Laser TV contro TV: un match da pesi massimi!
Fabio Sacchieri e Fabio Angeloni affrontano il più frequente dilemma cui vanno incontro gli appassionati che si approssimano all'acquisto di un grande display: la scelta fra laser TV (proiettore a tiro cortissimo) e le TV di grandi dimensioni che il mercato ormai offre a prezzi possibili...
“One will falls”, riferimento al colossal Godzilla vs Kong, è il principio ispiratore cui si riferisce l’articolo. Parleremo di uno scontro che col passare dei mesi è divenuto via via sempre più acceso nei forum, nei gruppi social e nelle chat di appassionati. Con l’obiettivo finale di produrre un’immagine grande, di circa 100”, insceneremo su questi lidi un confronto sulla resa dei proiettori a tiro ultra-corto (Laser TV) contro quella delle TV da circa 100”, che affronterà i temi principali della questione tentando di fornire un equilibrato mix di elementi di valutazione tecnico-funzionali.
La soluzione Leica con mobile Spectral e schermo a scomparsa
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Spoiler: come il più classico degli incontri, basati su regole ben precise e adeguato fair-play, sono previsti diversi round, ognuno dei quali non determinerà un vincitore perché, sino alla fine, faremo sì che l’assegnazione dei punti decisivi rimanga saldamente in mano alla giuria dei lettori.
Indossiamo dunque guantoni e paradenti: drin drin, si parte!
SOMMARIO
- Round 1 - Dimensioni e spazio
- Round 2 - Versatilità d'uso
- Round 3 - Dimensioni schermo
- Round 4 - Costo
- Round 5 - Trasporto
- Round 6 - Qualità d'immagine
- Conclusioni e verdetto
Dimensioni e spazio
In un periodo in cui vengono acquistati appartamenti piccoli, efficienti e ottimizzati, lo spazio destinato alla riproduzione delle immagini costituisce un fondamentale parametro di valutazione preventiva, quando si è alla ricerca della miglior soluzione possibile. Se si anela al grande schermo ma si dispone di uno spazio limitato, la soluzione più facile potrebbe sembrare l’acquisto di un proiettore ultra-corto, grazie al quale qualunque parete potrebbe magicamente trasformarsi in un enorme display. In pratica, però, tutto è meno facile di quanto sembri. Prima di tutto, infatti, servirà disporre di un mobile di fatto dedicato, della giusta altezza, distante dalla parete qualche decina di centimetri in relazione al rapporto di tiro compreso tra 0,19:1 e 0,25:1, cui andrà sommata la profondità della macchina.
Il rapporto di tiro (trow-ratio) è il rapporto matematico tra la distanza che c'è tra ottica e schermo e la larghezza dello schermo stesso. Ad esempio, un rapporto di 0,25:1 significa che lo schermo da 100" (2,2 metri di base) sarà ad appena 55 cm dalla lente del proiettore. Attenzione però ad un elemento: più diminuisce questo rapporto, più si risparmierà spazio ma più scenderà l'efficienza del sistema; in altre parole, a parità di lumen, l'immagine di un proiettore con rapporto di tiro di 0,25:1 sarà più luminosa di quella di un proiettore con tiro di 0,19:1, a prescindere dal tipo e dal guadagno dello schermo.
Poi bisognerà predisporsi ad una chirurgica opera di sistemazione dei piedini da riesaminare nel tempo e infine sarà possibile proiettare sul muro oppure bisognerà pensare all'acquisto di uno schermo di tipo fisso o mobile, anche motorizzarto, a salita oppure a discesa dall'alto, con dimensioni pari alla grandezza dell'immagine che si intende proiettare. Infatti, con la logica del telo motorizzato nonché l’introduzione, ad esempio, di mobili speciali ove nascondere il proiettore (come quelli Spectral, visti qui), è possibile raggiungere un buon livello di integrazione e mascheramento anche davanti a librerie o finestre. Rimanendo in tema, l’Home Cinema vissuto con i pop-corn caldi gioca la sua partita in tutta un’altra categoria.
In una stanza (o parete) più grande e libera, una TV da 98 o da 100 pollici potrebbe facilmente trovare il suo habitat di elezione, purché siano considerati con attenzione i suoi 2 metri e 20 di larghezza e un peso minimo di 55 kg ma che può arrivare fino a quasi 75kg. Questa soluzione è sempre pronta all’uso e non richiede alcuna interazione obbligatoria con altri componenti d’arredo. Però la TV, che sia da 98", da 100” oppure da 115", rimarrà sempre lì, immobile. Da spenta introdurrà in ambiente un enorme rettangolo nero non facilmente integrabile che la renderà incolpevole protagonista, in alcuni casi anche piuttosto riflettente, dell’intera parete e più in generale di tutto il vano. Attenzione: WAF alert!
Versatilità d'uso
Tralasciando le funzionalità di Smart TV e audio che sappiamo tutti essere ormai risolte, i proiettori ultra-corti costituiscono un oggetto a complessità d’uso crescente in base alle aspettative del fruitore. Sono sicuramente device ideali per l'home theater e, con l’introduzione delle Laser TV (come quelle di Hisense) o semplicemente grazie all’aggiunta di un decoder digitale terrestre esterno (che pure ci priva di una delle HDMI a disposizione) permettono di replicare l’esperienza d’uso di una TV tradizionale.
Tutto questo, naturalmente, a patto di gestire il parametro fondamentale, la luce in ambiente. È bene evidenziare che in un ambiente illuminato è necessaria la "forza bruta", ovvero quanta più potenza luminosa possibile. Attenuando la luce in ambiente, soprattutto quella che arriva dalle finestre e modulando l'illuminazione, la potenza luminosa necessaria scende di conseguenza. Al buio l'immagine di un ultra-corto raggiunge la qualità e fruibilità più elevata, grazie anche al rapporto di contrasto che è massimo.
Un TV ha una luminanza che è decisamente più elevata rispetto ad un sistema con ultra-corto e schermo di proiezione e rende la sua immagine sicuramente più visibile in un ambiente illuminato rispetto a quella generata da un ultra-corto. La luminanza massima dei TV di grandi dimensioni più economici supera i 400 NIT. Anche il rapporto di contrasto di un TV supera in media quello di un ultra-corto. Il vantaggio può essere limitato al buio ma diventa molto elevato (fino a più di un ordine di grandezza) quando ci si trova in un ambiente illuminato.
Va considerata la calibrazione del proiettore o del TV; spesso le possibilità di calibrazione sono limitate o poco versatili, soprattutto nelle macchine di origine asiatica nelle quali si registra una curiosa passione per il blu, simile a quella che contraddistingueva le vecchie televisioni Sony a tubo catodico. Si appalesano dunque dei vincoli derivanti dall’insieme delle nostre personali aspettative, dei contenuti visualizzati e dell’ambiente di fruizione. In sintesi, va sempre considerata la necessità di una fase propedeutica alla visione. Se siete spettatori esigenti, basterà spegnere le luci vicine allo schermo la sera, mentre di giorno chiudere le tende. Le velocità di accensione/spegnimento dei sistemi a proiezione non costituiscono più un problema, grazie alla tecnologia laser.
Le funzioni smart che apprezziamo nei TV ormai sono presenti anche nella maggior parte degli ultra-corti. Inoltre, per aggiungere funzioni e applicazioni anche in un ultra-corto che sia solo un monitor, senza applicazioni, basterà aggiungere una fire-stick o qualcosa di simile, disponibili ormai a prezzi molto contenuti. Le differenze tra TV e ultra-corti per quanto riguarda gli ingressi disponibili, compatibilità con segnali video e altre funzioni particolari si dovranno analizzare caso per caso. Gli ultracorti hanno come minimo 2 ingressi HDMI e fino ad un massimo di 4 ingressi, mentre i TV ne hanno sempre quattro. Il sintonizzatore terrestre e sat è presente in alcuni ultra-corti Hisense ma è assente in tutti gli altri brand. Alcuni ultra-corti riproducono segnali video 4K fino a 120Hz, compatibilità più comune tra i TV che arrivano anche a 144Hz e sono più indicati per i gamers, grazie al tempi di "lag" in media più contenuti rispetto agli ultra-corti.
Dimensioni schermo
Questo è il tema che più ha alzato, come si dice in termini pugilistici, il valore della borsa del match, del quale - anzi - ha definito le fondamenta. L’introduzione dei proiettori ultra-corti, di cui potete trovare ulteriori info a questo questo link, è stata alimentata soprattutto dalla possibilità di disporre di un display ad elevatissimo numero di pollici e una buona qualità video, senza dover sopportare le complessità che porta con sé il proiettore tradizionale (con tutti i limiti del caso), a costi relativamente ridotti, audio e funzioni "Smart TV" incluse.
Gli effetti delle superfici ALR sui proiettori UST
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Un proiettore ultra-corto generalmente può proiettare, sia in base alle sue tecnologie che alla distanza dalla parete, immagini con diagonale fino a 150”, lumen permettendo. Parliamo di oltre 3,3 metri di base di schermo e di 6,2 mq di superficie. Generalmente, però, la stragrande maggioranza di ultr-corti proiettano su schermi con diagonale di 100”, in coerenza con un livello di luminanza che sia più vicino possibile ai 100 NIT, magari anche con schermo CLR (ALR specifico per ultra-corti). Attenzione alle dimensioni: la superficie di uno schermo da 100" è di 2,75 metri quadrati mentre un 120" ha una superficie di ben 3,9 metri quadrati: a parità di lumen effettivi, se con lo schermo da 100" avremo 100 NIT, allora lo stesso proiettore con lo stesso flusso luminoso avrà solo 60 NIT su uno schermo da 120".
Per quanto concerne i TV, considerando le ultime novità, i principali brand disponibili, quali Hisense, LG, Samsung, Sharp, Sony e TCL offrono polliciaggi fino a 98”, 100" e 115” (trovate dettagli sul 115" di TCL, in arrivo in Europa a giugno, nel seguente articolo). Alla fine di questo anno potrebbe arrivare anche il TV con diagonale di 120" da Sharp: trovate dettagli in questo articolo. In entrambi i casi, che si tratti di TV o di ultra-corto, in base alla distanza di visione l’immersione sarà assicurata, in molti casi anche per un TV con diagonale da 83" (182 cm di base) oppure 85" (188 cm di base).
Il display Magnit di LG con tecnologia microLED
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Per dimensioni superiori, al momento c'è la videoproiezione classica, con proiettore a tiro lungo, con modelli più potenti che consentono di riempire schermi fino a 4 metri di base (180 pollici) senza particolari problemi e che, per prodotti di fascia più alta, può arrivare a coprire schermi fino a 6 metri di base (271 pollici) ed oltre. I LED-WALL, magari con micro LED, corrono su un binario parallelo anche se i costi in alcuni casi sono ben superiori anche ai proiettore tradizionali di fascia molto elevata; ne abbiamo parlato in questo articolo.
Costo
MicroLED Samsung come soluzione all-in-one
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Per i proiettori ultra-corti il prezzo varia a partire da circa 2.000 € (in discesa il cosiddetto lower-bound come l’Hisense PL1SE) sino a superare i 6.000€ del Leica C1. La media dei prodotti mainstream è di circa 3.000 €, che in alcuni casi, quando ci sono delle promozioni, può includere anche lo schermo, soluzione spesso adottata da Hisense o Benq o dagli stessi diversi rivenditori. Lo schermo da solo può variare in base alla tipologia: dal “fisso non ALR” a partire dai 760 € fino a quelli a salita dal basso, ALR, magari 120”, che superano i 2.000 €. Insomma non è difficile trovarsi in un range che va dai 2.000 € ai 12.000 € per l’acquisto anche di un pacchetto completo, anche di mobile e schermo motorizzato.
Il plasma Panasonic da 103" di qualche anno fa...
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Le TV di grandi dimensioni esistono da tanti anni. Ricordiamo ad esempio il plasma Panasonic Full HD da 103" (il nostro test è a questo indirizzo) oppure il modello a risoluzione 4K da 150" (ne abbiamo parlato in questo articolo) che costava quasi mezzo milione di euro... La novità è la disponibilità di tagli da 98" e 100" a prezzi che sono sovrapponibili a quelli di molti ultra-corti. In prima linea troviamo i prodotti cinesi (TCL e Hisense) seguiti dai coreani (LG e Samsung) e dai giapponesi (Sony e Sharp). I cinesi puntano soprattutto sulla loro politica aggressiva dei prezzi, senza compromessi sulla qualità video, tutto sommato una piacevole sorpresa. Si parte, infatti, dai sinora impensabili 2.500€ del TCL 98P745, di cui trovate la nostra recensione a questo indirizzo.
Trasporto
Questo round è anomalo rispetto alle normali tecniche di valutazione che sovrintendono all’acquisto di un prodotto di intrattenimento. Ma in questo caso siamo, per così dire, moralmente obbligati a parlarne. Diversamente da quanto fatto sopra, partiamo dalle TV. Sulle piattaforme di social non è infrequente trovare video divertenti o reels, tiktok, shorts per i jovani, relativi alle autentiche peripezie sopportate da appassionati che dopo aver acquistato una tv da 98”, realizzano all’improvviso che dovranno riuscire a farla entrare in casa dalla finestra, non essendo possibile fare altrimenti.
Se prendiamo in esame, ad esempio, una TV da 98”, dati alla mano, l’imballo risulterà largo 2,5 metri, alto 1,5 metri e profondo 0,4 metri. Inoltre, il device avrà un peso netto di circa 56 kg che con l’imballo aumenteranno però fino a circa 88 kg: non esattamente un peso piuma. Rimanendo in tema, se si vive all’interno di una abitazione dotata di accesso indipendente, il problema non si pone a patto di disporre di spazi adeguati per la salita dell’imballo fino alla sua sede finale e di un adeguato supporto fisico. Se invece si vive in un appartamento, magari ad un piano intermedio, vanno svolte alcune indagini preliminari, che considerino le dimensioni medie di una porta-ascensore (220x100cm) e, più in generale, dei vani scale, la cui larghezza tipicamente varia tra gli 80 cm e i 120 cm, per evitare di divenire i prossimi registi di una delle suddette clip.
Per quanto concerne il proiettore ultra-corto, invece, l’unico vincolo da considerare per il trasporto è, banalmente, quello relativo al telo motorizzato o fisso di tipo rigido. Per quest’ultimo, infatti, potrebbero emergere problematiche similari a quelle della TV ed infatti, oltre a quella di Hisense (UST e schermo rigido DLT-100A), non sono a noi note ulteriori offerte di questa tipologia di bundle. Per quanto concerne il tipo motorizzato, l’unico vincolo da considerare è la larghezza fissa, che potrebbe determinare un trasporto poco comodo dentro alla propria automobile e/o nei piani di scale da fare a piedi. Nulla di nuovo rispetto al passato, però.
Qualità d'immagine
I proiettori ultra-corti offrono spesso una buona qualità dell'immagine, risoluzioni fino a quella 4K e UHD 4K e un flusso luminoso molto elevato, grazie all’uso di sistemi di illuminamento ibridi con laser blu e fosfori gialli, oppure con 3 laser distinti, oltre al supporto all'HDR (HDR10 e HLG) in alcuni casi anche con metadati dinamici (HDR10+ e/o Dolby Vision). La risoluzione 4K è ottenuta generalmente grazie ad una o più matrici a risoluzione Full HD che proiettano quattro immagini in quattro posizioni differenti, molto rapidamente; questo meccanismo viene chiamato vobulazione. La presenza di laser RGB permette di avvicinarsi tantissimo al gamut REC BT.2020. I produttori dichiarano spesso una copertura del 107% o del 110% del gamut REC BT.2020 ma nel nostro laboratorio abbiamo verificato che la copertura si ferma, nei casi migliori, al 97%.
Appotronics ALPD schema di funzionamento
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Per quanto riguarda i proiettori, tra le soluzioni per la produzione della luce, citiamo sicuramente quella ALPD di Appotronics, da qualche anno con laser RGB (ne è stata recentemente rilasciata la versione 5.0, leggi qui per approfondire) che sulla base di diversi test effettuati prosegue, versione dopo versione, ad implementare la sua magia, offrendo un rapporto di contrasto nativo molto elevato per un videoproiettore che faccia uso della tecnologia DLP, anche se con qualche piccola rinuncia in termini di potenza luminosa assoluta. Ad esempio, durante un first look del nostro Direttore Emidio Frattaroli su uno dei migliori ultracorti in termini di contrasto (che usa la tecnologia ALPD 4.0) è stato misurato un rapporto di contrasto di 3.325:1 in default e 2.208:1 dopo la calibrazione con schermo ALR e una luminanza di soli 60 NIT, con il bilanciamento calibrato.
Hisense Laser TV
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Esistono poi altre soluzioni, tra le quali quelle di BenQ, Optoma oppure di Hisense (quest'ultima utilizzata anche da Leica nel suo Cine1) che offrono flussi luminosi più elevati rispetto alla soluzione ALPD unitamente a un notevole dettaglio e ad una uniformità della messa a fuoco che è anche in funzione della bontà della installazione. Va inoltre citata la tecnologia di Epson, ancora più luminosa (l’Epson LS800, ad esempio, dichiara 4.000 lumen), che utilizza la tecnologia 3LCD in luogo di quella DLP per la riproduzione delle immagini. Infine la qualità dell’ottica, la capacità di gestione movimento (e.g. MEMC) e l’efficacia del CMS per la calibrazione possono costituire ulteriori indubbi vantaggi specifici di ognuna delle macchine presenti sul mercato.
Uno schermo ALR per proiettori UST nella redazione di Hardware Upgrade
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Un ruolo importante lo riveste anche il telo, come detto, conditio sine qua non quando si è alla ricerca dell’eccellenza. L’utilizzo della parete nuda, per quanto offra una immediata comodità, inficerà sicuramente la qualità di visione, portandola ad un livello forse accettabile per molti ma lontano dalle possibilità di un telo dedicato. Uno dei motivi principali è che il proiettore così vicino alla superficie da illuminare, esalta le imperfezioni geometriche del muro che si traducono in evidenti distorsioni dell'immagine. Meglio optare per un telo, fisso, a molla o motorizzato, anche di tipo bianco con guadagno unitario. State alla larga dai teli ALR pensati per i proiettori a tiro lungo ad alto contrasto e/o quelli ad elevato guadagno: il risultato, in termini di luminosità dell'immagine, sarà in alcuni casi peggiore del muro.
Il telo negli ultimi anni è oggetto di una rincorsa tesa a realizzare il prodotto migliore e più versatile, soprattutto in termini di gestione della luce e di integrazione in ambiente. Dal punto di vista del materiale, oltre agli schermi specifici per proiettori a tiro cortissimo, anche a basso guadagno (inferiore a 1.0), esiste il classico schermo ALR (Ambient Light Rejection) specifico per proiettori UST; alcuni lo chiamano CLR ovvero Ceiling Light Rejection perché assorbono con più efficienza la luce dall'alto piuttosto che da altre direzioni.
La struttura di una superficie ALR per proiettori a tiro cortissimo prevede degli elementi con sezione triangolare con un lato (la base) adeso al substrato e due lati superiori che presentano caratteristiche opposte. Il lato rivolto verso il basso è chiaro e diffonde la luce che arriva entro un certo angolo di incidenza, tipicamente molto elevato; il lato rivolto verso l'alto invece è scuro e ha la funzione di assorbire quanta più luce possibile. La luce che deve essere assorbita deve arrivare dalla direzione giusta, quindi soprattutto dall'alto. Per fare un esempio, un pavimento chiaro o un mobile con piano molto luminoso potrebbe pregiudicare le prestazioni. Una superficie scura, potrebbe aumentarle. Questo tipo di schermi ha un guadagno molto basso, tipicamente compreso tra lo 0,5 e lo 0,6, ovvero tra il 50 e il 60% rispetto ad uno schermo a guadagno unitario usato con un proiettore a tiro lungo.
Un proiettore Epson UST con tecnologia 3LCD
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L'alternativa è rappresentata dagli schermi ad elevato guadagno, specifici per proiettori a tiro ultracorto. Hanno una struttura lenticolare di tipo circolare (Fresnel) che riesce a concentrare in maniera più efficace la luce verso lo spettatore. Il guadagno è quasi triplo rispetto allo schermo CLR ma ci sono due aspetti da considerare: l'assorbimento della luce ambiente è meno efficace e l'angolo di visuale è molto più ristretto. Così ristretto che se si sta troppo vicini, ci sarà un effetto spot al centro, con lati e angoli nettamente più scuri. Chi è vicino e a lato, avrà problemi ancora più gravi. Consigliamo quindi questo tipo di schermo solo se il punto di visione è abbastanza lontano (almeno due volte la base dello schermo, meglio se pari ad almeno 2,5 volte) e se sia entro un angolo di 30 gradi.
In tutti i casi, un sistema con proiettore ultra-corto e schermo di proiezione (oppure anche un muro, purché perfettamente regolare e planare) permette di riprodurre una immagine senza riflessi, con una luminanza che di solito è compresa tra 100 e 200 NIT, senza alcun tipo di riflesso. In sintesi, proiettore, ambiente e telo sono ingredienti da scegliere e cucinare con attenzione al fine di raggiungere la massima qualità dell’immagine possibile. Per raggiungere quel livello, sono quindi necessari un bravo Chef e ottimi ingredienti.
Le TV di grandi dimensioni, attualmente con diagonale di 85", 98" e 100", sono ormai proposte a prezzi terreni e sono basate su un pannello con tecnologia LCD. Questi TV, attraverso sofisticati sistemi di retro-illuminazione basati sui LED, Mini-Led, e un numero crescente di zone di controllo (il cosiddetto local dimming), possono fornire un’ottima qualità dell'immagine, con colori fedeli, e con risoluzione percepita e rapporto di contrasto decisamente maggiori rispetto a quello offerto dai migliori proiettori ultra-corti.
Ad esempio il TCL C805, testato da Nicola zucchini Buriani in questo articolo, ha 1.344 zone di controllo mentre il TCL 98P745, testato in dettaglio in questo articolo, ha registrato un rapporto di contrasto nativo di circa 5.000:1, molto più alto rispetto al migliore degli ultra-corti, ed ha un livello di luminanza di ben 400 NIT, almeno 4 volte tanto rispetto alla media delle installazioni degli ultra-corti.
TCL TV
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Per quanto riguarda i videoproiettori a tiro ultra-corto, i.e. Ultra Short Throw o UST, l'elemento da valutare è il dunque tipo di telo, che in relazione alla struttura può ridurlo o aumentarlo. Altri fattori da considerare attentamente sono il guadagno dello schermo, considerando il fatto che solitamente è un dato un po' sottostimato e che un valore di 0,5 dimezzerà la luce disponibile rispetto a quella di un proiettore tradizione (a tiro lungo) su uno schermo a guadagno unitario; in ultimo e per i soli modelli trilaser (che producono emissione di luce rossa) bisognerebbe prediligere i tipi di schermo speckle-free, che attenuano o annullano lo specifico fenomeno di micro-macchioline che spesso si produce.
I televisori da 98" ed oltre adottano spesso un pannello LCD di tipo VA (Vertical Alignment), che - a differenza dei pannelli LCD IPS - può offrire dei neri molto profondi ma ha un angolo di visuale più contenuto: fuori asse il contrasto e la saturazione dei colori degli schermi LCD VA sono più bassi rispetto agli schermi con tecnologia LCD IPS.
La vera domanda, o meglio, la vera scelta, superando la fredda impersonalità dei dati, dovrà poi basarsi sul proprio gusto: si preferisce dare la precedenza all'integrazione in ambiente, magari con uno schermo a scomparsa e realizzare un’immagine basata su luce riflessa, senza riflessi, probabilmente meno affaticante e più "morbida", oppure si intende mirare al massimo della luce, del rapporto di contrasto e del dettaglio, pur con qualche limite per l'integrazione dell'arredamento?
Conclusioni e verdetto
Chi vince, dunque, questo nostro contest? Entrambi, o forse nessuno, nel senso che per alcuni vincerà sicuramente il TV che permette una qualità video sicuramente più elevata rispetto al miglior UST, spesso ad un prezzo più basso rispertto all'acquisto di un ultra-corto. Poi ci sono altri appassionati, più attenti al design e all'integrazione in ambiente, che non sopportano i riflessi sullo schermo e che, probabilmente, avrebbero non pochi problemi per far arrivare nel loro soggiorno una scatola lunga più di due metri, alta quasi un metro e quaranta, spessa quasi 40cm e pesante svariate decine di kg... Propenderemmo quindi per un onesto pareggio, con tanto di gong e stretta di mano finale. Infatti, anche in questo caso ogni possibile soluzione dovrà semplicemente calzare a pennello rispetto alle aspettative e ai bisogni del fruitore finale, il cui desiderio ultimo è lo splendore dell’abito sartoriale, tagliato su misura.
La gran varietà di alternative oggi disponibili sul mercato favorisce una migliore fruizione dei contenuti audio-video ad elevata qualità: prima si poteva scegliere solo tra TV a polliciaggio medio piccolo e/o classico proiettore generalmente di medio livello. Oggi il mercato propone molte alternative intermedie o di alto livello. La più grande difficoltà consiste forse nel comprendere in anticipo quale sia la soluzione più adeguata al proprio contesto e alla specifica tipologia di fruizione. Quindi, pur partendo dalla base delle caratteristiche tecniche, il proprio sogno deve poi trovare conferma nei vincoli dettati dalle caratteristiche d'ambiente e nelle personali abitudini di visione e proprio in questo senso speriamo di aver fornito qualche utile spunto di riflessione. Al contempo, stiamo caricando di responsabilità i diversi negozi di settore che avranno il complesso compito di guidare professionalmente i propri clienti nell'ambito di un universo ancor più grande.
Siamo però abbastanza sicuri nel dire che non esiste una soluzione univoca e universalmente valida. D’altronde, questo match risulterà pure un gioco oneroso, ma alla fine senza dubbio divertente ed appagante. Secondo te qual è il vincitore del nostro match? Diccelo qui sotto, nei commenti.
Prima di terminare, però, riportiamo qualche link agli ultimi articoli su TV di grandi dimensioni e proiettori a tiro cortissimo.
UST Samsung LSP9T: ultra-corto DLP laser-RGB
UST BenQ V6000/6050: ultra-corto DLP laser-fosfori
UST Epson EH-LS500: ultra-corto LCD laser-fosfori
UST Hisense 100L5F: ultra-corto DLP laser-fosfori, schermo CLR 100"
UST Hisense 120L5F: ultra-corto DLP laser-fosfori, schermo CLR 120"
UST Hisense PX1-Pro: ultra-corto DLP laser-fosfori
UST Hisense 120L9G: ultra-corto DLP laser-RGB, schermo CLR 120"
TV 103" Plasma Panasonic: monitor Full HD al plasma
TV 98" Samsung 8K: TV LCD 8K
TV 98" TCL C805: TV LCD 4K
TV 98" TCL C735: TV LCD 4K
TV 98" TCL P745: TV LCD 4K
TV 88" OLED LG 8K: TV OLED WRGB 8K
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