Roma hi-fidelity 2019: parte 4
Nuova puntata del nostro reportage della kermesse romana sull'alta fedeltà, con le salette di Pixel Engineering, distributore Dali, NAD ed MBL e la saletta di Technics Panasonic, che presenta la sua nuova gamma di giradischi
Pixel Engineering: MBL, NAD, Dali, Bluesound
Di Pixel Engineering abbiamo già parlato, in quanto presente anche alla manifestazione gemella di Milano, in qualità di distributore per l'Italia di prodotti a marchio MBL, NAD, Dali, Bluesound e molti altri. MBL è un marchio tedesco, per di più berlinese (lo preciso in quanto da tempo area "cerebralmente" fertilissima, vera e propria fucina di innovazione in tanti settori avanzati), di grande prestigio per via della indiscussa cura che pone prima nella fase di progettazione e poi in quella di realizzazione di ogni suo prodotto. Il brand, dopo più di 30 anni di attività, è in grado di offrire una nutritissima selezione di macchine da musica, dotate di un design raffinato e ricoperte da elegantissime livree dai colori assoluti (bianche o nere, se del caso rifinite da un po' di neutro acciaio, à la manière de Braun e poi di Apple prima maniera), che offrono prestazioni senza compromessi. Gli altoparlanti, pezzo forte del marchio, sono contraddistinti dall'emissione a 360 gradi e costituiscono il sogno proibito dei molti audiofili che adorano le sonorità che facciano dell'ariosità e della scena espansa i propri capisaldi.
Ascolto da anni i prodotti MBL, dunque quando sono entrato nella sala sapevo bene cosa mi aspettasse, anche se ogni volta che odo un loro set ne rimango piuttosto colpito. I set MBL, infatti, non interpretano il suono a modo loro (altrimenti non potrebbero rientrare nel novero dei componenti ad alta fedeltà), ma senza dubbio gli donano una dimensione spaziale che ad ascoltar altro sembra poi quasi venire a mancarci. Non a caso le numerose presentazioni monachesi effettuate nell'ampia sala d'angolo di MBL da Giulio Cesare Ricci, che si basano sui master φωνή records, sono sempre excerpt musicali in cui la tridimensionalità dell'immagine sonora si presta ad essere magnificata dalla preziosa opera delle MBL e del loro celebre medioalto in carbonio a tecnologia RadialStrahler. Va inoltre osservato che la particolare emissione di questo tipo di speaker rende assai meno cruciale l'individuazione di un preciso punto di ascolto in sala, vantaggio spesso trascurato, ma in certi ambienti niente affatto di minore entità rispetto ad altri aspetti che invece vengono spesso considerati in modo prioritario.
Tornando all'Hi-Fidelity, la sala Pixel Engineering anche in questa occasione era del tutto priva di trattamento acustico, probabilmente in ottemperanza al principio secondo il quale un ambiente riflettente non può che magnificare le doti tipiche degli speaker onnidirezionali, anche se personalmente avrei comunque previsto qualche pannello assorbente nella zona d'entrata. Purtroppo non era presente alcuna elencazione delle macchine presenti in sala, ma l'estrema disponibilità e gentilezza del mediatore musicale superavano facilmente la mancanza di qualcosa di scritto.
Il set era composto dal server della Bluesound Vault 2i (1.299€), dal lettore MBL CD e DAC N31 (12.300€), dall'amplificatore integrato MBL N51 (14.100€) e dagli speaker MBL 126 (laccati neri 10.900€) posti sopra ai supporti MBL per 126 (laccati neri 1.245€). Per comprendere la filosofia del marchio Bluesound è opportuno citare il loro ambizioso manifesto: si tratta di una "alleanza tra audiofili impegnati a mantenere la promessa di un audio ad alta fedeltà wireless e digitalmente perfetto: come designer, ingegneri e individui che hanno trascorso le proprie vite nel settore della musica, non siamo soddisfatti di qualcosa di meno della perfezione".
Di Bluesound veniva utilizzato il potente Vault 2i, un "High-Res 2TB Network Hard Drive CD ripper" (in bit-perfect) "and streamer" che utilizza il veloce processore dual-core ARM Cortex ad un 1 GHz. Può essere connesso ad un device Amazon Echo per sfruttare le potenzialità di Alexa e usare il voice assistant Alexa voice per controllare players in tutta casa; è anche compatibile AirPlay 2 per riprodurre in sync musica o podcast da componenti stereo wireless in tutti gli ambienti.
Passando ad MBL, va preliminarmente ricordato che le elettroniche proposte non fanno parte della categoria (per così dire, ma l'espressione non si attaglia affatto al livello della produzione del marchio) entry level di MBL, la Corona line, ma della linea di mezzo, la Noble, posta appena un gradino sotto alla Reference.
Il modello N31 è il CD e DAC della serie. Consente il bypass della sezione di conversione quando vengono collegati device Apple ed è connotato da ingressi e uscite galvanicamente isolati. Gestisce file in alta risoluzione fino a 24bit/192kHz e DSD64. Il percorso del segnale è completamente bilanciato dalla sezione di conversione di tipo Delta-Sigma alla uscite XLR/Cannon. È dotato di ingressi Toslink, AES/EBU, SPDIF, USB classi 1 e 2, uscite digitali Toslink, AES/EBU e SPDIF, e uscite analogiche RCA e XLR. Il player è dotato di un bel display TFT da 5 pollici, con slot SD per l'aggiornamento del firmware e viene costruito a Berlino.
L'N51 è invece l'integrato della serie, che riprende la sezione amplificatrice del finale stereo N21 da 380 Watt per canale su 4 Ohm e 28 Ampère di corrente di picco cui è stata aggiunta una sezione preamplificatrice. Grazie alla tecnologia LASA 2.0, la risposta in frequenza non varia al variare dell’impedenza del carico dei diffusore anche quando molto complesso, possiede inoltre la funzione di soft clipping e quella di disattivazione automatica degli ingressi inutilizzati; il trasformatore toroidale è incapsulato per evitare interferenze col resto della circuitazione. L'integrato ha 5 ingressi RCA, un XLR e uno SmartLink RJ45, 2 uscite analogiche RCA (una per uso di una sezione preamplificatrice esterna e una per registrazione), mentre i connettori per gli altoparlanti sono in rame, prodotti da WBT. La presenza della tecnologia proprietaria Unity Gain riduce il rumore e aumenta la dinamica. Anche questa macchina è dotata del display TFT da 5 pollici, possiede uno slot SD per aggiornamento del firmware ed è costruito a Berlino.I 126 sono gli speaker più compatti di MBL. 2 drivers radiali sono usati per riprodurre la gamma media (l'MT50) e alta (l'H37) mantenendo la tradizionale emissione onnidirezionale, coadiuvati da un doppio woofer con membrana in alluminio da 12,5 cm in una configurazione push-push tesa a ridurre le vibrazioni che i driver inevitabilmente trasmettono al mobile della cassa. Gli altoparlanti hanno una tenuta massima in potenza di 180 Watt.
Mentre ero in sala suonava "My treasure", di Sinne Eeg, tratto da "Waiting for down". L'emissione era chiara, cristallina. Da ex batterista ancora una volta sono rimasto stupefatto per la pulizia del suono della coppa del piatto colpita da una bacchetta con punta in plastica, incredibilmente simile a quanto si sente stando seduti davanti ad un set dal vivo! La gamma alta risultava scolpita in modo nitidissimo, ma al contempo appariva lieve, eterea ed impalpabile. A contrariis permaneva forse quella sensazione di lieve leggerezza in gamma bassa avvertita anche a Milano, ma inizio a pensare che si tratti solo degli effetti di un rigore fortemente ricercato in sede progettuale al fine di minimizzare le possibili interferenze in ambiente, come sappiamo sempre in agguato in quella zona dello spettro sonoro.
Segnalo che un ascoltatore attento, rimasto a lungo seduto in sala, parlava giustamente di un suono naturale, "libero", come "sciolto dalle briglie" e di una voce ampia, apparentemente senza confini e non posso che concordare con il suo positivo giudizio. Il bel sound diffuso di MBL è ascrivibile al marchio da molto lontano, anche in un test in doppio cieco!