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  1. #1
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    Guida: conoscere il plasma


    Premessa: questa non ha la pretesa di essere una guida tecnica, ma soltanto di togliere qualche dubbio a chi è meno esperto. Chiunque abbia consigli da dare per perfezionarla è bene accetto e sarò contento di chiarire i punti che non sono riuscito a spiegare in modo abbastanza comprensibile.

    Inoltre chiedo pazienza ai più esperti, e sono pronto a rimediare ad eventuali strafalcioni, che spero di aver evitato grazie all'aiuto di rosmarc (che ringrazio pubblicamente), che non solo mi ha dato una “spintarella” per fare questa giuda, ma ha anche contribuito alla stesura con consigli sempre utili.
    Ringrazio anche Roby7108 per la simpatica immagine di inizio guida.

    Ma veniamo al dunque.





    Guida: conoscere il plasma


    La tecnologia al plasma ha molti pregi, ma anche dei difetti. Molte cose che si dicono non sono vere, altre lo sono solo in parte. Con questa guida vorrei cercare di fare chiarezza, nei limiti delle mie conoscenze, per quanto riguarda le accortezze da tenere o non tenere, e più in generale quali sono i limiti e le prerogative di un plasma.

    In poche parole, come ci si comporta con un plasma?

    Di seguito un elenco che spero possa togliere dubbi o sfatare falsi miti:

    1) Il plasma è delicato. Prendersi cura del proprio Plasma è difficile?

    2) La durata. Un plasma si scarica?

    3) Il rodaggio. Serve o non serve?

    4) Il consumo. Peserà in bolletta?

    5) Costa meno degli LCD a LED, allora si vede meno bene.

    6) Caratteristica, o difetto? (2 post)

    7) Luminosità insufficiente. In centro commerciale i plasma sembrano molto poco luminosi. Sarà così anche a casa?

    8) Il nero che si fonde con la cornice. Ma il plasma non dovrebbe avere il nero più nero che c'è?

    9) Lo stampaggio e la ritenzione. Sono la stessa cosa?

    10) Perché scegliere un Plasma?




    Questo elenco credo abbia soddisfatto un po' tutte le domande più elementari che ci si pone sui plasma. A questo punto mi sembra giusto illustrare come sia fatto un pannello al plasma e come visualizza le immagini.

    Come funziona un plasma

    Abbiamo delle celle suddivise in tre scomparti contenenti i fosfori rosso, verde e blu, e del gas (di solito xenon e neon) racchiusi tra due lastre di vetro. Delle strisce di elettrodi, ricoperte da un rivestimento speciale, si occupano di eccitare il gas, che diventa plasma (da qui il nome di questa tecnologia), ed emettono luce ultravioletta che, riflettendosi sui fosfori (che ricordo sono di un colore differente per ogni scompartimento della cella e ricoprono le pareti degli scompartimenti), crea i relativi colori e le immagini a video. Per generare il bianco vengono eccitati tutti e tre gli scomparti allo stesso modo, mentre gli altri colori sono generati miscelando le tre componenti. Il nero è ottenuto eccitandoli al minimo. Al di sotto del vetro di superficie ci possono essere dei rivestimenti che filtrano la luce proveniente dall'esterno, che potrebbe contrastare e limitare la luce prodotta dalle celle.

    Anche il modo in cui le immagini vengono interpretate dal software di pilotaggio è differente da altre tecnologie. Sappiamo che i filmati sono composti da una successione di fotogrammi. Il fotogramma è detto campo (field). Dopodiché si divide il campo in sotto-campi (sub-fields) e ad ognuno di essi viene assegnato un reset period (si inizializza lo stato delle celle scariche), un address period (si realizza un'operazione di indirizzamento, in modo da selezionare le celle accese/spente, e un sustain period (si utilizza la scarica delle celle in modo da visualizzare l'immagine sulle celle selezionate).

    In parole povere, per essere visualizzato in tutte le sue caratteristiche e con tutta la sua gamma cromatica e di luminanza, il fotogramma viene scomposto in più livelli. Il numero di sottocampi varia da modello a modello, ma come riferimento possiamo prendere una quantità di 8 sottocampi. Ciascuno di questi sottocampi rappresenta una emissione da parte delle celle, limitata come gradazioni di colore (ad esempio 8 bit e quindi 256), e la somma di queste emissioni di luce sarà percepita dal nostro occhio come un fotogramma. Grazie a questo sistema avremo anche un aumento delle gradazioni effettivamente percepite, poiché per ciascun sottocampo si possono visualizzare differenti gradazioni.

    Per questo motivo è molto importante la velocità di emissione che il plasma ha a disposizione per gestire le celle. Questa velocità dipende principalmente dai fosfori. In pratica un secondo, formato da 25 fotogrammi, con questo sistema per essere visualizzato ha bisogno di 200 emissioni di luce. Un pannello con queste caratteristiche è detto a 200hz. In realtà al momento abbiamo sistemi comunemente diffusi che seguendo questo principio hanno una velocità di 600hz. Inoltre ci sono anche sistemi di pilotaggio molto avanzati, che permettono di ovviare almeno in parte di fare ricorso al dithering.
    Non entro nel dettaglio perché ci sono differenze tali da marchio a marchio che non sarebbe possibile trattare qui l'argomento.

    Per fare un riassunto, il tutto funziona così:

    - la sorgente invia le immagini al TV;
    - l'elettronica prende ciascun fotogramma e lo elabora per poterlo visualizzare;
    - dato il modo in cui vengono pilotati i plasma, è possibile mostrare contemporaneamente in un dato istante solo un numero limitato di sfumature di colori differenti a video, e di questo si tiene conto nella suddivisione del fotogramma in sottocampi; lo scopo è quello di riuscire a riprodurre, sommando i vari sottocampi, il maggior numero di sfumature di colore possibile; per questo motivo è importante la velocità con la quale è possibile compiere questa operazione, che deve compiersi nel tempo di un fotogramma; i 600hz che vedete nelle specifiche rappresentano questa velocità;
    - dopo aver suddiviso il fotogramma in vari sottocampi, invia ciascun sottocampo al pannello vero e proprio;
    - per visualizzare il sottocampo il pilotaggio eccita ciascuna cella in modo individuale, grazie ad un indirizzo assegnato con coordinate verticali ed orizzontali (ricordo infatti che questa è la funzione degli elettrodi che percorrono a griglia ciascuna cella e scompartimento); in questo modo ogni cella sa' con che luminosità e con che proporzioni di rosso, verde e blu deve mostrare la propria minuscola porzione di sottocampo;
    - una volta assegnata l'informazione alla cella, viene inviato il corretto impulso elettrico, che eccita il gas contenuto nei tre scomparti che si trasformerà in plasma emettendo luce ultravioletta, che grazie ai fosforo sulle pareti genererà il colore indicato per quel determinato sottocampo, e quella determinata cella;
    - per risolvere le mancanze di sfumature che non è possibile riprodurre, l'elettronica applica il dithering;
    - questa operazione, nei plasma odierni, avviene per ciascun fotogramma in modo rapidissimo, fino a raggiungere le 600 volte al secondo per visualizzare del comune materiale a 25 fotogrammi al secondo.

    Ogni pixel di ciascuna immagine viene quindi visualizzato con una serie di lampeggi velocissimi, che attraverso la successione giusta, per intensità e proporzione, forma i colori.

    In linea di massima il funzionamento è quello illustrato. Non è un discorso da prendere come riferimento specifico, ma rende l'idea.




    Per approfondimenti relativi alla tecnologia o alla calibrazione dei plasma vedere qui.


    Qui invece troverete un breve racconto, per chi vuole saper da dove viene il plasma e togliersi qualche piccola curiosità: link 1, link 2.
    Ultima modifica di nenny1978; 17-10-2013 alle 15:53

  2. #2
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    1) Il plasma è delicato. Prendersi cura del proprio Plasma è difficile?

    Non preoccuparsi troppo. Questa è in assoluto la regola più importante.

    I plasma hanno alcuni effetti collaterali che possono indurre preoccupazioni spesso infondate. Non vanno trattati con i guanti bianchi e basta qualche precauzione. Se avvicinandovi troppo notate strani fenomeni, non chiamate né il CAT, né il 118. Non dimenticate che esiste una distanza di visione. Se da quella distanza è tutto ok, non preoccupatevi per cose inutili.

    Tratteremo di seguito anche di questi, che agli occhi di chi non li conosce, sembrano appunto strani fenomeni. Ci sono poche cose da evitare nell'uso di un plasma. Non è troppo complicato ed è consigliabile evitare di farsi condizionare la vita dal proprio TV . In breve, il plasma è meno delicato di quanto si pensi. Bisogna solo imparare a convivere con certe caratteristiche.

    Aggiungo un particolare che mi sembra importante. Il trasporto di un plasma è una fase da non prendere sottogamba. Sono fatti in gran parte di vetro, e sono sempre più grandi. Quindi quando accettate una consegna, apponete sempre la scritta “con riserva di controllo”, anche se apparentemente è tutto ok. Non sono rare le sorprese dovuto al trasporto non in verticale. Il punto è che a volte l'imballo del tv stesso, a volte la scarsa attenzione durante il trasporto, espongono i pannelli a sollecitazioni che “lasciano il segno”.

    Inoltre se non si è certi che il trasporto sia sempre avvenuto in verticale, secondo alcuni, è bene aspettare un po' prima della accensione. Questo perché con il trasporto in orizzontale potrebbe essere riscontrata qualche anomalia al funzionamento, se i fosfori non hanno il tempo di assestarsi nella giusta posizione.

    Su questo punto sinceramente direi che si tratta un po' di una esagerazione, dato che non ho mai letto di problemi particolari negli ultimi anni che potrebbero essere legati ad una accensione “prematura”. Quindi è un'accortezza che potreste a mio avviso anche risparmiarvi. Concordo con quanto potete leggere in questa discussione di Plasm-on, che ringrazio: link.

    Importantissimo per una visione più piacevole e corretta possibile trovare dei settaggi quanto più precisi possibile. In tal senso a nulla serve lo scopiazzare i settaggi altri, poiché ciascun pannello ha delle differenze che rendono necessario impostazioni di immagine dedicate. La calibrazione professionale è da preferire soprattutto sui top di gamma, ma bisogna fare come minimo una calibrazione di base, come quella nella quale vi guida Roby7108 in questa discussione: link. Dico "bisogna" fare perché un corretto setting delle impostazioni d'immagine permette a questa tecnologia di esprimere al meglio le proprie capacità, che altrimenti sarebbero in parte frenate perché si impedisce il corretto intervento di alcune tecnologie importanti per la resa del plasma.
    Ultima modifica di nenny1978; 01-10-2012 alle 22:19

  3. #3
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    2) La durata. Un plasma si scarica?

    Uno dei falsi miti intorno a questa tecnologia è la sua scarsa durata e il fatto che il "gas si scarica". In realtà questo era un problema per i primissimi plasma. Già da molti anni i plasma durano decine di migliaia di ore. I costruttori dichiarano 100.000 ore.

    Se facciamo due conti scopriremo che, usando un TV per circa 6 ore al giorno in media, per 10 anni, non arriviamo a 22.000 ore. Quindi possiamo ragionevolmente dire che, se anche lo usassimo il doppio delle ore giornaliere, la durata non sarebbe un problema.
    Un crt (i vecchi tubi catodici) con ogni probabilità dopo i primi 10 anni e molte ore alle spalle, avrebbe comunque cominciato a mostrare i primi segni di usura.
    Un LCD potrebbe, dopo 10 anni di utilizzo intensivo, cominciare a funzionare meno bene...
    Un plasma a parità di utilizzo mostrerebbe il fianco all'usura dei fosfori. Ma probabilmente si romperebbe prima qualche altro componente. Oppure lo cambieremo prima per obsolescenza. O magari semplicemente per prenderne uno più grande.
    Insomma, 10 anni sono veramente tanti.
    Non è il caso di farsi questi problemi, specie se non si guarda la TV moltissime ore al giorno

    Detto questo voglio precisare che i fosfori, come ogni cosa materiale, con l'utilizzo si usurano.
    L'usura è un fatto conosciuto e affrontato dai costruttori di plasma con un aumento di voltaggio graduale nel tempo, in modo da compensare la diminuzione, misurabile ma non facilmente percepibile, di luminosità che ne potrebbe conseguire.

    In sostanza il punto è che la componente fondamentale, e cioè i fosfori, sono un elemento variabile nel tempo a causa dell'usura, seppur di poco, e quindi nel corso della vita di un pannello ci sono differenze nella resa, visibili se non fossero controbilanciate da contromisure, che i costruttori adottano.
    Ultima modifica di nenny1978; 29-03-2012 alle 14:51

  4. #4
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    3) Il rodaggio. Serve o non serve?

    Ecco un argomento controverso.
    Cominciamo con il dire cos'è e a cosa serve.

    Il rodaggio è un approccio cauto al primo periodo di utilizzo del plasma. Serve sostanzialmente ad accompagnare l'assestamento dei fosfori evitando di sfruttarli troppo o male. In realtà non è affatto indispensabile. Si tratta solo di una precauzione che i più adottano perché durante le prime ore di vita, un plasma è più soggetto a ritenzione. Poi tratteremo più in dettaglio di cosa parliamo.

    Quello che mi interessa dire ora è che anche se non si effettua il rodaggio non ci saranno rischi per il pannello. Infatti una caratteristica fondamentale dei plasma è che ciascun pannello è diverso dall'altro, non a livello strutturale, ma a livello di sensibilità alla ritenzione, per quanto si tratti comunque di differenze di piccola entità. Un plasma soggetto a ritenzione, infatti, lo sarà sempre, anche dopo migliaia di ore di funzionamento.

    Una delle cose che si fa solitamente durante il rodaggio (che non ha controindicazioni e che comunque chi vuole può fare) è abbassare di qualche punto il contrasto e la luminosità, rispetto alla modalità standard, oppure utilizzare la modalità cinema, che di solito ha già questi valori un po' meno spinti che nella standard.

    Inoltre si cerca di usare lo zoom per tagliare fuori dalla visuale i loghi. Infine può essere utile, in relazione a questa filosofia per "svezzare" il plasma, fare delle sessioni continuative di slides colorate a schermo intero, con tutti i colori per 5 secondi ciascuno a rotazione per qualche ora ogni giorno nelle prime 2-3 settimane (ecco un link dove trovare le slides che Roby7108 ci ha gentilmente postato). Ci sono anche strumenti che ogni costruttore mette a disposizione, come l'orbiter o le barre di lavaggio.

    Capite come questa pratica del rodaggio sia abbastanza impegnativa, specie se si ha una famigliola intera ad alternarsi con l'uso dello scettro tecnologico per eccellenza: il telecomando.

    Quindi vi propongo una soluzione meno impegnativa:
    Per i primi tempi, quando lo scettro passa a voi, fate un po' di zapping e semplicemente controllate se ci sono loghi impressi da qualche parte. In tal caso o utilizzate la classica "neve" dei canali analogici non sintonizzati, oppure usate gli strumenti che ogni TV al plasma ha. Un'altra alternativa può essere quella di usare lo strumento confezionato e messoci a disposizione dal forumer Picander (che ringrazio). Bastano 10-15 minuti prima di spegnere il TV e si è a posto. Questa pratica si può tenere durante le prime settimane di vita. Dopodiché i fosfori del pannello si saranno stabilizzati.

    Questo non implica la sparizione della sensibilità alla ritenzione, la quale accompagna tutta la vita del pannello, senza lasciare mai tracce permanenti, ed è sempre reversibile grazie agli strumenti disponibili o semplicemente con l'uso comune. Le tracce permanenti sul pannello possono venire dallo stampaggio, che è un fenomeno diverso, di cui tratto in un altro punto della guida.
    Ultima modifica di nenny1978; 29-03-2012 alle 14:52

  5. #5
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    4) Il consumo. Peserà in bolletta?

    Ora, sappiamo che gli LCD, specie se a LED, consumano meno dei plasma. Sappiamo anche che ad oggi, nel 2012 i plasma consumano molto meno che in passato.

    C'è un'altra cosa molto importante da sapere: un plasma ha un consumo molto variabile e il valore di consumo massimo che troveremo nelle specifiche non deve trarci in inganno. Quello non sarà il consumo del nostro plasma, ma sarà il consumo massimo che potrà raggiungere.

    Il consumo reale viene condizionato dal fatto che un plasma raggiunge il massimo del suo consumo a schermata completamente bianca. Il minimo consumo a schermata completamente nera.

    Tra queste due situazioni ci possono essere centinaia di watt di differenza. Inoltre il consumo viene anche influenzato dalle impostazioni, oltre che da ciò che visualizziamo.

    Senza avere la pretesa di fare un calcolo preciso, ma in linea di massima, possiamo dire che un 55” come consumo medio, tenendo conto dei vari costruttori e delle varie modalità, arriva a 250 watt. Quindi sarà il 35% in più circa di quello che consuma un LCD a LED di pari diagonale. Quanto ci costa? Proviamo a fare due calcoli: 6 ore al giorno sono 1,5 Kwh di consumo. Al costo di circa €0,20 euro al kwh (tenendomi molto largo e considerando tasse e tutto quanto contribuisce a raggiungere l'ammontare totale in bolletta) abbiamo un consumo giornaliero di €0,30, che in un bimestre (e quindi su una bolletta) ci porta a €18,00 contro gli €11,70 che ci costerebbe un LCD a LED. Quindi ogni bimestre con un LCD a LED si risparmiano €6,30. In un anno quindi si spendono in più €37,80.

    Questo dimostra il peso, calcolato a spanne, che un plasma porta un più in bolletta rispetto ad un LCD a LED. Secondo voi è un fattore determinante nella scelta di quale tecnologia adottare per il proprio TV? Io credo di no, ma essendo una questione personale sta a voi capire se lo è.

    In definitiva un plasma consuma di più, ma ancora conserva un discreto vantaggio di prezzo in favore dei concorrenti a LED. Quindi a conti fatti prima di raggiungere la parità tenendo conto del risparmio all'atto dell'acquisto di un plasma nei confronti di un LCD a LED di pari livello qualitativo ci vorrebbero anni.
    Ultima modifica di nenny1978; 29-03-2012 alle 14:54

  6. #6
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    5) Costa meno degli LCD a LED, allora si vede meno bene.

    Il fatto che il prezzo di un plasma sia sempre inferiore a quello di un LCD a LED di pari fascia potrebbe trarre in inganno chi si avvicina per la prima volta a questi prodotti.

    Specie considerando che le condizioni di esposizione nei negozi spesso sono nettamente a sfavore dei plasma, che soffrono di luci intense e riflessi, anche se alcuni tra i modelli più costosi hanno dei filtri che in parte li proteggono. Di questo particolare parleremo dopo, ma possiamo dire che di solito a parità di fascia un plasma non è di sicuro peggiore di un LCD a LED.

    Il fatto che costi di meno è dovuto solo e soltanto alla scarsa attrattiva che ha in confronto a quest'ultimi.

    Molto spesso infatti le caratteristiche dei plasma li rendono meno belli esteticamente. Questo unito al fatto che in certe condizioni vengono messe in risalto le qualità degli LCD a LED, permette loro di tenere un prezzo di mercato più elevato.

    Tra le motivazioni del prezzo maggiore rispetto ai plasma, in conclusione, non c'è la maggiore qualità degli LCD a LED. Siccome si vendono meglio, è più semplice tenere alto il prezzo, a prescindere dalla qualità.

    Inoltre va detto che per raggiungere il livello qualitativo molto alto degli LCD a LED che oggi si trovano sul mercato, è necessaria una elettronica più sofisticata e costosa di quella presente nei Plasma. Per spiegare quello che intendo basta prendere i plasma più economici in commercio e confrontarli con gli LCD (di qualunque tipo) di pari prezzo e diagonale. Noterete il più delle volte un contrasto maggiore a favore dei plasma, purché il confronto non avvenga all'interno di un ambiente molto illuminato come quello di un centro commerciale.
    Ultima modifica di nenny1978; 09-04-2012 alle 10:30

  7. #7
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    6) Caratteristica, o difetto? - parte 1

    Come ogni tecnologia il plasma ha delle caratteristiche che a seconda del punto di vista possono essere interpretate anche come difetti.
    Cerco di elencare e trattare le più importanti, che si possono trovare nella maggior parte dei plasma, seppur con intensità differente e spesso meno invadente man mano che si assecondano le generazioni. Preciso che alcuni di questi difetti si possono trovare anche negli LCD (sia a LED che non).

    -color banding/posterizzazione/False Contouring: sono tre nomi che si possono ricondurre allo stesso fenomeno: il plasma è in grado di mostrare una limitata varietà di gradazioni di colore contemporaneamente a video.
    Se il passaggio da un colore all'altro o da una tonalità dello stesso colore ad un'altra, è molto graduale e ricco di sfumature, il pannello non sarà in grado di mostrare tutte queste sfumature. La conseguenza diretta di questo problema è la separazione visibile tra una tonalità e l'altra o tra un colore e l'altro. Questa separazione come risultato ci darà il passaggio, di tonalità o colore, a bande distinguibili, e non graduale e ricco di sfumature come dovrebbe essere. Nelle immagini reali una situazione tipica dove questo difetto viene alla luce potrebbe essere un tramonto (in questo caso viene usato più spesso il termine color banding, probabilmente perché è in gioco un colore e le sue gradazioni), oppure una fonte luminosa nel buio (lo si chiama più di frequente False Contouring) ma anche la pelle (sui volti in particolare viene sesso definito posterization, posterizzazione). Gli incarnati del viso spesso sono molto ricchi di sfumature dovute al gioco di luci e ombre, contaminato da riflessi che si possono trovare in determinate situazioni.


    Questo è un difetto dei plasma, che è stato affrontato in diversi modi e che potrebbe trovare soluzione in un aumento di queste gradazioni disponibili. Ma c'è anche un'altra strada, più semplice, che gioca sulla nostra percezione oculare. Parlo del dithering.


    Aggiungo due parole su una variante del Color Banding: il Dynamic False Contouring. Si tratta di un problema che trova la sua origine sempre nel modo in cui un plasma mostra la luce e i colori a video, e riguarda in particolar modo un certo sistema di pilotaggio (non entro nel merito per non complicare la comprensione del fenomeno). L'effetto a video si può riscontrare spesso nel passaggio tra zone molto chiare a zone molto scure su superfici curve. Un classico esempio è la pelle, che sia sul viso o su altre parti del corpo. Se un braccio è posto in ombra in modo non netto ma con una breve sfumatura, il sistema di dithering che contrasta il color banding, in quel particolare sistema di pilotaggio, può non riuscire a gestire in modo corretto la situazione, non impedendo il formarsi di bande dal colore rosso e verde proprio nel passaggio dall'ombra alla luce.
    Ecco un esempio molto forzato:


    In realtà al giorno d'oggi è un difetto molto minore di un tempo, e si mostra a video di rado e solo in situazioni molto difficili da gestire. Un ottimo test può essere la scena d'amore con Scarlett Johansson nel film "The Island". Non è presente in tutti i plasma in commercio e Pioneer aveva risolto il problema alla radice, scegliendo di adottare un sistema di pilotaggio più costoso nell'attuazione ma con meno problematiche di questo tipo da affrontare.
    Riguardo al DFC potete trovare un ottimo approfondimento a questo link, dove IukiDukemSsj360 ha illustrato nei particolari il difetto.


    - dithering: si tratta di un sistema di “simulazione delle gradazioni”.
    In pratica per agevolare il passaggio tra una tonalità di colore ed un'altra il plasma fa ricorso ad un effetto non piacevole da vedere da vicino, ma molto efficace da normale distanza di visione. Senza tecnicismi possiamo dire che il dithering non fa altro che mettere in movimento i colori nelle zone di formazione del color banding di cui sopra. Tra una tonalità e l'altra farà “ballare” i colori, mischiandoli. Il nostro occhio percepisce questo balletto di colori come un graduale passaggio di tonalità.

    Il dithering funziona molto bene, ma come in tutte le cose se ce n'è troppo perde di efficacia. In pratica anche il dithering può arrivare a non svolgere correttamente il proprio compito, specie se il plasma non è correttamente calibrato.

    Inoltre ad alcuni potrebbe dare semplicemente fastidio il fatto di sapere che da vicino si vede il “balletto”. Sapendo che le sfumature che da distanza di visione ci sembra di percepire, in realtà viste da vicino sono più una “coreografia scenografica” che realtà, fa apparire quella che è a tutti gli effetti una caratteristica, come fosse un difetto. In realtà ribadisco che il banding è il difetto, mentre il dithering è un modo, una caratteristica, per porre rimedio al questo difetto, e che da distanza di visione non si nota. Un setting preciso e accurato migliora la resa e ne riduce l'incidenza.


    PWM noise: trovate info su questo effetto collaterale del funzionamento a impulsi luminosi, proprio della tecnologia al plasma, a questo link, sempre a cura di IukiDukemSsj360, che ringrazio.


    - intervento invadente ABL: prima di tutto spiego brevemente cos'è l'Automatic Bridgeness Limiter e a cosa serve. Si tratta di un sistema atto a intervenire per evitare il surriscaldamento e l'eccessivo assorbimento del pilotaggio dei plasma.

    Il modo in cui un plasma emette luce richiede molta energia, e il mantenimento per un tempo troppo lungo potrebbe provocare una quantità di calore che sarebbe difficile dissipare in modo efficace, considerando che già ora alcuni plasma sono dotati di ventole. Questo, unito al sempre maggiore bisogno di limitare i consumi, e alla necessità di preservare l'alimentazione del pannello, è il motivo per cui si interviene per limitare la luminosità del pannello. Di solito l'intervento è talmente istantaneo da essere virtualmente invisibile, e come risultato mostra semplicemente un bianco meno intenso su schermate interamente o quasi interamente bianche.

    Negli ultimi tempi sempre più spesso capita che l'intervento dell'ABL sia visibile e intervenga anche più di frequente, con meno luminosità a schermo. I produttori spesso corrono ai ripari con successivi aggiornamenti firmware, che mitigano l'intervento dell'ABL oppure lo rendono più rapido e invisibile. Un ABL poco efficace infatti come risultato restituisce delle fluttuazioni di luminosità che si percepiscono specie in scene dove le condizioni di luce da mostrare cambiano repentinamente.



    - flickering: questo è un problema legato alla frequenza di trasmissione. Specie sulle trasmissioni a 50 Hz alcune persone particolarmente sensibili notano il refresh limitato su cui sono basate. Ai tempi dei CRT (il vecchio tubo catodico) avevano risolto il problema raddoppiando di default la frequenza, seppur introducendo alcuni effetti collaterali, poi via via risolti. Lo stesso sistema viene oggi utilizzato su molti plasma. L'effetto dei 50 Hz per le suddette persone, può essere definito come un tremolio e una mancanza di stabilità dell'immagine. Simile a quando si riprende con una videocamera uno schermo crt (ed in effetti anche con i plasma può accadere) e si distinguono dei movimenti in verticale del quadro.

    Se si soffre di questo problema conviene dare di persona un'occhiata al TV nelle varie modalità, per accertarsi che non si nota alcun tremolio dato dalla frequenza di aggiornamento dello schermo. Questo è necessario perché non tutti affrontano il problema alla stessa maniera, anche perché non è comune a tutte le persone. Per gli LCD vale lo stesso, ma ormai sono tutti ad almeno 100 Hz per porre rimedio anche ad altri problemi, per cui il flickering su quella tecnologia può dirsi superato, mentre per i plasma probabilmente solo quest'anno si arriva ad una risoluzione completa per tutti i produttori.

    Di solito ad esempio i film a 24p vengono visualizzati automaticamente a 96 Hz. Molto importante non confondere gli hertz del refresh con i fotogrammi effettivi del materiale. Infatti questa operazione è differente dall'interpolazione dei fotogrammi. Per fare un esempio, sempre con i film, per essere visualizzati con un refresh a 96 Hz, si prende ciascuno dei 24 fotogrammi e si mostra 4 volte: 4 x 24 = 96. In questo modo si rende l'immagine più stabile, specie a chi è più sensibile al fenomeno.
    Nel caso dell'interpolazione, invece, si aggiungono dei fotogrammi "inventati" tra 2 reali, in modo da aumentare la fluidità del movimento.


    ...continua al post successivo.
    Ultima modifica di nenny1978; 16-08-2012 alle 16:35

  8. #8
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    6) Caratteristica, o difetto? - parte 2

    - line bleeding: questo è un difetto tra i meno gravi, poiché riguarda rare e specifiche situazioni. Per capire subito come si presenta il fenomeno basta prendere come esempio una donna che scenda da una scalinata bianca. I gradini della scalinata, specie se perfettamente orizzontali, vanno da un lato all'altro dello schermo. La donna che scende le scale sarà “attraversata” dall'ombra delle linee orizzontali dei gradini. Questo specie se i gradini hanno un forte contrasto tra la parte chiara e quella scura. In pratica è detto “bleeding” proprio perché è come se “sanguinassero”, sconfinando dai contorni. Capita che possa dare fastidio solo in scene specifiche e dipende strettamente dal contrasto e dal fatto che un oggetto messo in orizzontale occupi una certa porzione di schermo. Ad esempio se occupa il 20% è assai improbabile che si verifichi, ma se occupa il 50% è più probabile. Anche questo fenomeno varia da pannello a pannello. La causa tecnica potrebbe essere legata al pilotaggio orizzontale, che quando c'è una richiesta di forte contrasto, e quindi luminosità, non riesce a contenere ed arginare questo surplus di corrente all'interno della zona specifica in cui è richiesta, ripercuotendosi sull'intera immagine a video. Data la specificità delle situazioni non è un difetto determinante. Facilmente provocabile ad esempio da un menu in sovraimpressione, che di solito ha un contrasto molto forte rispetto al resto dell'immagine.




    - difetti di uniformità: generalmente i plasma sono campioni di uniformità (giova però ricordare che la perfezione non esiste), ma non è raro riscontrare qualche problema. La cosa positiva è che questi problemi tendono ad attenuarsi con il tempo, fino a scomparire nella maggior parte dei casi. Se permangono oltre alle 1000-1500 ore direi che rimarranno lì per sempre. Entro quel monte ore, invece, di solito la situazione migliora molto gradualmente. Un fattore che incide sull'uniformità può essere anche la ritenzione, che in pannelli particolarmente sensibili lascia ombre qua e là, che spariscono usando gli strumenti appositi oppure semplicemente guardando un bel cartone animato a tutto schermo e senza loghi. Giova ricordare che il problema non è frequente, ma che essendoci differenze a volte anche tangibili tra un pannello e l'altro di uno stesso modello, può capitare di ritrovarsi un esemplare particolarmente rognoso. Il più delle volte non succede, ma come in tutte le tecnologie c'è sempre l'eccezione che conferma la regola.


    - vertical banding e Dirty Screen Effect: si notano sostanzialmente nei panning con determinati colori (chiari, tipo color sabbia o cielo chiaro, ma anche altri), specie se su ampie zone dell'immagine. Il vertical banding pare sia un problema che si forma in fase di produzione dei pannelli, e appare sotto forma di striature verticali più o meno sottili che si formano in certe zone del pannello. Il DSE invece è più come se avessero spruzzato qualcosa sul vetro del pannello. Si ha proprio la sensazione come fosse sporco. Anche in questo caso è probabile che sia causato dal processo industriale di costruzione dei pannelli. Non si tratta di un problema molto diffuso, ma neanche raro. Esiste anche la variante orizzontale, che si manifesta alo stesso modo.

    font: hifi-forum.de
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    - buzz: si tratta di un ronzio provocato dai trasformatori che alimentano il pilotaggio del pannello. Di solito si sente solo da molto vicino, in alcuni casi è assente, mentre può capitare che sia più fastidioso. Segue l'andamento della luminosità del pannello, nel senso che se la scena è più luminosa, aumenta di intensità. In genere l'assistenza è in grado di risolvere la cosa on-site, intervenendo direttamente sul componente responsabile del ronzio. Se è necessaria la sostituzione del componente potrebbero anche decidere di portarlo in laboratorio, ma dipende da caso a caso.

    - stuck pixel: può capitare in un pannello che alcune celle non rispondano bene o siano fisse su un colore. Si tratta di malfunzionamenti che non si notato su tutti i colori, ma solo su alcuni a seconda di quale colore non riesce a generare la cella o al contrario quale riesce a generare. I produttori ritengono invalidante solo un alto numero di celle difettose, ma nella maggior parte dei casi si tratta di due o tre celle guaste. Un numero simile e così ridotto non si riesce assolutamente a notare da distanza di visione e questo è il motivo per cui di solito conviene accettare senza riserve la presenza di stuck pixel. Inoltre in alcuni casi è possibile che dopo il rodaggio le celle si risveglino. Rarissimo che si presentino durante la vita del pannello se non lo fanno dall'inizio, a meno che non ci siano guasti a componenti che li provochino.

    fonte: http://www.tweakguides.com
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    Importante sottolineare come l'intensità molto variabile dei fenomeni e la percezione individuale diversa da persona a persona, non consentano di stabilire con esattezza entro che confini ciascuna caratteristica possa essere considerato accettabile oppure un difetto.

    - riflessi: data la tendenza dei costruttori a fare pannelli dal design lucido spesso si ha a che fare con problemi dovuti alle riflessioni ambientali. Succede più di frequente che con gli LCD, ma anche questi a volte presentano un design frontale e una costruzione con il frontale di vetro. In realtà i filtri in uso sui plasma cercano di porre rimedio a questo aspetto, e in certi casi con ottimi risultati.
    Ricordo che i pannelli, in particolare i rivestimenti, sono costituiti in larga parte da vetro, per cui è normale che ciò avvenga.
    Per evitare di incorrere in problemi da questo punto di visto bastano le giuste accortezze nel posizionare la TV al riparo da luce diretta, come quella proveniente da finestre o luci artificiali. L'uso di una semplice tenda a volte risolve il problema senza troppa fatica.

    - estetica meno piacevole: data la costruzione dei plasma essi non possono raggiungere lo spessore ridotto degli schermi LCD a LED. Questo pone limiti maggiori nel design ai costruttori, che si ripercuotono soprattutto sullo spessore. Importante notare i grossi sforzi fatti negli ultimi anni per cercare di stare al passo con gli LCD a LED, ma questi restano comunque un passo avanti. Ovviamente l'estetica è un fatto soggettivo e non è detto che sia più bello avere un TV sottile piuttosto che no. Inoltre i TV di solito non si guardano di lato, per cui ritengo questo non un difetto ma un semplice limite, che influisce sulle vendite nonostante per logica si dovrebbe scegliere un TV per come si vede da acceso e non da spento.

    Problemi ormai quasi scomparsi, legati al phosphor lag:
    Per meglio comprendere si può guardare questo schema, gentilmente fornitomi da Onslaught (che ringrazio anche per i consigli e il suo contributo):



    Si legge da destra a sinistra: per primi reagiscono i fosfori blu, poi il rosso (da cui deriva blu + rosso = magenta), poi il verde (quindi blu + rosso + verde = bianco), poi decade il blu (quindi rimangono rosso + verde = giallo), poi decade anche il rosso e rimane il verde, che ha, per l'appunto, l'afterglow time (tempo di decadimento) più elevato.

    - phosphor trails: si tratta di ritardi nel cambio di stato delle celle, che apparivano specie nei panning e soprattutto con i videogame con inquadrature in prima persona, dove gli spostamenti veloci mettevano in evidenza porzioni di immagine che tardano ad adeguarsi agli spostamenti, restando per alcuni istanti fermi allo stato precedente.
    Si nota anche in questo filmato:



    - green ghosting: fenomeno noto in passato su alcune serie in particolare, causato dalle diverse caratteristiche dei fosfori verdi, che erano più lenti rispetto agli altri, con conseguente apparizioni di scie verdi sugli spostamenti veloci.

    http://www.youtube.com/watch?v=lVw_VvFcV1U




    Le contromisure adottate dai costruttori grazie conoscenza delle cause che provocano questi difetti, hanno reso possibile renderli accettabili e in un certo senso leggeri sul piatto della bilancia, in confronto ai pregi che sono innegabili e che consentono di avere una qualità e una naturalezza delle immagini a livelli molto molto elevati. In generale è normale che esistano pannelli più imperfetti di altri, quindi è possibile che esistano pannelli migliori di altri, almeno tanto quanto è possibile che ne esistano di peggiori. Ci sono infatti delle tolleranze dovute al processo produttivo o del pannello o di altri componenti, che non si possono evitare. Quindi in sostanza se si ritiene che il problema non sia tollerabile si può approfittare del recesso, ma nessuno sarà in grado di dare percentuali attendibili circa la possibilità che un problema tra quelli elencati non sia riscontrabile anche sul successivo pannello.
    Ultima modifica di nenny1978; 03-06-2013 alle 19:03

  9. #9
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    7) Luminosità insufficiente. In centro commerciale i plasma sembrano molto poco luminosi. Sarà così anche a casa?

    Non c'è dubbio che la luminosità di un LCD sia maggiore di quella di un plasma, ma l'importante è sottolineare che anche la luminosità è un parametro che va' regolato in base alle esigenze.

    In sostanza in diverse stanze, con diverse situazioni di luminosità ambientale, avremo diverse regolazioni.

    Se prendiamo come riferimento un centro commerciale possiamo vedere che l'illuminazione è sicuramente molto forte, a molto maggiore di quella che avremo in casa. Specie mentre si guarda la TV di solito si tengono le luci basse, se non spente. Di giorno di solito la luce è più presente, ma molto dipende da dove sono posizionate le finestre. A meno che nel vostro ambiente non ci sia veramente molta luce, un plasma sarà in grado di generare tutta la luminosità sufficiente.

    Il motivo per cui in negozio la luminosità sembra mancare è che i raggi di luce, diretti verso il vetro del plasma, vi penetrano, andando ad influenzare l'emissione di luce delle celle. Alcuni tra i plasma più economici sono poco protetti contro questa evenienza, e non hanno filtri efficaci a protezione della luce prodotta dalle celle.

    Quindi in condizione di forte luminosità ambientale vengono fortemente penalizzati. Se messi in condizioni di oscurità, invece, non avranno problemi a ricreare la giusta dinamica di contrasto. In questo contesto ad esempio sarebbe necessario ridurre la troppo forte luminosità degli LCD.

    In sostanza quella che vedremo in negozio non è la reale luminosità del plasma.

    Ancora due parole su questo aspetto, che in realtà penalizza anche la resa del nero.
    In un centro commerciale un plasma che non ha filtri abbastanza avanzati da proteggere l'emissione luminosa, soffre anche nella riproduzione del nero. La causa è da ricercarsi, anche i questo caso, nei raggi di luce che penetrano nelle celle, impedendo alle stesse di mostrare bene tutti i colori nero compreso. Essendo infatti il nero generato, e non ottenuto attraverso il semplice spegnimento della retroilluminazione, come negli LCD a LED, il plasma soffre della luce proveniente dall'esterno che rimane "intrappolata" nella celle e ostacola la luce diretta verso lo spettatore. Ne consegue in nero "sbiadito".

    Ovviamente più è avanzato il filtro e meno questo fenomeno si ripercuote sulla visione. Quindi ribadisco che un centro commerciale è un buon posto per valutare il filtro, ma non la resa globale.
    Ultima modifica di nenny1978; 07-04-2012 alle 15:56

  10. #10
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    8) Il nero che si fonde con la cornice. Ma il plasma non dovrebbe avere il nero più nero che c'è?

    Questo è un altro punto controverso.

    Il plasma non necessita di retroilluminazione per emettere luce, essendo autoilluminante. Quindi ha il vantaggio di poter avere un controllo diretto della luce emessa da ogni cella.

    In problema è che per fondere sul serio il nero del video con quello della cornice nera del TV, serve un livello veramente minimo di corrente che arriva alla cella. E se ne arriva troppa poca, la cella non sarà in grado di riattivarsi quando serve.

    Inoltre bisogna pensare che le celle vengono pilotate con un indirizzo, dato dalle coordinate. La griglia di elettrodi può funzionare appunto indirizzando a ciascuna cella l'eccitamento, ma non è possibile togliere completamente corrente ad una sola cella, come succede ad esempio con i LED della retroilluminazione Full LED degli LCD. In quel caso abbiamo come delle lampadine, che semplicemente si spengono. Cosa impossibile con le celle di un plasma.

    Quando spegniamo un plasma vedremo come il pannelli in realtà non sia completamente nero, ma spesso grigio. Questo perché quando i fosfori non sono attivi sono in uno stato trasparente, e si vede il fondo della cella.

    Per migliorare il livello del nero negli anni i vari produttori hanno fatto ricorso a filtri per rendere meno visibile quel minimo livello di elettricità che permane nelle celle quando emettono il colore nero.

    Quello che importa è che durante la riproduzione il nero sia percettibilmente “nero” e che ci sia una assoluta uniformità e assenza di sbavature nei contorni degli oggetti neri su sfondo molto chiaro.

    Molto importante anche la sensazione di profondità nelle scene di medio contrasto, dove il nostro occhio è in grado di cogliere tutte le gradazioni sia nelle basse luci che nel resto delle zone dell'immagine.

    Insomma, il nero ha il compito di dare alle immagini un senso di profondità e di rendere possibile riprodurre tutte le gradazioni possibili tra il grigio scuro e il nero. Non di fondere le bande nere con il bordo del TV. Questo compito difficilmente sarà mai alla portata di un plasma. Se vi appare che il nero sia nero come il bordo del TV e il vostro TV è un plasma, allora il contrasto dell'immagine a video in quel momento ha superato una certa soglia, al di sotto della quale il vostro occhio non è in grado di rilevare la reale gradazione. Infatti non siamo in grado di distinguere contemporaneamente tutte le gradazioni in una situazione di immagine ad altro contrasto.

    Di solito migliore è il nero del pannello e più bassa sarà la soglia entro la quale in nostro occhio non sarà in grado di distinguere il nero delle bande da quello del bordo del TV.

    Se coprissimo l'immagine a video e lasciassimo scoperte solo le bande nere (parlo dei film in 21:9), saremmo sempre in grado di distinguere la cornice (sempre se è nera) dalle bande. Specie in ambiente oscurato.

    In questa immagine il Pioneer Kuro, rinomato Re del Nero, che nonostante sia ai vertici in tal senso dimostra come sia possibile comunque distinguere la cornice. La foto ovviamente è adatta per mostrare questo particolare, ma lo accentua rispetto alla percezione reale:

    fonte: gizmodo.com CES 2008
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    Ultima modifica di nenny1978; 10-04-2012 alle 12:35

  11. #11
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    9) Lo stampaggio e la ritenzione. Sono la stessa cosa?

    La ritenzione è un fenomeno provocato dalla tendenza delle celle di rimanere “impressionate” se sollecitate un po' di tempo sempre nello stesso modo.

    Si verifica facilmente con i videogiochi e con i loghi. Dipende molto da pannello a pannello quanto tempo sia necessario per lasciare traccia di segni momentanei appena si cambia stato. Se questi segni di ritenzione sono sempre nello stesso punto sarebbero indice che giochi sempre con lo stesso gioco. Solo in questo caso faresti bene ad eseguire ogni tanto gli strumenti o la neve, diciamo un paio di volte a settimana se giochi abbastanza.

    Se invece appaiono in punti differenti e sono provocate da situazioni differenti a mio parere si può anche evitare di stressare il tv e convivere con il fenomeno.

    Se infastidisce a livello di visione o il solo fatto di sapere che c'è allora ogni tanto si può fare una decina di minuti di neve. Quello che voglio dire è che la ritenzione non è un danno permanente, e quindi non è pericolosa. Se ci si convive e non si usano troppo gli strumenti anti-ritenzione, si usurano meno i fosfori. Anche se comunque con la durata che hanno non serve stare attenti in questo senso.

    Questo lo dico solo come indicazione per far capire che se si fanno queste cose troppo spesso anche se non è necessario, in un certo senso è uno spreco di ore... Ma non voglio dire che serva risparmiare ore per preservare la vita del pannello. Considerate che arrivare al limite (100.000 ore secondo i costruttori) non succederà neanche se ci si mette d'impegno. Anche lasciandolo sempre acceso per 10 anni di fila.

    Dopo un certo numero di ore, il tv si autoregola per compensare l'invecchiamento del pannello. I fosfori infatti dopo molte ore cominciano a perdere un pelo di luminosità massima. È una cosa che ad occhio non si nota e comunque, come dicevo, viene compensata. Di sicuro messi uno di fianco all'altro un pannello con 2.000 ore e uno con 20.000, la differenza si dovrebbe notare, ma solo con confronto diretto. Entro le 20.000 non saprei se si nota, e già sono moltissime ore...


    fonte: il mio fido LG 50PK760
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    Lo stampaggio invece è un discorso un po' differente, anche se le cause possono essere simili e anche all'apparenza ci si può confondere.

    Come già detto in precedenza i fosfori sono soggetti a usura. Ecco, lo stampaggio è una usura troppo diversificata dei fosfori.

    Con un utilizzo normale, che prevede la fruizione mista di diversi tipi di materiali, sia 16:9 che 21:9, con una certa diversità anche nei canali che si guardano abitualmente (in relazione ai loghi), e l'alternarsi di differenti videogiochi, non si rischia null'altro che la ritenzione, che come già ripetuto sopra è un fenomeno transitorio che riguarda più una questione di funzionamento del pilotaggio e del modo gestire le celle da parte dell'elettronica, e non l'usura dei fosfori.

    Per usurare in maniera differente e visibile i fosfori ci vuole molto tempo. Settimane passate a guardare sempre lo stesso canale per svariate ore al giorno possono portare ad esempio lo stampaggio del logo.

    Per approfondire la questione faccio qualche esempio. Prendiamo un canale con un logo molto in evidenza (tipo Boing).
    Se guardo sempre e solo quel canale e quel logo ha sempre la stessa posizione, i fosfori nelle celle che si occupano di mostrare quel logo rimarranno in uno stato di eccitamento costantemente elevato. Questo li farà usurare ad una velocità differente rispetto agli altri, che avendo un utilizzo alternato tra tipi i eccitamento differente, si usureranno di meno.

    Stesso discorso, ma inverso, per le bande nere.
    Se guardo solo esclusivamente film in 21:9 avrò sempre le bande nere, che essendo nere usurano pochissimo le celle. In quello stato la loro velocità di usura è inferiore di molto rispetto alle celle che invece si occupano di mostrare le immagini.

    Questi sono casi in cui il rischio di stampaggio è alto, ma come detto in precedenza, parliamo di utilizzo estremamente ripetuto e prolungato nel tempo.

    A causa di questo fenomeno è sconsigliato l'uso di un Plasma come monitor da PC. Potrebbero esserci degli elementi a video sempre nella stessa posizione anche per anni. Ad esempio la barra delle applicazioni. Anche durante la navigazione sul web utilizzando sempre lo stesso browser facilmente capita di avere porzioni di schermo per ore ed ore sempre fisse.

    Preciso che con un HTPC è un caso differente perché si avrebbe un utilizzo differente che con un normale PC. Infatti un HTPC è più una sorgente audio/video, e viene utilizzato per film e musica principalmente. Di solito con una certa variabilità di utilizzo e rare escursioni nel mondo più propriamente informatico dei programmi che hanno interfacce fisse.

    Esempio estremo di stampaggio:

    fonte: IlTrillo.com
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    In sostanza la ritenzione ci mette in guardia dallo stampaggio. Se notiamo ritenzione spesso in uno stesso punto, sappiamo che è bene intervenire con strumenti oppure alternare l'utilizzo del Plasma. Grazie alla ritenzione possiamo facilmente evitare lo stampaggio poiché siamo avvisati ben prima che si arrivi ad estremi che possono effettivamente inficiare la salute del pannello.
    Ultima modifica di nenny1978; 29-03-2012 alle 15:10

  12. #12
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    10) Perché scegliere un Plasma?

    Sappiamo che ci sono diverse tecnologie e che ognuna di queste ha peculiarità che la rendono preferibile per un utilizzo piuttosto che per un altro. Terrò fuori da questo discorso gli OLED che sulla carta non temono rivali ma che attualmente non sono che un prodotto di nicchia (alla data in cui scrivo non ancora sul mercato), che ha bisogno ancora di qualche anno per entrare in competizione diretta con le altre tecnologia a livello di prezzi.

    Uno dei punti di forza dei plasma è il loro input lag basso.
    Gli LCD per permettere una visione piacevole e di qualità utilizzano molto l'elettronica. Le elaborazioni cui si sottopone il segnale richiedono pochissimo tempo, ma comunque anche se così ridotto questo tempo è sottratto all'immediatezza nel mostrare a schermo l'immagine. Nei videogiochi questo comporta un ritardo a volte eccessivo. Quindi si è costretti a ridurre le elaborazioni al minimo indispensabile, con rinunce alla qualità.

    Con i plasma questo è meno necessario poiché le elaborazioni sono meno invasive e la risposta è più pronta. Quindi per chi gioca (specie online perché si sommerebbe il lag della rete a quello provocato dalla risposta del pannello) è preferibile utilizzare un plasma per non dover scendere a compromessi con la qualità.

    Sempre riguardo ai videogiochi c'è da aggiungere che la maggiore quantità di linee in movimento che riescono a riprodurre, ha come effetto collaterale la messa in evidenza dei limiti dei 30 fps, che è la frequenza di frames che hanno molti giochi su consolle. Su PC non c'è questo limite, mentre le consolle hanno l'esigenza di dover scendere a compromessi.

    Il plasma più degli LCD ci mostra questo compromesso, sotto forma di judder, riassumibile in uno sdoppiamentento, durante i movimenti.

    Il discorso è valido anche per i film, comunemente girati a 24 o 25 fotogrammi al secondo.

    Come detto questo fenomeno dipende dal fatto che il numero dei fotogrammi al secondo di questo genere di materiale è limitato, ma mentre sugli LCD viene coperta da altri difetti o mitigato dall'interpolazione (che però introduce input lag), nei plasma viene messo in mostra. Alcuni plasma per ovviare a questo problema mettono a disposizione sistemi di interpolazioni simili a quelli in uso negli LCD.

    In poche parole il motion blur (sfocatura delle immagini in movimento) maschera lo sdoppiamento, e siccome il plasma soffre pochissimo (o comunque meno di un LCD) di motion blur, la maggiore definizione di ciascun fotogramma contribuisce a mettere in evidenza il fatto che per riprodurre certi movimenti in modo fluido servirebbero più fotogrammi.

    Anche il 3D è una modalità che ben si sposa con le caratteristiche di visualizzazione dei plasma.
    Spesso infatti la qualità d'immagine è raggiunta senza effetti collaterali importanti. Giusto citare che, con questo tipo di utilizzo quando si inforcano gli occhiali 3D, si potrebbe avvertire una perdita maggiore di luminosità, che penalizza di più i plasma dato che hanno una riserva inferiore da utilizzare, pur essendo più che sufficiente per la visione 2D in ambiente domestico.

    La capacità di restituire immagini naturali e simili a quanto facevano i crt rende i plasma particolarmente adatti alla visione di materiale cinematografico, anche se va detto che ci sono anche alcuni LCD in grado di avvicinarsi a questo tipo di resa.

    La maggiore quantità di linee risolte in movimento permette di non aver scie e di avere movimenti maggiormente definiti rispetto agli LCD di pari categoria, che sono comunque migliorati molto sotto questo aspetto, senza tuttavia raggiungere i livelli dei plasma e dovendo impiegare un largo uso di elettronica per riuscirci, con ripercussioni proprio ad esempio con i videogiochi.

    La possibilità di poter guardare liberamente un TV da qualunque angolo di visione è una delle caratteristiche che rimangono ancora oggi uno dei vantaggi più apprezzati. Per quanto alcuni filtri molto particolari ed efficienti tendano a rinunciare a qualcosa sotto questo aspetto, per meglio contrastare altre problematiche legate all'incidenza dei riflessi e della luminosità ambientale sulle prestazioni dei pannelli.

    Mi sembra giusto approfondire la tematica del nero.
    Negli LCD la retroilluminazione rimane accesa ma viene nascosta dal funzionamento della matrice. Il problema è che essendo la matrice comunque trasparente, è difficile nascondere del tutto la luminosità a meno di non spegnerla del tutto, come ora avviene con gli schermi retroilluminati con tecnologia Full LED con Local Dimming (che tra l'altro è una tecnologia che sembra morente più del plasma stesso per il suo costo giudicato eccessivo).
    Per gli LCD Edge LED invece il discorso è differente poiché non ci sono le stesse possibilità di operare direttamente sul retro della zona interessata. Quindi nascono i problemi di clouding e luce spuria.
    Il fatto che l'uniformità sia un punto dolente di questa tecnologia peggiora le cose.

    Se prendiamo un TV come lo ZL1 il nero è migliore di quello dei migliori plasma. Il costo...pure.

    Da tutto questo si trae la conclusione che la tecnologia al plasma è portata naturalmente ad avere migliori performance complessive, specie sul nero, già da tempo, mentre il modo in cui gli LCD sono giunti a queste prestazioni è talmente costoso da costringerli a cercare compromessi che spesso portano altri problemi. Altrimenti, per evitare i compromessi il conto da pagare è salato.
    In un certo senso vale anche per i plasma (leggasi Pioneer Kuro), ma il fatto che non abbiano retroilluminazione e generino il nero attraverso l'eccitamento minimo delle celle, li mette in posizione di sicuro vantaggio. Che si nota decisamente nella visione delle immagini in movimento. Nei plasma il nero è un colore. Negli LCD è assenza di luminosità. Solo la totale assenza di luminosità evita anche la minima emissione di luce.

    In ultimo il prezzo. Non è il motivo prioritario ma è comunque importante dire che alla stessa cifra cui ci si porta a casa un LCD a LED quasi sempre ci si porta a casa un plasma di diagonale più grande o maggiore qualità.
    Ultima modifica di nenny1978; 10-04-2012 alle 12:49

  13. #13
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    Approfondimenti sulla tecnologia e calibrazione

    In questo forum ci sono altre guide utili a chi vuole saperne di più. Di seguito alcune di queste:

    Discussione sui subfields: link

    Discussione sugli algoritmi di movimento e compensazione: link

    Discussione sulle tecniche di adattamento della velocità dei frame e della loro composizione: link

    Discussione sulla calibrazione di base di un plasma: link.


    Segnalo anche questa discussione lunga ma interessante in cui vengono sviluppati diversi argomenti inerenti a questa tecnologia, con contributi anche tecnici interessanti:

    Il futuro del plasma: link

    Ringrazio tutti gli autori delle discussioni linkate e vi incito a segnalarmi altre guide, in modo da dare un quadro più completo possibile.

    Ecco altri link sulla calibrazione con sonda e software:

    Discussione su software di calibrazione con sonda: link

    Guida allo Spyder 2 + Tripod Mounter con Colorimetro HCFR

    ColorHCFR : La calibration « pour les Nuls »

    GREYSCALE & COLOUR CALIBRATION FOR DUMMIES


    Queste invece sono due guide interessanti di Homecinemainside.it:

    Guida sull'effetto scia: link;
    Guida sul punto attuale tra le due tecnologie, plasma e LCD: link.
    Ultima modifica di nenny1978; 13-05-2012 alle 18:04

  14. #14
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    Breve Storia (poco)seria del Plasma

    Spazio 13
    Introduzione
    Per chi ha desiderio di saperne di più sul plasma, ho deciso di narrare la sua storia cercando di partire dall'inizio, ma con l'unico scopo di divertire un pochino il lettore, ma nel contempo riassumere il percorso che ci porta al plasma come lo conosciamo oggi. Non è da prendere troppo sule serio, e quindi scusate per le licenze poetiche che troverete
    La completerò pian piano.




    Breve Storia (poco seria) del Plasma

    Capitolo I

    In principio era il nulla.

    Poi comparve CRT, e seguirono anni di meraviglie, partendo dal bianco e nero fino ad approdare alla TV a colori. La scatola magica che portava il mondo in salotto si era conquistato un posto nei cuori delle genti, che cambiarono le loro abitudini raccogliendosi religiosamente intorno ad esso.

    Nel frattempo, nel 1964, in una capanna universitaria degli Stati Uniti d'America, un pugno di scenziati sviluppo una tecnologia che emise in quell'anno il suo primo bagliore: il plasma. PLATO, una piccola società di computer, lo mise al mondo, insieme all'University of Illinois at Urbana-Champaign, ed in principio era di color arancio.

    Capitolo II

    Alcuni visionari videro in quel bagliore un futuro ricco di luce e molti altri colori. Ma ebbero vita dura. Inizialmente, con i CRT che di colori ne avevano conquistati a bizzeffe, non ci fu molto spazio per il plasma. Tanto che negli anni settanta trovò impiego presso piccoli display, come quelli dei registratori di cassa, calcolatori elettronici o strumentazioni di navigazione. Panaplex lo portò alla conquista di quei piccoli spazi, dove un CRT non poteva entrare. In quel momento non era ancora entrato in gioco il suo nemico peggiore: l'LCD.



    Capitolo III

    Ben presto la tecnologia LCD insidiò il territorio finora occupato dal "plasma primordiale". Inoltre i CRT avevano il predominio assoluto nei televisori e si prestavano ad occupare anche il sottore dei monitor per calcolatori. Gli anni ottanta decretarono l'abbandono da parte degli americani di ogni speranza di espansione. Fu un periodo nefasto per il plasma, che ancora non poteva esprimersi con gli stessi colori dei CRT ed era rilegato a spazi di mercato ormai in forte concorrenza con i piccoli dispay LCD. Infatti non rimase che il Pinball (i diffusissimi flipper) a giovare del suo intenso bagliore luminoso arancio.



    IBM a quel tempo era uno dei principali sostenitori della tecnologia, ma fu costretta a rinunciare allo sviluppo del plasma perché non era più conveniente. Perseguitato, il plasma, finì per rifugiarsi in Giappone, ove alcuni tecnofili scienziati, continuarono a sognare gesta che in futuro sarebbero arrivate proprio per mano dei loro ingegneri, e che avrebbero portato il plasma ben oltre il Pinball, entro il quale sembrava ormai destinato a rimanere confinato.

    Capitolo IV

    Il fautore americano del plasma, Larry Weber, infatti fu costretto a correre ai ripari per preservare dalla sconfitta la sua amata tecnologia. Fondò insieme a Stephen Globus una piccola compagnia, la PLASMACO. Ma in america avrebbe avuto vita breve. In seguito sarebbe stata Panasonic a convincersi che non era il caso che ciò avvenisse. Vide nel brevetto "Color AC" della compagnia un brillante futuro.
    Ma nel frattempo anche Fujitsu si era interessata al plasma, e nel 1992 grazie alla collaborazione con la "University of Illinois at Urbana-Champaign" e la "NHK Science & Technology Research Laboratories", riuscì a produrre il primo display plasma a colori, che aveva un taglio da 23 pollici. Mostrando così ai concorrenti il vero potenziale della tecnologia. La riscossa ebbe inizio, e alcuni anni dopo Panasonic iniziò la fattiva collaborazione con la PLASMACO, che portò all'acquisizione della stessa nel 1996.
    In realtà ormai erano in molti ad aver capito cosa era in grado di fare questa tecnologia, e anche Philips era pronta a farsi valere, insieme a molti altri produttori, che di lì a poco avrebbero fatto il loro ingresso nella produzione di display di grandi dimensioni, ben oltre a quelle appannaggio dei CRT.

    Comincia l'epoca moderna del plasma.

    Capitolo V

    Da lì in poi si cominciò a fare sul serio.
    Molti furono i marchi ad abbracciare quella tecnologia e a immettere sul mercato schermi sempre più grandi e dai costi proibitivi.
    In un baleno il mercato divenne ricco di partecipanti, tra i quali possiamo annoverare, oltre ai già citati Panasonic, Fujitsu e Philips, anche altri grandi dell'elettronica come Hitachi, Sony, NEC, Toshiba, Vizio, Sanyo e altri.
    Nel 1997 avvenne ciò che avrebbe cambiato la storia e segnato il futuro del plasma: Pioneer mise sul mercato il suo primo plasma. Allora sembrava solo uno dei tanti che facevano ingresso in quel mondo, e che cercavano di non perdere il treno dell'unica tecnologia in grado di permettere lo sviluppo dell'Home Entertainment su grande schermo, al di fuori dei videoproiettori, che comunque avevano limiti di fruibilità differenti.
    Poco dopo anche LG e Samsung sarebbero entrati a far parte della schiera di produttori.
    A causa dei prezzi molto elevati e delle loro dimensioni più grandi delle media, in quegli anni si trattava di un settore di nicchia. Ma il CRT ormai presentava ben pochi miglioramenti all'orizzonte, mentre il plasma era una tecnologia in pieno fermento.

    Capitolo VI

    La qualità video in quegli anni non era ancora al livello dei migliori CRT (che rimarranno ancora per molto tempo gli schermi più venduti), ma come detto avevano altri vantaggi e molto del loro potenziale era ancora inespresso. Nel frattempo arrivarono sul mercato anche i primi schermi LCD a matrice attiva, di tipo IPS. Samsung era la pioniera in questo campo e fu tra le prime a comprendere che l'estetica avrebbe avuto un ruolo fondamentale nel conseguimento del primato in questo campo. Gli schermi LCD di quel tipo permettevano infatti di ridurre molto la profondità necessaria per costruire uno schermo, ma allo stesso tempo era adatto anche per aumentare le dimensioni della superficie. Gli LCD si apprestavano di nuovo ad invadere il campo principale di utilizzo dei plasma. Per molti anni ci fu una spartizione. Mentre l'LCD se la vedeva direttamente contro i CRT, mettendo sul mercato pannelli molto adatti per l'utilizzo come monitor da PC e pian piano mettendo piede anche nel campo delle TV di piccole dimensioni, fino ad eguagliare le dimensioni dei CRT, il plasma la faceva da padrone nel settore, di nicchia ma remunerativo, dei grandi schermi.

    Capitolo VII

    In quegli anni, dal 2000 fino all'avvento dell'alta definizione, il plasma ha la sua epoca d'oro in quanto a sviluppo.
    Potremmo dire che il suo ruolo è quello che le prestazioni gli conferiscono, essendo superiore sotto molti aspetti alla tecnologia LCD e riuscendo a contrastare efficacemente anche l'inizio dell'Invasione.
    Quella che chiamo Invasione, ai danni del plasma, è il momento in cui le dimensioni degli LCD iniziano a crescere sempre più in diagonale e a decrescere sempre più in spessore.
    Ed è qui che inizia la lotta a colpi di maldicenze e dicerie. Non abbiamo fonti per capire da dove siano venute fuori certe storie, ma pare che sia proprio da questo momento in poi che si siano diffuse tutte le leggende metropolitane sui plasma, come il fatto che si "scaricano" del gas che li fa funzionare, oppure sul fatto che il costo operativo sia particolarmente esoso, o sullo stampaggio indelebile di ogni logo che rimane a schermo per qualche minuto. Si vocifera che una setta di LCDisti, di lingua coreana, abbia infiltrati in ogni dove e abbia come unico scopo quello di abbattere il predominio dei plasma. Se non nei fatti (con le prestazioni) almeno nell'immagine i plasma sarebbero stati debellati.



    ...continua.
    Ultima modifica di nenny1978; 18-10-2013 alle 12:54

  15. #15
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    Breve Storia (poco)seria del Plasma


    ...continua dal post precedente.

    Capitolo VIII

    Qui entra in gioco l'alta definizione, prima nella versione detta HDready, e poi in quella denominata FUll-HD, la più diffusa al momento in cui scrivo. Un primo tentativo fu fatto a cavallo tra gli anni '80 e 90' (con la prima trasmissione satellitare in alta definizione costituita da partite dei mondiali di calcio ospitati proprio da noi, in Italia) ma fallì a causa di vari motivi, tra cui il fatto che i segnali fossero ancora analogici e quindi il tempo ancora prematuro per rendere fattibile la diffusione nel mondo broadcast di questo genere di produzioni. Successivamente, a partire dal 2003 fino al 2005, vennero definiti gli standard che avrebbero dato modo all'alta definizione di svilupparsi e diffondersi sempre di più grazie all'era digitale. Il plasma partì subito bene, prestandosi per vari motivi ad essere la tecnologia più adatta. Intanto le grandi dimensioni, che erano ancora il loro terreno, sembravano favorirli, e poi la loro qualità metteva ancor di più in mostra ciò che l'alta definizione poteva rappresentare: una piccola rivoluzione in quanto a resa dei colori, dei dettagli e della fedeltà rispetto all'opera originale cinematografica.
    Questi furono gli anni in cui Pioneer assunse il ruolo di protagonista incontrastato in fatto di prestazioni. Anno dopo anno, superava se stessa e meravigliava gli appassionati, e persino i rivali, che non potevano far altro che prostrarsi di fronte alla magnificenza dei loro HDTV.

    Capitolo IX

    L'opera della setta segreta però iniziò a dare i primi frutti. Il mondo era cambiato, e l'apparenza assumeva un ruolo sempre più di primo piano. Lo spessore ridotto degli LCD, le loro sempre crescenti dimensioni e la relativa facilità con la quale sono giunti all'aumento di risoluzione (grazie ai materiali di cui sono costituiti) da un lato, e le maldicenze che minavano la posizione e il buon nome dei plasma dall'altro, fecero breccia tra la gente. Nonostante il predominio qualitativo, l'estetica più accattivante e i grandi numeri di vendita dei tagli più piccoli di TV, ancora i più diffusi nei salotti di gran parte dei consumatori, accrebbero sempre più la fetta di mercato degli LCD. Il marketing fece il resto, e soprattutto Samsung, insieme ad LG ma anche Sharp, Toshiba e altri produttori che riuscirono a fare cartello e tenere alti i prezzi degli LCD sul mercato OEM, erano quelli che facevano i grandi numeri. Non quelli che facevano i grandi TV.

    Capitoli X

    Qui, proprio in questo tempo pieno di contraddizioni, fa la sua apparizione sua Maestà Kuro. Pioneer incurante, quasi sprezzante, dell'avanzare degli LCD e del diffondersi delle maldicenze, cala le sue carte migliori nel settore di nicchia dell'High End. Nessuno nel panorama mondiale dei TV consumer o prosumer è neanche lontanamente paragonabile alla qualità restituita dal Kuro quando esce sul mercato, e sarà così ancora negli anni a venire. L'incredibile profondità dei neri, la grande fedeltà cromatica accompagnata da una grande versatilità nell'adattarsi anche ai gusti degli acquirenti e non solo al riferimento in termini di standard qualitativi fanno in modo che questo HDTV entri a pieno titolo nella leggenda.
    Il Kuro ha però nemici acerrimi, che criticano il posizionamento sul mercato. Solo un sogno per la stragrande maggioranza degli appassionati, a causa del costo proibitivo, e negli incubi di tutti gli altri produttori di plasma, lontani anni luce dal livello raggiunto da Pioneer. Purtroppo raggiungere la vetta richiede un prezzo troppo alto, e nel tentativo di rispondere a chi lo riteneva troppo caro, Pioneer riduce i suoi margini e abbassa il prezzo del suo fiore all'occhiello (sfornando nel contempo un modello monitor pensato più per il settore professionale), giunto ormai alla nona generazione, l'ultima che vede luce prima della grande sconfitta.
    Pioneer si arrende di fronte alle vendite ancora troppo basse e all'incalzare degli LCD e chiude la divisione plasma, mentre gli altri produttori di plasma arrancano restando sul mercato con modelli più economici che tentano di rispondere oltre che con la qualità comunque superiore rispetto agli LCD anche con un prezzo più basso. In breve tempo rimangono in tre: Panasonic (che acquista alcuni brevetti e assume ingegneri ex Pioneer), LG e Samsung. I coreani in realtà sembra restino in questo settore solo per impedire che Panasonic la faccia da padrone, temendo che possa essere il tramite del ritorno sulla piazza di un Kuro marchiato Panasonic. Nè LG né Samsung spingono per vendere TV con questa tecnologia e pur mettendo sul mercato prodotti validi e migliori come qualità visiva rispetto agli LCD che lo stessi vendono, puntano dove c'è più profitto spostando la battaglia dal terreno della qualità verso il terreno dell'estetica accattivante, facendo leva sulle dicerie che mettono sempre più all'angolo il plasma.

    Capitolo XI

    Giungiamo così ai nostri giorni, con l'avvento dell'Ultra HD (4K) che vede i suoi primi sviluppi proprio con i plasma di polliciaggio molto grandi, ma in versione sperimentale, ma che entrerà nelle case dei consumatori con gli LCD. La fine del plasma giunge con l'abbandono anche da parte di Panasonic dello sviluppo di questa splendida tecnologia. Avremo ancora plasma sul mercato, ma la fine è ormai giunta e anche l'ultimo stendardo si è abbassato.
    Gli appassionati dell'epoca narrano ai loro figli che in realtà Pioneer prima di esalare il suo ultimo respiro nel settore TV abbia messo alla luce un ultimo magnifico plasma. Un prototipo che valicava anche i limiti che fino ad allora erano ritenuti invalicabili. Un miracolo della tecnologia che si mostrava solo per restare ciò che ora è: leggenda. Non vi sono prove certe dell'esistenza di questo HDTV, ma c'è che crede fermamente che ancora oggi questo esemplare esista, nascosto in qualche sotterraneo e celato alla setta degli LCDisti.

    La setta che ha lavorato nelle tenebre sembrava sciolta e sparita nel nulla, senza lasciare traccia, dopo aver raggiunto il suo traguardo. In realtà c'è chi dice che ora stiano lavorando per impedire che gli OLED possano insediare gli LCD sul mercato, minando gli interessi degli LCDisti. Gli OLED infatti tardano continuamente l'arrivo sul mercato...
    Ma questa è un'altra storia....
    Ultima modifica di nenny1978; 15-10-2013 alle 22:57


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