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Discussione: Cavi e suggestione

  1. #736
    Data registrazione
    Oct 2007
    Località
    Milano
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    851

    Citazione Originariamente scritto da nordata
    Tutte qualità che si possono raggiungere senza ricorrere a cose strane, dei buoni contatti sono facili da realizzare; non è neanche necessario ricorrere ai contatti in "oro" (quando lo sia effettivamente) poichè, a ben vedere l'oro è persino un peggiore conduttore del rame, magari di poco, ma lo è, è sicuramemte più bello e in atmosfere particolari, magari industrie chimiche o climi tropicali o su navi si corrode meno.
    Infatti, la ratio nell'usare connettori placcati oro sta nel prevenire l'ossidazione. Il problema è che il 99% dei connettori "dorati" sono di ottone, che è un pessimo conduttore. Mentre dovrebbero essere di rame puro placcato oro. Quando sono siffatti (vedi Eichmann), la differenza tra quello e l'argento è minima o inesistente (non ho ancora condotto dei test, ma lo farò siccome intendo mettermi a giocare coi cavi, quando finisco l'impianto - per uso esclusivamente personale).

  2. #737
    Data registrazione
    Oct 2007
    Località
    Milano
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    851
    Citazione Originariamente scritto da antani
    In realtà mi sono stupito di vedere come il fattore di smorzamento possa variare in modo significativo al variare del cavo.
    Beh, un po' di ragione ce l'avevo, no?
    Quel foglio considera anche multifilare vs solid core? Li ci sarebbe da aprire un altro capitolo (= non basta sommare le sezioni dei conduttori).

    Però secondo questo ragionamento, più si aumenta la sezione meglio è. Il che è sensato dal punto di vista dei parametri elettrici, visto che si riduce la resistenza.

    I cavofili invece non fanno della sezione un parametro fondamentale.
    Io si, da sempre. In particolare nei cavi di potenza, a meno che non siano cortissimi.

    La sezione, definito un minimo X (che considera l'amplificatore e i diffusori in questione) dovrebbe essere direttamente proporzionale alla lunghezza del cavo. L'efficienza dei diffusori è altresì da tenere in conto (più efficienti, minore sezione).
    Si guardi al proposito l'offerta di Cardas, da sempre uno dei più seri costruttori di cavi.

  3. #738
    Data registrazione
    Mar 2009
    Località
    genova
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    437
    Citazione Originariamente scritto da nordata
    A quale teoria fai riferimento ?

    Ciao.
    Mi riferisco alla teoria eletrrica,e nei termini in cui tu la declini.Se la suggestione agisce,e non c'è dubbio che lo faccia,non possiamo però sapere fino a che punto lo faccia.Così se per certe cose agisce e per altre non sembra agire da ciò possiamo desumere il suo effettivo peso,e giungere alla conclusione magari che è meno pesante di quanto si creda.Possiamo quindi iniziare a considerare più seriamente certi rilevamenti fatti all'ascolto,cercando di tentare anche una spiegazione razionale del perchè alcuni sentono le differenze ed altri no.
    Potremmo ad esempio ipotizzare che queste differenze percettive siano giustificate da piccole differenze nei sistemi percettivi,e da ciò dedurre che fra due cavi che presentino anche due strutture notevolmente diverse le differenze all'ascolto sono percepite come minime o nulle,perchè nel passaggio fra una struttura all'altra si è passati semplicemente da un disastro all'altro.Cioè le piccole differenze all'ascolto,a fronte delle grandi differenze di struttura,sono la prova che le due strutture degradino al tal punto,sebbene ognuno in modo diverso il segnale,che alla fine le due strutture sono assimilabili allo stesso tipo di disastro sonoro.
    Dovremmo allora accorgerci di trovarci di fronte ad un ottimo cavo quando a piccole differenze nella sua struttura corrispondano effettivamente significative differenze all'ascolto, da parte di tutti cioè nonostante le differenze fra un sistema percettivo e l'altro.
    Potrebbe allora avere senso usare l'orecchio per ragioni di praticità,e perchè consente un lavoro molto veloce.Una volta che si è poi trovato un buon risultato,allora si può passare a cercare di condividere quanto si è ottenuto con l'uso di strumenti scientifici.
    Ciao,Sebastiano.
    P.S.Dagli e dagli,credo finalmente dopo avervi rifilato tanti polpettoni filosofici di essere riuscito a dire quello che avevo in testa.Interagire nel forum serve...eccome.

  4. #739
    Data registrazione
    Mar 2009
    Località
    genova
    Messaggi
    437
    ...e in questo in particolare.
    Ciao,Sebastiano.

  5. #740
    Data registrazione
    Dec 2003
    Località
    Milano
    Messaggi
    5.396
    Ho visto questa interessante misura sull'effetto dei cavi nell'interfacciamento ampli-diffusori.

    Per livelli elevati di segnale, si notano delle distorsioni sul rumore di fondo. Pur essendo molto basse (-80 -90 dB) potrebbero forse essere al limite dell'udibilità.

    Il cavo utilizzato è 1,5 m con 2,5 mmq, quindi abbastanza "tipico". A quanto pare qualche effetto c'è.

    Meno male che io uso 10 mmq .

  6. #741
    Data registrazione
    Nov 2003
    Località
    Piemont!
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    18.640
    Citazione Originariamente scritto da antani
    Il cavo utilizzato è 1,5 m con 2,5 mmq, quindi abbastanza "tipico". A quanto pare qualche effetto c'è.
    sembrerebbe però più un "raccoglier disturbi" che influenza sul cavo..o come il solito ho capito male?

  7. #742
    Data registrazione
    May 2007
    Località
    Roma
    Messaggi
    570
    Interessante anche il protocollo indicato:
    http://digilander.libero.it/HarryKle...todologie.html
    A mio avviso, per essere di qualche utilità conoscitiva, dovrebbe essere esteso il pannello dei dispositivi esaminati.
    Per dirla con altre parole: 5 pre x 5 cavi di segnale x 5 finali x 5 cavi di potenza x 5 casse che fanno già 3125 combinazioni, e ci sarebbe anche da scegliere "quali" da esaminare di ciascun dispositivo, marca, prezzo, età, tipologia di progetto. E poi perchè solo 5?
    E quindi, forse, alla fine si capirebbe qual'è la migliore combinazione (la meno distorcente) o quali sono gli elementi critici o quanto meno che cosa ci si può aspettare dal proprio impianto. Già, perchè i "cavi", da soli, non servono a nulla. Con cocenti delusioni o grandi autocongratulazioni, dipende!
    Mi piacerebbe che fosse ridotto al minimo il margine d' interpretazione soggettiva, ma forse il gioco è proprio questo, che ognuno dica la sua, convinto di aver ragione, all' infinito...
    retroproj.: Thomson 50DLY644, preamp: custom (DIY), power amp: Monrio Cento, main speakers: Martin Logan Sequel II, subwoofer: Velodyne DD15, alternate speakers: Dynaudio Contour 1.3 mk II, front projector: InFocus IN83, video processor: DVDO Edge, cd/dvd players: Pioneer DV-717, Pioneer DV-575A, BR Player: Pioneer BDP-LX08, turntable: Pioneer PL-L800, cartridge: AT14SA.

  8. #743
    Data registrazione
    Dec 2003
    Località
    Milano
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    5.396
    Citazione Originariamente scritto da stazzatleta
    sembrerebbe però più un "raccoglier disturbi" che influenza sul cavo...
    Non sembrano disturbi esterni, o meglio probabilmente sono gli effetti della movimento della bobina dell'altoparlante. Il punto interessante è che comunque ci sono differenze fra una misurazione ai morsetti dell'ampli e ai morsetti dell'altoparlante, quando in mezzo c'è un cavo standard.

    Io credo che sparirebbero con un cavo di sezione maggiore, comunque ho già chiesto all'autore di fare una controprova con un cavo più grande, vedremo.

  9. #744
    Data registrazione
    Jun 2009
    Messaggi
    346
    [QUOTE=antani]Non sembrano disturbi esterni, o meglio probabilmente sono gli effetti della movimento della bobina dell'altoparlante. Il punto interessante è che comunque ci sono differenze fra una misurazione ai morsetti dell'ampli e ai morsetti dell'altoparlante, quando in mezzo c'è un cavo standard.

    Forse dovute alle componenti resistive e reattive, piccole (in banda audio),ma non nulle.

    Saluto tutti; sono nuovo.

  10. #745
    Data registrazione
    Nov 2003
    Località
    Piemont!
    Messaggi
    18.640
    allora potrebbe essere sensato effettuare il test con un carico resistivo anzichè le casse

  11. #746
    Data registrazione
    Feb 2004
    Località
    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
    Messaggi
    41.397
    Non sarebbe una misura correlabile alle condizioni di utilizzo normali.

    Per quanto molto piccole i cavi presentano delle componenti capacitive e induttive che sicuramente interagiscono con quelle del diffusore.

    Che poi queste interazioni abbiano, in pratica, valori numerici con molti zeri dopo la virgola, è un altro discorso.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  12. #747
    Data registrazione
    Mar 2009
    Località
    genova
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    437
    Citazione Originariamente scritto da tsq1to
    o. Già, perchè i "cavi", da soli, non servono a nulla.....
    Mi piacerebbe che fosse ridotto al minimo il margine d' interpretazione soggettiva, ma forse il gioco è proprio questo, che ognuno dica la sua, convinto di aver ragione, all' infinito...
    Finchè ci si limita alle chiacchiere credo sia inevitabile.
    Il gradino successivo è il commento di un ascolto fatto in compagnia.
    E il successivo ancora tentare una oggettivazione scientifica sempre gradita quando possibile.
    Probabilmente comunque esiste un margine minimo oltre il quale non si può andare,come dici tu.
    Non è infatti credibile che non ci siano minime differenze fra un sistema uditivo e l'altro(al di là dell'eta anagrafica).
    Credo che nessun componente da solo serva a qualcosa.Quale componente sia poi più importate credo rientri più nella sfera del modus operandi che ognuno di noi si dà.Non sò sè una clasiifica di impotanza fra componenti possa essere realmente inquadrata in contesto razionale e non opinabile.Certo da qualche componente bisogna pur iniziare per comporre l'impianto.
    Molti iniziano dalle casse,perchè certamente è il componente "più critico" e quindi dalla personalità più forte.Ma se alle casse ci fosse saldato un bel cavo di potenza scelto dal costruttore,sono certo che il grado di criticità delle casse si ridurebbe sensibilmente.In ogni caso un grattacapo in meno per voi...io sapete che ci sguazzo.
    Ciao,Sebastiano.

  13. #748
    Data registrazione
    Mar 2009
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    genova
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    437
    Premesso che il costo dei cavi è quasi sempre ingiustificato,i miei,quelli di cui vi parlo,hanno il maggior costo nella fatica di costruirli.
    Ne ho costruiti centinaia con foggie diverse e stravaganti.Volutamente stravaganti ,per la pura curiosità di provare come suona questo e come suona quello,astraendomi sempre volutamente ,nel costruirli, da ogni considerazione di tipo teorico.
    Una ratio residua e minimale comunque c'è stata:
    quella di verificare così se la teoria,normalmente seguita,non potesse essere un collo di bottiglia nella ricerca del miglior cavo,nel solo senso che la derivazione teorica,apparentemente semplice,non richiedesse invece un percorso più lungo e tortuoso,e se non fosse possibile invece con il solo aiuto della fortuna e della buona volontà,trovare una scorciatoia,dove il giudice o unico strumento di misura in prima istanza non poteva essere altro che il sistema uditivo,conscio di tutto ciò che questo comporta,soppratutto nei termini della sua suggestionabilità.Il compito non è stato difficile,in quanto io la teoria la sconosco molto bene.
    Ciò mi ha consentito di tentare soluzioni che,chi ha anche solo un minimo di conoscenza teorica ,non avrebbe mai e poi mai messo in atto.
    In questa lunga esperienza ho avuto quindi modo di prendere buona confidenza con l'effetto suggestione:ci diamo ormai del tu e siamo diventati buoni amici.
    Ed ecco cosa si è verificato nel mio ultimo esperimento:
    in genere anche quando dopo lungo ascolto decido di essere soddisfatto dell'ultimo cavo costruito,la voglia di provare nuove cose non è mai doma.
    Ultimamente però ho trovato una tipologia di cavo che mi soddisfa molto e che adotto ormai da un paio di anni ,record assoluto visto che la maggior parte dei miei cavi non ha mai visto la luce del giorno dopo.
    Il suono dei miei cavi è molto caratterizzato dallo loro struttura.
    La notizia buona è che sembra non esserci un limite al loro miglioramento.
    La notizia cattiva è che a maggior qualità corrisponde maggiore complicazione che presto si traduce in un limite di effettiva costruibilità.
    Per darvi un'idea del suono dei miei cavi,se io al posto del rame stagnato che normalmente uso allo scopo di prevenire premature ossidazioni,uso il puro rame,non sarete sorpresi se vi dico che il suono migliora.
    Ma questo miglioramento non è tale da farmi optare per il rame puro accettando gli inconvenienti che questo comporta,quantomeno nei termini della approssimativa mia abilità costruttiva.
    La strada che quindi ho cercato di percorrere ultimamente è stata quella di verificare se si potesse mantenere una simile qualità sonora,riuscendo al contempo a semplificare la struttura dei cavi.
    E a un certo punto ho creduto di avere trovato la soluzione,riducendo addirittura la complicazione costruttiva di un fattore dieci.Così per un intero giorno mi sono goduto questi nuovi cavi,felice e soddisfatto.
    Il giorno dopo,alla luce del nuovo giorno cioè,accendo l'impianto,lo spengo,tolgo i nuovi cavi e li butto nella spazzatura.
    Morale della favola.La suggestione agisce ed ha dei tempi lunghi,talmente lunghi,che nell'arco di una prova blind test è padrona assoluta della situazione.
    Nei lunghi tempi invece,diciamp così, perde qualche colpo,vacilla.Ci vuole pazienza e perseveranza.
    Ma perchè la suggestione agisce?
    Io mi sono fatto un'opinione in merito,come al solito stravagante,come al solito coadiuvato dalla mia ignoranza.
    La suggestione è elemento funzionale al meccanismo percettivo.Voglio dire che l'unico modo per eliminare la suggestione,è quello di astenersi dal percepire.
    Pensateci un pò.E' come quando siete pressati nel dovere prendere una decisione importante avendo a vostra dispozione un tempo troppo breve per decidere,ma dove l'immediatezza della decisione è cruciale,al punto che se il percorso più breve è testa o croce questo diventa preferibile.
    Il sistema percettivo equivale ad una lunga sequenza di queste decisione,ed ognuna deve essere presa in fretta per lasciare posto alla seguente che incalza.Questo è cruciale per il sistema percettivo,e per ciò sono tollerati errori.Ma anche per esso valgono i motti:sbagliando si impara e l'esperienza non è acqua.
    Ma a questo meccanismo della percezione e comprensione della realtà,oltre ai sensi classicamente intesi,
    come parte di noi e non accessori,partecipa da qualche secolo a questa parte,e in posizione per niente secondaria,la scienza con i suoi strumenti.Si tratta di un accessorio a richiesta,ma questo non ne cambia la sostanza dell'essere un senso,nuovo se volete,e distribuito (o se preferite condiviso) piuttosto che diffuso e concentrato in diverse repliche più o meno fedeli ,che solo in un secondo tempo si possono portare a convergenza di "opinione" e sappiamo con quanta difficoltà.
    Tuttavia la differenziazione dei sensi è una ricchezza.Il tentativo di volerne classificare la diversa importanza equivale ad un tentativo di impoverimento.
    Quando ad esempio affermiamo che la scienza è roba per scienziati,meglio se geni,tale tentativo è andato a buon fine.
    Oppure quando con convinzione affermiamo:"Non credo se non vedo" vuol dire che abbiamo eletto la vista a nostro senso,rinunciando agli altri.
    Per il sistema percettivo in generale vale meglio a mio parere il nuovo motto:"Non vedo se non credo".
    Cosa significa questo?Significa che a premessa di ogni meccanismo percettivo esiste sempre una teoria(premessa indispensabile perchè tutto ciò che percipiamo possa avere un minimo di coerenza),che non sempre ci è nota,senza che ciò sia un impedimento al suo svolgersi.
    La nostra suggestionabilità sta al centro di questo meccanismo,ed anzi agisce già nelle sue premesse,quando
    in presenza di una teoria ,ad esempio nota,ad esempio quella scientifica,noi vi poniamo fede,senza che nessuno ci obblighi a farlo,senza che si possa individuare una necessità a ciò.Ma il plebiscito di cui la scienza gode è già implicito nella sua essenza,che è quella di coincidere con il nostro senso comune.
    Infine la suggestione,che agisce sempre come premessa,viene addomesticata dall'esperienza percettiva,solo questione di tempo,trasformandola,alla prova dei fatti se questa ha successo,in un automatismo percettivo,mai scevro però da "illusioni percettive" che non compromettono comunque la sua efficacia,laddove venga utilmente perseguita una economia percettiva,e non una precisione ogni oltre limite(come se il vero scopo fosse quello di avere una rivelazione e non un rilevamento),per la quale la stessa fisica ha individuato limiti che,non a caso,sono teorici.
    Ciao,Sebastiano.
    Ultima modifica di iano; 24-06-2009 alle 09:47

  14. #749
    Data registrazione
    Mar 2009
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    24
    Citazione Originariamente scritto da iano
    La nostra suggestionabilità sta al centro di questo meccanismo,ed anzi agisce già nelle sue premesse,quando
    in presenza di una teoria ,ad esempio nota,ad esempio quella scientifica,noi vi poniamo fede,senza che nessuno ci obblighi a farlo,senza che si possa individuare una necessità a ciò.Ma il plebiscito di cui la scienza gode è già implicito nella sua essenza,che è quella di coincidere con il nostro senso comune.
    secondo me hai una visione della scienza alquanto "singolare"

  15. #750
    Data registrazione
    Mar 2009
    Località
    genova
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    437

    Citazione Originariamente scritto da giulianb
    secondo me hai una visione della scienza alquanto "singolare"
    Lettura del polpettone filosofico e risposta in tempo record.Grazie.
    Non nego la singolarità.
    La premessa da cui parto è che la sostanza di cui sono fatte le percezioni è la stessa di cui sono fatte le illusioni percettive.
    Mi pare così di citare il sommo drammaturgo dal nome che non riporto per tema di sbagliarlo.
    Era comunque uno che la sapeva lunga.
    Ciao,Sebastiano.


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