Uandksound M850-N: strano e versatile
Un diffusore che viene dalla Spagna e che è nato per essere posizionato a parete: si tratta di una configurazione utilizzata da pochissimi marchi ma che va a nozze con le installazioni custom negli impianti multicanale di qualità.
Le misure
La risposta in frequenza è stata effettuata col diffusore sistemato sulla base rotante Outline, rinata a nuova vita grazie alla disponibilità del figlio del grande Guido Noselli, fondatore del marchio. La risposta in frequenza che potete vedere in figura ci mostra un andamento abbastanza regolare a cavallo dei 90 dB, che rappresentano anche la sensibilità dichiarata dal costruttore, che va iscritto nel novero dei costruttori seri. In realtà noi abbiamo misurato 89,78 dB nell’intervallo che va da 200 a 10.000 Hz, un intervallo trovato anni fa sperimentalmente, dopo innumerevoli sedute di ascolto tese a verificare che due diffusori della stessa sensibilità esprimessero la stessa sensazione auditiva in termini di livello riprodotto. In gamma bassa notiamo l’enfasi di 2 dB rilevata in fase di analisi della costruzione, ma a parte una leggera e visibile enfasi tra i 700 ed i 1700 Hz possiamo dire che l’andamento è abbastanza lineare, anche in gamma altissima, gamma che comunque dovrà fare i conti con le rilevazioni fuori asse. Grazie alla rinata base rotante ho effettuato una valutazione sia a 30 che a 45° sul piano orizzontale.
Come possiamo vedere a 30° l’andamento è già calante sulle altissime, come se ci trovassimo ad una angolazione maggiore e per di più con una attenuazione visibile in gamma medioalta, attorno ai 4000 Hz. Aumentando l’angolo di misura vediamo come la gamma altissima risulti attenuata di oltre 15 dB all’estremo alto di misura , mentre l’attenuazione in gamma medioalta appaia con un intervallo di attenuazione leggermente più ristretto. Come possiamo vedere dalle foto siamo di fronte ad una configurazione simmetrica, anche se nel sito del costruttore non è mai citato il nome di D’appolito, cosa che lascia supporre che non si faccia uso di questa configurazione. Comunque sia ho effettuato una misura molto attenta della dispersione verticale a step di 5° sia al di sopra del tweeter che al di sotto di questo. La misura in se è abbastanza facile da effettuare, ma si sa con che con o senza la base rotante presta il fianco ad errori di rilevazione se non si tiene conto delle modalità di rotazione. In buona sostanza riferendoci all’emissione del tweeter dobbiamo fare in modo che questo si trovi sempre al centro della misura, così da non variare né l’angolazione né la distanza dalla capsula microfonica. Per queste rilevazioni mi ero costruito anni fa un particolare trespolo di legno che distanzia il diffusore dalla base rotante e che fa coincidere il tweeter col centro di rotazione.
Oltre a ciò ho dovuto realizzare un nuovo tipo di griglia , leggermente più alto, per ospitare ben sette grafici. Tutto il lavoro è durato una mezza giornata ed infine si è concretizzato nel grafico che vedete. Le indicazioni che questa rilevazione fornisce non sono affatto banali e ci indicano più o meno quale sia la quota ottimale di posizionamento sulla parete rispetto alla o alle probabili posizioni di ascolto. Come possiamo vedere dalle misure effettuate la risposta appare molto più corretta al di sotto dell’emissione del tweeter, cosa che lascia ipotizzare un posizionamento del diffusore non troppo basso rispetto al piano di ascolto. Ipotizzando una distanza di 2 - 2,5 metri dall’ascoltatore possiamo vedere che si mantiene una prestazione ben lineare col tweeter posto tra i 100 ed i 140 cm dal suolo, mentre dallo stesso grafico è possibile appurare che una posizione troppo bassa del diffusore, magari poggiato al suolo col tweeter a soli 45 cm dal pavimento, porterebbe ad un suono povero di gamma media.
Il modulo dell’impedenza mostra un carico perfettamente in linea con quanto dichiarato dal costruttore, con il minimo di impedenza che si attesta su un valore di circa 3 ohm soltanto a 120 Hz e la massima condizione di carico, per l’azione combinata di modulo e fase, che vale 2,8 ohm a 107 Hz come indicato nel grafico. Possiamo vedere come la risonanza rilevata con il crossover ovviamente collegato al suo posto sia appena inferiore agli 81-82 Hz previsti grazie all’azione della non banale induttanza posta in serie ai trasduttori. L’andamento nelle più “energetiche” gamme mediobassa, media e medioalta lascia ipotizzare una discreta capacità di pilotaggio anche utilizzando amplificatori non proprio da forza bruta come è lecito che ci si aspetti da una realizzazione custom in un sistema audio-video.
Il decadimento nel dominio del tempo (uandktir.AI) mostra tutta la capacità del tweeter a smorzare l’impulso appena questo si spegne. L’utilizzo dei midrange rende il decadimento leggermente più fluido rispetto ad un due vie, visto che i woofer arrivano all’appuntamento con un certo affanno e con un livello molto basso.
L’ultima delle rilevazioni “statiche” è costituita dalla misura effettuata col rumore rosa con il diffusore fissato ad una parete ed il microfono posizionato nella probabile postazione di ascolto. Come era prevedibile notiamo che il picco tra i 90 ed i 100 Hz è praticamente inalterato, pur con una buona estensione alle frequenze minori, tanto che il terzo di ottava dei 40 Hz appare a -3 dB rispetto al dato di sensibilità media rilevata, che vale circa 87 dB con 2,83 volt ai morsetti. Magari un uso più intensivo di materiale assorbente all’interno del diffusore avrebbe ridotto il picco che abbiamo verificato. Le misure di distorsione armonica in regime impulsivo sono eseguite con MLSSA, con un lettore DVD comandato dallo stesso computer, con un trigger esterno che sincronizza il segnale esterno con la scheda e con un software dedicato nel linguaggio della stessa MLSSA. Il risultato, dopo appena 12 minuti di misura, è già salvato dal software, appositamente scritto, per essere impaginato sulla griglia proprietaria che vedete nei grafici. Un attento calcolo delle medie in ripetizione, consente di poter ridurre di molto il rumore di fondo e di scendere con una certa facilità al di sotto dei valori caratteristici delle distorsioni delle elettroniche di potenza.
La sessione inizia fornendo ai morsetti una tensione sinusoidale di 0,917 Vrms che fa emettere al diffusore una pressione media di 80 dB. Si tratta della misura in vero più critica, specialmente a bassissima frequenza, ove la pressione emessa dal woofer è in genere molto bassa. Un accorto uso dell’average ed una misura effettuata in religioso silenzio finiscono per aver ragione anche su una pressione tanto bassa. Per quanto possa sembrare strano considero questa misura come la più indicativa per quanto riguarda le non linearità, perché ad un livello molto basso in genere i midrange ed in parte i woofer rispondono con una distorsione maggiore di quello che si può misurare a pressioni maggiori, specialmente sulle armoniche superiori, che benché poco udibili generano confusione nel messaggio musicale facendo perdere articolazione. Come possiamo vedere nel primo grafico ad una discreta distorsione del woofer che riduce le prime due armoniche quasi sul fondo del grafico corrisponde una distorsione dei due midrange mediamente elevata, anche se attestata su valori tutto sommato buoni. Quello che si vede comunque è la presenza quasi agli stessi livelli della quarta e della quinta armonica. In gamma alta comunque le armoniche si abbassano notevolmente fornendo una prestazione eccellente.
Aumentando il livello a 1,63 Vrms abbiamo una pressione media di 85 dB . A fronte di una terza armonica abbastanza in evidenza in gamma media notiamo che le armoniche superiori tendono a sparire rimanendo abbastanza vicine al fondo del grafico.
Con il segnale dell’amplificatore di misura impostato a 2,9 Vrms notiamo come la terza armonica in gamma media pur mantenendosi su un valore basso (-42 dB) si faccia notare, più che altro per il basso valore delle altre componenti armoniche.
La pressione di 95 dB rms viene infine raggiunta con 5,16 Vrms (uandk_95.AI). Possiamo notare che in gamma bassa il woofer mostra un discreto aumento della seconda e della terza armonica anche se, secondo me, si tratta ancora di valori ben contenuti che tendono ad abbassarsi in gamma mediobassa. La terza armonica dei midrange mostra sempre lo stesso livello mentre la seconda armonica dovuta al tweeter giunge anch’essa all’uno per cento. Tranne forse per il midrange tra i 2000 ed i 3000 Hz il quadro delle non linearità di questo diffusore non è affatto male, con le armoniche più ampie si fanno notare anche perché le altre sono molto basse. In tutte le misure infatti le armoniche al massimo sono state rilevate a -40 dB, un valore tutto sommato abbastanza basso.