Il Roma hi-fidelity 2019 di AV Magazine
Inizia il reportage sul Roma hi-fidelity 2019 a partire dall'esperienza della nostra saletta, con videoproiettore BenQ e composizione dell'impianto stereofonico 2.1, set-up, calibrazione DIRAC e impressioni sull'andamento della fiera
Set-up, calibrazione DIRAC e conclusioni
Dopo aver montato e sistemato lo schermo di proiezione quasi a ridosso della parete, con il proiettore BenQ al di sopra del mobile, ci siamo dedicati alla costruzione dell'impianto e alla ricerca della migliore posizione dei diffusori, potendo contare anche su una ventina di pannelli in fibra di poliestere, presi letteralmente in prestito dalla ristrutturazione del nostro ufficio. Dopo aver collegato le elettroniche Arcam e sistemato le PMC sugli stand con del Patafix, abbiamo avviato un software RTA per l'analisi dello spettro a terzi d'ottave e, con rumore rosa riprodotto a volume medio, abbiamo iniziato il "waltzer" del posizionamento con un diffusore alla volta e poi tutti e due insieme.
All'inizio abbiamo preferito sistemare le due PMC a circa 40cm davanti allo schermo, subito alla fine del piede degli stativi, a circa 60cm dalle pareti laterali, ruotando sensibilmente le facce dei due tweeter verso l'interno, in modo da rendere la scena credibile anche per chi fosse seduto in posizione laterale. Infine, abbiamo cercato di centrare la scena modulando la posizione di alcuni pannelli e delle tende. Purtroppo, a causa dell'arredamento e della posizione avanzata dei diffusori, le gamme media e medio-bassa, sono finite sensibilmente indietro di qualche dB. Buona invece la scena, sia come profondità che in ampiezza.
Per il sub abbiamo utilizzato lo stesso sistema, con l'ausilio di rumore rosa e dell'analizzatore di spettro in tempo reale, modificando non solo la posizione del sub ma anche le frequenze di taglio tra sub e diffusori in maniera asimmetrica, regolando ovviamente anche la fase. Alla fine il sub è stato sistemato tra le elettroniche e il diffusore sinistro, a circa 40cm dalla parete di fondo. Infine, dopo la verifica del risultato sia con gli strumenti di misura che con alcuni brani musicali, abbiamo avviato la correzione DIRAC, privilegiando solo 5 punti di misura, molto vicini al punto d'ascolto centrale.
Non avevamo fatto i conti con Gian Piero Matarazzo che, arrivato al Mercure West il sabato mattina, dopo pochi secondi di ascolto, ha decretato che così i diffusori non potevano stare, sia perché troppo vicini alla prima fila, sia perché quando venivano fatte suonare da sole, della sorprendente gamma bassa caricata linea di trasmissione rimaneva solo uno sbiadito ricordo. Sabato sera, dopo la chiusura, Giampy ha preferito arretrare le due PMC di circa 25cm, avvicinandole tra di loro e mantenendo quasi la stessa rotazione verso l'interno. Le dimensioni della scena sono un pochino diminuite ma i vantaggi complessivi non sono mancati.
In mancanza di Tidal e altre piattaforme di streaming, abbiamo riprodotto contenuti musicali in alta risoluzione, utilizzando come sorgente il "clone" dell'Oppo 203. Con l'Oppo 103EU abbiamo invece riprodotto i supporti ottici (CD, SACD e Blu-ray Disc), alcuni dei quali forniti anche da alcuni visitatori. Durante le due intense e lunghissime giornate della manifestazione, saranno passati dalla nostra saletta più di un migliaio di persone. Buona parte, purtroppo, è rimasta tra la porta e la parete posteriore, con immaginabili effetti sulla percezione della timbrica e della scena. Quelli che sono riusciti a sedersi nelle sei posizioni centrali, hanno sempre apprezzato il risultato e i complimenti sono arrivati copiosi. Tutti, almeno quelli che ne hanno parlato apertamente, hanno convenuto sulla qualità generale della riproduzione e sull'esaltante rapporto qualità/prezzo di tutto il sistema.
Non sono mancate ovviamente le critiche che riportiamo per dovere di cronaca. Non è mancato, ad esempio, chi ha segnalato un eccesso di bassi, soprattutto dai "vicini" di saletta, oppure chi ci ha mostrato qualche limite per la scena troppo bassa. Molte persone, anche all'interno della redazione (quasi tutti per la verità), hanno sollevato qualche riserva per alcuni presunti effetti collaterali della correzione DIRAC. C'è chi addirittura ha affermato che l'intervento del DIRAC finisce per snaturare completamente la riproduzione, poiché, in fin dei conti, "si tratta pur sempre di una equalizzazione". Sarà difficile, quasi impossibile sradicare questi preconcetti, come se l'equalizzazione fosse il male assoluto, dimenticando che il diffusore stesso, l'ambiente e il posizionamento dei diffusori rispetto all'ambiente stesso sono fattori che introducono pesanti equalizzazioni. Al momento, a difesa della correzione dell'acustica ambientale come passo fondamentale per l'avvicinamento alla riproduzione ad alta fedelità, posso soltanto ricordare che la MQA (Master Quality Autenticated) ha certificato anche alcuni prodotti con DIRAC...
Arriviamo infine alle conclusioni di questa primissima parte del nostro reportage dal Roma hi-fidelity 2019 che sarà, al termine di tutte le varie "puntate", piuttosto corposo, con video e interviste realizzate a risoluzione 6K e 8K. E proseguiamo con gli imprescindibili ringraziamenti a tutta la "banda" di AV Magazine, ad iniziare da Fabio "adslinkato" Angeloni, Claudio "gnagno" Smareglia ed Ermanno Di Nicola: senza il loro aiuto e supporto prima, durante e dopo la manifestazione,la nostra partecipazione non sarebbe stata possibile. Del grande aiuto di Gian Piero Matarazzo abbiamo già parlato mentre Marco Cicogna, con cui avevamo già sperimentato l'accoppiamento tra sub e diffusori stereofonici, ha anche presidiato la sala, selezionando brani pregevoli e consentendo a parte della redazione di visitare altre salette. Un ringraziamento va a tutti i partner che hanno fornito i prodotti, gli accessori e che hanno contribuito finanziariamente al progetto e che sono, in rigoroso ordine alfabetico: Adeo Group, Audio Quality, Gammalta, Gruppo Garman, Ricable e Videosell. Un ringraziamento va anche a Stefano Zaini che ci ha accolto a braccia aperte e a cui continueremo a fornire il nostro supporto.
... continua
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Commenti (4)
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Emidio, complimenti per l'articolo e l'allestimento della saletta, seppur situata al centro del triangolo delle Bermuda.
Mi sarebbe piaciuto esserci.
Detto questo, non posso non cogliere l'occasione per riportare ed evidenziare un tuo passaggio:
[I]C'è chi addirittura ha affermato che l'intervento del DIRAC finisce per snaturare completamente la riproduzione, poiché, in fin dei conti, ''si tratta pur sempre di una equalizzazione''. Sarà difficile, quasi impossibile sradicare questi preconcetti, come se l'equalizzazione fosse il male assoluto, dimenticando che il diffusore stesso, l'ambiente e il posizionamento dei diffusori rispetto all'ambiente stesso sono fattori che introducono pesanti equalizzazioni.[/I]
Sarebbe da far recitare a mo' di preghiera a tutti i presunti audiofili ed ''espertoni'' dall'orecchio fino e con capacità ultra-soniche.
Oltre al sopracitato preconcetto ne andrebbe estinto dalla faccia della Terra anche un secondo, riproposto negli anni sempre dai soliti guru di cui sopra, ossia quello che il vero hi-fi si può ottenere solo con un sistema 2.0 e che un subwoofer rappresenti, ancora una volta, il male assoluto: stronzat@ di proporzioni cosmiche! Scusa il francesismo ma quando ce vo' ce vo'.
Purtroppo, come hai detto tu, i preconcetti e le leggende metropolitane sono (molto) dure a morire. Anzi, quelle sopracitate hanno ormai raggiunto lo stato di immortalità.
Detto questo, se devo essere sincero, una sola cosa non ho apprezzato ed è qualcosa che in qualche modo va in controtendenza al cercare di uccidere una volta per tutte esoterismi, preconcetti et similari: l'utilizzare, e menzionare nella descrizione del sistema, dei cavi di una sezione improbabile che avranno un costo ancora più improbabile, quasi come fosse un qualcosa di necessario ed utile a migliorare il risultato finale. Fossero stati usati, ad un certo punto della manifestazione, dei popolarissimi cavi in rame da 2,5mm2, non se ne sarebbe certamente accorto NESSUNO! -
Originariamente inviato da: thegladiator;5007275I cavi Ricable, pazzeschi per qualità e livello di finiture, costano moooolto meno di quanto tu possa immaginare. Considera che il Roma hi-fidelity è anche una vetrina e il produttore, in questo caso, ha preferito puntare su cavi senza compromessi. Una scelta che abbiamo rispettato.... menzionare nella descrizione del sistema, dei cavi di una sezione improbabile che avranno un costo ancora più improbabile, quasi come fosse un qualcosa di necessario ed utile a migliorare il risultato finale.........[CUT]
Ricable ha nel suo catalogo prodotti con prezzo ancora più contenuto rispetto alla linea Invictus e presto ve li faremo conoscere. Il senso di usare cavi di quella fattura è anche utile per sottolineare che non abbiamo lasciato nulla al caso.
Emidio -
Mi permetto di entrare nella discussione e lo faccio sicuramente in punta di piedi , però voglio comunque dire la mia e a mio parere anche i cavi sia pure in piccole sfumature possono fare la differenza o meglio dare quel qualcosina in più che non guasta è che noi appassionati sempre ricerchiamo
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Originariamente inviato da: Punisher;5008216Mi permetto di entrare nella discussione e lo faccio sicuramente in punta di piedi , però voglio comunque dire la mia e a mio parere anche i cavi sia pure in piccole sfumature possono fare la differenza o meglio dare quel qualcosina in più che non guasta è che noi appassionati sempre ricerchiamo
Da ex cavoscettico concordo.