First look BenQ V6000/V6050

Emidio Frattaroli 16 Settembre 2020 4K e 8K

Il primo contatto con il proiettore laser 4K BenQ V6050 a tiro ultra corto si è consumato martedì scorso prima da HiFi Di Prinzio e poi, nel pomeriggio, presso il punto vendita Gruppo Garman a Roma, dove è stato messo a confronto con altri due proiettori UST laser 4K Optoma ed Epson


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Tra lunedì 14 e martedì 15 settembre, abbiamo passato due intere giornate in compagnia del BenQ V6050, il nuovo videoproiettore 4K laser con ottica ultra-corta del blasonato produttore taiwanese. Del prodotto abbiamo già parlato in questa notizia lo scorso settembre ma approfittiamo comunque per riassumerne le caratteristiche tecniche. Il proiettore, disponibile con livrea bianca (V6000) oppure grigia (V6050), è basato su tecnologia DLP XPR con DMD da 0,47". Il sistema utilizza un microdisplay full HD che si muove in quattro punti differenti, in modo da modulare le informazioni per ricostruire completamente l'immagine a risoluzione nativa 4K. Per chi volesse approfondire l'argomento, può consultare un approfondimento in questa pagina.

 
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In questo ultimo periodo i proiettori a tiro ultra-corto (UST, Ultra Short Throw) stanno vivendo una seconda giovinezza, grazie sopratutto alla disponibilità di sistemi d'illuminamento ibridi con laser e fosfori con alta potenza, prezzo ragionevole e una "durata" del sistema d'illuminamento che li rende praticamente dei televisori. Anche il posizionamento è molto simile a quello di un TV perché il rapporto di tiro è così ridotto da poter illuminare schermi da 100" a pochissimi centimetri di distanza. La crescente popolarità dei proiettori UST è stata riconosciuta anche dall'EISA che quest'anno ha consegnato un EISA Award soltanto ad un proiettore laser 4K a tiro ultra corto.

 
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Anche il sistema d'illuminamento del proiettore BenQ è a stato solido, con laser e fosfori e con flusso luminoso dichiarato di circa 3.000 lumen e 20.000 di durata alla massima potenza. Lo spazio colore nativo è il 100% del REC BT.709 ma con filtro colore integrato, attivabile a piacere, è possibile coprire anche lo spazio colore DCI-P3. La ruota colore è a 4 segmenti (RGBY) e il rapporto di tiro è tra i più bassi della categoria e vale 0,25:1, tipico per i proiettori UST (Ultra Short Throw, tiro ultra-corto). Tra le altre caratteristiche, ricordiamo che c'è anche un frame-interpolation per l'aumento del dettaglio e della fluidità delle immagini in movimento, la compatibilità con sorgenti HDR10 e HLG e un sistema audio con due altoparlanti a due vide con tecnologia "triVolo".

 
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Il V6000 e il V6050 sono identiche e l'unica differenza è il colore. Il proiettore appare molto robusto, ben rifinito e si distingue da tutti gli altri modelli UST attualmente sul mercato per la presenza di un pannello superiore motorizzato, che offre un utile schermo alla polvere e dà un tocco di eleganza in più al prodotto quando è spento. Oltre a due ingressi HDMI 2.0 (il secondo è anche ARC 2.0) abbiamo un'uscita ottica S/PDIF, una presa RS232 a 9 pin, due porte USB 2.0 ed una 3.0, sia per aggiornamenti che per riprodurre contenuti multimediali (anche 4K HDR) con il media-player integrato. Assieme al proiettore, BenQ ci ha mostrato anche uno schermo ALR (Ambient Light Rejection, "rigetto" della luce ambiente) specifico per schermi UST, con diagonale da 100".

 
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La struttura a "micro-lenti" orizzontali di questo tipo di schermi, riflette soltanto la luce che arriva da sotto, quindi dal proiettore, mentre assorbono con straordinaria efficienza la luce che arriva di fronte e dall'alto, con un risultato ancora più esaltante rispetto agli schermi ALR specifici per proiettori a tiro più lungo come quello descritto in questo articolo. Lo schermo di BenQ, è retto da una robusta e leggera struttura  in alluminio, molto semplice da montare e con una cornice molto sottile. Il tensionamento è molto efficace e il risultato è sovrapponibile a quello del nostro telo motorizzato "VividStorm" che usiamo da qualche tempo in redazione. Il gain dichiarato per questo tipo di schermi è di 0,6 (da nostre misure è pari a 0,56), quindi il flusso luminoso deve essere quasi il doppio rispetto ad uno schermo tradizionale in funzione della superficie da illuminare. 

 
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Nel primo contatto nella nostra redazione, dopo aver già analizzato i proiettori UST di Xiaomi, Hisense ed Epson, al momento il nuovo BenQ V6000 è quello con dettaglio, risoluzione, rapporto di contrasto e colorimetria che ci ha più convinto. Nel buio del laboratorio, abbiamo misurato un rapporto di contrasto - con bianco calibrato D65 - pari a 976:1, quindi in linea con i migliori proiettori DLP con lo stesso tipo di tecnologia DLP XPR. Abbiamo testato il proiettore anche collegato ad un decoder Sky, verificando la piena compatibilità con segnali HDR di tipo HLG. Con lo schermo ALR da 100" proposto da BenQ, la luminanza misurata con lampada alla massima potenza e sempre con bianco calibrato D65, è di 95 NIT, quindi in linea con le specifiche per la proiezione di contenuti HDR. In modalità eco si scende a 60 NIT.

 
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Benché nelle specifiche leggiamo che la massima dimensione proiettabile è di 120" (2,65 metri), non abbiamo avuto problemi a riempire uno schermo da 3 metri di base (136 pollici), con messa a fuoco sempre uniforme. Dopo un'intera giornata passata a conoscere il nuovo V6000, il Martedì mattina abbiamo accompagnato Luca e Davide da HiFi Di Prinzio, a circa 40 minuti dalla redazione. Per velocizzare la presentazione, abbiamo "prestato" a BenQ il nostro schermo ALR VIVIDSTORM S PRO motorizzato, con salita dal basso, con superficie che ha le stesse caratteristiche dello schermo BenQ.

 
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Nel pomeriggio ci siamo spostati a Roma, da Gruppo Garman, dove abbiamo organizzato addirittura un piccolo shoot-out con altri due proiettori UST: l'Epson EH-LS500 e l'Optoma UHZ65UST, messi fianco a fianco per un confronto sicuramente un po' affrettato visto che soltanto il BenQ era calibrato, mentre Epson ed Optoma erano praticamente out-of-the-box. Le differenze tra i tre proiettori sono tante, non possono essere riassunte in un first-look o - peggio - decifrate in un video ma saranno oggetto di approfondimento, con test - con misure - per tutti e tre i prodotti. Possiamo anticipare che l'Optoma ha un livello del nero invidiabile, grazie soprattutto al Dynamic Black, assente nel BenQ che - grazie anche alla calibrazione che abbiamo effettuato il giorno prima - ha mostrato una colorimetria più precisa. L'Epson è apparso decisamente più indietro da tutti i punti di vista, del resto ha un prezzo di listino che è più basso (2.990 Euro IVA inclusa).

Il prezzo suggerito al pubblico Del BenQ V6000/V6050 è di 3.990 Euro IVA inclusa e sarà disponibile dalla seconda metà del mese di ottobre. La prossima settimana dovremmo ricevere un campione per tutte le analisi del caso che pubblicheremo appena possibile. Nel frattempo, per maggiori informazioni: benq.eu/en-eu/projector/laser-tv/v6000.html

 

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Commenti (9)

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  • runner

    17 Settembre 2020, 18:41

    c'è stata una epidemia di questi prodotti che promettono una ottima visione in ambienti non ottimali, ma leggo che il cr non arriva a 1000:1 e una luminosità attorno aiu 100 nit, mi chiedo, non è meglio rinunciare a qualche pollice e prendere un oled 77 o anche un semplice lcd da oltre 80? costano già meno dell'accoppiata vpr+schermo alr e non c'è confronto..
  • AlbertoPN

    17 Settembre 2020, 21:24

    Originariamente inviato da: runner;5081140
    non è meglio rinunciare a qualche pollice e prendere un oled 77 o anche un semplice lcd da oltre 80? costano già meno dell'accoppiata vpr+schermo alr e non c'è confronto..[CUT]


    Per quello che costa oggi, tutta la vita LG OLED CX da 77” ... che oltre tutto è 2160p nativo ...
  • Emidio Frattaroli

    18 Settembre 2020, 18:38

    Originariamente inviato da: runner;5081140
    ... non è meglio rinunciare a qualche pollice e prendere un oled 77 o anche un semplice lcd da oltre 80?[CUT]
    Sembrano pochi i pollici che distanziano un 77 da un 100 Eppure l'area di un 100 è di 2,8 metri quadrati, mentre la superficie di un 77 OLED è di 1,6 metri quadrati. Aggiungo che un 120 si traduce in una superficie di 4 metri quadrati.

    Alla fine è soprattutto una questione di dimensioni la ragione principale che tiene in vita la videoproiezione e di rapporto qualità/prezzo. Perché un 98 LCD oggi costa 60K Euro:

    https://www.avmagazine.it/articoli/...8-8k_index.html

    Mentre un 88 OLED ne costa la metà, ma son sempre 30K Euro:

    https://www.avmagazine.it/articoli/...88z9_index.html

    ... Per tacer del Sony 8K da 85:

    https://www.avmagazine.it/articoli/...zg9-_index.html

    Certo, ci sono i TV 4K più economici con tecnologia LCD e diagonale di 82 e con prestazioni non sempre impeccabili ( mi riferisco ad esempio ai modelli da 82 di Samsung ed LG). Forse sono quella l'alternativa più vicina ad una soluzione UST. Ma in questo caso la qualità di una soluzione laser UST che è pure più grande, non sfigurerebbe.

    La videoproiezione a tiro cortissimo ha l'innegabile vantaggio di poggiare il proiettore davanti, semplificando l'installazione. In più, grazie agli schermi ALR specifici per proiettori UST, offrono prestazioni con luce in ambiente che sono sorprendenti, soprattutto per chi è abituato alle soluzioni tradizionali.

    E' chiaro anche che elementi come risoluzione, dettaglio e prestazioni generali di un display sono e saranno - per il momento - superiori a qualsiasi proiettore consumer, soprattutto a parità di dimensioni.

    Il rapporto di contrasto di 1.000:1 è un limite della tecnolodia DLP. Anzi, da questo punto di vista, il BenQ V6050 ha prestazioni sovrapponibili a quelli di W2700 e W5700. In questo settore l'alternativa con CR più alto è il Sony VZ1000ES che costa però 11.000 Euro...

    Emidio
  • stazzatleta

    18 Settembre 2020, 18:45

    mi trovi assolutamente d'accordo. la videoproiezione esiste oggi per le dimensioni ed il rapporto cm prezzo.
    una volta che i microled a pannelli avranno costi abbordabili, a meno che non ci sia esigenza di posizionare i diffusori dietro al display, i proiettori avranno poco senso.
    ma fino ad allora...

    Gli UST sono un ottimo compromesso, soprattutto in ambienti living dove collocare un proiettore soffitto non è così scontato.
  • AlbertoPN

    18 Settembre 2020, 19:38

    Originariamente inviato da: stazzatleta;5081387
    mi trovi assolutamente d'accordo. la videoproiezione esiste oggi per le dimensioni ed il rapporto cm prezzo.


    Però ci deve essere un punto di partenza, e personalmente (ma non pretendo sia così per tutti) credo fortemente che 100 siano troppo pochi .... nel senso che pandemia ultimamente e contrazione del mercato hanno contribuito a rallentare la produzione di mega display piatti ..... ma è chiaro che un OLED 8K da 100 (se non superiore) è nei piani di LG, anche arrotolabile con soundbar integrata nello chassis. E se non si vogliono prestazioni super, ma ci si accontenta di ottime immagini ma non state of the art (che poi è lo stesso quando si sceglie un UST, altrimenti avrebbero una diffusione esponenzialmente maggiore), oggi si prendono 85 ed oltre ad un prezzo incredibile solo considerati un paio di anni fa.

    Per cui siamo sempre nella parte di mi accontento, altrimenti prendo un VPR frontale e (ripeto, io) faccio una diagonale di almeno 120/130 oggi come oggi per giustificare l'acquisto di tutto il set up, con buon tacere della luminosità che serve, a macchina tarata, per immagini HDR di qualità. Altrimenti mi spingerei oltre con la dimensione.

    E li posso usare un ottimo micro forato e quindi avere tutta la parte audio dietro lo schermo. Puro effetto cinema.
  • stazzatleta

    21 Settembre 2020, 08:44

    la linea di demarcazione potrebbe proprio essere 100 anche se personalmente non scenderei sotto i 130.
    con 100 si andrebbe a soddisfare una buona percentuale dei proiezionisti in ambienti living, chi ha invece allestimenti dedicati normalmente va oltre.
  • Emidio Frattaroli

    22 Settembre 2020, 17:30

    Ho avuto uno schermo da 3 metri di base in 16:9 per tanti anni. Poi sono passato a 4 metri di base in 21:9 e me ne sono subito pentito perché nel frattempo, con i contenuti HDR, i lumen non erano sufficienti neanche per 3 metri di base, figuriamoci per 4...

    Un proiettore come il Sony 270 (tanto per fare un esempio), che dichiara 1.500 lumen, con lampada vergine, ad alta potenza e dopo la calibrazione, supera a malapena i 1.100 lumen. In eco, calibrato, con lampada a 1/3 della sua vita e lente in mid-zoom, difficilmente sale sopra i 600 lumen.

    Su 3 metri di base con gain unitario, con 600 lumen non si arriva neanche a 40 NIT. Con lampada in alta (sempre con proiettore calibrato, mid-zoom e lampada a 1/3 di vita), non si arriva a 900 lumen, Ergo saliamo neanche a 60 NIT. E non fatevi raccontare la favoletta del tone mapping intelligente. Neanche madVR può nulla davanti a livelli di luminanza così bassi. Ottimi per i contenuti SDR. Troppo pochi per quelli HDR.

    Scendendo a 2,4 metri, con quei 900 lumen si sfiorano invece 90 NIT, che è tutta un altra storia. Il tutto, vi ricordo, con schermo a guadagno unitario. Se invece usiamo uno schermo ALR per proiettori a tiro lungo, allora si scende in media di un altro 20%...


    Emidio
  • runner

    22 Settembre 2020, 19:08

    quindi in buona sostanza, buttiamo al rusco i teli da tre metri e prendiamone da 2,4 mt max? oppure dobbiamo usare vpr dlp da nmila lumen? la famosa coperta mi sa che è diventata un fazzoletto...
  • otaner

    22 Settembre 2020, 20:13

    Originariamente inviato da: Emidio Frattaroli;5082158

    Un proiettore come il Sony 270 (tanto per fare un esempio), che dichiara 1.500 lumen, con ..........[CUT]


    Perde così tanto post calibrazione? Ho uno schermo arl 0.8 di guadagno....lascio perdere....non vado neanche a vederlo.

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