Il Roma hi-fidelity 2019 di AV Magazine
Inizia il reportage sul Roma hi-fidelity 2019 a partire dall'esperienza della nostra saletta, con videoproiettore BenQ e composizione dell'impianto stereofonico 2.1, set-up, calibrazione DIRAC e impressioni sull'andamento della fiera
La descrizione dell'impianto audio
La piccola suite da 26 metri quadrati lordi, che abbiamo misurato qualche settimana prima dell'evento, proponeva in realtà uno spazio sfruttabile di 19 metri quadrati, ovvero 4,10m x 4,65m con altezza di 2,78m. Da questo spazio bisogna togliere due elementi d'arredo a destra e sinistra che non potevano essere rimossi: quello con il frigo subito a ridosso della porta d'ingresso e il tavolo con le bocchette d'aria integrate sulla parete opposta. L'unica parete sfruttabile per sistemare schermo e diffusori era quella da 4,1m sul fondo.
Per sonorizzare una saletta del genere abbiamo consultato alcuni partner commerciali, con l'idea di utilizzare un sistema con diffusori di piccole dimensioni su piedistallo, completati in gamma bassa e ultrabassa da un generoso subwoofer. Una soluzione del genere, se ben integrata, dà tre vantaggi: 1- il sub "alleggerisce" notevolmente il woofer del diffusore a due vie; 2- il sub può essere posizionato più liberamente, in modo da ottimizzarne la risposta in gamma bassa; 3- la somma del costo di sub + satelliti è sensibilmente inferiore a quella di un sistema da pavimento con prestazioni comparabili.
Considerando l'obiettivo di proporre un sistema che costasse il meno possibile, come diffusore principale Gammalta ha proposto le PMC twenty5.21: un due vie con woofer da 14cm a lunga corsa, caricato da una linea di trasmissione da 1,72m di lunghezza virtuale e un tweeter in cupola morbida con tessuto Sonolex da 27mm in Ferrofluido: un sistema brioso e con una insospettabile estensione in gamma bassa (fino a 46 Hz, secondo il costruttore), e una sensibilità di 86,5 dB. Scelta che abbiamo condiviso pienamente.
Noi però volevamo far ascoltare un suono importante, con i 30Hz riprodotti degnamente. Per questo motivo, le piccole ma energiche PMC sono state completate in basso dal poderoso subwoofer JL Audio Dominion d110, un piccolo parallelepipedo poco più grande del suo "motore": un altoparlante da 10 pollici in cassa chiusa, mosso da un amplificatore in classe D con potenza di 750 watt RMS e una escursione della membrana che ha dell'incredibile. Il "piccoletto", dal rapporto qualità prezzo straordinario, è distrtibuito sempre da Gammalta.
Per pilotare un sistema con "satelliti e subwoofer" è necessario un dispositivo che si occupi del cosiddetto "bass management", ovvero un'elettronica che permetta il "taglio" tra il subwoofer e il diffusore principale. Si tratta di soluzioni spesso presenti nei prodotti home theater e infatti la proposta del distributore Adeo Group è caduta sullo splendido Arcam AVR390, un integrato multicanale con 7 canali amplificati, 11 canali pre, due uscite subwoofer e possibilità di calibrazione DIRAC. Un piccolo gioiellino che abbiamo accolto immediatamente.
Inoltre, per non avere "sorprese", vista la sensibilità contenuta delle PMC twenty5.21, Adeo ci ha inviato anche un amplificatore integrato Arcam SA20 della linea HDA da 150W per canale su 4 ohm, con amplificazione in classe G, ingresso phono MM, DAC integrato ESS9038K2M, telecomando retroilluminato e possibilità di controllo remoto via rete o RS232. Approfittiamo per segnalare anche il modello SA30 di cui ci eravamo occupati in questo articolo, con 220W di potenza per canale, certificazione MQA e DIRAC integrato con tre banchi di memoria.
Il sistema è stato completato con dei meravigliosi cavi Ricable della linea Invictus. In particolare, per le connessioni tra ampli e diffusori abbiamo utilizzato gli Invictus Speaker, con conduttori da 7,1mmq, doppia schermatura, connettori in rame OFC al pieno placcati in oro, capacità di 40 pF/mt e resistenza di 2,8 Ohm/Km. Come cavi di segnale avevamo gli Invictus Signal sia tra Arcam AVR390 che tra Oppo 103 e Arcam SA20, questi ultimi per il by-pass della configurazione con sub e DIRAC: sono cavi a tripla schermatura con capacità di 23 pF/mt e resistenza di 42 Ohm/Km, conduttori da 0,57 mmq e connettori in RAME OFC maggiorati con sistema ad espansione del polo caldo e sistema a serraggio degli anelli di massa.
Sempre della linea Invictus, anche il cavo di alimentazione per l'integrato Arcam SA20: un Invictus Power a tripla schermatura con conduttori da 8,4mmq, mentre il cavo di segnale digitale coassiale era un Invictus Coaxial a geometria triassiale con conduttori da 1,2mmq e seconda schermatura separata da polimero termoplastico R-TEC per mantenimento costante dell’impedenza a 75 Ohm. I cavi HDMI erano invece FIBBR Ultra Pro in fibra ottica, distribuiti da Videosell, con lunghezze rispettivamente da 15 metri e 3 metri.