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Discussione: Povero itaGLIano...

  1. #61
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    Sep 2004
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    4.332

    Re: Re: Re: Re: Povero itaGLIano...


    marco00 ha scritto:

    [...]
    conseguente capacità di esprimersi dal mio punto vista è sicuramente migliore di una volta, certo, questo non significa assolutamente che la gente ora sia migliore di una volta però non penso a Dante o a Boccaccio quando leggo un errore di ortografia........
    Neanche io, al massimo mi vengono i brividi.

    In realtà, il senso del 3D è molto più ampio, e non va letto come un atto di accusa nei confronti di nessuno... ma solo come una triste considerazione che -attualmente- troppa gente difficilmente riesca ad esprimere concetti che vanno oltre i 160 caratteri (sms), legga testi più complessi del quotidiano sportivo, e riesca a comporre frasi di senso compiuto senza errori macroscopici.

    E le nuove generazioni, e qui credo che nessuno possa darmi torto, da questo punto di vista distanziano tutti di parecchi punti, ma non sempre per colpa loro (ricordo la NOCIA della mia insegnante in prima elementare, anche se ormai non sono più una "nuova generazione").
    Marlenio
    Adoro fare lo shampoo ai miei dischi.

  2. #62
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    Jul 2005
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    1.343
    E poi dicono che uno non dovrebbe irritarsi ....

    Però, senza voler infierire sul povero [cut] che probabilmente scriveva di fretta, [cut]

    Ciao

    Roberto

    P.S. Non so voi ma quando scrivo una risposta la rileggo.
    Ultima modifica di Nordata; 19-10-2005 alle 23:28
    Vpr: Panny AT6000 - BD: Sony BDP-S550 - Dvd: Denon 2910 - Media Player: Dune HD Max - Lettore CD: Marantz CD 6005 -
    Ampli: Yamaha Dsp A1 - Diffusori: Sonus Faber - Posteriori: Chario Piccolo Sat - Sub: REL Q150E


    "Guerra non fa nessuno grande" - Yoda, TESB

  3. #63
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    Oct 2002
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    3.736
    vernavideo ha scritto:
    tutto qui'.

    Ciao,
    Stefano
    Sicuramente quell'accento ti é scappato dalla tastiera.
    Ciao
    Luigi

  4. #64
    Data registrazione
    Sep 2004
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    4.332
    corobi ha scritto:
    E poi dicono che uno non dovrebbe irritarsi ....

    Però, senza voler infierire sul povero [cut] che probabilmente scriveva di fretta, leggete [cut]


    Ciao

    Roberto

    P.S. Non so voi ma quando scrivo una risposta la rileggo.
    Va bene, quello è un post CHIARAMENTE scritto di fretta, magari al lavoro con il rischio di essere scoperti. Non ci vedo nulla di male, è una situazione che può capitare a tutti.

    ...Per netiquette, è preferibile non riportare esempi riferiti ad altri partecipanti.
    Ultima modifica di Nordata; 19-10-2005 alle 23:27
    Marlenio
    Adoro fare lo shampoo ai miei dischi.

  5. #65
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    Feb 2004
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    Marlenio ha scritto:
    ...Per netiquette, è preferibile non riportare esempi riferiti ad altri partecipanti.
    Appunto; non solo è preferibile, ma vietato dal regolamento.

    Il thread, interessante, non è sul rimarcare, o peggio, portare ad esempio gli errori commessi a vario titolo dai partecipanti al Forum, ma sull'impoverimento della lingua italiana.

    Siete pregati di rimanere su questo tema.

    Ciao
    Ultima modifica di Nordata; 19-10-2005 alle 19:00
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  6. #66
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    Jul 2005
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    nordata ha scritto:

    Appunto; non solo è preferibile, ma vietato dal regolamento.
    Avete ragione.

    Mi scuso col forum ma, soprattutto con l'interessato.

    Ciao

    Roberto
    Vpr: Panny AT6000 - BD: Sony BDP-S550 - Dvd: Denon 2910 - Media Player: Dune HD Max - Lettore CD: Marantz CD 6005 -
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  7. #67
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    Frosinone=Sonnifero
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    corobi ha scritto:
    Avete ragione.

    Mi scuso col forum ma, soprattutto con l'interessato.

    Ciao

    Roberto
    fai una cosa migliore, edita il precedente messaggio, magari solo levando il link, ed eviti situazioni magari più spiacevoli.

    walk on
    sasadf
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  8. #68
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    Già fatto, tolti i riferimenti.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  9. #69
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    872

    litagliano....

    o li tagliano?... Vabbè, dai... la nostra lingua.

    Ci sono casi di persone strutte (istruite) che sbagliano congiuntivi ed altro. Certo che se a sbagliare è l'uomo della strada (io sono un uomo della strada, non diplomato), diciamo che possiamo anche passar sopra a tale errore, ma sentire personaggi pubblici o era pub(b)ici... fare degli strafalcioni incredibili, mi viene il voltastomaco. Lasciamo stare letterine/calciatori/rappresentanti grande fratello/talpa ed affini, ma gente laureata (o con pezzo di carta equipollente) che mi fa errori madornali, questa proprio non la tollero.

    Fate una prova. Chiedete ad esempio. Di quale desinenza fa parte il verbo fare?
    C'è da scommetterci che la totalità, o quasi, vi dirà, la prima! Pochi vi diranno la seconda (facere). Oramai è divenuto di uso corrente e corretto dire, ... io soddisfo i requisiti per... anziché il più grammaticalmente corretto, ... io soddisfaccio. Qualcuno storcerà il naso, ma la seconda è corretta, non la prima. Probabilmente la prima è entrata nell'uso comune perché derivante da un uso alla toscana. Eppure declinatemi il presente indicativo del verbo fare e poi provate a fare altrettanto col verbo soddisfare/disfare. Poi ci sono quelli che vogliono fare i fighetti (si puo dire fighetti, vero? Non si va contro la netiquette?) che per far vedere che sono diplomati/laureati (la seconda categoria è la peggiore) usano dire, vi giuro mi è capitato di leggerlo in una mail aziendale, quanto segue;

    in primis, io direi che................. (il resto è coperto da privacy, anche perché non ricordo cosa scrisse) e in secondis............. (a parte che non avendo studiato non so se sia corretto secondis o secundis, ma sì, mettiamoci anche un bel in terzis, abbondare è meglio che deficere) comunque, mi è anche capitato di leggere printing machine (che letteralmente è corretto) al posto del più tecnico printer. Il fatto è che spesso italianiziamo termini esteri e lo facciamo nella nostra mente, quando poi andiamo a tradurre escono fuori mostri grammaticali. O semplicemente pensiamo che la costruzione di una frase in italiano sia la stessa dell'inglese. Esempio. Una volta un dirigente d'azienda ha scritto. First of all, ......................... (privacy, anche perché non mi ricordo cosa ha scritto) ecc., ecc., second of all......................... third of all................

    Tornando alla nostra amata lingua... quando frequentai un corso regionale, un mio compagno di classe sosteneva che fosse più corretto scrivere scenza/coscenza piuttosto che scienza/coscienza. E questo perché a dir suo bisognerebbe scrivere conoscienza e non conoscenza.

    Inoltre... è più corretto, pomodori o pomidoro?

    Viva l'itaglia, viva l'itagliani.

    Ciao!

  10. #70
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    Jan 2004
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    584
    .....Il prurale di braccio? i bracci o le braccia?
    Luke, le lingue 'vive' sono soggette a cambiamenti (e incidentalmente la dinamicita' (o dinamismo) del linguaggio ne assicura la salute (o sanita'?) e attualita') quindi per periodi + o - lunghi, si possono avere forme grammaticali diverse ma comunque corrette. Darvin insegna che solo i cambiamenti utili e convenienti sopravvivono.

    Una diversa forma di italiano e' quello usato dagli immigrati. qui' in lux l'italiano si e' mischiato a francese, tedesco e portoghese: il risultato ve lo lascio immaginare. solo per fare un esempio preso da un episodio reale:
    Stefano, devi metterti a regime (regime=dieta in francese) perche non ti entra + il costume (costume=vestito, sempre in francese)

    Viva l'italiota!
    Ciao,
    Stefano

    Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione

  11. #71
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    Personalmente...

    ...non sono contrario alle "contaminazioni" di termini esteri all'interno della nostra lingua, purchè siano realmente giustificate: lavorando in campo informatico, mi rendo conto che è più semplice dire "ram" piuttosto che "memoria", oppure "mother board" al posto di "piastra madre". Del resto, l'inglese è a tutti gli effetti il vero Esperanto, e lo sarà sempre di più per via della sua semplicità linguistica.

    Altra cosa sono gli esterofili, quelli che vogliono a tutti i costi usare termini inglesi perchè "fa chic e non impegna"... e magari commettono errori bestiali.

    Ma ormai è un uso comune, basta leggere gli annunci di lavoro: non si cerca un "venditore", ma un "sales manager", non un "capo progetto", ma un "project manager". Io non sono un "amministratore di rete", ma un "network manager"... francamente, questo lo trovo un poco ridicolo.
    Marlenio
    Adoro fare lo shampoo ai miei dischi.

  12. #72
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    872

    plurali...

    il plurale di orecchio... orecchi o orecchie?
    Il purale di traccia... tracce o traccie?


    Purtroppo siamo invasi da termini stranieri... (non voglio far la parte del razzista/classista/estremista/nazionalista, i francesi lo sono molto più di noi) in Francia, computer si dice ordinateur e software... non me lo ricordo ora. Possiamo sempre usare termini come schedamadre, piastra madre suona davvero malissimo. Memorie, disco rigido e non disco duro... c'era un mio cliente di Napoli che ogni volta che mi diceva disco duro (immaginatevelo pronunciato con cadenza partenopea) mi faceva sbellicare dalle risate! Del resto usiamo dire scheda video e non video card, scheda sonora non diciamo mica soundcard. Diciamo processore (o procio per abbreviare) e non processor. Oramai ci siamo talmente assuefatti a determinati termini stranieri che li italianiziamo... un altro termine è blitz. Notizia di stamane, blitz dei carabinieri, ecc., ecc.. Cosa vuol dire blitz? Oppure alcuni politici quando non vogliono rispondere alle domande pressanti e magari invadenti dei giornalisti, cosa dicono? No comment. Potrebbero dire, preferisco non commentare, nessun commento, non commento. Perché mai allora li usiamo? Per fare i fighetti, tutti noi, chi più chi meno. Non voglio generalizzare. Ma nessuno di noi è esente da questi termini esterofili italianizzati. Usiamo pc, per personal computer, non potremmo dire computer privato/personale? O meglio dire... calcolatore privato/personale? E' anche vero che spesso e volentieri gli stessi stranieri di lingua anglosassone usano termini greci e latini. Del resto computer deriva dal latino computa.

    Ciao!

  13. #73
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    Re: plurali...

    Luke63 ha scritto:
    ...in Francia, computer si dice ordinateur e software... non me lo ricordo ora.
    logiciel

    Rimango della mia idea: le modifiche (o modificazioni ) linguistiche per quanto orribili, non possono che far bene alla lingua stessa. la selezione naturale assicura che solo le modifiche che meglio si adattano al contesto socio-culturale sopravvivano.
    Ciao,
    Stefano

    P.S.
    Luke63 ha scritto:
    ...il plurale di orecchio... orecchi o orecchie?
    Recchie

    Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione

  14. #74
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    Software = logiciel.

    Personalmente lo trovo orrendo, però è sicuramente questione di abitudine, se fin dall'inizio si fossero introdotti da noi termini equivalenti, magari inventati per l'occasione, ora tutti li useremmo senza alcun problema.

    E' pur vero che in certi settori la lingua inglese la fa da padrone e moltissimi testi si trovano solo in tale lingua, ma in Francia non ne hanno fatto un problema e tutto è stato tradotto; non so se è una regola derivante da qualche normativa interna o solo la loro solita Grandeur (pardon, grandezza).

    Un po' come da noi nel ventennio, in cui era proibito usare termini stranieri, per cui il comune di Sauze d'Oulze era diventato Salice d'Ulzio (Provincia di Torino, sede di alcune gare delle prossime Olimpiadi invernali), questo era un estrememismo, ma forse una via di mezzo tra la legge di quel tempo e la mania attuale non sarebbe male.

    Probabilmente raggiungere il target fa più effetto che non raggiungere l'obiettivo, ma che bisogno c'è di essere bi-partizan, non basta essere bi-partitico ? (forse non è la stessa cosa, non seguo molto la politica).

    A volte si adottano regole diverse per lo stesso argomento, ad esempio, nelle sigle.

    Tutti scrivono (e purtroppo dicono, all'italiana) U.S.A., (ieri in U.S.A.....), ma nessuno si sogna mai di dire: "Ieri in England...".

    Noi usiamo la sigla N.A.T.O., in altri stati usano l'equivalente sigla ma nella propria lingua, però, tanto per cambiare usiamo: O.M.S. che va bene in italiano e francese, ma in inglese è differente, idem per O.N.U.

    Stranezze di abitudini e mode.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  15. #75
    Data registrazione
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    Re: Re: plurali...


    vernavideo ha scritto: logiciel
    Grazie!

    Rimango della mia idea: le modifiche (o modificazioni ) linguistiche per quanto orribili, non possono che far bene alla lingua stessa. la selezione naturale assicura che solo le modifiche che meglio si adattano al contesto socio-culturale sopravvivano. Ciao, Stefano P.S. Recchie
    Recchie?! Ahahah...
    Le modifiche di cui tu parli possono essere di beneficio quando sono usate nella maniera corretta. Il punto è che spesso e volentieri c'è un abuso di tali termini.
    Ciao!


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