High End Munich 2022 secondo Matarazzo

G.P. Matarazzo 23 Giugno 2022 Audio

Torno nuovamente a Monaco di Baviera dopo un lungo stop e ritrovo ancora una volta sale molto ben curate, altre un po' meno, un po' troppo rumore e talvolta anche poca educazione; poche le vere novità ma anche molte cose interessanti, da approfondire sicuramente in condizioni più adeguate.


Uno dei diffusori esposti al piano inferiore. Dopo qualche ascolto hanno deciso di zittirlo. Meno male!
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E così anche quest’anno ci ritroviamo a Monaco di Baviera per commentare quello che questa gigantesca fiera ha da offrirci. Molti diranno che si tratta della solita fiera, della solita enorme sfacchinata e che alla fine non c’era niente di nuovo e/o di sconvolgente. In genere evito gli ascolti frettolosi come la peste e preferisco magari ritornare in momenti meno rumorosi. Quello del rumore e del caos negli stand è stato certamente il tema dominante, oggetto di discussione e disapprovazione da parte di tutto il nostro gruppo. Anche negli stand dei piani superiori ho trovato dappertutto persone che parlavano ad alta voce, visitatori che osservavano i diffusori da vicino mentre stavano suonando e gli stessi espositori che pur di vendere i diffusori esposti e tornare a casa con i furgoni scarichi, ne magnificavano, sempre ad alta voce, le caratteristiche.

Le sale di ascolto, almeno quelle importanti e costose del secondo piano mi sono sembrate di buona qualità dal punto di vista acustico. Pareti ammorbidite con materiali assorbenti e diffondenti, diffusori ben posizionati anche se con l’impianto ammazza-scena posizionato giusto al centro tra i due diffusori. La simmetria acustica delle due emissioni anteriori rappresenta, in condizioni da fiera, uno dei parametri difficili da tenere sotto controllo,  eppure molti espositori hanno curato questo aspetto con una certa attenzione, arrivando addirittura a ruotare un diffusore diversamente dall’altro. Pochi gradi, per carità, quasi invisibili, che massimizzano la prestazione e che non sono sfuggiti a chi questa tecnica la usa da decenni.


Foto “aerea” di uno dei tanti uffici presenti alla fiera. Qui si decidono alleanze, piani di strategia e distribuzione nel mondo.  
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Gli impianti visti hanno usato sostanzialmente due tipi di sorgenti: quella classica composta da un bel giradischi, dischi tenuti particolarmente bene e preamplificatori di buon livello e quella cosiddetta 'liquida' composta da un portatile, un DAC di buone caratteristiche e l’unità di potenza. Mi è capitato si e no in un paio di occasioni di vedere dei lettori CD di buone caratteristiche sonore. E le musiche scelte per dimostrare impianti così costosi? In linea di massima demenziali, veramente 'da suicidio'. Musiche che non ho mai sentito, valide si e no per valutare la timbrica, senza alcun accenno di dinamica o di stage sonoro.


La Focal che ha suonato nello stand del costruttore in un ambiente rumoroso, posizionata alla meglio esibendo un suono imbarazzante
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Le migliori tracce ascoltate? Le hanno passate quelli che oltre a costruire impianti ben suonanti magari sono dei veri appassionati di musica e di ascolto. Tra questi mi piace ricordare l’italianissima Diapason, dal cui disco test del 2003 ho 'rubato' ben due tracce che utilizzo nei miei test di ascolto. Comunque a parte qualche costruttore più illuminato ho notato che quasi tutti i marchi di diffusori acustici, o per la risposta del diffusore stesso o per le musiche scelte,  hanno evidenziato in maniera maggiore le frequenze altissime, probabilmente per rendere più 'ruffiano' il suono nelle sale della fiera.


La migliore produzione italiana si è data appuntamento a Monaco. Molti i costruttori che hanno proposto i loro classici e molti quelli che hanno fatto bella figura con proposte interessanti 
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Non so, e non posso sapere, se si tratti di un trucco valido solo per questa manifestazione o se i diffusori suonano proprio così. Rimane il fatto che questo tipo di ascolto, che spesso viene scambiato per una maggiore articolazione, dopo un po’ produce la cosiddetta “fatica d’ascolto” puntualmente verificata dopo una decina di minuti. Pochi i costruttori che sono rimasti fedeli ad un ascolto in ambiente senza effetti speciali, ed ovviamente tra questi non a caso ci sono i migliori. Una eccezione eclatante è costituita da Focal, che in un piccolo ambiente ha fatto ascoltare due Maestro Utopia Evo all’interno della fiera. Risultato penoso, sia come costruzione scenica che come timbrica, sempre un po’ acidula. Per altro gli addetti all’esposizione del marchio parlavano ad alta voce senza alcun rispetto per gli stessi diffusori dimostrati.


Lo studio dei materiali impiegati per la costruzione dei pannelli diffondenti si evolve velocemente. E’ evidente che sul mercato c’è una forte richiesta. 
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Un segmento commerciale che invece ho notato in piena crescita è quello dei materiali per il trattamento delle pareti. Si tratta sia di materiali assorbenti che di materiali diffondenti, quelli che personalmente ritengo essere i più interessanti. Al di la delle sacre formule, per altro mediamente semplici da implementare in piccoli software di progettazione la cosa interessante è costituita dalle tecniche costruttive che si avvantaggiano di stampanti 3D e di materiali estremamente leggeri che hanno completamente soppiantato il legno di balsa.


Anche le cavità multi risonanti sono diventate una presenza sempre più importante nelle salette del Monaco High-end.
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Due calcoli mostrano che anche con questo materiale un pannello diffondente per la gamma media di dimensioni discrete viene ad essere mediamente pesante e problematico da costruire e fissare alla parete. Simpatici e certamente di arredo i multi risonatori disegnati nelle fogge più strane ma obbedienti rigidamente a leggi di fisica conosciute. Grande attenzione, come al solito, da parte dell’organizzazione della fiera per la stampa accreditata. Quest’anno siamo stati in una nuova sala, lontano da musica, per dissetarsi, prendere qualcosa e soprattutto per confrontarsi sugli ascolti ancora da effettuare. 

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Commenti (1)

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  • fedezappa

    24 Giugno 2022, 15:46

    Se al alcuno fosse entrato nella sala T+A, mi piacerebbe conoscere la sua impressione dell’impianto in demo.

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