto meno apprezzato dell'emozione.
Nella quotidiana ricerca del piacere trovo che l'emozione sia molto più efficace del generico attaccamento a un non meglio definito rigore, per ottenere il mio scopo. Che nella riproduzione musicale è proprio il piacere di provare emozione.

Originariamente scritto da
chiaro_scuro
Un impianto rigoroso non decide come emozionarti perchè a quello spetta alla registrazione che stai riproducendo mentre tu vorresti che sia l'impianto a darti emozioni. Ripeto, punti di vista.
Punti di vista, allora. Siamo d'accordo. Punti di vista che sono tanti quante le persone, non sono assoluti e, soprattutto, non costituiscono alcun tipo di riferimento. Visto l'andazzo, se devo aspettare che sia l'incisione a darmi emozione faccio prima a cambiare hobby. Specialmente visto il genere che amo ascoltare. Di un impianto che mi trasmette qualcosa solo se gli do in pasto un CD ben registrato me ne faccio ben poco.
Video: Pioneer PDP-LX6090 (ISF), Darbee DVP 5000 Sorgente: OPPO BDP-105 Kmod Pre: Krell HTS 7.1 Kmod Finale: Krell TAS Diffusori: front—Dynaudio Confidence C2 cent—Dynaudio Confidence Center MKII surr—Dynaudio Confidence C1 sub—Velodyne DD15 Cavi: segnale—Van den Hul HDMI Ultimate, Thunderline potenza—Van den Hul The NOVA alimentazione—Transparent Reference, MM Trattamento ambientale: Vicoustic Varibass, Flex A50