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Risultati da 61 a 75 di 93
  1. #61
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    Feb 2004
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    41.397

    Citazione Originariamente scritto da pintazza
    Se uno vuole iscriversi all'albo, come pubblicista, basta che hai pubblicato, mediamente per tutte le regioni ma il numero preciso è variabile, circa 60 articoli negli ultimi due anni per una testata giornalistica registrata
    Quella delle Regioni, se non è una regola nuova non mi risulta, per pubblicista mi risultava un tot numero di articoli nei due anni con collaborazione retribuita presso anche un periodico (non è necessario un quotidiano, come per poi passare giornalista).

    Nei primi anni dell radio private ho conosciuto molti che hanno ottenuto l'iscrizione collaborando appunto con tali realtà (ovviamente quelle regolarmente registrate con tanto di direttore responsabile), personalmente ogni tanto rimpiango di non averlo fatto avendone la possibilità (qualcosa scrivevo per loro, oltre che per una rivista locale).

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  2. #62
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    Aug 2003
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    3.726
    non so se sia una normativa recente o meno, ma so per certo che tale numero varia a seconda delle regioni. Per esempio vengono richiesti 70 articoli nel bienno per le marche e 60 per la campania. Per l'emilia romagna mi pare siano 50, ma su quest'ultimo non sono sicuro al 100%. Ma poco importa

    Tuttavia, nella realtà i vari Consigli dell’Ordine Regionali hanno la libertà di interpretare cosa intendere per "attività pubblicistica regolarmente retribuita". Alcuni, in base ad un’interpretazione letterale, ritengono sufficienti un paio di articoli mensili. Altri richiedono da un minimo di 20 ad un massimo di 80 articoli in due anni. Alcuni variano le proprie richieste a seconda che si collabori con un mensile o con un quotidiano, altri no. Pertanto, per sapere come regolarsi è necessario informarsi presso il Consiglio della propria Regione.

    http://www.lastradaweb.it/article.php3?id_article=359

    Io lessi la cosa direttamente dal sito dell'ODG, ma non sono riuscito a ritrovare la pagina
    Ultima modifica di Sabatino Pizzano; 23-10-2007 alle 08:49

  3. #63
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    Apr 2006
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    ...stiamo diventando un popolo di permalosi? Mi sorge il dubbio...

  4. #64
    Citazione Originariamente scritto da pintazza
    e quale sarebbe questa lobby? mica è una casta chiusa di difficile accesso? Se uno vuole iscriversi all'albo, come pubblicista, basta che hai pubblicato, mediamente per tutte le regioni ma il numero preciso è variabile, circa 60 articoli negli ultimi due anni per una testata giornalistica registrata. Ovviamente il tutto dietro compenso e dietro versamento della ritenuta d'acconto da parte della testata. Poi non devi nemmeno sostenere l'esame. Fai semplice domanda, invii tutta la documentazione e l'attestato dell'avvenuto versamento di tali ritenute, e vieni iscritto all'albo. Poi, il ritmo di 60 articoli ogni due anni devi continuare a tenerlo, pena il decadimento dell'iscrizione. E' proprio una lobby quella dei giornalisti, non fanno entrare proprio nessuno.... cosi come è una lobby quella dei sindacati dei lavoratori che si uniscono per far valere i propri diritti nei confronti di chi avrebbe interesse affinchè i loro diritti non trovassero un riscontro materiale.

    caro pintazza se avessi avuto a che fare con il mondo del giornalismo sapresti che diventare pubblicista non è proprio una passeggiata.
    1) è difficile trovare un giornale che accetti i tuoi articoli
    2) prima di avere un articolo firmato devono passare mesi di lavoro anonimo
    3) prima di avere una qualsiasi riconoscimento economico deve passare un periodo lunghissimo di gavetta gratuita ed a nero
    4) prima di avere una ricevuta di pagamento (quando stavo all'università pagavano 5k lire ad articolo!) deve passare un'eternità
    5) l'ordine ha tempi biblici di valutazione è può sindacare e negare il tesserino anche per la distribuzione temporale degli articoli in quanto devono essere "equamente" distribuiti lungo tutto l'arco di tempo previsto.
    ovviamente è chiaro che con gli "agganci" giusti tutti questi problemi si risolvono facilmente.
    mi sembra che confondi la formalità con la sostanza, formalmente diventare pubblicista è semplice, sostanzialmente non lo è affatto.

    mi chiedi cosa intendo per "fare informazione". hai usato termini come: "parlare a vanvera" e "sparare minchiate". per informazione libera intendo quella in cui non è lo stato a decidere cosa sia giustoe cosa sia sbagliato, cosa sia una "minkiata"e cosa sia una cosa degna di essere scritta.

    il testo che ho citato ti ho già detto che non lo considero "sacro" ma voleva essere solo un modo di argomentare le mie affermazioni.
    se anche tu mi citassi qualche costituzionalista che difende l'ordine dei gionalisti sarei ben lieto di leggere le motivazione ed avere un quadro più completo della situazione. piuttosto mi sembra che tu consideri l'ordine dei giornalisti come un organo "sacro" e perfetto che tutela l'informazione sia come veridicità delle notizie che come libertà di accesso e comunicazione della stesse. ti assicuro che non è così. una prova ne è il fatto che in molte democrazia compiute quell'ordine non esiste.

    prima di chiudere mi permetto di farti notare che a difendere quel nefasto e liberticida disegno di legge siete rimasti solo tu e levi (il proponente) in quanto è stato bocciato in modo abbastanza bipartisan ed addirittura anche da componenti del governo.

    un ultima osservazione: non sono un iperliberista o un anarchico contro gli ordini di categoria e ne riconosco l'importanza. infatti sono contrario all'abolizione di ordini molto discussi come quello dei notai, dei farmacisti, degli avvocati, dei commercialisti ecc. caso diverso è quello del diritto all'informazione sia attiva che passiva. si tratta di un diritto costituzionale tradito dal diritto positivo. ebbene internet pareva essere l'avanguardia per trainare anche a carta stampata ed altri mezzi 'informazione. quel disegno di legge mi ha fortemente deluso perchè viaggia nella direzione opposta. per fortuna non dovrebbe andare in porto ma è importante tenere alta l'attenzione. non dimentichiamo che quel disegno di legge non è eguali in nessun'altra nazione se non forse la cina, la birmania e cuba.

    p.s. non conosco la realtà sindacale da te citata e quindi evito di parlarne ma da osservatore esterno, anche in quel mondo, non credo che sia tutto idilliaco e resto fortemente stupito di come sempre più spesso le posizioni dei sindacati coincidano con quelle di confindustria.
    Ultima modifica di FuoriTempo; 23-10-2007 alle 09:35

  5. #65
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    caro pintazza se avessi avuto a che fare con il mondo del giornalismo sapresti che diventare pubblicista non è proprio una passeggiata.
    si, esattamente come non ero a conoscenza del funzionamento della corte costituzionale

    1) è difficile trovare un giornale che accetti i tuoi articoli
    2) prima di avere un articolo firmato devono passare mesi di lavoro anonimo
    3) prima di avere una qualsiasi riconoscimento economico deve passare un periodo lunghissimo di gavetta gratuita ed a nero
    4) prima di avere una ricevuta di pagamento (quando stavo all'università pagavano 5k lire ad articolo!) deve passare un'eternità
    questo per la tua esperienza, non per la mia.

    5) l'ordine ha tempi biblici di valutazione è può sindacare e negare il tesserino anche per la distribuzione temporale degli articoli in quanto devono essere "equamente" distribuiti lungo tutto l'arco di tempo previsto.
    non a caso viene espressamente richiesto il carattere della "non occasionalità". Quindi, non avrebbe senso pubblicare 60 articoli in un mese, per poi grattarsela per i restanti 23.
    prima di chiudere mi permetto di farti notare che a difendere quel nefasto e liberticida disegno di legge siete rimasti solo tu e levi (il proponente) in quanto è stato bocciato in modo abbastanza bipartisan ed addirittura anche da componenti del governo.
    e con questo mi dai la conferma che ho perso solo del tempo a discutere con te... io non sono affatto d'accordo con il disegno di legge che trovo alquanto assurdo. Io mi sono sempre detto favorevole ad una sorta di controllo dell'attività editoriale online, esattamente come lo è per la carta. Ma tu per controllo intendi censura. Pensavo di essere stato chiaro, avendo ribadito il concetto più e più volte. Ma evidentemente non lo sono stato a sufficienza per te...
    Ultima modifica di Sabatino Pizzano; 23-10-2007 alle 09:55

  6. #66
    come già ti ho detto ho diretto e fondato un giornale per tutto il periodo universitario ed ho collaborato anche con diversi quotidiani anche di una certa importanza. questa è la mia esperienza ma ciò non mi vieta di criticare l'ordine. la chiudo qui perchè francamente stento a capirti e vorrei evitare che la discussione diventasse una questione di principio lontana dall'argomento della discussione che era ed è quel disegno di legge.

  7. #67
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    stento a capirti
    me ne ero accorto

  8. #68
    siccome mi piace citare le mie fonti mi sono presola briga di cercare la classifica sulla libertà d'informazione nei vari paesi del mondo.
    l'avevo già citata precedentemente ma senza indicare la fonte nel dettaglio.
    l'indagine è stata fatta da reporter senza frontiere e mette l'italia al 35° posto. ecco li link:
    http://www.rsf.org/article.php3?id_article=24021
    intanto anche il ministro di pietro si è detto contrario al disegno di legge (del suo stesso governo) che sul suo blog ha definito: "liberticida".

  9. #69
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    Citazione Originariamente scritto da FuoriTempo
    caro pintazza se avessi avuto a che fare con il mondo del giornalismo sapresti che....
    Mi aggiungo a pintazza come esperienza positiva.

    Per il mio primo articolo ho avuto subito la firma e la relativa retribuzione. Ho avuto la lettera di presentazione dal Direttore e anche la certificazione dei compensi. Ho ance ottenuto la tessera da pubblicista onestamente e velocemente tramite l'ODG abruzzese.

    Anche dall'altra parte della barricata ho fatto lo stesso. Alessio Tambone (una delle firme di AV Magazine) ha superato da poco i due anni di collaborazione, regolarmente retribuita e con articolo firmato sin dal primo contributo. Come direttore ed editore ha avuto la documentazione necessaria ed è attualmente in attesa di notizie dall'ODG pugliese.

    Fuoritempo: è l'ennesima notizia che ti contesto con dati oggettivi. E tu continui ad argomentare le tue informazioni su questa linea? Ma non credi che a questo punto sia meglio fermarsi un attimo e iniziare almeno a rispondere alle questioni che ti ho posto?

    Citazione Originariamente scritto da FuoriTempo
    mi chiedi cosa intendo per "fare informazione". hai usato termini come: "parlare a vanvera" e "sparare minchiate". per informazione libera intendo quella in cui non è lo stato a decidere cosa sia giustoe cosa sia sbagliato, cosa sia una "minkiata"e cosa sia una cosa degna di essere scritta..
    E allora apri una discussione in cui discutere in che modo, quando vengono scritte cose poco esatte (come quelle prodotte da te in buona parte dei tuoi ultimi messaggi), sia possibile evitare che passino al pubblico come "informazione".


    Citazione Originariamente scritto da FuoriTempo
    ... se anche tu mi citassi qualche costituzionalista che difende l'ordine dei gionalisti sarei ben lieto di leggere le motivazione ed avere un quadro più completo della situazione...
    Io sono critico verso gli ODG ma in senso costruttivo. Ti ho già fatto un esempio e ti ho posto un quesito pratico che giustifica l'esistenza di un ODG. Ma sono stato ignorato.


    Citazione Originariamente scritto da FuoriTempo
    ... a difendere quel nefasto e liberticida disegno di legge siete rimasti solo tu e levi (il proponente) ... .
    Non mi sembra che pintazza lo difenda in toto. Come fai a dire questo?



    Citazione Originariamente scritto da FuoriTempo
    ... non sono un iperliberista o un anarchico contro gli ordini di categoria e ne riconosco l'importanza. infatti sono contrario all'abolizione di ordini molto discussi come quello dei notai, dei farmacisti, degli avvocati, dei commercialisti ecc.

    ... caso diverso è quello del diritto all'informazione sia attiva che passiva. si tratta di un diritto costituzionale tradito dal diritto positivo...
    D'accordo. Ma si tratta di uno dei prolemi più difficili da risolvere. Secondo me l'attuale situazione non mi sembra liberticida. La mia preoccupazione riguarda - lo sottolineo ancora una volta - il topic di questa discussione: cioé in che modo il DDL può minacciare l'esistenza di blog e forum di discussione.

    Quindi vi richiamo tutti all'ordine: se volete parlare d'altro vi serve un'altra discussione. In questa, per cortesia, atteniamoci alle premesse.

    Emidio

  10. #70
    Data registrazione
    Aug 2003
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    Come direttore ed editore ha avuto la documentazione necessaria ed è attualmente in attesa di notizie dall'ODG pugliese.
    Permettimi solo quest'ultimo OT che c'entra poco (anzi nulla) con tutta la "polemica". Ma nel momento in cui Alessio diventa pubblicista, poi ogni suo articolo dovrai retribuirlo in base al minimo tariffario fissato dall'ordine (e su questo nessuna delle due parti può derogare)... e, a quanto ho avuto modo di leggere, è una bella mazzata Per certi versi, e per certe realtà, avere un pubblicista in squadra potrebbe anche essere un onere troppo alto da pagare, e, quindi, divenire pubblicisti potrebbe anche essere una cosa negativa per il neo pubblicista. Mi spiego con un esempio: io amministratore sono solito pagare ai miei redattori 40 euro per articolo. Uno dei miei redattori diventa pubblicista, e per questo motivo il minimo inderogabile fissato dallo stesso ordine è di 93 euro (http://www.piccoligiornalisti.it/tariffe.htm). Quindi io mi trovo costretto a pagare lo stesso articolo di prima 90 euro anzichè 40, quindi più del doppio rispetto agli altri redattori. Va a finire che il pubblicista non lo faccio più scrivere per la mia testata ,con conseguente danno sia per me che per lui. Anche perchè, trovare online chi paga un articolo rispettando quelle stesse tariffe è un po complicato.

    Dato che mi trovo OT (ma se preferisci rispondimi anche in privato): le news pubblicate su questo magazine concorrono alla formazione del numero minimo di articoli da pubblicare per potere presentare domanda di ammissione all'ordine? Voglio dire: news ed articoli hanno la stessa valenza? Chiedo perchè leggendo il regolamento dell'ordine riguardo alla definizione di notizia ed articolo, sembrerebbe che nella seconda fattispecie vengano comprese sia quelli che noi siamo soliti definire articoli e sia quelle che siamo soliti definire news.
    Ultima modifica di Sabatino Pizzano; 23-10-2007 alle 23:39

  11. #71
    Citazione Originariamente scritto da Emidio Frattaroli
    Mi aggiungo a pintazza come esperienza positiva.

    Fuoritempo: è l'ennesima notizia che ti contesto con dati oggettivi. E tu continui ad argomentare le tue informazioni su questa linea? Ma non credi che a questo punto sia meglio fermarsi un attimo e iniziare almeno a rispondere alle questioni che ti ho posto?

    E allora apri una discussione in cui discutere in che modo, quando vengono scritte cose poco esatte (come quelle prodotte da te in buona parte dei tuoi ultimi messaggi), sia possibile evitare che passino al pubblico come "informazione".

    Io sono critico verso gli ODG ma in senso costruttivo. Ti ho già fatto un esempio e ti ho posto un quesito pratico che giustifica l'esistenza di un ODG. Ma sono stato ignorato.

    Non mi sembra che pintazza lo difenda in toto. Come fai a dire questo?

    D'accordo. Ma si tratta di uno dei prolemi più difficili da risolvere. Secondo me l'attuale situazione non mi sembra liberticida. La mia preoccupazione riguarda - lo sottolineo ancora una volta - il topic di questa discussione: cioé in che modo il DDL può minacciare l'esistenza di blog e forum di discussione.

    Emidio
    cercherò di andare con ordine:

    - edit - in merito all'ordine dei giornalisti è importante tener presente che il discorso va affrontato su due piani: uno di legittimità costituzionale, uno di realtà materiale, applicazione pratica e diritto positivo. - fine edit-


    1)per quanto riguarda l'ordine dei giornalisti tieni presente che per tutto il periodo universitario ed anche per qualche anno dopo ho frequentato solo ed esclusivamente giornalisti ed avvocati. non tanto e non solo per questioni professionali quanto per amicizia e passione.
    sono i due mondi che conosco meglio (oltre quello finanziario) e con cui bazzico da 16 anni.
    sono felice per la tua esperienza, sei il primo che sento così entusiasta.
    sono felice non solo per la facilità con cui hai ottenuto il tesserino ma anche per la correttezza da te manifestata quando hai oltrepassato la barricata. ma la tua correttezza era cosa già nota.
    oggi fai parte di un ordine che giustamente difendi. benissimo è un atteggiamento che non fa un piega e mostra ancora una volta la tua correttezza e serietà umana e professionale.
    le mie esperienze negative non rigurdano tanto me in prima persona (che non ho mai considerato il giornalismo come quella che sarebbe stata la professione della mia vita) ma piuttosto i tanti amici e colleghi che si sono trovati le porte sbarrate ed alla fine hanno rinunciato o hanno dovuto percorrere strade meno limpide per raggiungere certi obiettivi.
    la mai esperienza personale diciamo che è stata neutra ma ho visto e sentito molte cose, tante da farmi fare un quadro molto chiaro e preciso di quella realtà.
    se la mia esperienza non vale come regola generale ma come esperienza personale, lo stesso vale per te.
    quindi se la mia non è informazione non lo è nemmeno la tua.
    o meglio: lo sono entrambe nella stessa misura.
    tu hai avuto modo di fare nome e cognome, io non posso (e non voglio) per questioni di privacy, ma ti assicuro che ottenere il tesserino non è una passeggiata nè un automatismo come sembrerebbe evincersi dalle tue aprole. non è facile come richiedere il certificato di residenza.
    hai mai lavorato nella redazione di un giornale vero di carta stampata?
    parlo un un quotidiano e non di un giornale di nicchia come quelli dell'A/v dove chiaramente l'ambiente è più "familiare".
    non hai mai notato quanti ragazzi lavorano a nero per mesi e mesi senza paga e senza la soddisfazione di vedere la propria firma su un articolo?
    non ti è mai capitato di vedere aspiranti giornalisti dover firmare con pseudonimi o solo con le iniziali puntate?
    inoltre entrare in una redazione per diventare giornalista non è mica facile, se non hai mai lavorato chi ti prende? sulla base di cosa? perchè?
    mica tutti i giornali sono così felici di pagare un articolo....
    quando finalmente vedi qualche articolo firmato molto facilmente passeranno mesi prima di ricevere un compenso... ed anche le ricevute di pagamento molto spesso sono solo ricevute perchè i soldi non li vedi.
    quando finalmente arrivi a presentare la documentazione all'ordine, non è da escludere che la domanda rimanga nel cassetto per mesi... e poi... e poi venga rigettata per qualche "incongruenza", perchè gli articoli non erano equamente distribuiti nell'arco temporale dei due anni.
    ovviamente questa non è una regola, poi ci sono le persone corrette come te... poi ci sono i fortunati... gli sfortunati... quelli qualunque... quelli con le chiavi giuste.
    tutto questo a detta di noti giuristi e insigni costituzionalisti tradisce la costituzione che vorrebbe il libero accesso all'informazione attiva e passiva. certo il nostro sistema non è liberticida. ma potrebbe essere migliore e potrebbe essere più rispondente ai dettami costituzionali.
    ho usato il termine liberticida non per la situazione attuale ma per quel ddl. lo stesso termine lo ha usato anche il ministro di pietro. la mia era una citazione. come ho citato anche il libro, l'autore e la casa editrice per quanto rigurda i problemi di costituzionalità. ho anche citato (con tanto di link) l'organizzazione che pone l'italia al 35° nella classifica mondiale dei paesi con libertà d'informazione.

    se vogliamo discutere della libertà d'informazione in italia potremmo parlare del caso del giornalista jannuzzi, del vignettista forattini, degli editti bulgari e dei "giornalisti" sul libro paga della cia e dei servizi segreti.

    tieni presente che la posizione che solleva dubbi sulla costituzionalità dell'ordine non è minoritaria nella dottrina, se non si abolisce l'ordine (nonostante promesse ed annunci bipartisan) è per questioni politiche non costituzionali, per motivi di "casta" non per principi di correttezza giuridica.


    2) non mi hai contestato con dati oggettivi. mi hai contesto sulla base della tua esperienza che è diversa della mia. ed hai lasciato intendere che la tua fosse la verità oggettiva, la mia impressione personale. ho inteso male?
    alla questioni che mi hai posto pensavo di aver già risposto. se mi è sfuggito qualche punto riproponilo. anche l'altra volta, come questa non ti ho risposto subito solamente perchè non sto sempre al pc. la prima cosa che faccio appena lo accendo è controllare il forum e non ho alcun problema a risponderti perchè sono convinto di ciò che penso e perchè ti stimo e ci tengo ad aver un buon rapporto con te.
    certo ammetto che forse ho sbagliato a dire che internet in america è gratis. tutto qui. mi è stato riferito e non ho verificato. in america non ci sono mai stato ma credevo di stare in un forum e non in un tribunale non ho ritenuto opportuno verifcare la veridicità di questa informazione. appena ne ho preso atto ho rettificato. ma tutto quanto viene scritto su questo forum (non da chi ci lavora ma dagli utenti) deve essere prima verificato? tutti i post di tutti i forumer contengono solo informazioni corrette e verificate? non me ne ero accorto.

    3) ribadisco che per me l'ordine dei giornalisti andrebbe abolito sia per rispettare lo spirito costituzionale sia per respiare un aria più liberale, occidentale, europea. abolire l'ordine non significa non prevedere la necessità che ogni testata venga registrata in modo che si possa risalire ad un responsabile. abolire l'ordine significa permettere anche ad un non giornalista di aprire un giornale. nel nostro ordinamento (per fortuna) esiste il diritto all'informazione non esiste il diritto ad un'informazione vera e corretta. chi scrive dice un falsità? il giornale alla lunga non venderà e l'autore ne risponderà davanti alla legge per calunnia, diffamazione o quant'altro.

    4) non ho detto che pintazza lo difenda in toto. non l'ho mai detto. come

    5) se devo aggiungere altro, non sono stato chiaro, mi è sfuggito qualche quesito o devo rettificare qualcosa sono prontissimo a farlo, preferirei che ti rivolgessi a me con un tono diverso, più aperto al dialogo ed al confronto e meno accusatorio. se invece c'è qualche problema di natura "diversa" basta dirlo.
    Ultima modifica di FuoriTempo; 24-10-2007 alle 10:03

  12. #72
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    3.726
    hai mai lavorato nella redazione di un giornale vero di carta stampata?
    Non sapevo che esistessero anche i giornali "tarocchi" Emidio comunque ha scritto per diverso tempo (non so il numero preciso, lui potrà essere più preciso) per Digital Video che non avrà la tiratura di un quotidiano come "La Repubblica", ma è pur sempre un giornale VERO. Se per te i giornali sono solo i quotidiani, e i giornalisti sono solo quelli che scrivono per essi, allora le cose cambiano...

    non hai mai notato quanti ragazzi lavorano a nero per mesi e mesi senza paga e senza la soddisfazione di vedere la propria firma su un articolo?
    non ti è mai capitato di vedere aspiranti giornalisti dover firmare con pseudonimi o solo con le iniziali puntate?
    inoltre entrare in una redazione per diventare giornalista non è mica facile, se non hai mai lavorato chi ti prende? sulla base di cosa? perchè?
    mica tutti i giornali sono così felici di pagare un articolo....
    quando finalmente vedi qualche articolo firmato molto facilmente passeranno mesi prima di ricevere un compenso... ed anche le ricevute di pagamento molto spesso sono solo ricevute perchè i soldi non li vedi.
    Ne più ne meno di quanto succede spesso con le imprese italiane. Mesi di gavetta, con il regalino (se sei fortunato) a fine mese (o a fine trimestre), per poi, forse, ricevere un contratto a progetto di 6 mesi. Di cosa ti meravigli? E' colpa dell'ordine se l'imprenditore che gestisce il proprio giornale si comporta esattamente come tutti gli altri imprenditori, e si approfitti della propria posizione contrattualmente dominante? Non devi mica per forza lavorare ai quotidiani, sai? Non a caso esistono giornalisti e pubblicisti. Il giornalista è colui che svolte l'attività come primo lavoro, il pubblicista, pur svolgendo tale attività in maniera costante nel tempo, lo fa come secondo/terzo lavoro.

    abolire l'ordine significa permettere anche ad un non giornalista di aprire un giornale.
    ti è stato gia fatto notare che esistono gli elenchi speciali

    4) non ho detto che pintazza lo difenda in toto. non l'ho mai detto.
    no infatti prima mi hai accostato (2 volte) a dei dittatori, poi hai asserito dicendo che solo io e levi (l'autore di questo ridicolo ddl) eravamo rimasti ad appoggiare questo disegno di legge.
    Ultima modifica di Sabatino Pizzano; 24-10-2007 alle 10:35

  13. #73
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    Avete mai letto un articolo che parla di hi-fi, per citare un argomento che conosciamo abbastanza bene ma potrebbe valere per tanti altri argomenti, su un giornale come La Repubblica e suoi simili? Direi cose più sensate io sulle tribù della foresta amazzonica che loro di hi-fi. Beh, cosa garantirebbe l'ordine dei giornalisti?

    Non voglio parlare di quelli che scrivono volutamente articoli basati su fatti inventati....

    Ciao.

  14. #74
    @ pintazza

    1) il tuo tono potrebbe sembrare superfluamente ironico e provocatorio ma se per i moderatori questo non è un problema non lo è nemmeno per me. temo di aver capito come andrà a finire la discussione. il mio post era rivolto ad andrea in quanto quotavo un suo messaggio cmq ben venga anche il tuo intervento.
    2) non ti ho accostato a nessun dittatore, ci mancherebbe. ti ho solo fatto notare che quel tipo di legge è stata fatta solo a cuba ed in cina. ho anche postanto un link con una articolo de la stampa su un recente intervento legislativo in cina che restringe ulteriormente la possibilità di fruire di internet. ho già detto che non era mia intenzione offenderti e se lo avessi fatto me ne rammarico. cmq non ho ancora capito con chiarezza se la cosa ti ha offeso o meno. in ogni caso rinnovo anticipatamente il mio rammarico.
    inoltre non ho mai usato il termine ridicolo nei confronti di questo ddl, poi non è colpa mia se tu sei quello che lo ha maggiormente difeso sebbene poi ne hai preso in parte le distanze.
    ad ogni modo anche levi credo che ormai abbia ben altro in testa che questa legge vista l'imminente crisi di governo e le forti critiche degli stessi ministri gentiloni e di pietro.

    Citazione Originariamente scritto da pintazza
    Ne più ne meno di quanto succede spesso con le imprese italiane. Mesi di gavetta, con il regalino (se sei fortunato) a fine mese (o a fine trimestre), per poi, forse, ricevere un contratto a progetto di 6 mesi. Di cosa ti meravigli? E' colpa dell'ordine se l'imprenditore che gestisce il proprio giornale si comporta esattamente come tutti gli altri imprenditori, e si approfitti della propria posizione contrattualmente dominante? Non devi mica per forza lavorare ai quotidiani, sai? Non a caso esistono giornalisti e pubblicisti. Il giornalista è colui che svolte l'attività come primo lavoro, il pubblicista, pur svolgendo tale attività in maniera costante nel tempo, lo fa come secondo/terzo lavoro.
    ecco perchè l'ordine non serve a nulla se non a creare l'ennesima casta, l'ennesimo centro di potere e di controllo tradendo la costituzione.

    Citazione Originariamente scritto da pintazza
    Permettimi solo quest'ultimo OT che c'entra poco (anzi nulla) con tutta la "polemica". Ma nel momento in cui Alessio diventa pubblicista, poi ogni suo articolo dovrai retribuirlo in base al minimo tariffario fissato dall'ordine (e su questo nessuna delle due parti può derogare)... e, a quanto ho avuto modo di leggere, è una bella mazzata Per certi versi, e per certe realtà, avere un pubblicista in squadra potrebbe anche essere un onere troppo alto da pagare, e, quindi, divenire pubblicisti potrebbe anche essere una cosa negativa per il neo pubblicista. Mi spiego con un esempio: io amministratore sono solito pagare ai miei redattori 40 euro per articolo. Uno dei miei redattori diventa pubblicista, e per questo motivo il minimo inderogabile fissato dallo stesso ordine è di 93 euro (http://www.piccoligiornalisti.it/tariffe.htm). Quindi io mi trovo costretto a pagare lo stesso articolo di prima 90 euro anzichè 40, quindi più del doppio rispetto agli altri redattori. Va a finire che il pubblicista non lo faccio più scrivere per la mia testata ,con conseguente danno sia per me che per lui. Anche perchè, trovare online chi paga un articolo rispettando quelle stesse tariffe è un po complicato.
    perfetto. ecco perchè diventare pubblicista non è una passeggiata.

    3) una curiosità: ma tu ed emidio vi conoscete di persona?
    Ultima modifica di FuoriTempo; 24-10-2007 alle 11:38

  15. #75
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    ecco perchè l'ordine non serve a nulla se non a creare l'ennesima casta, l'ennesimo centro di potere e di controllo tradendo la costituzione.
    A questo punto aboliamo pure i sindacati dei lavoratori, no? Racchiudere tutti gli operatori dei giornali in un'unica categoria equivale a dare agli stessi un maggiore potere contrattuale nei confronti degli editori/imprenditori. Gli imprenditori investono il capitale, ma sono gli "operai" a svolgere il lavoro manuale. Se tutti gli operai decidessero di far rispettare i propri diritti a costo che nessuno lavori più, vedrai che nemmeno l'imprenditore con il capitale avrebbe di che vivere/guadagnare. Ma non mi va di spiegare in questa sede il principio cardine dell'associazione in sindacati.

    perfetto. ecco perchè diventare pubblicista non è una passeggiata.
    non saprei: bisognerebbe valutare caso per caso. Se uno è veramente bravo e competente (leggi poco "sostituibile", l'editore sarebbe più che contento di pagargli quello che l'ordine ha previsto per legge. Se uno invece è altamente sostituibile... questo significa che non è certo il tesserino che rende qualcuno un bravo o un cattivo giornalista/pubblicista.

    3) una curiosità: ma tu ed andrea vi conoscete di persona?
    a parte che si chiama Emidio (), ci siamo visti 5 minuti durante lo scorso TAV a Roma.


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