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Pagina 1 - Introduzione, costruzione e crossover
Il nuovo produttore spagnolo, dal nome quasi impronunciabile (almeno per il sottoscritto), è attualmente in cerca di una distribuzione in Italia; il suo catalogo è particolarmente ricco di prodotti interessanti e a noi ha proposto di testare un esponente di una linea di diffusori della serie M8 orientata al multicanale di fascia alta, con profilo molto basso (tra 130 e 135 mm), dedicata alle installazioni audio video e articolata in tre diversi prodotti, compreso un subwoofer. Il modello in prova, il più grande della serie, è stato pensato per poter essere sistemato su una parete in un sistema multicanale, forte dei suoi 130 mm. di profondità. La perfetta simmetria degli altoparlanti ne consente anche l’uso come canale centrale. Il prezzo suggerito al pubblico è di 1.188 Euro, IVA esclusa. Analisi della costruzione Il diffusore si presenta abbastanza elegante, con la sua livrea nero opaco che viene movimentata dal supporto in alluminio satinato su cui è fissato il tweeter simil-Heil che lavora in una propria minuscola camera chiusa ben incollata al supporto alluminoso, che è fissato al pannello frontale con due viti a perforazione. I due midwoofer sono dei trasduttori abbastanza originali, dotati di una sospensione molto larga rispetto al diametro nominale, che è di 78 millimetri. La risonanza è abbastanza bassa, a 62,5 Hz, con un Qts da 0,52 ed una massa mobile di 7,7 grammi. La resistenza mediamente elevata, prevista probabilmente per la connessione in parallelo, e la resistenza di perdita dell’induttanza in serie conduce ad un minimo appena superiore ai 3,3 ohm, un dato che possiamo considerare di buon livello se si considera che la pressione emessa vale circa 90 dB. Il volume di lavoro, a causa della discreta quantità di materiale assorbente può essere computato a spanne in 2,5 litri, per una frequenza di risonanza di circa 110 Hz ed un Qtc ancora inferiore al valore unitario.
I woofer hanno una discreta dimensione ed un aspetto simile ai midwoofer, con un anello di sospensione esterno generoso, il cestello in lamiera stampata ed una escursione stimata ad occhio di oltre 6 millimetri. Passato anch’esso per un rodaggio notevole col solito segnale di prova e per le misure di MLSSA ha dichiarato di avere una risonanza a meno di 46 Hz, con una massa di 32 grammi ed un Vas di circa 24 litri. Nel volume a disposizione che comunque conta circa 28 litri con l’apporto dell’assorbente i due woofer risuonano a circa 80 Hz con un Qtc reale che al netto delle perdite vale 1,3. Alticcio in verità, visto che il picco della risposta vale poco più di 2,2 dB a cavallo tra i 90 ed i 100 Hz. Se da un lato è vero che il diffusore verrà fissato ad una parete e che riceverà da questa un discreto rinforzo, è pur vero che un picco rimane un picco e che certamente si farà notare sia all’ascolto che alla misura in ambiente. Il tweeter, come abbiamo visto, emula quello del dottor Heil, con un nastro pieghettato immerso nel campo di un discreto complesso magnetico. Certo che una volta decaduto il brevetto, visto che i 20 anni in qualche modo sono passati, è tutto un fiorire di tweeter che utilizzano questa configurazione, con risultati più o meno lusinghieri a seconda del costruttore. Il filtro crossover sarà trattato in un apposito capitolo, come mia abitudine, motivo per il quale, forte di tutte le conoscenze acquisite passo decisamente alle misure, con buona cognizione di causa, non prima di effettuare l’analisi della waterfall e della risposta all’impulso. Nel grafico della waterfall notiamo due vistose risonanze dovute probabilmente al tweeter, almeno a giudicare dalle frequenze in gioco. Notiamo come tutta la gamma media sia abbastanza ondulata, sia come riflessioni interne che come piccole risonanze che si innescano ad un livello comunque abbastanza contenuto. La risposta al gradino mostra ciò che rileveremo sul filtro crossover del diffusore: il tweeter è connesso in controfase così come i woofer, mentre i midrange sono gli unici ad essere collegati in fase. Notate la velocità di salita ed il decadimento abbastanza rapido della gamma media, con i woofer che si comportano correttamente, con un andamento poco inclinato, come ad emulare un’onda quadra, anche se in controfase. Il filtro crossover Ammetto che il filtro crossover di questo diffusore mi ha lasciato abbastanza perplesso, non tanto per la circuitazione, in vero abbastanza classica, quanto per la realizzazione pratica ed il dispendio di forze e di tempo per il suo montaggio. Iniziamo dicendo che il filtro è posizionato sul retro del diffusore e lavora in un sottovolume separato, cosa che obbliga il costruttore dello stesso box a montare quattro listelli prima ancora di incollare il pannello frontale. Tutto il filtro è montato sulla piastra posteriore di alluminio, verniciata e serigrafata, a sua volta fissata al mobile tramite dieci (10) viti ad incasso esagonale. Il supporto del filtro è montato sulla piastra di alluminio tramite altre sei viti dalla filettatura metallica con relativo controdado che funge da distanziale. Dopo il fissaggio di queste viti il supporto dei componenti è sufficientemente distanziato dall’alluminio e può essere avvitato con altre sei piccoli bulloni. A mia stima, tra preparazione e montaggio, si sono perse almeno due ore per il montaggio di ogni filtro crossover, motivo per il quale, a parte il costo dei materiali, si sono spesi almeno 10 euro per coppia, che potevano essere spesi meglio, ad esempio usando condensatori di maggior pregio, almeno per il passa alto dei midrange. Andiamo a vedere allora il filtro crossover vero e proprio. La componentistica è molto economica, con tutti i condensatori elettrolitici bipolarizzati ad eccezione di quello posto in serie al tweeter. Le induttanze di valore maggiore sono avvolte su nuclei di ferrite, mentre le due di basso valore induttivo sono avvolte in aria. Come possiamo vedere nello schema elettrico riportato qui sopra non si tratta di un circuito estremamente complesso. Il passa basso dei woofer vede una induttanza di 3 mH in serie al segnale ed un condensatore da ben 100 uF verso massa, senza che ci sia bisogno di una resistenza di smorzamento in serie a questo. Allo stesso modo il passa alto del tweeter è realizzato con un condensatore di medio livello e da una induttanza avvolta in aria. Dopo il passa alto troviamo un resistore ceramico da ben 5 ohm che, vista l’impedenza del tweeter, deve attenuare la sua emissione di almeno 5 dB. Vista la sensibilità del diffusore bene allineata a circa 90 dB possiamo dedurre che la sensibilità del tweeter sia… molto elevata. Il midrange è filtrato con un passa banda a componenti “incrociati, così da limitare picchi della risposta in gamma media. Anche in questo caso non si fa uso di resistenze di smorzamento. Va notato che sia i due midrange che i due woofer sono connessi in parallelo, per una sensibilità che aumenta giusto di 6 dB rispetto ai singoli trasduttori. Come possiamo notare dallo schema elettrico, e come vedremo nel grafico della risposta al gradino sono soltanto i due midrange ad essere connessi in fase mentre i woofer ed il tweeter sono connessi in controfase. Visto che c’ero ho anche misurato l’impedenza del tweeter, visibile in figura, dotato di una micro-risonanza a circa 2400 Hz con un picco che vale appena 0,11 ohm oltre la Re. Oltre al grafico va notata infatti la scala verticale a sinistra, molto espansa. Non vi nego che prima di fare la stessa cosa ho avuto un sobbalzo nel vedere un tweeter di questo tipo con una risonanza così visibile nel modulo!
Prima della sessione di misure vera e propria ho dato uno sguardo anche al ritardo di gruppo, che mostra un andamento ben rettilineo nell’incrocio tra i midrange ed il tweeter ed una sorta di ondulazione tra i due woofer ed i due midrange. CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE Tipo: cassa chiusa da parete
Pagina 2 - Le misure
La risposta in frequenza è stata effettuata col diffusore sistemato sulla base rotante Outline, rinata a nuova vita grazie alla disponibilità del figlio del grande Guido Noselli, fondatore del marchio. La risposta in frequenza che potete vedere in figura ci mostra un andamento abbastanza regolare a cavallo dei 90 dB, che rappresentano anche la sensibilità dichiarata dal costruttore, che va iscritto nel novero dei costruttori seri. In realtà noi abbiamo misurato 89,78 dB nell’intervallo che va da 200 a 10.000 Hz, un intervallo trovato anni fa sperimentalmente, dopo innumerevoli sedute di ascolto tese a verificare che due diffusori della stessa sensibilità esprimessero la stessa sensazione auditiva in termini di livello riprodotto. In gamma bassa notiamo l’enfasi di 2 dB rilevata in fase di analisi della costruzione, ma a parte una leggera e visibile enfasi tra i 700 ed i 1700 Hz possiamo dire che l’andamento è abbastanza lineare, anche in gamma altissima, gamma che comunque dovrà fare i conti con le rilevazioni fuori asse. Grazie alla rinata base rotante ho effettuato una valutazione sia a 30 che a 45° sul piano orizzontale. Come possiamo vedere a 30° l’andamento è già calante sulle altissime, come se ci trovassimo ad una angolazione maggiore e per di più con una attenuazione visibile in gamma medioalta, attorno ai 4000 Hz. Aumentando l’angolo di misura vediamo come la gamma altissima risulti attenuata di oltre 15 dB all’estremo alto di misura , mentre l’attenuazione in gamma medioalta appaia con un intervallo di attenuazione leggermente più ristretto. Come possiamo vedere dalle foto siamo di fronte ad una configurazione simmetrica, anche se nel sito del costruttore non è mai citato il nome di D’appolito, cosa che lascia supporre che non si faccia uso di questa configurazione. Comunque sia ho effettuato una misura molto attenta della dispersione verticale a step di 5° sia al di sopra del tweeter che al di sotto di questo. La misura in se è abbastanza facile da effettuare, ma si sa con che con o senza la base rotante presta il fianco ad errori di rilevazione se non si tiene conto delle modalità di rotazione. In buona sostanza riferendoci all’emissione del tweeter dobbiamo fare in modo che questo si trovi sempre al centro della misura, così da non variare né l’angolazione né la distanza dalla capsula microfonica. Per queste rilevazioni mi ero costruito anni fa un particolare trespolo di legno che distanzia il diffusore dalla base rotante e che fa coincidere il tweeter col centro di rotazione. Oltre a ciò ho dovuto realizzare un nuovo tipo di griglia , leggermente più alto, per ospitare ben sette grafici. Tutto il lavoro è durato una mezza giornata ed infine si è concretizzato nel grafico che vedete. Le indicazioni che questa rilevazione fornisce non sono affatto banali e ci indicano più o meno quale sia la quota ottimale di posizionamento sulla parete rispetto alla o alle probabili posizioni di ascolto. Come possiamo vedere dalle misure effettuate la risposta appare molto più corretta al di sotto dell’emissione del tweeter, cosa che lascia ipotizzare un posizionamento del diffusore non troppo basso rispetto al piano di ascolto. Ipotizzando una distanza di 2 - 2,5 metri dall’ascoltatore possiamo vedere che si mantiene una prestazione ben lineare col tweeter posto tra i 100 ed i 140 cm dal suolo, mentre dallo stesso grafico è possibile appurare che una posizione troppo bassa del diffusore, magari poggiato al suolo col tweeter a soli 45 cm dal pavimento, porterebbe ad un suono povero di gamma media. Il modulo dell’impedenza mostra un carico perfettamente in linea con quanto dichiarato dal costruttore, con il minimo di impedenza che si attesta su un valore di circa 3 ohm soltanto a 120 Hz e la massima condizione di carico, per l’azione combinata di modulo e fase, che vale 2,8 ohm a 107 Hz come indicato nel grafico. Possiamo vedere come la risonanza rilevata con il crossover ovviamente collegato al suo posto sia appena inferiore agli 81-82 Hz previsti grazie all’azione della non banale induttanza posta in serie ai trasduttori. L’andamento nelle più “energetiche” gamme mediobassa, media e medioalta lascia ipotizzare una discreta capacità di pilotaggio anche utilizzando amplificatori non proprio da forza bruta come è lecito che ci si aspetti da una realizzazione custom in un sistema audio-video. Il decadimento nel dominio del tempo (uandktir.AI) mostra tutta la capacità del tweeter a smorzare l’impulso appena questo si spegne. L’utilizzo dei midrange rende il decadimento leggermente più fluido rispetto ad un due vie, visto che i woofer arrivano all’appuntamento con un certo affanno e con un livello molto basso. L’ultima delle rilevazioni “statiche” è costituita dalla misura effettuata col rumore rosa con il diffusore fissato ad una parete ed il microfono posizionato nella probabile postazione di ascolto. Come era prevedibile notiamo che il picco tra i 90 ed i 100 Hz è praticamente inalterato, pur con una buona estensione alle frequenze minori, tanto che il terzo di ottava dei 40 Hz appare a -3 dB rispetto al dato di sensibilità media rilevata, che vale circa 87 dB con 2,83 volt ai morsetti. Magari un uso più intensivo di materiale assorbente all’interno del diffusore avrebbe ridotto il picco che abbiamo verificato. Le misure di distorsione armonica in regime impulsivo sono eseguite con MLSSA, con un lettore DVD comandato dallo stesso computer, con un trigger esterno che sincronizza il segnale esterno con la scheda e con un software dedicato nel linguaggio della stessa MLSSA. Il risultato, dopo appena 12 minuti di misura, è già salvato dal software, appositamente scritto, per essere impaginato sulla griglia proprietaria che vedete nei grafici. Un attento calcolo delle medie in ripetizione, consente di poter ridurre di molto il rumore di fondo e di scendere con una certa facilità al di sotto dei valori caratteristici delle distorsioni delle elettroniche di potenza. La sessione inizia fornendo ai morsetti una tensione sinusoidale di 0,917 Vrms che fa emettere al diffusore una pressione media di 80 dB. Si tratta della misura in vero più critica, specialmente a bassissima frequenza, ove la pressione emessa dal woofer è in genere molto bassa. Un accorto uso dell’average ed una misura effettuata in religioso silenzio finiscono per aver ragione anche su una pressione tanto bassa. Per quanto possa sembrare strano considero questa misura come la più indicativa per quanto riguarda le non linearità, perché ad un livello molto basso in genere i midrange ed in parte i woofer rispondono con una distorsione maggiore di quello che si può misurare a pressioni maggiori, specialmente sulle armoniche superiori, che benché poco udibili generano confusione nel messaggio musicale facendo perdere articolazione. Come possiamo vedere nel primo grafico ad una discreta distorsione del woofer che riduce le prime due armoniche quasi sul fondo del grafico corrisponde una distorsione dei due midrange mediamente elevata, anche se attestata su valori tutto sommato buoni. Quello che si vede comunque è la presenza quasi agli stessi livelli della quarta e della quinta armonica. In gamma alta comunque le armoniche si abbassano notevolmente fornendo una prestazione eccellente. Aumentando il livello a 1,63 Vrms abbiamo una pressione media di 85 dB . A fronte di una terza armonica abbastanza in evidenza in gamma media notiamo che le armoniche superiori tendono a sparire rimanendo abbastanza vicine al fondo del grafico. Con il segnale dell’amplificatore di misura impostato a 2,9 Vrms notiamo come la terza armonica in gamma media pur mantenendosi su un valore basso (-42 dB) si faccia notare, più che altro per il basso valore delle altre componenti armoniche.
La pressione di 95 dB rms viene infine raggiunta con 5,16 Vrms (uandk_95.AI). Possiamo notare che in gamma bassa il woofer mostra un discreto aumento della seconda e della terza armonica anche se, secondo me, si tratta ancora di valori ben contenuti che tendono ad abbassarsi in gamma mediobassa. La terza armonica dei midrange mostra sempre lo stesso livello mentre la seconda armonica dovuta al tweeter giunge anch’essa all’uno per cento. Tranne forse per il midrange tra i 2000 ed i 3000 Hz il quadro delle non linearità di questo diffusore non è affatto male, con le armoniche più ampie si fanno notare anche perché le altre sono molto basse. In tutte le misure infatti le armoniche al massimo sono state rilevate a -40 dB, un valore tutto sommato abbastanza basso. Pagina 3 - Ascolto e conclusioni
L’ascolto Per questa sessione di ascolto ho dovuto lavorare più che altro sulla sala d’ascolto, cercando di tenere i diffusori quanto più possibile attaccati alla parete. Alla fine, dopo qualche prova, ho trovato una posizione comoda ed allo stesso tempo sicura per l’integrità del diffusore. Prima ancora del posizionamento, forte degli ascolti di oltre una settimana, ho voluto provare una nuova misura che illustrerò non appena avrò un minimo di archivio di rilevazioni, così da essere sicuro che la verifica strumentale, abbastanza breve in verità, mi indichi con chiarezza un aspetto particolare della sessione di ascolto. Ammetto candidamente che non me ne frega nulla di prendere tutto il tempo che serve per avere delle misure serie, orientate alla musica e non delle verifiche fini a se stesse, motivo per il quale se questa rilevazione non dovesse fornirmi delle indicazioni chiare non esiterò a buttarla nel cestino assieme al tanto software scritto per eseguirla. Dopo aver ottenuto delle indicazioni che spero mi siano utili mi appresto ad ascoltare le Uandksound con un programma musicale appena differente dalla mia successione di brani mirati. Parto dalle voci maschili. La componente bassa della voce maschile è notevole, con una buona sensazione di corpo ed una discreta linearità timbrica, ma si nota che la voce è grande, troppo grande sullo stage per essere focalizzata. La voce femminile è viceversa abbastanza stabile, timbricamente abbastanza lineare ma appena arretrata. Il fuoco è buono, anche se in gamma alta si nota una certa durezza che va via un po’ alla volta man mano che l’ascolto prosegue. Inutile avere un tweeter di questo tipo da anni, e ritenerlo perciò ben rodato. I primi dieci minuti di funzionamento trovano sempre il modo di stupirti negativamente. Passato questo tempo, tutto sommato ridotto, ecco che la sua timbrica si distende corretta in tutto l’intervallo della sua riproduzione. La legatura tra i due midrange ed il tweeter è buona, senza salti dinamici particolari, e si nota pochissimo il “salto” tra la gamma media e quella alta. Il basso è quello giusto, secondo il mio parere, per un discreto impatto sulle scene più agitate dei film di azione, ma nonostante il fissaggio a parete si dimostra fiacco alle frequenze più profonde, che risultano smorzate, come la sospensione pneumatica vuole, ma sono tanto ben smorzate da sembrare assenti. L’esaltazione tra i 90 ed i 100 Hz si fa sentire. Magari un po’ di assorbente in più non avrebbe fatto male. La sensazione comunque è quella che sia stata una specifica di progetto avere una caratteristica appena “loud” per aumentare il pathos nelle scene cruciali, quando il nostro eroe si muove su un treno lanciato alla massima velocità come se stesse a terra. Ma per le basse profonde ci vuole un subwoofer. Per le alte frequenze occorre fare un distinguo tra la gamma alta e la gamma altissima. Quest’ultima è davvero notevole, estesa, fulminante e rapida nello smaltirsi, mentre la gamma medioalta appare leggermente più lenta e meno morbida. E’ una caratteristica di questo trasduttore e devo dire che sono pochi quei cloni che suonano come il tweeter originale di Heil. Questo utilizzato su questo diffusore non va male, ma la leggera differenza tra alte ed altissime un po’ si sente. La gamma degli strumenti a corda non mi dispiace, specie quando si tratta di piccoli gruppi con posizioni ben definite, con una timbrica che viene espressa come ben bilanciata. La musica rock sembra calzare a pennello al diffusore e devo ammettere che fatta questa scoperta ho dato fondo a tutte le tracce che avevo disponibili nel computer. Buon punch, timbrica gradevole ed una vena aggressiva che finora non avevo sentito. La tenuta è notevole, tanto da creare nel mio ambiente una pressione certamente superiore alla bisogna. Secondo il mio parere questo diffusore costa più del necessario, ma è il caso che vi spieghi per bene cosa voglio dire prima che arriviate a conclusioni errate.: è costruito in maniera inutilmente complicata e la cosa fa lievitare i costi. Una più accorta gestione delle lavorazioni e della visione generale del diffusore porterebbe certamente ad un abbassamento di almeno 300 euro, così da farlo diventare un diffusore seriamente appetibile sul nostro mercato. Per maggiori informazioni: uandksound.com/products/home-cinema/m8-series/ Benchmark
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