First look JVC DLA-N7

Emidio Frattaroli 29 Gennaio 2019 4K e 8K

Il primo contatto con il nuovo JVC DLA-N7 è stato entusiasmante: il nuovo proiettore è molto luminoso, con rapporto di contrasto elevato, ottica con ottima messa a fuoco e ridotte aberrazioni cromatiche, il tutto con eccellenti possibilità di calibrazione

Misure in HDR: premessa


- click per ingrandire -

Prima di arrivare alle misure in HDR sul JVC DLA-N7 è necessaria una premessa. La riproduzione dei contenuti HDR per il pubblico vede muovere i suoi primi passi prima di tutto al cinema, piuttosto che sui TV casalinghi, grazie a Dolby e alle sue sale Dolby Cinema (correva l'anno 2014), all'interno delle quali il picco del bianco sullo schermo è di ben 106 NIT (31 FL) e il rapporto di contrasto nativo teorico è di ben 1.000.000:1 (un milione a uno), grazie alla doppia modulazione associata alla tecnologia DLP. In questo caso i contenuti vengono preparati appositamente per le sale Dolby Cinema.

Per i contenuti HDR "consumer" invece dobbiamo fare i conti con la curva PQ (SMPTE 2084) che prevede il cosiddetto "bianco diffuso" (50% del segnale in ingresso) a circa 94 NIT e picchi di luminanza nella maggior parte dei casi a 1.000 NIT, in qualche caso anche oltre 2.000 NIT e in teoria fino a 10 volte tanto (il limite massimo è 10.000 NIT). Non dobbiamo però dimenticare che il nostro sistema occhi-cervello ha un suo "gamma", che fa in modo che 500 NIT ci sembrino soltanto due volte più luminosi rispetto a 100 NIT e che tra un "bianco" a 1.000 NIT e un altro a 2.000 NIT ci sia tutto sommato poca differenza.


- click per ingrandire -

Tornando alla riproduzione casalinga in HDR, pensata soprattutto per i televisori, per la calibrazione dei contenuti bisognerebbe far sì che il display riproduca correttamente il bianco diffuso a 94 NIT e la prima metà della scala dei grigi, dal nero fino al 50%, scendendo a compromessi soltanto per la seconda metà della scala dei grigi, quindi dal 50% al 75% per contenuti che arrivano fino a 1.000 NIT. Per la videoproiezione, in cui tutt'oggi mancano effettivamente riferimenti di luminanza precisi, il mio suggerimento è che il bianco diffuso venga riprodotto ad almeno 20 NIT (meglio se sono 25), a garanzia di immagini abbastanza luminose: se l'ambiente è completamente buio l'occhio si adatta e alla fine la luce complessiva generata da una immagine proiettata su 110" non sarà poi così lontana da quella di un "vassoio" da 55" (cit.). 

Se poi la combinazione che ho scelto tra flusso luminoso e schermo mi dà la possibilità di generare un picco del bianco superiore ai 100 NIT - come per le sale Dolby Cinema - ho abbastanza margine per modulare la seconda parte della scala dei grigi in maniera corretta. In più, se il mio sistema (proiettore, schermo e ambiente) mi consente di avere un livello del nero molto contenuto e, come in questo caso, posso raggiungere addirittura 130 NIT di picco (in 16:9, con calibrazione D65 e diaframma completamente aperto), i nostri occhi si adattano e il risultato della dinamica sarà molto simile a quello di un OLED con picco di luminanza di 600 NIT, con il vantaggio di poter fare quasi a meno anche del "tone mapping dinamico".


- click per ingrandire -

Se invece riesco ad arrivare soltanto a 50 NIT di picco (in alcuni casi ho visto installazioni anche con picco di luminanza anche più contenuto), considerando che non bisogna rinuncare ad un bianco diffuso da 25 NIT, non ci sarà abbastanza "margine" per modulare la seconda metà della scala dei grigi  tra 25 e 50 NIT e l'immagine sarà un pochino "piatta", molto simile a quella di un Blu-ray HD con gamma dinamica compressa secondo le raccomandazioni REC BT.709. In questo caso, con luminanza così bassa, sarà molto utile un tone mapping dinamico che mi faccia recuperare luminosità quando le scene sono più scure. 

Tornando al "nostro" JVC DLA-N7 e al flusso luminoso superiore a 1.400 lumen con calibrazione D65, se siete interessati ai contenuti HDR, posso raccomandare l'utilizzo di uno schermo con gain unitario e base non superiore ai 2,8 metri, oppure in caso di schermo ad alto contrasto come il Global Commander con gain di 0.8, non superate 2,5 metri di base. Più piccolo sarà lo schermo, più alto sarà il divertimento in HDR. Per riprodurre contenuti HDR su uno schermo da 3 metri di base con gain 0.8 servirebbero almeno 1.900 lumen. Per 3,6 metri di base servono 2.600 lumen e per 4 metri di base ne servono 3.400. A questi valori andrebbe aggiunto un margine del 25% se non volete cambiare lampada dopo 200 ore... Oppure dovreste considerare un proiettore con sistema d'illuminamento a stato solido, quindi con laser/fosfori oppure LED/fosfori.

 

 

PAGINE ARTICOLO

Commenti

Focus

News