DSCC: l'entusiasmo verso la tecnologia MicroLED è svanito
Le difficoltà produttive hanno avuto un diretto impatto sui prezzi e sulla diffusione della tecnologia, raffreddando così le aspettative del grande pubblico
Il mercato dei display MicroLED è ancora piccolo ma potrebbe crescere fino a generare 1,3 miliardi di dollari nel 2027. L'analisi è contenuta nel MicroLED Display Technology and Market Outlook Report, realizzato da Display Supply Chain Consultants (DSCC). Per raggiungere l'obiettivo indicato sarà però necessario abbattere i costi produttivi, in modo da rendere i MicroLED competitivi con le altre tecnologie, prima tra tutte gli OLED. Nel frattempo l'entusiasmo che ha accompagnato i primi annunci relativi agli schermi MicroLED si è molto raffreddato. A sostenerlo è Guillaume Chansin, Direttore della Display Research presso DSCC:
"I MicroLED sono stati inizialmente presentati come la tecnologia ideale per schermi di tutti i tipi ma l'entusiasmo è svanito. Gli OLED hanno conquistato il mercato degli smartphone e continuano a migliorare, mentre gli LCD offrono ancora oggi un rapporto qualità/prezzo imbattibile. I MicroLED sono al momento disponibili solo su TV di ampissime dimensioni o come proiettori in miniatura per occhiali smart."
Gli schermi MicroLED sono quelli basati su diodi con dimensioni inferiori ai 100 micrometri. Questa caratteristica permette di utilizzarli per generare direttamente luce per ogni pixel. Le prestazioni sono potenzialmente molto interessanti poiché si può ottenere un nero assoluto, un'elevata luminanza, un tempo di risposta ridotto e un'ottima longevità. A frenarne la diffusione non sono quindi limiti inerenti la qualità ma i già citati problemi produttivi. Realizzare uno schermo MicroLED richiede l'impiego di processi molto complessi che si riflettono inevitabilmente sui costi. Per questo motivo DSCC crede che nei prossimi 5 anni i prezzi si manterranno troppo elevati e non sarà possibile ottenere una quota significativa nel mercato TV.
Come vengono costruiti i MicroLED? Esistono sostanzialmente due approcci: il "mass transfer", che prevede il trasferimento dei microscopici LED sui substrati contenenti i circuiti di controllo e il "monolithic", che va a costruire i MicroLED direttamente sui substrati. Entrambi presentano sfide non indifferenti: il mass transfer, adottato per i TV Samsung, è un procedimento complesso che comporta lo spostamento di milioni di diodi e che si scontra con un'efficienza tutt'altro che ottimale. DSCC prevede comunque che i progressi tecnologici porteranno ad una più ampia adozione del mass transfer, che diventerà la soluzione prevalente nel corso dei prossimi anni.
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Il mass transfer dovrebbe risultare vincente nel mercato degli smartwatch, nel quale le ridotte dimensioni degli schermi e la risoluzione piuttosto contenuta costituiscono un vantaggio per questa tecnologia produttiva. L'approccio monolithic sarà invece adottato per gli occhiali smart, dispositivi progettati per la realtà aumentata e la realtà virtuale. Tale scelta è dettata dalla possibilità di ottenere un'elevata densità di pixel. Le difficoltà sussistono comunque anche su questa tipologia di dispositivi: al momento esistono varie soluzioni per realizzare schermi a colori e nel prossimo futuro si capirà quale si rivelerà più conveniente.
Fonte: DSCC