nenny1978
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Premessa: questa non ha la pretesa di essere una guida tecnica, ma soltanto di togliere qualche dubbio a chi è meno esperto. Chiunque abbia consigli da dare per perfezionarla è bene accetto e sarò contento di chiarire i punti che non sono riuscito a spiegare in modo abbastanza comprensibile.
Inoltre chiedo pazienza ai più esperti, e sono pronto a rimediare ad eventuali strafalcioni, che spero di aver evitato grazie all'aiuto di rosmarc (che ringrazio pubblicamente), che non solo mi ha dato una “spintarella” per fare questa giuda, ma ha anche contribuito alla stesura con consigli sempre utili.
Ringrazio anche Roby7108 per la simpatica immagine di inizio guida.
Ma veniamo al dunque.
La tecnologia al plasma ha molti pregi, ma anche dei difetti. Molte cose che si dicono non sono vere, altre lo sono solo in parte. Con questa guida vorrei cercare di fare chiarezza, nei limiti delle mie conoscenze, per quanto riguarda le accortezze da tenere o non tenere, e più in generale quali sono i limiti e le prerogative di un plasma.
In poche parole, come ci si comporta con un plasma?
Di seguito un elenco che spero possa togliere dubbi o sfatare falsi miti:
1) Il plasma è delicato. Prendersi cura del proprio Plasma è difficile?
2) La durata. Un plasma si scarica?
3) Il rodaggio. Serve o non serve?
4) Il consumo. Peserà in bolletta?
5) Costa meno degli LCD a LED, allora si vede meno bene.
6) Caratteristica, o difetto? (2 post)
7) Luminosità insufficiente. In centro commerciale i plasma sembrano molto poco luminosi. Sarà così anche a casa?
8) Il nero che si fonde con la cornice. Ma il plasma non dovrebbe avere il nero più nero che c'è?
9) Lo stampaggio e la ritenzione. Sono la stessa cosa?
10) Perché scegliere un Plasma?
Questo elenco credo abbia soddisfatto un po' tutte le domande più elementari che ci si pone sui plasma. A questo punto mi sembra giusto illustrare come sia fatto un pannello al plasma e come visualizza le immagini.
Abbiamo delle celle suddivise in tre scomparti contenenti i fosfori rosso, verde e blu, e del gas (di solito xenon e neon) racchiusi tra due lastre di vetro. Delle strisce di elettrodi, ricoperte da un rivestimento speciale, si occupano di eccitare il gas, che diventa plasma (da qui il nome di questa tecnologia), ed emettono luce ultravioletta che, riflettendosi sui fosfori (che ricordo sono di un colore differente per ogni scompartimento della cella e ricoprono le pareti degli scompartimenti), crea i relativi colori e le immagini a video. Per generare il bianco vengono eccitati tutti e tre gli scomparti allo stesso modo, mentre gli altri colori sono generati miscelando le tre componenti. Il nero è ottenuto eccitandoli al minimo. Al di sotto del vetro di superficie ci possono essere dei rivestimenti che filtrano la luce proveniente dall'esterno, che potrebbe contrastare e limitare la luce prodotta dalle celle.
Anche il modo in cui le immagini vengono interpretate dal software di pilotaggio è differente da altre tecnologie. Sappiamo che i filmati sono composti da una successione di fotogrammi. Il fotogramma è detto campo (field). Dopodiché si divide il campo in sotto-campi (sub-fields) e ad ognuno di essi viene assegnato un reset period (si inizializza lo stato delle celle scariche), un address period (si realizza un'operazione di indirizzamento, in modo da selezionare le celle accese/spente, e un sustain period (si utilizza la scarica delle celle in modo da visualizzare l'immagine sulle celle selezionate).
In parole povere, per essere visualizzato in tutte le sue caratteristiche e con tutta la sua gamma cromatica e di luminanza, il fotogramma viene scomposto in più livelli. Il numero di sottocampi varia da modello a modello, ma come riferimento possiamo prendere una quantità di 8 sottocampi. Ciascuno di questi sottocampi rappresenta una emissione da parte delle celle, limitata come gradazioni di colore (ad esempio 8 bit e quindi 256), e la somma di queste emissioni di luce sarà percepita dal nostro occhio come un fotogramma. Grazie a questo sistema avremo anche un aumento delle gradazioni effettivamente percepite, poiché per ciascun sottocampo si possono visualizzare differenti gradazioni.
Per questo motivo è molto importante la velocità di emissione che il plasma ha a disposizione per gestire le celle. Questa velocità dipende principalmente dai fosfori. In pratica un secondo, formato da 25 fotogrammi, con questo sistema per essere visualizzato ha bisogno di 200 emissioni di luce. Un pannello con queste caratteristiche è detto a 200hz. In realtà al momento abbiamo sistemi comunemente diffusi che seguendo questo principio hanno una velocità di 600hz. Inoltre ci sono anche sistemi di pilotaggio molto avanzati, che permettono di ovviare almeno in parte di fare ricorso al dithering.
Non entro nel dettaglio perché ci sono differenze tali da marchio a marchio che non sarebbe possibile trattare qui l'argomento.
Per fare un riassunto, il tutto funziona così:
- la sorgente invia le immagini al TV;
- l'elettronica prende ciascun fotogramma e lo elabora per poterlo visualizzare;
- dato il modo in cui vengono pilotati i plasma, è possibile mostrare contemporaneamente in un dato istante solo un numero limitato di sfumature di colori differenti a video, e di questo si tiene conto nella suddivisione del fotogramma in sottocampi; lo scopo è quello di riuscire a riprodurre, sommando i vari sottocampi, il maggior numero di sfumature di colore possibile; per questo motivo è importante la velocità con la quale è possibile compiere questa operazione, che deve compiersi nel tempo di un fotogramma; i 600hz che vedete nelle specifiche rappresentano questa velocità;
- dopo aver suddiviso il fotogramma in vari sottocampi, invia ciascun sottocampo al pannello vero e proprio;
- per visualizzare il sottocampo il pilotaggio eccita ciascuna cella in modo individuale, grazie ad un indirizzo assegnato con coordinate verticali ed orizzontali (ricordo infatti che questa è la funzione degli elettrodi che percorrono a griglia ciascuna cella e scompartimento); in questo modo ogni cella sa' con che luminosità e con che proporzioni di rosso, verde e blu deve mostrare la propria minuscola porzione di sottocampo;
- una volta assegnata l'informazione alla cella, viene inviato il corretto impulso elettrico, che eccita il gas contenuto nei tre scomparti che si trasformerà in plasma emettendo luce ultravioletta, che grazie ai fosforo sulle pareti genererà il colore indicato per quel determinato sottocampo, e quella determinata cella;
- per risolvere le mancanze di sfumature che non è possibile riprodurre, l'elettronica applica il dithering;
- questa operazione, nei plasma odierni, avviene per ciascun fotogramma in modo rapidissimo, fino a raggiungere le 600 volte al secondo per visualizzare del comune materiale a 25 fotogrammi al secondo.
Ogni pixel di ciascuna immagine viene quindi visualizzato con una serie di lampeggi velocissimi, che attraverso la successione giusta, per intensità e proporzione, forma i colori.
In linea di massima il funzionamento è quello illustrato. Non è un discorso da prendere come riferimento specifico, ma rende l'idea.
Per approfondimenti relativi alla tecnologia o alla calibrazione dei plasma vedere qui.
Qui invece troverete un breve racconto, per chi vuole saper da dove viene il plasma e togliersi qualche piccola curiosità: link 1, link 2.
Inoltre chiedo pazienza ai più esperti, e sono pronto a rimediare ad eventuali strafalcioni, che spero di aver evitato grazie all'aiuto di rosmarc (che ringrazio pubblicamente), che non solo mi ha dato una “spintarella” per fare questa giuda, ma ha anche contribuito alla stesura con consigli sempre utili.
Ringrazio anche Roby7108 per la simpatica immagine di inizio guida.
Ma veniamo al dunque.
La tecnologia al plasma ha molti pregi, ma anche dei difetti. Molte cose che si dicono non sono vere, altre lo sono solo in parte. Con questa guida vorrei cercare di fare chiarezza, nei limiti delle mie conoscenze, per quanto riguarda le accortezze da tenere o non tenere, e più in generale quali sono i limiti e le prerogative di un plasma.
In poche parole, come ci si comporta con un plasma?
Di seguito un elenco che spero possa togliere dubbi o sfatare falsi miti:
1) Il plasma è delicato. Prendersi cura del proprio Plasma è difficile?
2) La durata. Un plasma si scarica?
3) Il rodaggio. Serve o non serve?
4) Il consumo. Peserà in bolletta?
5) Costa meno degli LCD a LED, allora si vede meno bene.
6) Caratteristica, o difetto? (2 post)
7) Luminosità insufficiente. In centro commerciale i plasma sembrano molto poco luminosi. Sarà così anche a casa?
8) Il nero che si fonde con la cornice. Ma il plasma non dovrebbe avere il nero più nero che c'è?
9) Lo stampaggio e la ritenzione. Sono la stessa cosa?
10) Perché scegliere un Plasma?
Questo elenco credo abbia soddisfatto un po' tutte le domande più elementari che ci si pone sui plasma. A questo punto mi sembra giusto illustrare come sia fatto un pannello al plasma e come visualizza le immagini.
Come funziona un plasma
Abbiamo delle celle suddivise in tre scomparti contenenti i fosfori rosso, verde e blu, e del gas (di solito xenon e neon) racchiusi tra due lastre di vetro. Delle strisce di elettrodi, ricoperte da un rivestimento speciale, si occupano di eccitare il gas, che diventa plasma (da qui il nome di questa tecnologia), ed emettono luce ultravioletta che, riflettendosi sui fosfori (che ricordo sono di un colore differente per ogni scompartimento della cella e ricoprono le pareti degli scompartimenti), crea i relativi colori e le immagini a video. Per generare il bianco vengono eccitati tutti e tre gli scomparti allo stesso modo, mentre gli altri colori sono generati miscelando le tre componenti. Il nero è ottenuto eccitandoli al minimo. Al di sotto del vetro di superficie ci possono essere dei rivestimenti che filtrano la luce proveniente dall'esterno, che potrebbe contrastare e limitare la luce prodotta dalle celle.
Anche il modo in cui le immagini vengono interpretate dal software di pilotaggio è differente da altre tecnologie. Sappiamo che i filmati sono composti da una successione di fotogrammi. Il fotogramma è detto campo (field). Dopodiché si divide il campo in sotto-campi (sub-fields) e ad ognuno di essi viene assegnato un reset period (si inizializza lo stato delle celle scariche), un address period (si realizza un'operazione di indirizzamento, in modo da selezionare le celle accese/spente, e un sustain period (si utilizza la scarica delle celle in modo da visualizzare l'immagine sulle celle selezionate).
In parole povere, per essere visualizzato in tutte le sue caratteristiche e con tutta la sua gamma cromatica e di luminanza, il fotogramma viene scomposto in più livelli. Il numero di sottocampi varia da modello a modello, ma come riferimento possiamo prendere una quantità di 8 sottocampi. Ciascuno di questi sottocampi rappresenta una emissione da parte delle celle, limitata come gradazioni di colore (ad esempio 8 bit e quindi 256), e la somma di queste emissioni di luce sarà percepita dal nostro occhio come un fotogramma. Grazie a questo sistema avremo anche un aumento delle gradazioni effettivamente percepite, poiché per ciascun sottocampo si possono visualizzare differenti gradazioni.
Per questo motivo è molto importante la velocità di emissione che il plasma ha a disposizione per gestire le celle. Questa velocità dipende principalmente dai fosfori. In pratica un secondo, formato da 25 fotogrammi, con questo sistema per essere visualizzato ha bisogno di 200 emissioni di luce. Un pannello con queste caratteristiche è detto a 200hz. In realtà al momento abbiamo sistemi comunemente diffusi che seguendo questo principio hanno una velocità di 600hz. Inoltre ci sono anche sistemi di pilotaggio molto avanzati, che permettono di ovviare almeno in parte di fare ricorso al dithering.
Non entro nel dettaglio perché ci sono differenze tali da marchio a marchio che non sarebbe possibile trattare qui l'argomento.
Per fare un riassunto, il tutto funziona così:
- la sorgente invia le immagini al TV;
- l'elettronica prende ciascun fotogramma e lo elabora per poterlo visualizzare;
- dato il modo in cui vengono pilotati i plasma, è possibile mostrare contemporaneamente in un dato istante solo un numero limitato di sfumature di colori differenti a video, e di questo si tiene conto nella suddivisione del fotogramma in sottocampi; lo scopo è quello di riuscire a riprodurre, sommando i vari sottocampi, il maggior numero di sfumature di colore possibile; per questo motivo è importante la velocità con la quale è possibile compiere questa operazione, che deve compiersi nel tempo di un fotogramma; i 600hz che vedete nelle specifiche rappresentano questa velocità;
- dopo aver suddiviso il fotogramma in vari sottocampi, invia ciascun sottocampo al pannello vero e proprio;
- per visualizzare il sottocampo il pilotaggio eccita ciascuna cella in modo individuale, grazie ad un indirizzo assegnato con coordinate verticali ed orizzontali (ricordo infatti che questa è la funzione degli elettrodi che percorrono a griglia ciascuna cella e scompartimento); in questo modo ogni cella sa' con che luminosità e con che proporzioni di rosso, verde e blu deve mostrare la propria minuscola porzione di sottocampo;
- una volta assegnata l'informazione alla cella, viene inviato il corretto impulso elettrico, che eccita il gas contenuto nei tre scomparti che si trasformerà in plasma emettendo luce ultravioletta, che grazie ai fosforo sulle pareti genererà il colore indicato per quel determinato sottocampo, e quella determinata cella;
- per risolvere le mancanze di sfumature che non è possibile riprodurre, l'elettronica applica il dithering;
- questa operazione, nei plasma odierni, avviene per ciascun fotogramma in modo rapidissimo, fino a raggiungere le 600 volte al secondo per visualizzare del comune materiale a 25 fotogrammi al secondo.
Ogni pixel di ciascuna immagine viene quindi visualizzato con una serie di lampeggi velocissimi, che attraverso la successione giusta, per intensità e proporzione, forma i colori.
In linea di massima il funzionamento è quello illustrato. Non è un discorso da prendere come riferimento specifico, ma rende l'idea.
Per approfondimenti relativi alla tecnologia o alla calibrazione dei plasma vedere qui.
Qui invece troverete un breve racconto, per chi vuole saper da dove viene il plasma e togliersi qualche piccola curiosità: link 1, link 2.
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