First Look JVC DLA-NZ7 laser 8K
Il JVC DLA-NZ7 è il primo proiettore laser 8K di JVC che sono riuscito ad analizzare. Nei 120 minuti a disposizione ho analizzato flusso luminoso, bilanciamento del bianco, colori e rapporto di contrasto, con e senza calibrazione: un buon punto di partenza per un'analisi che si estende anche agli altri nuovi prodotti
Introduzione
Lo scorso 1 settembre, JVC ha annunciato 3 nuovi videoproiettori di fascia alta, con tecnologia D-ILA, sistema d'illuminamento laser, risoluzione nativa 4K, capaci di riprodurre segnali a risoluzione nativa 8K 60p grazie alla vobulazione, oltre a quelli 4K 120p: i tre nuovi proiettori sono il DLA-NZ7 da 9.990 Euro, il DLA-NZ8 da 14.990 Euro e il DLA-NZ9 da 24.990 Euro.
Il giorno seguente, giovedì 2 settembre, mentre si consumava il solito 'psicodramma' sulla ricerca delle informazioni, Luca Busillo di JVC Italia mi ha fatto un regalo inaspettato e molto gradito: ho avuto la possibilità di passare ben due ore con un pre-serie del nuovo 'entry level' laser 8K DLA-NZ7. Storicamente, un 'pre-serie' ha sempre prestazioni inferiori rispetto ai modelli di produzione che arrivano mesi dopo. Ho comunque deciso di misurare flusso luminoso, rapporto di contrasto, gamut, scala dei grigi e saturazioni in SDR e HDR sia in condizioni di default che dopo una veloce calibrazione su due punti.
Oltre ad un report abbastanza approfondito, in questo articolo troverete un'analisi sulle caratteristiche dei tre proiettori, sulle differenze tra i tre nuovi prodotti, differenze con quelli 'vecchi' (ancora a listino) e anche con le due macchine Sony che rappresentano l'unica alternativa possibile per chi desidera un proiettore di fascia alta con sistema d'illuminamento laser al di sotto dei 30.000 Euro.
Prima di iniziare però, due parole sul classico 'psicodramma' targato JVC e la 'sorpresona' che mi ha fatto Luca Busillo di JVC Italia.
Lo 'psicodramma'
Quando c'è il lancio di un nuovo prodotto che è particolarmente significativo per un'azienda, di solito viene organizzato un incontro riservato alla stampa in cui vengono presentate le caratteristiche salienti. Per accedere a questo incontro bisogna firmare un accordo di riservatezza che ci impedisce di divulgare informazioni prima di una certa data.
Da alcuni anni, sembra che JVC utilizzi questo approccio soltanto per gli Stati Uniti. In Europa non funziona così e noi giornalisti specializzati in videoproiezione (razza in via di estinzione) viviamo il solito 'psicodramma' nella ricerca di informazioni. Nel vecchio continente, JVC preferisce dare informazioni solo ed esclusivamente ai rivenditori leader. In questo caso, quei pochi giornalisti che hanno i contatti giusti con quei pochi rivenditori, possono avere accesso soltanto ad alcune informazioni.
Nel vecchio continente preferiamo non dar fastidio a JVC (probabilmente sbagliando) e non pubblichiamo nulla, in attesa di informazioni ufficiali o almeno verificabili. Più ci si avvicina al lancio del prodotto, più si moltiplicano i rumors, più o meno corretti, esattamente come è successo anche quest'anno. Ecco, ad esempio, cosa ho scritto lo scorso agosto. Si arriva al 1 settembre, data presunta del lancio, e sul sito giapponese non c'è nulla di nuovo.
Nel frattempo, qualche ora più tardi, dagli Stati Uniti - mercato chiave per i proiettori JVC - arrivano le prime informazioni, alcune delle quali in leggera contraddizione con quelle che circolavano durante l'estate. Si arriva a ridosso del primo pomeriggio e da JVC Europa e JVC Italia ancora nulla.
A quel punto, prendo il telefono e inizio a 'sfogarmi' con l'incolpevole Luca Busillo, PM/Sales JVC Italia che, in serata, mi risponde in un modo tale che ho pensato subito ad una presa in giro: "se aspetti fino alle 13 domani ti faccio vedere in anteprima il DLA-NZ7".
Quando ho realizzato che Busillo non scherzava, mi sono organizzato in modo da essere nella sede di JVC Italia in tempo per l'arrivo del prodotto. Fortunatamente avevo con me una sonda i1Display Pro e il generatore VideoForge Pro. Purtroppo ero senza spettrometro quindi dal punto di vista cromatico l'incertezza di misura è più elevata del solito.
I tre nuovi proiettori JVC
Per capire la portata dell'annuncio di JVC, devo fare un breve 'riassunto' di quello che è successo in quest'ultimo lustro nel settore della videoproiezione. Da qualche anno è Sony che 'presidia' in esclusiva il settore della videoproiezione 'laser' di fascia alta. Da quest'anno i prodotti sono diventati quattro: il VPL-VW790ES da 2.000 lumen e 13.200 Euro, il VPL-VW890ES da 2.200 lumen e 25.500 Euro, il vecchio VPL-VW5000ES da 50.000 Euro e il nuovissimo VPL-GTZ380 che sfiora i 100.000 Euro.
Potete approfondire le caratteristiche dei proiettori Sony in questo articolo. Vi anticipo che i proiettori Sony hanno ingressi a 18 Gbps, accettano segnali 4K fino al 60p, non sono in grado di operare un tone mapping dinamico per i contenuti HDR e, con l'eccezione del GTZ380, non riescono a coprire completamente lo spazio colore DCI-P3. I tre nuovi proiettori JVC, hanno un prezzo suggerito al pubblico rispettivamente di 9.990 Euro, 14.990 Euro e 24.990 Euro.
Tutti e tre i nuovi proiettori JVC sono basati su microdisplay a risoluzione nativa 4K, hanno ingressi HDMI a 48 Gbps e accettano segnali video fino al 4K 120p e 8K 60p, grazie alla vobulazione riescono a riprodurre segnali a risoluzione 8K, sono compatibili con segnali HDR10+, sono in grado di effettuare un tone mapping dinamico molto sofisticato su segnali HDR, due dei tre proiettori coprono completamente lo spazio colore DCI-P3, hanno tutti la possibilità di effettuare una calibrazione automatica e hanno un rapporto di contrasto nativo sensibilmente più elevato rispetto ai proiettori Sony. Anche il flusso luminoso dei proiettori JVC è più elevato rispetto a quelli Sony ma su questo aspetto sarà meglio far parlare le misure.
Le misure preliminari sul pre-serie DLA-NZ7
Nella bella sala di JVC, ben oscurabile anche di giorno, c'è uno schermo ALR Dark Star 9 da 2,7 metri di base in 16:9. Il proiettore è sistemato in alto, con centro ottico a circa i 4/5 dell'altezza dello schermo. Il guadagno dello schermo è più o meno 0,8. Per la misura del flusso luminoso e del rapporto di contrasto, ho usato la sonda in modalità 'Ambient', quindi con lente di correzione del coseno nella sua sede e sonda rivolta verso il proiettore.
Il DLA-NZ7 ha una uniformità eccellente. Il flusso luminoso massimo, in modalità 'High Bright' è di 2.300 lumen, con obiettivo in wide e considerando l'intera superficie dell'immagine con risoluzione 4096x2160 e ra. In queste condizioni, la colorimetria è inutilizzabile con deviazioni importanti verso il blu-verde. In default, con bilanciamento del bianco a 6500 kelvin, il proiettore ha ancora una dominante blu, comunque più accettabile ma ancora lontana dal riferimento e gamma SDR più basso di quanto atteso.
Calibrando il bilanciamento del bianco su due punti e selezionando un gamma di riferimento di 2,3, la situazione migliora decisamente. Il flusso luminoso, misurato soltanto al centro, è di 1.750 lumen. Un valore decisamente più basso rispetto al dato di targa di 2.200 lumen ma praticamente identico al valore del Sony VPL-VW790ES che invece dichiara 2.000 lumen. In queste condizioni, il rapporto di contrasto con obiettivo in medio-tele e diaframma completamente aperto, è di 21.500:1, quindi leggermente più alto rispetto al valore medio misurato sui proiettori DLA-N5. Ho notato anche una forte riduzione della luce spuria attorno all'immagine proiettata, sempre rispetto al DLA-N5.
Il dato che però secondo me è ancora più interessante è la copertura del gamut in HDR che è del 91% rispetto allo spazio DCI-P3 e senza filtro colore, di cui il modello NZ7 è sprovvisto.
Dopo la veloce calibrazione, il Delta E 2000 dei colori primari e secondari alle varie saturazioni è molto contenuto, come anche i vari punti del 'Color Checker', sia in SDR che in HDR.
Altrettanto interessante è la modulazione della curva PQ per i contenuti HDR10, con livello di luminanza al 50% tra 18 e 20 NIT e clipping al 75% a 96 NIT. Vi ricordo che ho utilizzato uno schermo da 2,7 metri di base ALR con gain 0,8 e con ottica in posizione 'full wide'. Quando ne avrò la possibilità, verificherò il flusso luminoso anche con obiettivo in modalità 'medio-tele' e 'tele', con variazione anche del rapporto di contrasto nativo. In questa occasione ho preferito investire ogni minuto per le rilevazioni fotometriche. Per l'analisi completa della qualità d'immagine servirà più tempo. Nel grafico di Calman qui in alto ci sono due 'errori' nella rappresentazione delle componenti RGB al 40% e al 55%: si tratta di un 'baco' di calman, mentre il bilanciamento del proiettore è praticamente perfetto.
Considerazioni finali e rapporto qualità prezzo
Negli ultimi anni JVC ha sempre presentato tre proiettori, uno 'entry level' da 4.000 - 5.000 Euro, uno da 6.000 - 7.000 Euro e un prodotto top di gamma da 9.000 - 10.000 Euro. Questo fino al 2019 quando sono arrivati i primi proiettori consumer a risoluzione nativa 4K ad un prezzo ancora 'terreno' ma sensibilmente più alto.
Sto parlando del DLA-N5, DLA-N7 e DLA-NX9 con prezzi più elevati rispetto a quelli dei prodotti delle passate stagioni: 6.000 Euro per l'Entry Level', 8.000 per il modello intermedio e 18.000 Euro per quello 'top', quest'ultimo con ottica di qualità molto elevata e vobulazione 2X per riprodurre immagini a risoluzione 8K ma senza ingresso per segnali 8K.
Si tratta (sono ancora a listino) di proiettori con telaio totalmente nuovo, imponente e pesante ma con lampada. Niente laser, neanche per il prodotto Top da 18.000 Euro. Con l'annuncio del 1 settembre, JVC ha presentato tre nuovi prodotti all'interno dello stesso 'vestito'. Stesso telaio, stessa estetica dei proiettori della passata stagione ma contenuti diversi. Questo ci fa capire che il progetto dei proiettori laser è partito già da tempo e che prevedeva già il nuovo telaio.
Rimane un fatto: qualche anno fa, ti portavi a casa un proiettore JVC con meno di 4.000 Euro. Oggi, con il nuovo NZ7, ce ne vogliono 10.000. Troppi? Non esattamente. Perché i tre proiettori che JVC ha presentato hanno caratteristiche esclusive e inarrivabili - almeno al momento - da qualsiasi altro prodotto. Prodotti esclusivi ma con un rapporto qualità prezzo comunque molto alto.
Faccio un esempio con un prodotto concorrente che fino ad oggi è stato un riferimento assoluto nella sua fascia di prezzo.
Il VPL VW790ES è il proiettore Sony a risoluzione 4K nativa, dal costo di 13.200 Euro, con sistema d'illuminamento laser, capace - in teoria - di generare 2.000 lumen. Come sappiamo i lumen reali dopo la calibrazione sono circa 1.750, il rapporto di contrasto nativo massimo è di circa 10.000:1. Il Sony però non copre completamente lo spazio colore DCI-P3, non c'è tone mapping dinamico per i contenuti HDR e gli strumenti nel menu utente per la calibrazione non sono molti e talvolta si è costretti ad utilizzare un software che è disponibile soltanto per gli installatori specializzati e non per l'utente finale.
Il nuovo JVC DLA-NZ7 costa 9.990 Euro, dichiara 2.200 lumen (ma dopo la taratura ne rimangono 1.750, esattamente come nel Sony), ha un rapporto di contrasto quasi doppio rispetto al Sony, ha un sistema di auto-calibrazione efficiente, ha strumenti di calibrazione manuale decisamente più potenti e articolati, è compatibile con segnali HDR10+, ha un algoritmo di tone mapping che funziona egregiamente, accetta segnali 4K fino a 120p, 8K a 60p e ha un dispositivo di vobulazione che gli permette di riprodurre immagini con il doppio della risoluzione 4K.
Spesso chi sceglie un proiettore di questa fascia si aspetta 'miracoli' anche dalla risoluzione e dal dettaglio. Da questo punto di vista il 'Reality Creation' di Sony è in grado di fare la differenza, con gran quantità di dettaglio che però si traduce in qualche rinuncia sul lato della risoluzione. Per analizzare questo aspetto sarà fondamentale un confronto diretto in quei pochi punti vendita che li hanno entrambi. In questi ultimi giorni in molti mi hanno chiesto di sottolineare le differenze anche tra DLA-N7 e DLA-NZ7.
Le differenze sono piuttosto evidenti. Il 'vecchio' N7 ha un rapporto di contrasto sensibilmente più elevato (minimo 30.000:1 per N7 contro il 21.500:1 rilevato nel pre-serie NZ7), il modello NZ7 non ha filtro colore per raggiungere il 100% della copertura dello spazio DCI-P3 ma arriva comunque al 91% dell'estensione, mentre il DLA-N7 ha il filtro ma se lo si utilizza si deve rinunciare a parecchi lumen. Il nuovo NZ7 ha ingressi HDMI a 48 Gbps e ha anche la vobulazione 2X per riprodurre parzialmente segnali a risoluzione nativa 8K e segnali 4K fino a 120p. Il DLA N7 ha ingressi a 18 Gbps quindi si ferma al 4K 60p. Il nuovo NZ7, oltre alla compatibilità con segnali HDR10+ promette un 'Frame adapt HDR' (il tone mapping dinamico) ancora più efficace. Anche per verificare quest'ultima caratteristica servirà un'analisi più accurata.
Insomma: per chi ha un N7, ha senso passare al nuovo NZ7? Il passaggio da lampada a laser è importante ma costa parecchio. Il possessore di un N7, passando al nuovo NZ7 vedrebbe aumentare leggermente il livello del nero ma non dovrebbe quasi più preoccuparsi del cambiamento di lumen durante parecchie migliaia di ore. I vantaggi per la riproduzione di segnali 8K oppure 4K 120p devono essere verificati con attenzione e lo faremo appena ne avremo la possibilità (forse già entro le prossime due settimane).
I primi esemplari arriveranno nei punti vendita specializzati dalla fine di ottobre. Nello stesso mese ci saranno tanti eventi in cui poter osservare i nuovi proiettori JVC in cui saremo probabilmente coinvolti e in cui proporremo anche la visione di contenuti a risoluzione nativa 8K e anche 4K 120p. Per uno shoot-out vero e proprio tra DLA-NZ7, NZ8 e Sony 790 probabilmente dovremo aspettare novembre. Il DLA-NZ7 mi è decisamente piaciuto, ha un prezzo quasi sorprendente rispetto a quanto offre e non vedo l'ora di effettuare un'analisi approfondita, anche con sorgenti 4K 120p e 8K 60p.
Per maggiori informazioni sui nuovi prodotti JVC: DLA-NZ9/NZ8/NZ7/NP5 • JVC Europe
Commenti (96)
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Originariamente inviato da: jedi;5160550Be! Cristie non è vche racconta favole.
Negli Stati Uniti ,alcuni hanno il modello Eclipse che dovrebbe essere il miglior Vpr sul mercato per schermi piu' che importanti.
Chissa' se Jvc vorra fare in futuro qualche cosa che superi quello che è lo stato dell' arte attuale.Certo che mettere due ZN9 in stacking ,fa arrivare la luminosita..........[CUT]
Si sa che partecipare ad una discussione è divertente, siamo su un forum dove confrontarsi, ma a volte [U]immagino che si potrebbe anche soprassedere dalla voglia di protagonismo e passare oltre[/U], cosa dici ?
Il Christie Digital Eclipse è la rivisitazione migliorata del proiettore Dolby Cinema, unico esempio sul mercato prosumer di macchina a doppia modulazione. In sostanza è un proiettore DCI adattato al mercato domestico di altissima fascia, senza compromessi. Neppure di installazione meccanica (sei obbligato ad avere una sala regia), sistema di raffreddamento per le teste laser ed il blocco DMD, rinforzo della soletta in caso di installazione a piani che non siano quello terra (per il peso del tutto) e non ultimo adeguamento dell'impianto di alimentazione elettrica, visto il consumo proprio dell'oggetto.
Non solo, Eclipse esiste (al momento) in tre tagli di potenza luminosa di targa (Laser RGB, non sta roba laser/fosfori) ed [U]il modello più piccolo da 9.000 Lumen, costa a listino circa 13 volte abbondanti uno NZ9[/U], per cui di cosa stai parlando ? E non solo il costo è così lontano fra la due macchine, ma ovviamente anche le prestazioni a video chiaramente sono su tutto un'altro piano. In sostanza, al momento, non c'è niente che gli si avvicini, neppure appunto il proiettore Dolby (al quale rimane la licenza per il DV nella proiezione, non concessa neppure ad Eclipse).
Puoi metterne anche 3 di JVC in stack verticale (con i problemi tipici di questo tipo di installazione), ma non ti avvicinerai neppure col pensiero a quello che può produrre Eclipse.
Se vogliamo confrontare una spettacolare berlina con una fuoriserie di lusso, non credo ci siano i presupposti per poter continuare a parlarne in maniera costruttiva. Oltre tutto questo thread tratta dei nuovi JVC appena presentati. Ed il commento sulla veridicità delle misure dichiarate è ovviamente riferito al competitor più diretto. -
per quale motivo Dolby non rilascia licenze Dolby Vision ai produttori di proiettori ma solo di televisori? Visto che rinunciano a dei ricavi dovranno avere delle motivazioni valide che posso immaginare ma vorrei una conferma da chi ragionevolmente sa e non una supposizione. A che può servire HDR10+ se non ci sono contenuti, visto che ormai si usa solo Dolby Vision in quei casi (credo pochi rispetto ai contenuti in HDR10) in cui ci siano metadati dinamici.
Di che percentuali stiamo parlando per ciascuno dei seguenti (film):
1) contenuti in HDR10
2) contenuti in Dolby Vision
3) contenuti in HDR10+
Perchè non c'è nemmeno una sala Dolby Cinema in Italia (così sapevo)? In Europa dove?
Comunque il futuro sono questi schermi (microled) e non la proiezione:
https://www.flatpanelshd.com/news.p...p;id=1631624397 -
Lo so benissimo che potresti metter anche 4 Jvc è non ti avvicini neanche lontanamente al Christie,comunque grazie della puntualizzazzione.
Quello che volevo evidenziare , per me potevano aumentare il flusso luminoso sul top di gamma.
Il resto è contorno -
Originariamente inviato da: campus;5160617per quale motivo Dolby non rilascia licenze Dolby Vision ai produttori di proiettori ma solo di televisori? Visto che rinunciano a dei ricavi dovranno avere delle motivazioni valide che posso immaginare ma vorrei una conferma da chi ragionevolmente sa e non una supposizione. A che può servire HDR10+ se non ci sono contenuti, visto che ormai si usa ..........[CUT]
Sperando in una risposta sull'argomento da Emidio, io intanto ti posso dire che da quello che leggo in giro sui vari forum, pare che per avere una qualità certificata Dolby Vision con i proiettori non sia possibile per i proiettori consumer per cui Dolby non concede licenza su questo per motivi tecnici. Poi ho letto anche che non c'è da confondere il Dolby Cinema con il Dolby Vision che sono tecnicamente cose differenti -
Originariamente inviato da: campus;5160617Comunque il futuro sono questi schermi (microled) e non la proiezione:
https://www.flatpanelshd.com/news.p...p;id=1631624397[CUT]
Se parliamo di sale cinematografiche: forget it. Pura utopia. Uno perchè costano un disastro per un vantaggio qualitativo che lo spettatore medio non percepisce (aka per cui non è disposto a pagare), diversamente avremmo installazioni Dolby Cinema come funghi dopo un acquazzone estivo.
Due perchè, a livello di gestione, manutenzione et similia sono un disastro. Si pensi solo a cosa accadrebbe se un modulo si guastasse. O perdesse le proprietà ottiche deviando dalla resa degli altri. Oggigiorno l'assistenza per un vpr arriva in poche ore, cambia una scheda o piazza un muletto e la sala riparte. Con questi affari qua si dovrebbe fermare la sala, smontare il/i pannello/i incriminato/i - quindi impalcature, operai, gru, eccetera - mandarlo/i in riparazione e nel frattempo chiudere la sala. Per ovvi motivi logistici e di dimensione non si possono infatti attuare soluzioni muletto.
Tre, dopo la crisi pandemica e comunque visti gli encomiabili comportamenti dei distributori - ogni riferimento alle VPF è puramente voluto - nessun esercente sano di mente, men che meno colossi come UCI o The Space, si avventurerebbe in un investimento di ritorno inesistente di tale portata. Forse, e dico forse, se lo pagasse il recovery Fund in ragione del risparmio energetico. Ma in quel caso un retrofit laser alle macchine esistenti costerebbe 1/100 e sarebbe molto piu lesto.
Se parliamo dell'uso casalingo, la sostanza non cambia. Dacchè un calo di prezzo conseguente a tecnologie mutuate dal settore Pro ed impiegate nell'home - come fa(ceva) Sony coi Vpr, non può avvenire causa quanto sopra. Rimanendo quindi il tutto a prezzi oscenamente folli. Il futuro della proiezione è il TV, semplicemente.
Non a casa le mirabolanti soluzioni Samsung Wall sono rimaste quasi tutte sulla carta. Ben poche sulle pareti.
FKB -
Ho letto l'ottimo Emidio e tutto il topic. Io credo di restare con l'N7 attuale anche perchè a conti fatti non ne usufruisco moltissimo. Ad oggi a quasi un anno dall'acquisto ho 130 ore, capitano i periodi in cui l'accendo di più ma la media è molto bassa. A questo punto mi conviene davvero poco rispetto poi a quello che perdo. Più avanti si vedrà, forse.
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Originariamente inviato da: Fbrighi;5160634Si e no. Il sistema Onyx di Samsung - che io sappia - ancora oggi è l'unico certificato DCI. E non solo perché hanno pagato ma perché, in effetti, è uno dei pochi prodotti ad avere una ricchezza di sfumature adeguata all'utilizzo. Mi sembra di ricordare che la frequenza di pilotaggio dei LED sia di quasi 20 kHz. In ogni modo, oltre allo schermo a Zurigo, ne stanno installando altri, anche in Europa:Se parliamo di sale cinematografiche: forget it. Pura utopia. Uno perchè costano un disastro ....[CUT]
https://www.avmagazine.it/articoli/...-led_index.html
La pandemia è responsabile dello stop e, se le cose miglioreranno, le installazioni riprenderanno. I costi sono alti in assoluto ma non così alti da essere ingestibili.
Originariamente inviato da: Fbrighi;5160634Non è così. Per quanto riguarda Onyx, la sala ha già una riserva di moduli per le emergenze. Le impalcature sono semplici e veloci da montare e smontare, in alcuni casi basta la scala e la sostituzione di un modulo è operazione semplice e veloce. Inoltre i moduli sono decisamente sotto-utilizzati: non è un LEDwall di uno stadio da 10.000 NIT o più; la luminanza massima è di 500 NIT ma di norma si scende a 100.... a livello di gestione, manutenzione et similia sono un disastro. Si pensi solo a cosa accadrebbe se un modulo si guastasse...[CUT]
Originariamente inviato da: Fbrighi;5160634Neanche questo è esatto. Anche in questo caso la pandemia ha rallentato parecchio questo settore. Eppure ci sono già installazioni di sistemi 'concorrenti' al 'The Wall' (anche all'interno di Samsung) anche se sono soluzioni sicuramente Hi-End. Esattamente come questa robina qui:... le mirabolanti soluzioni Samsung Wall sono rimaste quasi tutte sulla carta...[CUT]
https://www.avmagazine.it/articoli/...te-1_index.html -
Originariamente inviato da: campus;5160617Ci aveva provato Changhong, la prima a presentare 2 proiettori compatibili Dolby Vision. Il risultato è stato un tale disastro che hanno rimosso la compatibilità con un aggiornamento firmware. Gestire il DV non è semplice, senza contare che nella stragrande maggioranza dei casi, il rapporto di contrasto reale in cui ci si muove è troppo basso. Certo, con il DV si hanno a disposizione parecchi vantaggi, come il 'nero' a zero e non a 64/1023 e tante altre cose. Per i JVC e altri sistemi (Lumagen, madVR) si va ben oltre con analisi sofisticate real time e tone mapping dinamico. Quindi non vedo il problema che non ci sia il DV in alcuni prodotti.per quale motivo Dolby non rilascia licenze Dolby Vision ai produttori di proiettori ma solo di televisori....[CUT]
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Sinceramente se un Vpr lo utilizzi poco piu' di 100 ore all' anno,mi sembra assurdo cambiarlo.
Praticamente è inutilizzato.
Io mediamente faccio circa 600 pre annue ,e sono arrivato a 2900 ore in quatto anni e mezzo.
Sono curioso di come si vedra lo ZN9 ,che nella sua categoria ha un ottimo rapporto Q/P che sulla carta batte alla grande il suo competitor Sony 890 -
Originariamente inviato da: Emidio Frattaroli;5160717Si e no. Il sistema Onyx di Samsung - che io sappia - ancora oggi è l'unico certificato DCI. E non solo perché hanno pagato ma perché, in effetti, è uno dei pochi prodotti ad avere una ricchezza di sfumature adeguata all'utilizzo. Mi sembra di ricordare che la frequenza di pilotaggio dei LED sia di quasi 20 kHz. In ogni modo, oltre allo schermo a Z..........[CUT]
L'introduzione delle soluzioni Wall et similia era in auge già prima della pandemia, quando - in teoria - ancora c'erano le vacche grasse. Vacche le quali - e chiunque sia in trincea nel settore potrà agevolmente confermare - grasse non sono più oramai dal 2007, dato che ad un aumento di fisso e di percentuali lato distribuzione - esacerbatesi specialmente in grazia a situazione simil cartello, vedi le acquisizioni pazze Disney - si è unita una grossissima emorragia di spettatori. Emorragia iniziata con le pay tv e seguita - ben più pesantemente - con streaming ed amenità varie. Già in tempi non sospetti, a proposte innovative di tal genere, sono seguite sonore pernacchie da parte dell'esercente. Anche perchè lo stesso ben ha in memoria quanto vantaggioso sia stato - almeno per lui - il passaggio al digitale...da cui il discorso VPF che già avevo citato.
Prova a fare quattro chiacchere con gli indipendenti. Ma anche coi CFO o controller di UCI o The Space. Non basarti esclusivamente sui soliti noti, social e link entuasiastici: la cerchia di appassionati lato esercenti cinema - come noi lo siamo lato home - è esigua. E perde pezzi ogni giorno di più, l'ultimo giusto pochi giorni fa. I numeri - e quindi il potenziale mercato - li fanno le catene grosse. E li, post pandemia, non c'è - nè temo ci sarà mai - trippa per gatti. Come già detto, anche solo un restyle via recovery fund sarebbe un miracolo.
Riguardo muletti, manutenzione eccetera ti sei risposto già da solo: le impalcature ci sono e sono semplici. Ecco, nessun esercente sano di mente - grossa catena a maggior ragione - si sognerebbe allo stato attuale di mettere in conto lavori con impalcature, gente appesa, sostituzioni acrobatiche eccetera per quanto la soluzione sia allettante. Anzi, il target attuale è esattamente l'opposto: niente magazzino, niente lavori strutturali e/o rischiosi dal punto di vista sicurezza - interna o esterna che siano - niente che non si risolva massimo con un cambio di spina. E se accade qualcosa che richiede simili interventi, si preferisce chiudere e non fare nulla. Potrei dirne tante ... accadute ben primadel covid.
Sono anche d'accordo che le soluzioni proposte sono interessanti, acchiappanti, qualitativamente superiori e tutto. Disgraziatamente il mercato cinema attuale e futuro - inteso come post pandemi - non vede la cosa come vantaggiosa. Dove vantaggiosa significa che i soldini cacciati per l'investimento, ne fanno tornare almeno 10 volte tanto. In un panorama di esigui spettatori, margini ridotti e pop-corn venduti a peso d'oro. Non siamo più al tempo della conversione digitale, dove le catene si fregavano le mani per il risparmio che la totale automazione gli portava in termini di personale, i distributori per il costo esiguo di copie e distribuzione e gli indipendenti erano allettati dalle VPF. Adesso come adesso, o la soluzione porta vantaggi economici sostanziali, o non si fa.
A tal proposito termino con una provocazione - che tanto provocazione non è, visto che è tratta da situazione reale. Rendiamoci conto che un noto circuito cinematografico, in tempi molto meno sospetti degli attuali, ha preferito installare poltrone simil sofà a costo biglietto maggiorato e rifare il design della zona bar, piuttosto che sostituire i vecchi CMC4 oramai tenuti insieme col fil di ferro. I quali causano fermi sala ad ogni giorno pari. Il cui costo, tra l'altro, è circa 1/4 della spesa sostenuta per sofà e bar. Penso le conclusioni siano presto tratte.