Bowers and Wilkins 702 Signature Series
La serie '700' si arricchisce della versione 'Signature' con il modello 705 da supporto e con il 702 da pavimento: in questo articolo, una golosa anteprima d'ascolto di un diffusore che, nella affollata fascia media del mercato, offre una concretezza sonora di alto profilo
Introduzione e storia del marchio
Nello sterminato mondo dell'audiovideo sono pochi gli acronimi di tre lettere il cui significato esploso viene immediatamente compreso dagli appassionati di ogni età e di tutte le latitudini: JBL, per via di quel genio indiscusso di James Bullough Lansing (che dopo la fine dell'avventura in Altec Lansing decise di creare un marchio tutto suo, personalizzandolo con le sue iniziali), e - per l'appunto - B&W, che da qualche anno troviamo espresso sempre nella sua forma estesa di Bowers and Wilkins. Se chiedessi ai nostri lettori di alzare la mano se, almeno per una volta nella loro vita, abbiano udito o posseduto degli speaker Bowers and Wilkins, credo che all'improvviso in quest'area virtuale prenderebbe vita dal nulla una folta foresta spontanea. Quindi, prima di tutto, approfondiamo la mission del marchio, per comprendere meglio la filosofia che viene posta alla base dei suoi prodotti.
La storia di un brand tra ricerca, innovazione e design
L'ultracinquantennale storia della Bowers and Wilkins appare piuttosto semplice e lineare. Il marchio nasce nel Regno Unito e più precisamente a Worthing, in Inghilterra, nel West Sussex. Nel 1966, all'interno del laboratorio del suo negozio di elettronica, John Bowers (1922–1987) assembla i primi diffusori da cui trae i profitti che investirà in strumenti di misura e calibrazione. La storia del brand è sempre stata caratterizzata dall'attenzione a tre fattori fondanti: la ricerca sulla resa acustica dei prodotti, l'innovazione nei materiali utilizzati e il design. Nel 1981 viene aperto il centro di ricerca Steyning Research Establishment (SRE), in cui lavoravano una ventina di addetti: SRE ospitava anche alcune sale di ascolto, che andavano dal semi-anecoico ai tipici salotti di piccole dimensioni.
Bower & Wilkins - Nautilus
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L'importanza degli investimenti nella ricerca si confermerà anche nel 2018, nel pieno della gestione EVA Automation, con la costruzione del nuovo Southwater Research & Engineering (ancora SRE), nella città di Southwater del West Sussex, per il quale fu aumentato il personale e raddoppiata l'estensione della superficie complessiva (2.750 mq complessivi). Il nuovo SRE è stato dotato di più camere anecoiche e sale di ascolto, laboratori di test e di ingegneria dei prodotti, oltre a laboratori audio per il settore automotive e per le cuffie.
Nel 1974 Bowers and Wilkins iniziò ad utilizzare il kevlar nelle membrane di alcuni dei suoi altoparlanti più prestigiosi, scegliendo con intelligenza un colore giallo che diventò ben presto un'icona del marchio. Nel 1977 ebbe l'intuizione di "separare" meccanicamente ed acusticamente la struttura del tweeter dal resto del cabinet. Fece seguito la struttura del mobile Matrix, per abbattere le vibrazioni e ridurre gli effetti collaterali sul suono. Nel 1993 produsse le meravigliose Nautilus a forma di conchiglia, dal notevolissimo coefficiente innovativo in termini tecnici e di design.
Nel 2006 introdusse per prima il tweeter in 'diamante' (in realtà si tratta di carbonio portato ad altissime temperature e altissime pressioni). Dal 2007 fece comparire gli Zeppelin, speaker "portatili" dalla inconfondibile sagoma di un dirigibile, che via via saranno aggiornati fino all'ultimo wireless. Tra le innovazioni degli ultimi anni, ricordo l'evoluzione nei materiali per le membrane dei coni dei woofer (Rohacell, Continuum e Aerofoil), la struttura flow-port del condotto di accordo e infine, lo scorso anno, il nuovo riferimento nella riproduzione wireless dei sistemi Formation, che ci è particolarmente piaciuta.
Bower & Wilkins - Zeppelin, speaker portatile
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Nell'ambito di una sterminata gamma di prodotti, molti dei quali sarebbero senz'altro degni di maggiore approfondimento, una menzione d'onore va senz'altro attribuita al modello 801, prodotto dal 1979, poi alle Matrix 801 commercializzate dal 1987, ancora alle Nautilus 801 comparse nel 1998, infine alle 801D del 2005. Si tratta di un modello che per tre decenni ha turbato i sonni di migliaia di appassionati in tutto il mondo, prima di essere soprresso dal catalogo (dalla serie Diamond/D2 in poi), mantenendo però in produzione le più compatte 802 e le flagship 800, entrambe dotate di struttura a doppio woofer, ritenuta più reattiva e performante oltreché dimensionalmente meno impattante.
Ed ecco che veniamo all'ultimo, ma non meno importante, fattore soprattutto nella fase critica della formazione della decisione di acquisto (spesso temperata dal WAF, come ben sappiamo): mi riferisco all'ottimizzazione di un aspetto che può facilitare l'inserimento in ambiente dei prodotti. Fondamentale, in questo senso, è stato infatti il contributo costantemente offerto ai prodotti dall'inimitabile design che dal 1975 è stato opera del designer industriale Kenneth Grange, e che dalla fine degli anni '90 cura Morten Villiers Warren, che ha progettato la nuova serie 800.
Bower & Wilkins - Dalle Matrix 801 alle 802D3
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Il contesto del comparto in cui si iscrivono i passaggi di proprietà del marchio
Per comprendere meglio da dove venga e dove vada un brand si rivela spesso utile approfondire l'humus economico in cui ogni singolo epifenomeno affonda le sue radici. Di solito questo passaggio aiuta a comprendere certe operazioni più di quanto riesca a fare la narrazione della cronaca di attualità. La materia è complessa, ma per renderla scorrevole ricorrerò senz'altro ad un'epitome. Anche in questo comparto, infatti, da tempo assistiamo a sempre più evidenti meccanismi di aggregazione e fusione delle società in entità più grandi, secondo i più classici canoni dei fenomeni di globalizzazione. (So che si tratta di argomento che non sempre appassiona gli audiofili, quindi premetto che questa sezione è perfettamente saltabile a pie' pari, senza sonori effetti collaterali.)
Bower & Wilkins - Formation Duo
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Il 3 maggio del 2016, un po' a sorpresa ed anche un po' incredibilmente, una piccola startup americana della Silicon Valley nata nel 2014 con focus sull'automazione domestica, che fino a quel momento non aveva presentato alcun prodotto ed aveva un personale complessivo di 40 unità, Eva Automation, comunica al mondo di aver acquisito Bowers and Wilkins, un marchio con 50 anni di storia alle spalle e circa 1.100 dipendenti. Facevano parte dell'acquisizione anche i brand Classé (subito chiuso, poi acquisito e rilanciato nel 2019 da Sound United, che ritroveremo più avanti) e Rotel, dal 1 giugno 2020 distribuito in USA e America latina/LATAM - da Sumiko, di McIntosh Group (che lo aggiungerà a Pro-Ject Audio e a Sonus Faber).
Bower & Wilkins - Cuffie wireless PX
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Subito dopo l'acquisizione, Eva Automation ha iniziato a lavorare sulle pluripremiate cuffie wireless a cancellazione di rumore PX, che presenterà ufficialmente da lì a poco, e sulla serie wireless multiroom Formation, che vedrà la luce 3 anni dopo, mostrando una attenzione particolare sulle tecnologie wireless più genericamente spendibili in ambiti complementari a quello dell'alta fedeltà "dura e pura". L'acquisizione prevedeva il mantenimento del nome del brand e del CEO Joe Atkins, il cui incarico però dopo non molto passò ad interim al miliardario Gideon Yu, artefice dell'intera operazione. Ricordo che Yu, tra l'altro, era stato il capo del comparto finanziario di Facebook ed era proprietario di parte dei San Francisco 49ers della NFL. Il 1° novembre 2018 a Yu succederà Gregory Lee (ex Procter & Gamble, Johnson & Johnson e Samsung Electronics), con il fondatore di Eva Automation e nuovo proprietario Yu passato a ricoprire il ruolo di Direttore Esecutivo.
Ancora una volta un po' a sorpresa (rumors insistiti parlavano di un possibile ritorno della proprietà del brand nel Regno Unito) il 28 febbraio 2020 Gideon Yu e Gregory Lee comunicavano l'avvenuto completo riassetto del board di Bowers and Wilkins, essendosi stata nel frattempo realizzata la completa indipendenza del marchio da Eva Automation e la remissione delle loro cariche con l'attribuzione a David Duggins dell'incarico di "sole Independent Director" in unione con Geoff Edwards, Executive Vice President Operations alla B&W per più di 17 anni.
Bower & Wilkins - 802D3
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Facciamo un passo indietro. Sound United LLC, una divisione della DEI Holdings, società che ha sede in California (in portafoglio alla società di private equity Charlesbank Capital Partners), dal 2011 il più grande fornitore di altoparlanti nel Nord America e leader nelle soundbar e nei sistemi musicali wireless, nel marzo del 2017 aveva acquisito il D+M Group nipponico, a sua volta il più grande fornitore mondiale di receivers audio/video e leader nel comparto del wireless multiroom audio.
Per i casi del destino, il 12 giugno 2020 proprio Sound United LLC (Boston Acoustics, Classé, Definitive Technology, Denon, Marantz, Polk BOOM e HEOS), annunciava l'intenzione di acquistare Bowers and Wilkins, operazione complessa che si è conclusa proprio in questi giorni. Anche se il fatto aveva del clamoroso, la singola mossa poteva sembrare un po' una second choice (peraltro perfettamente iscritta nella mission aziendale originaria di Sound United, che aveva una particolare vocazione per i produttori di speaker) rispetto al tentativo, operato poco più di un anno prima e mai andato a buon fine malgrado fosse stato sancito da un accordo, teso ad acquisire la divisione home audio della Onkyo Corporation (che ricomprendeva Onkyo, Pioneer, Pioneer Elite e Integra).