VESA aggiorna le specifiche ClearMR e DisplayHDR

Riccardo Riondino 06 Gennaio 2025, alle 12:16 Display e Televisori

I requisiti VESA che definiscono la nitidezza dei movimenti di un display variano ora da ClearMR 3000 a ClearMR 21000, mentre le specifiche DisplayHDR aggiungono il livello True Black 1000


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VESA ha pubblicato un aggiornamento delle specifiche ClearMR e DisplayHDR, introducendo nuovi livelli studiati per i monitor di ultima generazione, in particolare quelli con tecnologia OLED. ClearMR è il metodo per la misurazione del motion blur introdotto nel 2022, che si propone di sostituire altri sistemi come MPRT (Motion Picture Response Time) o G2G / GTG, abbreviazione di "grey-to-grey". I diversi livelli sono stabiliti in base alla percentuale tra pixel nitidi e pixel sfocati, quindi i valori più alti stanno a indicare una qualità dell'immagine più elevata e una minore sfocatura. L'ultimo aggiornamento ClearMR aggiunge tre nuovi livelli di prestazioni: ClearMR 15000, ClearMR 18000 e ClearMR 21000. Questo è dovuto principalmente alle ultime generazioni di monitor OLED, che l'anno scorso hanno toccato i 480 Hz e da quest'anno i 500 Hz. Il primo modello a ottenere la nuova certificazione ClearMR 21000 è il monitor LG 27GX790A, equipaggiato con un pannello OLED WRGB da 480 Hz.


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Le specifiche DisplayHDR invece, la cui prima versione risale al 2017, aggiungono il nuovo livello DisplayHDR True Black 1000, il più alto per i monitor OLED. In commercio sono disponibili già da qualche tempo modelli che raggiungono un picco di luminanza di 1.000-1.300 nit, ma riferito a un APL (Average Picture Level) che va dall'1 al 3%. Questo vale quindi per un'area dello schermo molto ridotta, mentre a pieno schermo (100% APL) il valore scende sensibilmente e per questo motivo i modelli OLED attuali sono tipicamente certificati DisplayHDR True Black 400. Il livello True Black 1000 richiede invece che il monitor raggiunga innanzitutto 1.000 nit per un APL del 10%, il che dovrebbe anche comportare valori ancora più alti per finestre più piccole. Il monitor deve anche essere in grado di mantenere 500 nit a schermo intero dopo l'intervento dell'ABL (Automatic Brightness Limiter), la funzione presente nei display OLED per contenere i consumi e l'usura del pannello. Si tratta anche in questo caso di una prestazione fuori dalla portata dei modelli attuali, che raggiungono al massimo circa 270-280 nit. Gli altri requisiti delle specifiche DisplayHDR per il gamut, profondità colore, profondità del nero ecc. rimangono sostanzialmente invariati rispetto ai livelli precedenti, con l'unica eccezione dei requisiti per l'errore di colore medio ΔTP.

Fonte: TFT Central

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