Digifast Multimedia: un anno dopo
Ad un anno di distanza, facciamo il "punto della situazione" sul Digifast Multimedia, sulle evoluzioni degli ultimi 12 mesi con una intervista a Marco Cavallaro, analizzando le effettive possibilità di calibrazione e il valore aggiunto dell'installazione, con misure audio di un impianto reale.
Ambiente e installazione
La sala principale presso HiFi Natali a Monsummano, con le Wilson Audio Chronosonic XVX
- click per ingrandire -
Nell'economia di un sistema di riproduzione audio e video, l'ambiente e la qualità dell'installazione sono sempre gli anelli più importanti della catena e sono elementi che condizionano più di ogni altra cosa la qualità della riproduzione, sia del suono che delle immagini. Per "qualità dell'installazione", non mi riferisco soltanto nell'evitare errori come quello di posizionare due diffusori da pavimento negli angoli di un corridoio (ebbene sì), oppure di illuminare uno schermo da 4 metri di base con un proiettore che non arriva neanche a 500 lumen... Si tratta anche di guidare l'utente finale nella ricerca delle massime prestazioni con quello che ha a disposizione, posizionando con attenzione i diffusori e l'arredamento e operando anche una calibrazione del TV e/o del videoproiettore.
Durante il primo weekend di febbraio eravamo nel punto vendita HiFi Natali di Monsummano per la presentazione del nuovo sistema di altoparlanti Wilson Audio Chronosonic XVX, un sistema importante con pochi compromessi. Per l'occasione è stato allestito un impianto con il trittico dCS Vivaldi One, preamplificatore Momentum HD D'Agostino, coppia di finali Relentless D'Agostino e cavi Opus Trasparent. Nell'allestimento nulla è stato lasciato al caso e l'installazione fisica dei diffusori è stata curata direttamente da Peter Mc Grath di Wilson Audio, con verifica da parte di Daniel D'Agostino in persona. Non capita spesso nella vita di ascoltare un sistema del genere, con un costo che sfiora i tre quarti di milione e con una qualità all'ascolto a dir poco stellare.
A sinistra il crossover passivo configurabile; nella foto a destraa destra, sullo sfondo:
Peter McGrath (Wilson Audio) ed Emanuele Fronteddu; a destra Daniel D'Agostino.
- click per ingrandire -
Indipendentemente dal costo del sistema, nella stragrande maggioranza dei casi il posizionamento dei diffusori e degli elementi d'arredo è sempre figlio di un compromesso che lascia dietro di sé parecchi problemi, soprattutto nella risposta in frequenza e nella qualità generale all'ascolto. In più, anche potendo allestire e posizionare il sistema con competenza e ossessività, in ambiente casalingo il risultato evidenzia comunque problemi irrisolvibili con il solo posizionamento. Simili problemi si ritrovano anche nel comparto video, con calibrazioni per lo più assenti oppure insufficienti, talvolta per limiti dello stesso TV e/o proiettore.
Per superare i limiti nell'ascolto, spesso l'unica soluzione è la correzione digitale dell'acustica della stanza, alias DRC (Digital Room Correction), da effettuare con prodotti specifici che intervengono sui segnali digitali, variandone il livello e la fase in funzione della frequenza e dopo una attenta analisi del connubio "sistema + ambiente" che viene effettuata con un microfono calibrato e posizionato correttamente. Lo stesso può essere effettuato sul segnale video: dove non arrivano l'installazione e la calibrazione con il menu del TV/proiettore, è possibile effettuare ulteriori correzioni applicando la cosiddetta LUT 3D, calcolata anche questa al netto di tutto l'ambiente. Per applicare queste correzioni è possibile utilizzare le cosiddette "LUT Box"(ancora nessuna per il 4K HDR con HDCP) oppure processori Video abbastanza costosi come il Lumagen Radiance oppure il nuovo madVR Envy: nel Digifast la correzione 3D LUT è già inclusa.
La piccola sala d'ascolto di AV Magazine all'ultimo hi-fidelity di Roma del 2019
- click per ingrandire -
Al contrario della 3D LUT, la correzione dell'acustica ambientale è operazione più "comune" ma in questo caso vanno sottolineate le differenze. In occasione dell'ultima edizione del Roma Hi-Fidelity, nella saletta di AV Magazine abbiamo proposto proprio un sistema con correzione dell'acustica ambientale su tre livelli: disposizione dei diffusori e del sub-woofer in maniera oculata, trattamento della stanza con assorbente acustico e DRC con pre-decoder Arcam AVR 390. Le correzioni disponibili dei pre-decoder e nei "sintoampli" audio-video non sono tutte uguali. Alcune sono meno efficaci, sia per "colpa" del sistema di misura (hardware e software), sia per limite del sistema di elaborazione delle correzioni. Come per le correzioni video, anche per la DRC esistono prodotti consumer di fascia molto alta con prestazioni proporzionali al prezzo, come i prodotti Trinnov, oppure prodotti più semplici e dal prezzo più basso come alcuni dei prodotti del marchio miniDSP. Nel Digifast i software per effettuare la DRC sono inclusi. Manca solo un microfono calibrato (non necessario per accedere al servizio di calibrazione ma consigliatissimo a chi voglia cimentarsi in questa operazione, il miniDSP Umik 1, a 95 Euro, IVA inclusa).
A prescindere dal tipo di soluzione scelta, che sia il Digifast oppure una delle soluzione hardware e software dedicate, il risultato delle correzioni DRC e/o 3D LUT è direttamente correlato non soltanto alla qualità e "potenza" delle soluzioni utilizzate ma anche - e soprattutto - alla competenza di chi si occupa del set-up e dell'attuazione delle correzioni stesse, soprattuto nel campo audio. Nella prossima pagina ho analizzato un caso emblematico risolto da Marco Cavallaro con il Digifast: un'installazione con un sistema audio multicanale di derivazione professionale con l'impossibilità di variarne la posizione in ambiente...