High End Munich 2022 secondo Benedetti

Marco Benedetti 08 Giugno 2022 Audio

Ero in astinenza da 3 anni, la voglia di respirare l'aria della fiera e rivedere gli amici sparsi per il mondo era forse superiore alla curiosità per i nuovi prodotti. Del resto sappiamo bene che il Monaco High End è prettamente una fiera commerciale e quest'anno la tendenza è stata ulteriormente rafforzata...


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Per me la fiera di Monaco è molto più di un evento audiofilo. 40 anni fa mi sono innamorato di questa città al primo sguardo e mi sono sempre sentito ricambiato. Una delle gioie della vita è il brunch della domenica da Schneider a 'birra e Weisswurstel'. Mi piace andarci da solo, in modo da dover dividere il tavolo con un locale con cui fare amicizia come si faceva nel secolo scorso durante i lunghi viaggi in treno, col vantaggio dell'orchestrina di ottoni e le birre che scorrono.

In astinenza da 3 anni, stavolta ci sono andato anche di sabato: ne è valsa la pena, ho chiacchierato a lungo con un gestore di autonoleggio di origine turca che mi ha illuminato sul senso della vita. In coppia o con gli amici si va invece al Biergarten, miracolosa oasi di pace in pieno centro - è piccolo e non vi dico quale, sperando che quel farfallone del Cicogna non se la sia già rivenduta.


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Torniamo a noi. Come dicevo ero in astinenza da 3 anni, la voglia di respirare l'aria della fiera e rivedere gli amici sparsi per il mondo era forse superiore alla curiosità per i nuovi prodotti. Del resto sappiamo bene che il Monaco High End è prettamente una fiera commerciale e quest'anno la tendenza è stata rafforzata dall'estenzione al venerdì delle giornate dedicate agli operatori.


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Molti produttori scelgono proprio di non allestire sale di ascolto, (i maligni mi dicono: anche a causa dei prezzi esorbitanti delle salette ai piani superiori) ma va anche detto che la qualità degli ascolti è enormemente migliorata negli anni. Preso atto dell'architettura infame, chi si cimenta arriva preparato, in qualche caso sottoponendo completamente la sala a un trattamento acustico. In questo scenario è insensato sparare giudizi assoluti; l'ho fatto di rado, ricordo che un anno ho assegnato il best sound a Nagra/Wilson e un altro a VTL/Stenheim...


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Quest'anno ho difficoltà ad indicare una superiorità complessiva a un unico sistema, più che altro, appunto, a causa delle diverse condizioni ambientali. Per dire, il sistema VTL/Wilson mi ha fatto cadere la mascella in un enorme stanzone insieme a non so quanti altri sistemi; in questo caso, come suonano i Siegfried con le Wilson installati in una sala dedicata lo so molto bene, ma se devo anche fare il paragone con una delle sale trattate, come quella Nagra o quella Magico, diventa alquanto aleatorio. Più facile concentrarsi sui singoli componenti.

 
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Fra i sorgenti digitali, assente Merging (che peraltro ha sempre scelto l'esposizione statica) strada spianata per dCS e MSB con i suoi ladder DAC. Superiorità netta e indiscutibile rispetto a tutti gli altri sorgenti digitali suonanti. Quale suonasse meglio è questione di puro gusto, io ho una nota simpatia per MSB, ma appunto è solo questione di gradimento personale.

 
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Poco da dire anche sulle amplificazioni, almeno da parte mia. Può anche darsi che io sia assuefatto al suono dei VTL; come la vedo io la questione è semplicissima: i Siegfried sono gli amplificatori che più mi ricordano il suono dal vivo. Per i diffusori la faccenda diventa più complessa, ci sono comunque molte riconferme. Di sicuro, Wilson è presente in più di uno degli impianti che mi hanno emozionato e merita di diritto una menzione, di Magico ho già detto.

  
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Notevoli anche quest'anno le Stenheim, encomiabili per la neutralità timbrica; meglio dell'anno scorso, forse grazie anche all'eccellente trattamento della sala Stenheim/DartZeel, a cura dell'italiana Audys. A proposito di italiani, come nell'ultima edizione mi ha particolarmente entusiasmato il diffusore Sigma Acoustic.


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Fatta la tara sulla saletta prefabbricata nello stanzone comune e i finali in classe D, mi è parso il diffusore più interessante fra quelli che ho ascoltato; neutralità timbrica e gamma acuta da elettrostatica, ma il vero miracolo è la totale assenza di localizzazione dei singoli altoparlanti: sembra di ascoltare un monobanda. Mi vien da ridere al pensiero che il creatore questi strordinari diffusori, Aldo Zaninello, l'ho conosciuto anni fa in questa fiera e in Italia non ci siamo mai incontrati.

 
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Nessuna novità di rilievo fra le testine, con riserva per la Nagra (costruita su specifiche da EMT) che mi piacerebbe ascoltare senza il suo giradischi. Già, il giradischi Nagra. Neanche mi andava di parlarne, poi una sparata di frustrazione contro questi oggetti dal costo assurdo per ricchi scemi - taccio l'autore per carità di patria - mi ha fatto cambiare idea. Per carità, che il prezzo è in linea con 2 camere e cucina è un dato di fatto, io però mi arrabbio quando mi si accende il bullshit detector - e ammetto pure che mi si accende quasi sempre - ma se il prodotto è veramente superiore, se il lavoro di ricerca alle spalle è evidente come in questo caso, io sono contento che il prodotto esista, beato chi se lo può godere e sognare non costa nulla.

 
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La costruzione è impressionante, c'è poco da dire, il solito price no object di Nagra quando decide di fare Nagra. Nel retro bottega mi è anche stato mostrato da vicino il meccanismo di trazione smontato, non ho il minimo dubbio che il suono sarà più simile a un puleggia o a un DD piuttosto che una cinghia mollacchiona. Detto questo, non posso dare un giudizio definitivo su un giradischi ascoltato in fiera senza un riferimento; sono comunque riuscito ad ascoltare la selezione di vinili di Michael Fremer e - c'è poco da fare - mi ha colpito e affondato.

 

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