Roma Hi-Fidelity 2021 - Audiogamma

Fabio Angeloni 30 Dicembre 2021 Audio

Parte 11 | Il report della nostra visita nella sala allestita dal distributore Audiogamma con due sistemi, il primo di tipo stereo con JBL S4700 e amplificazione Rotel Michi e il secondo di tipo 5.2 con sistema JBL HDI, elettroniche Arcam, OLED Philips 77" e lettore universale Reavon UBR-X200


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Audiogamma è un nome che non ha bisogno di presentazioni: è il brand che rappresenta il maggior numero di marchi di prestigio distribuiti sul nostro mercato. Non c’è quindi bisogno di fare la lista della spesa, ma mi limiterò a ricordare Anthem, Arcam, Audioquest, Bowers and Wilkins, Convergent, Copland, JBL, Jeff Rowland, Mark Levinson, Martin Logan, MolaMola, Musical Fidelity, Ortofon, Philips, REL, Roon, Rotel, Vivitek e ne salto consapevolmente moltissimi. Come da tradizione, quindi, si dà per scontata la sua partecipazione ad eventi come questo, ma notevole è anche la capacità di Audiogamma di organizzare eventi in proprio, come quelli cui ho assistito negli ultimi anni a Roma, nella bella struttura del Parco della Musica disegnato da Renzo Piano.

L’indubbio standing di Audiogamma ha suggerito di affittare una delle sale più grandi della rassegna, la Aventino da 80 mq al piano -1, che all’occorrenza era stata divisa in due parti dimensionalmente simili. Non era certo possibile portare qui a Roma tutti i prodotti distribuiti, quindi il criterio di scelta adottato è stato di privilegiare le ultime novità, per presentarle al pubblico. Nella prima area, in cui si faceva ingresso, c’era un impianto stereo composto da una coppia di JBL della prestigiosa serie Summit (chi non ricorda le meravigliose Everest?) modello S4700 (9.000 Euro): un diffusore da pavimento a tre vie con woofer al neodimio da 38 cm, medioalto a compressione in titanio da 5 cm con guida d’onda bi-radial, supertweeter in titanio a guida d’onda bi-radial da 1,9 cm, con una impedenza di 6 Ohm e una sensibilità di 94 dB.


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Il finale Rotel Michi M8 da 1800W

I diffusori erano pilotati da due finali in classe AB Rotel serie Michi modello M8 (6.900 Euro), con doppi trasformatori toroidali, componentistica selezionata, display OLED per picco di potenza e analizzatore di spettro, una erogazione di potenza fino a 1800 Watt su 4 Ohm e di 1080 Watt su 8 Ohm. Ancora a monte c’era un preamplificatore Rotel serie Michi modello P5 (4.200 Euro), vincitore quest'anno di un EISA Award come miglior pre della stagione, con doppio DAC AKM Premium 32bit/768MHz, compatibile MQA, DSD e DoP, display frontale OLED, Bluetooth aptX e alimentazione con doppi trasformatori toroidali.


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Il set con il trittico Michi, roon Nucleus e NAS con brani musicali

In cima alla catena di riproduzione trovavamo il media server musicale Roon Nucleus (1.900 Euro) su base Linux, con licenza gratuita per il primo anno: si collega alla rete di casa (ethernet o WiFi), si controlla tramite app anche da smartphone o tablet, è dotato di slot per Hard disk interno SSD e di una presa USB per collegare un ulteriore HD esterno e gestisce ovviamente tutti gli archivi musicali NAS: è adatto per librerie musicali fino a 120.000 brani, include un controllo per sistemi multi-room fino a 5 zone e un DSP interno, utilizzato in questa occasione per effettuare una sofisticata DRC a cura di Mario Richard della testata AudioREVIEW.


Mario Richard (AudioREVIEW) illustra le elaborazioni DRC sul sistema JBL S4700

Lo streamer di rete senza DAC era un Auralic Aries G2.1 (4.799 euro) compatibile AAC, AIFF, ALAC, APE, DIFF, DSF, FLAC, MP3, OGG, WAV, WV e WMA, PCM 44.1Khz-384Khz a 16-32bit, DSD da 64 a 512, servizi di streaming TIDAL, Qobuz, Internet radio, AirPlay, Bluetooth, Songcast e Roon Ready; ha femtoclock separati, ingresso USB, media server UPnP/DLNA, è controllabile tramite app proprietaria Lightning DS, offre connessioni Ethernet e Wi-Fi 2.4G/5G 802.11ac, ha una costruzione a doppio chassis con parte interna in rame con isolamento galvanico contro interferenze elettromagnetiche EMI e RFI e doppio alimentatore lineare interno a basso rumore.


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I diffusori JBL S4700 con woofer da 38cm

Iniziamo col dire che l’estetica degli speaker è elegante e al contempo personalissima: a me piace molto. Ho ascoltato l’impianto con brani dei Pink Floyd in liquida, più esattamente “Money” e “Us and them” tratti da TDSOTM. Forse il volume sarebbe potuto essere più elevato, ma in questi casi fanno premio i problemi di buon vicinato. Le JBL che interpretano brani come questo non possono non convincere anche l'audiofilo più riottoso, figuriamoci chi è cresciuto a “pane e JBL”, come è capitato in sorte a me.

Per qualche attimo è stata chiesta una prova di forza ed è sgorgata all’improvviso dai finali Rotel Michi potenza a volontà, con - manco dirlo - un’erogazione impetuosa che quasi iniziava ad impegnare i famosi woofer da 38 cm, con gli scenografici analizzatori di spettro usati come indicatori di picco presenti sulla parte frontale dei finali Michi che intensificavano il loro spasmodico balletto. Il suono poderoso, muscolare ma al contempo morbidamente pieno, tipico del sound americano non faceva che attrarre dall'esterno stormi di visitatori, con l’effetto che le sedie disponibili finivano spesso per risultare tutte occupate. Miglior dimostrazione dell’interesse che destava quest’impianto d’eccezione.


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La calibrazione dell'OLED Philips 77" con Calman e colorimetro profilato

La seconda area era dedicata al multicanale audiovideo, con un bel TV Philips 77OLED806/12 (5.199 euro) con tecnologia OLED e diagonale da 77”, HDMI 2.1 a bassa latenza, VRR, eARC, compatibilità Dolby Vision e Dolby Atmos, DTS play-fi con audio multi stanza, controllo vocale e assistente Google integrato e compatibilità con Alexa. Il TV è stato calibrato la notte tra il venerdì e il sabato da Emidio Frattaroli.


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Il lettore universale Reavon UBR-X200

La fonte era costituita dal lettore universale Reavon UBR-X200 (1.749 euro), EISA best UHD player 2021-2022, compatibile Dolby Vision, con DAC Texas Instruments Burr-Brown Audio PCM1690, compatibilità SACD/DSD, uscita analogica audio multicanale e connessione stereo bilanciata XLR.


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Per la decodifica e amplificazione audio multicanale, Audiogamma ha puntato una delle novità in distribuzione, ovvero il pre-decoder Arcam AV40 (5.299 euro) che in breve tempo si è guadagnato una discreta notorietà anche in rapporto al favorevole rapporto qualità/prezzo, avendo saputo trarre notevole giovamento dagli importanti aggiornamenti firmware che ha ricevuto nei suoi primi due anni di vita: onboard ha Dirac Live e compatibilità con Dolby Atmos 9.1.6, IMAX Enhanced, Auro-3D, DTS:X, MQA, Roon Ready; ha DAC ESS 9026PRO, radio FM/DAB+, consente streaming Google Cast/UPnP, collegamenti Wi-Fi ed Ethernet, Bluetooth aptX HD, 7 ingressi/2 uscite 4K (UHD) HDMI 2.0b e uscite pre-out RCA e XLR per tutti i canali.


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Il set con Reavon X200 ed elettroniche Arcam AV40, PA240 e PA270

L'amplificazione era invece compito di una coppia di finali Arcam della gamma HDA in classe G, stereo e multicanale. C'era infatti il PA240 (2.599 Euro), un 2 canali in Classe G da 225 Watt su 8 Ohm (380 Watt su 4 Ohm), i primi 50 Watt erogati in Classe A, possibilità di funzionamento a ponte in mono per 790 Watt su 8 Ohm e assorbimento massimo di 1,5 kW. Per tutto il resto è stato utilizzato il PA720 (3.599 Euro) con 7 canali da 100 Watt su 8 Ohm (140W su 4 Ohm) con i primi 20 Watt erogati in Classe A e assorbimento massimo di 1,5 kW.


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Il fronte anteriore con JBL HDI-4500, HDI-3600 e sub HDI-1200P

Il set era completato da un sistema 'tradizionale' in configurazione 5.2, con doppio subwoofer attivo HDI-1200P (3.300 Euro ciascuno), uno davanti e l'altro sulla parete posteriore, con driver da 30cm caricato in bass reflex, potenza del finale in classe D di 1.000 Watt ed equalizzazione parametrica. Tutti gli altri diffusori, appartengono alla nuova serie HDI di JBL: sono tutti 2,5 vie, dotati di woofer con coni in alluminio caricati in bass reflex, tweeter a compressione in Teonex da 2,5 cm e impedenza caratteristica di 4 Ohm. Tutti gli speaker sono disponibili nelle essenze nero lucido, quercia grigia o noce e sono tutti dotati di morsetti dorati predisposti per il bi-wiring.


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La serie JBL HDI al gran completo

Il fronte anteriore era costituito dal centrale HDI-4500 (1.950 Euro), con quadruplo woofer da 13 cm e sensibilità di 90 dB, e i due canali principali destro e sinistro HDI-3800 (2.759 Euro), con triplo woofer da 20 cm e sensibilità di 92 dB. Dietro invece c'erano le due torri HDI-3600 (2.050 Euro), con triplo woofer da 16,5 cm e sensibilità di 90 dB.


Set-up del sistema home theater JBL HDI in biamplificazione passiva

Solo la pervicacia di Giancarlo Valletta, responsabile della comunicazione di Audiogamma, ha fatto sì che il trittico di speaker anteriori fosse collegato con cavo multipolare Audioquest terminato a mano, per realizzare un biwiring/biamping con 6 canali inviati separatamente alle vie basse e alte della parte front del set. Va considerato preliminarmente che sembra che la sala avesse un problema derivante da una struttura in legno che risuonava in modo turbolento e udibile, ma la presenza del Dirac sull’Arcam AV40 e quindi la possibilità di elaborare il suono, ha aiutato a ridurre gli effetti dell’interferenza ambientale sino a renderla di fatto inudibile agli ascoltatori. Il risultato è stato decisamente apprezzato anche se non proprio da tutti: i 'vicini', ovvero Acustica Applicata che era dall'altra parte del muro, sembra abbiano decisamente sofferto la notevole pressione sonora generata dal sistema JBL...

Per maggiori informazioni sui prodotti distribuiti da Audiogamma: www.audiogamma.it

 

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