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Discussione: Cinemax: L'HT High End

  1. #16
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    Jan 2002
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    Lino,

    tu sei padrone di scrivere nella forma in cui ritieni più opportuno! perlomeno se questo non dovesse alla fine creare intralcio per alcuno!
    (rima, ma non è un endecasillabo )
    Ti prego di prendere atto del fatto che vorrei anch'io, come tutti gli altri, prendere parte nel forum scrivendo le mie opinioni. Non crederai mica che io voglia solo portare il "berretto" di moderatore?

    Per il resto, ti esorto a non farne una questione personale.
    Mi sono espresso in chiave generale da lettore a lettore.


    questione personale? no, Lino, non ci ho nemmeno pensato lontanamente. Anzi ho trovato interessante e molto giusto il tuo intervento, proprio per questo ho risposto con il mio personale punto di vista. concordo al 95% con te, avevo qualcosina da ridire solo sul fatto dell'"esame" sulla redazione degli articoli...

    In sintesi, il discorso è questo: un lettore dovrebbe basarsi sul fatto che il redattore dell'articolo è prima di tutto un grande appassionato, magari in grado di scrivere un articolo in maniera comprensibile, poi in possesso di molta comprovata esperienza e disposto a sacrificarsi un bel pò. A questo punto occorre mettere sul piatto della bilancia che tutti possono sbagliare, anzi, che spesso lo sbaglio può portare a notevoli miglioramenti.
    Mi spiego.
    Se Lino è convinto di una cosa, condividendo magari la convinzione della maggioranza e poi, da solo, sperimentando qualcosa riesce a stravolgere tutto, e a migliorare sensibilmente le prestazioni generali del suo impianto, nel momento nel quale divulga il suo lavoro, mettendo a parte tutti di questo progresso e delle modalità che ha attuato per raggiungerlo, non credo sia opportuno che la maggioranza debba soffermarsi a criticarlo, perchè prima la pensava diversamente...

    Io ho smesso di avere quell'atteggiamento
    troppo aggressivo perche' non paga,
    nel senso che nella lite non conta piu' l'argomento ma la lite stessa.


    vero. Ovviamente è accaduto mille volte anche a me. Nel momento in cui si comincia a litigare, le preziose energie dei due "contendenti" vanno a farsi friggere.
    Fine della costruttività, delle idee e del miglioramento.
    Inizio del disordine e della sterile, inutile polemica.

    Quando non si stabilisce un feeling
    tra lettore e redattori, finisce come faceva
    notare Peter quando dice che sono due mesi
    che non compra piu' AF e non ne sente neanche la mancanza,
    questo e' l'estremo lancio di ortaggi!


    Questo è molto triste. Non condivido totalmente queste convinzioni, ma prendo atto che una delle "armi" a disposizione del lettore sia quella dell'abbandono. Personalmente sono abbonato ad AFDigitale, e aggiungo anche che rinnoverò il mio abbonamento, e NON solo per "monitorare" la concorrenza!!
    Spero solo che una sorta di "critica" attuata in questi confronti sia costruttiva in ogni caso, portando l'oggetto di tale critica nel mirino dei responsabili, in modo da permettergli magari di correggere il tiro quel tanto che basta per riconciliarsi con gli "offesi" e migliorare... le "prestazioni generali".


    ciao
    Romano

  2. #17
    Data registrazione
    Jan 2002
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    1.270
    Massimo (ma anche Luca e gli altri):
    innanzi tutto scusa per il ritardo nella risposta che sollecitavi, ma non riesco a leggere tutto... altrimenti il tempo per scrivere, documentarmi, comperare cose su eBay, passare un po' di tempo con la mia famiglia, e... lavorare! dove lo trovo???

    Detto questo, Emidio mi ha detto l'altro giorno che sta per uscire questa nuova rivista, e la mia risposta è stata "Allora ci vado a scrivere io!".
    Questo per dire che il segmento delle cose irrangiungibili ha sempre esercitato un notevole fascino su di me, come penso anche su altra gente.

    L'importanza dell'aspetto onirico credo sia da tenere in considerazione: una della funzioni di una rivista è quella di permettere alla gente di distendersi, rilassarsi, non pensare, faticare meno, e... sognare!
    Quindi tutto quello che aiuta in questa direzione è ben accetto.

    Normalmente è più facile passare del tempo libero a fantasticare su un depliant piuttosto che cercare di capire delle misure. Ti potrei fare l'esempio con il post che ho messo tempo fa su questo stesso forum relativamente ad una misura di rapporto di contrasto, che mi è costata molta fatica ed è difficile da comprendere. Sai quante risposte produttive ho avuto (nel senso di critiche del tipo "Ma che diavolo hai scritto lì, non lo sai che...")? 0 (zero), e questo anche da parte di persone cui avevo chiesto direttamente un parere.

    Finché sono stato solo un lettore non ti dico che pendessi dalle labbra dei redattori, ma una buona percentuale di giudizio me lo formavo (magari inconsciamente: non credo di essere particolarmente intelligente, ma un cretino integrale non lo sono nemmeno) sulla base di quanto leggevo.

    Poi ad un certo punto ho cominciato a notare sulle riviste audio (allora erano solo quelle) gente che:
    i) ogni apparecchio che provava era sempre il migliore mai visto finora, che spostava il riferimento, che sconvolgeva il mercato, ecc. ecc.;
    ii) ogni apparecchio che provava sosteneva valesse il doppio od il triplo di quello che costava: ca...io, ne avessi mai trovato uno che valesse non dico la metà, ma almeno solo il prezzo di listino!;
    iii) sosteneva che con le pallette di plastilina le casse suonassero meglio (magari se le orientiamo verso la Mecca secondo le linee di forza sesquiquidali del campo gravitazionale di Plutone in congiunzione con Alfa-Aldebaran vanno ancora meglio...);
    iv) provava solo apparecchi che io non mi sarei MAI potuto comperare, e non mi diceva come fare a comperarmeli (che, bisogna per forza essere ricchi sfondati in questo paese? Ed io che non lo sono che faccio?).

    Quindi ho avuto la fortuna di cominciare a scrivere io direttamente, e mi sono sempre cercato di ricordare che, dato che rimango un lettore, era importante che dessi un'idea precisa delle condizioni ESATTE nelle quali facevo una prova, o perché sostenevo una certa posizione.

    Credo di essere stato il primo a scrivere una recensione negativa (il Philips Hopper, seguito anche da altre cosette, purtroppo sempre ad LCD... ma come mai???), e di avere dato i dettagli di come collego gli apparecchi e di quello che vedo, ammettendo anche errori (tipo quando non mi accorsi che il Maxivideo aveva un 2X integrato: non me lo perdonerò mai!).

    Provando molte cose e ragionando, ti devo anche dire che leggo delle cose raccapriccianti: ovviamente, per un fatto di rispetto della concorrenza, non posso dire dove e come, ma sinceramente delle volte mi cascano le braccia, come credo a tanti appassionati di questo forum.

    Per provare oggetti costosi (i.e., fare una rivista high-end: scusami, sono un cafone periferico e vado subito al sodo, od al soldo, se preferisci!), e per tornare quindi al tema della domanda, sono necessari secondo me attrezzature e competenze approfondite, una solida esperienza che ti consenta di capire le differenze tra i vari oggetti e farla capire a chi ti legge, e poi una chiara visione del mercato, che ti permetta di dire: questa rivista la leggeranno x persone e fatturerà y, il mio guadagno sarà z.

    Io sono qui a fare lo spiritoso, perché non vivo di questo, che per me è uno splendido hobby: ma ti assicuro che chi lo fa per lavoro DEVE far quadrare i conti, se non vuole chiudere ed andare a casa.

    In questo io inviterei chi legge ad una comprensione maggiore: una rivista è un'iniziativa editoriale, sul cui bilancio si basano svariate famiglie.

    E' facilissimo criticare, ma molto meno renderla interessante, per poterne vendere di più e fare più soldi, e mantenere quello che tutti si aspettano.

    Vuoi un esempio? Da qualche numero compare su DVHT un elenco di pro e contro, che a me sembra scimmiottato da Quattroruote od analoghi: non mi piace, non sono d'accordo (e non lo scrivo nemmeno, ci penserà qualcun altro in redazione... ), mi sembra inutile descrivere in 3 righe quello che (sarò verboso, ma insomma...) impiego 6 pagine a dire... e potrei continuare.
    Solo che il direttore è una persona che ha molta più esperienza di me in questo campo, sa il fatto suo e, soprattutto, deve cercare di rendere la rivista appetibile al maggior numero di persone (i.e., venderne di più per fare più soldi).

    Mi dispiace usare questo linguaggio, ma a volte leggo dei post fatti come i discorsi al bar: è facile pontificare per tutti noi quando questo si risolve solo nel cercare di risparmiare 50 € per un hobby!

    Altro esempio di come vadano ottemperate le esigenze di tutti? A me dei TV color non me ne frega proprio nulla, nel senso che per me stanno all'HT come un procione lavatore alla quotazione del dollaro di venderdì scorso. Però c'è un sacco di gente a cui interessano, ed a volte vengo accusato anche io di provare solo oggetti che costano troppi milioni. Sul prossimo numero ci sarà un mio articolo che (non scopro l'acqua calda, ma spero possa essere utile a molti) dice come fare per comperare a cifre interessanti sul mercato dell'usato, a con livelli accettabili di rischio.

    Ti ho citato quest'ultima cosa perché non ho capito la affermazione originale: perché DVHT si sarebbe snaturata? A me non sembra molto... Le prove di laboratorio mi sembra ci siano, gli articoli tecnici pure. A che ti riferisci? Perché un tempo c'era "un segmento di DVHT, ovvero l'HT High End"? Boh... Sto provando ora il SIM2 HT300: costa circa 12-15000 €: a me fa tanto piacere tenerlo dentro casa, ma ti assicuro che non potrei proprio comperarmelo...

    Rimane comunque il fatto che MAI farei un acquisto solo per averlo letto su una rivista: dico sempre che bisogna ragionare con la propria testa, e finora non l'ho staccata neanche a chi sostiene che gli LCD sono proiettori da HT, figurati un pò...
    Ciao,
    Andrea

    P.S. Scusa il disordine di questo post, ma sono le 3:30 AM e ho visto molti spunti in un thread molto lungo!

  3. #18
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    Re: Re: Re: Senza rimpianti???

    Originariamente inviato da Emidio Frattaroli
    Dovrebbero dirglielo le stesse recensioni
    ...
    Pochi, troppo pochi, hai pienamente ragione. Una delle caratteristiche esclusive delle riviste del gruppo TechniPress è il laboratorio; è assurdo, veramente assurdo che non siamo stati in grado di consegnare ai lettori gli strumenti per la corretta interpretazione. Questo è un problema che conosciamo e che risolveremo prima possibile, stanne certo!
    ...


    Queste risposte mi fanno tornare alla mente il concetto, già discretamente dibattuto con Andrea, riguardante le recensioni "mirate", "classificate", o comunque definiremmo una recensione il cui target, con conseguente contenuto e giudizio, vengono dichiarati a priori.
    Così potremmo avere prove di componenti economici, destinati ad una utenza principiante, dedicate, più che alle misure, all'utilizzo pratico.
    E conseguentemente prove di componenti hi end, dedicate ad utenti esperti, ampiamente sostenute da misure, che tralascino magari la forma del telecomando, per dedicarsi all'accoppiamento dell' apparecchio in oggetto, con altri elementi della catena.

    Così finalmente, il Sig Rossi che vuole comprarsi un TV non incapperà in prove che sembrano descrivere un satellite artificiale, e l'appassionato evoluto troverà gli elementi tecnici per valutare l'oggetto provato.

    In questo senso mi sembra positivo il concetto di rivista hi end, ma potrebbe anche essere parte di una rivista esistente, a patto che questo significhi un orientamento tecnico spinto delle recensioni per una utenza esperta, e non lodi smielate, senza il minimo supporto tecnico, alla bellezza di apparecchi che nessuno di noi può permettersi.
    Cordialità!

    Marco Rosanova

  4. #19
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    ........
    Ultima modifica di Massimo; 20-01-2015 alle 17:39
    Massimo

  5. #20
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    Originariamente inviato da Romano Consul
    Riguardo i "peccati" (più o meno veniali), da te elencati nei confronti delle riviste AF e DVHT, vorrei aggiungere che gli articoli sulle riviste sono composti da gente, fatta di carne ed ossa.
    Gente come Andrea Manuti, Gian luca di Felice, Emidio, me e tanti altri.
    E la gente può ovviamente sbagliare nei giudizi, talvolta può farsi un'idea imprecisa, talvolta può azzeccare per filo e per segno il contenuto della sostanza, mentre in altri casi può interpretare alcuni aspetti tecnici in modo inesatto o eventualmente erroneo.


    Romano,
    Questo discorso mi vede assolutamente in disaccordo.
    Mettere in relazione le pecche delle riviste con gli errori dei recensori, non mi sembra corretto o, quantomeno, mi sembra un "comodo" metodo per ovviare ad una mancanza di controllo su ciò che viene pubblicato.
    E' vero che errare è umano, e che il recensore è un uomo, ma proprio perchè recensore, ha molto meno diritto di sbagliare degli altri in quanto, come abbiamo visto, ciò che scrive, può essere preso come oro colato dai lettori.

    Il discorso si focalizza sull'eventualità dell'errore umano, sulla fallibilità dei giudizi e dei paragoni, anche quando ottenuti sulla base di una solida e puntuale esperienza.

    Scusa, ma se diamo corpo a questo discorso: tu e tutta la banda cosa scrivete a fare?

    Siamo sempre sicuri di ciò che diciamo? possiamo sempre "firmare" tutto incondizionatamente? Possiamo sempre sederci "in cattedra" ed insegnare, sicuri di essere i depositari della verità assoluta?
    E i lettori? stessa cosa?
    quando mi "beccherò" gli ortaggi, sarà a causa di un altro giudizio (... forse?) ? il lettore che me li tirerà, sarà certo di non poter essere in seguito smentito sulle sue convinzioni e sui suoi convincimenti?


    Se utilizziamo questo metro: nessuno di noi, in quanto fallibile, può dare giudizi su alcuno: tutti possono dire ciò che vogliono senza curarsi del contenuto ma della fallibilità degli oppositori.

    Io, in cuor mio, dico questo.
    Il giorno nel quale mi sentirò completamente sicuro di me, certo delle mie convinzioni, capace di asserire "verità definitive", senza quel meraviglioso limbo costituito dal "ragionevole dubbio, che in fin dei conti ci conforta tutti, assicurando continui spazi di miglioramento e perfezionamento, non scriverò più una sola parola. Ne su rivista ne su forum o altro...
    Mi ritirerò da questo contesto, certo solo di un fatto:
    di aver raggiunto la totale, completa, irreversibile, invalidante imbecillità?


    Caro Romano, non è la prima volta che ravviso questo concetto nei tuoi scritti, ed anche stavolta, ribadisco la mia opinione contraria all'utilizzo che ne fai.
    Errare è umano, ma considerarlo un meraviglioso limbo, mi pare assurdo se non pericoloso.
    Gli spazi di miglioramento non necessitano assolutamente del limbo anzi, in sua presenza perdono ogni significato, perchè basati su qualche cosa di insicuro.
    L'errore, pur essendo umano, deve essere una eventualità da cercare di evitare con tutte le proprie forze, a maggior ragione da parte del recensore che viene letto da migliaia di persone che ripongono in lui la propria fiducia.
    Tu invece fai dell'errore umano un rifugio, una panacea per tutti i mali possibili, attenzione: da qui a diventare una comoda scusa per affermare ciò che si vuole, tanto se poi va male chiedo scusa, il passo è infinitesimale.
    Cordialità!

    Marco Rosanova

  6. #21
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    Jan 2002
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    Massimo,
    forse sono io che non mi sono spiegato bene...

    quote:
    --------------------------------------------------------------------------------
    Mi dispiace usare questo linguaggio, ma a volte leggo dei post fatti come i discorsi al bar: è facile pontificare per tutti noi quando questo si risolve solo nel cercare di risparmiare 50 € per un hobby!
    --------------------------------------------------------------------------------



    Se alludi a me, non mi sembra di aver pontificato, e comunque sì, avrei dovuto fare come un qualsiasi utente, nell'edicola...


    Non alludevo affatto a te, anche perché non avrei quella confidenza e quei fatti per potertelo dire: è una considerazione del tutto generica, da impressioni complessive, e, ti assicuro, non legata a nessuno in particolare. Se voglio riferirmi a soggetti particolari, lo faccio...


    "Allora, chiedo umilmente perdono per non essermi saputo spiegare. Per me l'Hi End è anche espressione della grande passione verso l'HT. Credo che solo un grande appassionato potrebbe lasciare ad esempio,la comodità di un lettore stand alone, in favore di un HTPC. E, come già detto, una rivista che trattasse Hi End, non potrebbe a mio avviso non occuparsene. Comunque, no problem, io ho solo fatto presente ciò che per me, e ribadisco per me, rende DVHT meno interessante di un tempo. Chiaro che per voi contino dati inerenti la diffusione della rivista, che immagino confortanti."

    Ti rispondo sull'HTPC per quello che mi riguarda: è da giugno dell'anno scorso che ho qui il Rosebud di Alberto Andreoli, che per me rappresenta non voglio dire l'unico, ma almeno uno di pochissimi tentativi di dare una risposta all'HTPC.
    Purtroppo il mio CRT si è rotto, e lo è ancora (riparare un 9" a Cuba non è semplicissimo...): e non mi sembra affatto serio provare un HTPC (per una recensione) con un DLP...
    Le soluzioni singole potrebbero anche essere utili, ma io non sono all'altezza di andare alla ricerca dell'ultimo driver o dell'ultimo player software: semplicemente non ho il tempo per farlo, perché me lo leverebbe all'analisi dei sistemi di videoproiezione.
    E quindi non sarei in grado di scrivere articoli su cose che non padroneggio (con il livello che posso avere io nella mia testa bacata, almeno... ).


    quote:
    --------------------------------------------------------------------------------
    Rimane comunque il fatto che MAI farei un acquisto solo per averlo letto su una rivista: dico sempre che bisogna ragionare con la propria testa, e finora non l'ho staccata neanche a chi sostiene che gli LCD sono proiettori da HT, figurati un pò...
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    Di nuovo anche tu?
    Guarda, ritengo di non aver nulla da dimostrare, ma come già detto, io acquisto riviste proprio per assistermi nella scelta dei componenti HT. Avevo già ascoltato il pre 9000es e ne ero rimasto favorevolmente impressionato e se avessi seguito le prove di una rivista concorrente, probabilmente quel pre non l'avrei mai acquistato. E francamente non so proprio, verso cosa mi sarei orientato, visto che il mercato non offriva nulla che per prestazioni e prezzo fosse lontanamente paragonabile. Quindi la tua recensione, è stata per me indicativa; se vuoi, la conferma alle mie valutazioni d'ascolto.


    Ancora, un problema di comunicazione. Ma come, sei gentile con me, mi fai dei complimenti (non pagabili, sia ben chiaro! ) ed io ti do del mancante di personalità? Voleva essere una forma di autoironia, indirizzata a me ed a tutta la categoria di quelli che scrivono, che spesso ritiene di essere metri sopra i comuni mortali.
    Ma per me l'arma è sempre quella del ragionamento con la propria testa; anche se le situazioni sono talmente tanto variegate che non si può mai generalizzare: ci può essere uno che ha una capoccia così ma non ha il tempo e/o la voglia di perdere tempo a fare verifiche personali. Per questa gente la recensione sulla rivista ha una efficacia diversa, ovviamente.
    Ma ancora, non era rivolto a te, ma una semplice osservazione qualunquista!!!

    Ciao, e grazie!
    Andrea

  7. #22
    Data registrazione
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    535
    Riguardo i "peccati" (più o meno veniali), da te elencati nei confronti delle riviste AF e DVHT, vorrei aggiungere che gli articoli sulle riviste sono composti da gente, fatta di carne ed ossa.
    Gente come Andrea Manuti, Gian luca di Felice, Emidio, me e tanti altri.
    E la gente può ovviamente sbagliare nei giudizi, talvolta può farsi un'idea imprecisa, talvolta può azzeccare per filo e per segno il contenuto della sostanza, mentre in altri casi può interpretare alcuni aspetti tecnici in modo inesatto o eventualmente erroneo.

    Romano,
    Questo discorso mi vede assolutamente in disaccordo.
    Mettere in relazione le pecche delle riviste con gli errori dei recensori, non mi sembra corretto o, quantomeno, mi sembra un "comodo" metodo per ovviare ad una mancanza di controllo su ciò che viene pubblicato.
    E' vero che errare è umano, e che il recensore è un uomo, ma proprio perchè recensore, ha molto meno diritto di sbagliare degli altri in quanto, come abbiamo visto, ciò che scrive, può essere preso come oro colato dai lettori.


    ??? come si fa a conoscere a priori che ciò che si scrive è in errore??? e poi per quale motivo si dovrebbe pubblicarlo???

    mi sa che c'è qualcosa di "incompreso", in questa frase. !!!

    Comunque credo che sia impossibile (per chiunque) scrivere un qualcosa con la certezza di centrare sempre la verità o il "giusto".

    Chi ci riesce... dovrebbe provare a scrivere su una rivista (esporsi vuol dire un bel mucchio di cose, ben diverso dal lanciare il sasso e nascondere la mano, oppure dare sempre suggerimenti infondati, senza contenuto e senza una precisa direzione)

    Il discorso si focalizza sull'eventualità dell'errore umano, sulla fallibilità dei giudizi e dei paragoni, anche quando ottenuti sulla base di una solida e puntuale esperienza.

    Scusa, ma se diamo corpo a questo discorso: tu e tutta la banda cosa scrivete a fare?


    personalmente credo (penso) che il mio apporto sia relativo alla mia personale esperienza, magari più vasta in alcune cose di quella in possesso della maggioranza dei lettori.
    Poi, esisteranno anche persone che ne sanno di più, ben vengano, magari acquisteranno la rivista per criticarne i contenuti così superficiali, oppure non la compreranno per niente... noi (come tutti) abbiamo un certo target.

    Comunque, credimi, esistono moltissime persone che sono contentissime di leggere questa rivista, filtrandone i contenuti in modo idoneo. Io ne ricevo riscontro praticamente giornalmente.

    Se utilizziamo questo metro: nessuno di noi, in quanto fallibile, può dare giudizi su alcuno: tutti possono dire ciò che vogliono senza curarsi del contenuto ma della fallibilità degli oppositori.

    Ecco, è proprio questo il punto. A differenza di quanto tu scrivi, io (e con me tutti gli altri giornalisti e redattori di giornali tecnici che conosco) parto proprio da tutt'altro punto, cercando di dare il meglio per quello che posso, mettendo a disposizione la mia personale esperienza e conoscenza tecnica specifica.
    Per questo motivo scrivo sulla rivista. Se partissi dal presupposto dal quale parti tu, potrei scrivere qualsiasi idiozia, senza cognizione di causa.
    Ma cosa me ne verrebbe in tasca? questa attività la facciamo da appassionati, che impegnano un mucchio di tempo proprio per questi motivi e il compenso, bada bene, è veramente minimale.

    Caro Romano, non è la prima volta che ravviso questo concetto nei tuoi scritti, ed anche stavolta, ribadisco la mia opinione contraria all'utilizzo che ne fai.
    Errare è umano, ma considerarlo un meraviglioso limbo, mi pare assurdo se non pericoloso.
    Gli spazi di miglioramento non necessitano assolutamente del limbo anzi, in sua presenza perdono ogni significato, perchè basati su qualche cosa di insicuro.
    L'errore, pur essendo umano, deve essere una eventualità da cercare di evitare con tutte le proprie forze, a maggior ragione da parte del recensore che viene letto da migliaia di persone che ripongono in lui la propria fiducia.
    Tu invece fai dell'errore umano un rifugio, una panacea per tutti i mali possibili, attenzione: da qui a diventare una comoda scusa per affermare ciò che si vuole, tanto se poi va male chiedo scusa, il passo è infinitesimale.


    Credo proprio che tu invece abbia preso una direzione totalmente erronea... secondo me non hai "ravvisato" bene

    Io (come tutti gli altri) mi concentro e spendo un mucchio di energie in direzione del raggiungimento della massima precisione. E fin'ora devo dire di aver raggiunto ottimi risultati (almeno consultandomi con un mucchio di altri tecnici di settore).

    Non ho MAI preso in considerazione la fallibilità quale "panacea" o "comodo rifugio" per gli errori che si possono commettere, e credimi (ma forse non ti convincerò mai), esistono anche le persone intellettualmente oneste.
    Quindi "non ne faccio una panacea per tutti i mali possibili", così come non faccio la birra di noce o le barbabietole trifolate con il succo d'acero... questo è quello che faccio io.

    Comunque, ribadisco. Pur nella massima concentrazione è possibile che ognuno di noi sbagli. Chi non crede in questo... è destinato ad amare delusioni, prima o poi.

    Ultima cosa: attenzione! per scrivere un qualcosa di interessante per gli altri occorre... "esporsi". Sai cosa vuol dire? Scrivere qualcosa di interessante, concreto, con contenuti, eventualmente riscontrabili da altri.

  8. #23
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    Originariamente inviato da Romano Consul
    ??? come si fa a conoscere a priori che ciò che si scrive è in errore???

    Infatti non puoi saperlo, basta impegnarsi perchè ciò non accada e non utilizzare l'umana fallibilità come giustificazione ai peccati veniali delle riviste.
    Un saltuario (se la frequenza è maggiore cambia mestiere)errore di un recensore, non pregiudica il buon andamento di una rivista: i problemi, se ci sono, sono altri

    Comunque credo che sia impossibile (per chiunque) scrivere un qualcosa con la certezza di centrare sempre la verità o il "giusto".

    Non era questo il senso della mia osservazione e mi rifiuto di credere che tu non l'abbia colto.

    Chi ci riesce... dovrebbe provare a scrivere su una rivista (esporsi vuol dire un bel mucchio di cose, ben diverso dal lanciare il sasso e nascondere la mano, oppure dare sempre suggerimenti infondati, senza contenuto e senza una precisa direzione)

    A proposito di sassi e mano: spiegati meglio.

    Ecco, è proprio questo il punto. A differenza di quanto tu scrivi, io (e con me tutti gli altri giornalisti e redattori di giornali tecnici che conosco) parto proprio da tutt'altro punto, cercando di dare il meglio per quello che posso, mettendo a disposizione la mia personale esperienza e conoscenza tecnica specifica.
    Per questo motivo scrivo sulla rivista. Se partissi dal presupposto dal quale parti tu, potrei scrivere qualsiasi idiozia, senza cognizione di causa.


    Sei forte, come al solito metti in bocca agli altri quello che ti viene contestato: se tu scrivi

    Siamo sempre sicuri di ciò che diciamo? possiamo sempre "firmare" tutto incondizionatamente? Possiamo sempre sederci "in cattedra" ed insegnare, sicuri di essere i depositari della verità assoluta?
    E i lettori? stessa cosa?
    quando mi "beccherò" gli ortaggi, sarà a causa di un altro giudizio (... forse?) ? il lettore che me li tirerà, sarà certo di non poter essere in seguito smentito sulle sue convinzioni e sui suoi convincimenti?
    mi sembra che non ti interessi il contenuto del giudizio altrui, ma solo se l'altro può essere colto in fallo ma forse sono solo io a pensarla così.

    Ma cosa me ne verrebbe in tasca? questa attività la facciamo da appassionati, che impegnano un mucchio di tempo proprio per questi motivi e il compenso, bada bene, è veramente minimale.

    Non sto accusando te, sto discutendo il tuo pensiero: occhio alla coda!


    Credo proprio che tu invece abbia preso una direzione totalmente erronea... secondo me non hai "ravvisato" bene

    Può essere!

    Io (come tutti gli altri) mi concentro e spendo un mucchio di energie in direzione del raggiungimento della massima precisione.

    Mi sembra la strada giusta.

    E fin'ora devo dire di aver raggiunto ottimi risultati (almeno consultandomi con un mucchio di altri tecnici di settore).

    Questo magari dovrebbero dirlo gli altri!

    Non ho MAI preso in considerazione la fallibilità quale "panacea" o "comodo rifugio" per gli errori che si possono commettere,

    Rileggi il tuo scritto che vado a quotare:

    Io, in cuor mio, dico questo.
    Il giorno nel quale mi sentirò completamente sicuro di me, certo delle mie convinzioni, capace di asserire "verità definitive", senza quel meraviglioso limbo costituito dal "ragionevole dubbio, che in fin dei conti ci conforta tutti, assicurando continui spazi di miglioramento e perfezionamento, non scriverò più una sola parola. Ne su rivista ne su forum o altro...
    Mi ritirerò da questo contesto, certo solo di un fatto:
    di aver raggiunto la totale, completa, irreversibile, invalidante imbecillità?
    Dunque "impossibilità delle verità definitive"="ragionevole dubbio"="meraviglioso limbo": secondo me questa equazione è estremamente pericolosa e la definizione di "meraviglioso limbo" mi suona come "caldo rifugio" per i miei sbagli, forse fraintendo, ma io la vedo così.

    e credimi (ma forse non ti convincerò mai), esistono anche le persone intellettualmente oneste.

    Non lo metto in dubbio, ma chi dovrebbe essere disonesto?

    Ultima cosa: attenzione! per scrivere un qualcosa di interessante per gli altri occorre... "esporsi". Sai cosa vuol dire? Scrivere qualcosa di interessante, concreto, con contenuti, eventualmente riscontrabili da altri.

    Spiegati meglio:
    vuoi dire che i tuoi scritti sono interessanti e i miei no?
    Può anche essere, ma non mi interessa, io sto discutendo delle idee che non condivido: chi è interessato risponde, gli altri non sono obbligati a farlo e soprattutto chi sei tu per giudicare?
    Ultima modifica di Marco Rosanova; 19-03-2002 alle 18:03
    Cordialità!

    Marco Rosanova

  9. #24
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    Ok,

    ancora continuiamo a girare il discorso, e il can per l'aia, ma per me le chiacchiere "stanno a zero".

    allora:

    1) non voglio giustificare alcun errore;
    2) non pretendo di celarmi dietro la fallibilità;
    3) ogni volta che scrivo mi prendo le mie responsabilità;
    4) cerco in ogni caso di sforzarmi all'estremo per scrivere sempre cose esatte. Non scrivo o parlo praticamente mai per sentito dire.
    5) ogni cosa la sperimento;
    6) non ritengo affatto corretto agire o scrivere "alla leggera" per poi avere la giustificazione del "limbo" di cui si parlava. Ciò che ho scritto aveva *totalmente* altro senso;
    7) di errori finora non credo di averne commessi, mi sono consultato con tanti altri tecnici di settore. Può darsi in ogni caso che io ne abbia commessi, se ne hai traccia o dubbi in proposito ti prego di circostanziare i punti e le motivazioni;
    8) ritengo in ogni caso che ogni essere umano possa essere fallibile, nonostante il massimo impegno e la suprema esperienza.
    9) ritengo più che accettabile questo mio modo di pensare e di agire, in base a questo continuerò a scrivere.

    Speriamo che questa volta il mio discorso sia più chiaro, anche se come al solito mi tocca rispiegarlo più volte (anche se tutte le persone da me sentite dopo il primo post sono state d'accordo con me, il discorso era chiarissimo anche la prima volta). Non metto in bocca parole a nessuno, ma mi limito a scrivere il mio punto di vista. Quando questo viene palesemente travisato, "rigirato", o male interpretato sono pronto a correggere il tiro, dichiarando apertamente il senso di ciò che ho scritto, preciso e nitido, in ogni caso.

    Non mi piace il discorso "Sei forte, come al solito metti in bocca agli altri quello che ti viene contestato: se tu scrivi

    Mi suona tanto come una bella mancanza di rispetto: non ho queste abitudini (non l'ho mai avute) e non credo che tu debba (e possa) farmi alcun rimprovero.
    Non mi piace la polemica, nè credo che tu abbia alcun diritto di aprirne una qui. Non ho mancato di rispetto a te, ti invito a rivedere le modalità di relazione, qualsiasi sia il tuo punto di vista, condivisibile o non, interessante o meno.
    Purtroppo devo anche riportare che personalmente giudico questa "disquisizione" su quanto ho scritto chiaramente (ed è stato da te poi male interpretato) una sterile e inutile perdita di tempo.

    Io ho scritto un qualcosa, se tu poi l'hai interpretato come volevi o come ti sentivi, non è mio problema, converrai con me in questo.
    Io sono stato e sono coerente con quanto ho scritto inizialmente, parola per parola, lo penso e ho il conforto della maggior parte delle persone che interpello, giorno per giorno.
    Ti invito a rileggere il mio post (...vedi tu)
    Se poi ritieni che la frase "meraviglioso limbo" suoni come "caldo rifugio", "l'asino che vola" come "il nano fa la birra" o altre parole o frasi per te abbiano un significato del tutto personale e/o particolare, ti prego di prendere atto che questo genere di problemi di interpretazione riguardano soltanto te.

    In realtà, per quanto mi riguarda, sono fantasie distanti anni luce da quello che penso. Non le condivido e nemmeno mi interessano più di tanto; che tu ci creda o no, è proprio così.

  10. #25
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    Originariamente inviato da Romano Consul
    Caro Romano,
    stavo per risponderti, dicendoti che sai benissimo cosa intendevo, ma un amico mi ha telefonato dicendomi che stasera mi porta due bottiglie di Bolgheri Sassicaia del 95: il solo pensare agli aromi ed ai sapori straordinari che si sprigioneranno, mi ha fatto capire che c'è ben altro nella vita!
    Salute!!
    Ultima modifica di Marco Rosanova; 20-03-2002 alle 11:16
    Cordialità!

    Marco Rosanova

  11. #26
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    Ho riletto più volte stamattina questo thread ed ancora non riesco a capire...
    Peeerchéeeee? Ma soprattutto: peeeeeeeerchéeeeeeeee?

    Marco, consentimi di fare qualche passo indietro. Prima di tutto vorrei rispondere al tuo primo post:
    Originariamente inviato da Marco Rosanova
    ... Così potremmo avere prove di componenti economici, destinati ad una utenza principiante, dedicate, più che alle misure, all'utilizzo pratico [...] Così finalmente, il Sig Rossi che vuole comprarsi un TV non incapperà in prove che sembrano descrivere un satellite artificiale, e l'appassionato evoluto troverà gli elementi tecnici per valutare l'oggetto provato...
    Il mio obiettivo è appena diverso. Sono il primo che non può permetersi apparecchi ultra costosi e quindi pretendo che venga messa la stessa energia anche per apparecchi "low-cost". Il mio impegno sarà quindi verso questa direzione, appena la standardizzazione delle misure permetterà di avere tempo per l'analisi di tutti gli apparecchi. La sfida più importante è rendere comprensibili le misure anche al signor Rossi e su questo sto puntando moltissimo. Quando è stato analizzato il lettore DVD Waitec (da 170 Euro!), che andava male alle misure video standard, è stata effettuata anche una misura sull'uscita RGB...

    Anyway, torniamo alla polemica ed al tuo primo commento alla risposta di Romano. Anzi: partiamo proprio dal post di Romano.
    Originariamente inviato da Romano Consul
    ... gli articoli sulle riviste sono composti da gente, fatta di carne ed ossa [...] E la gente può ovviamente sbagliare nei giudizi, talvolta può farsi un'idea imprecisa, talvolta può azzeccare per filo e per segno il contenuto della sostanza, mentre in altri casi può interpretare alcuni aspetti tecnici in modo inesatto o eventualmente erroneo.
    Ora, visto che è tanto di moda l'esegesi e la pesa al bilancino delle parole, spiegami come fai dalle parole di romano a giungere ai tuoi commenti. Ascolta cosa leggo io, soggettivamente, dalle parole di Romano:

    io, come collaboratore di una rivista specializzata, mi spremo sempre al massimo. Eppure non basta mai. Capita talvolta che arrivi qualche inesattezza che comprometta alcuni aspetti del lavoro svolto. D'altra parte siamo uomini e quindi sono convinto che non mi sia concesso sbagliare (come ad un chirurgo: se sbaglia va in galera!), però succede e quando succede si riparte, meglio di prima perché ho imparato qualcosa di più. Nel mio primo articolo scrissi una cazzata tremenda: il film "Matrix" è in Cinemascope Nel secondo articolo, dopo esser stato ripreso via email da una gentile ed espertissima lettrice, ho chiesto perdono per l'inesattezza
    Ora in quanto fallibile (ho sbagliato, più volte e probabilmente continuerò a farlo) dovrei ritirarmi a vita privata?
    Attenzione! Con l'ultimo periodo che ho appena scritto non sto assolutamente dicendo che tu stia pensando questo: è solo un mio ragionamento ad "alta voce". Preciso poiché, visti i precedenti equivoci...

    A questo punto, vorrei andare avanti ma preferisco fermarmi qui, almeno per il momento, invitando tutti ad un'esegesi delle parole scritte meno ansiosa e distruttiva.

    A questo punto sono costretto a quotare lo splendido post di Lino che condivido in gran parte:


    Originariamente inviato da linomatz

    Quella che conta e' la capacita' di capire!

    E spetta solo a noi utenti.

    Non basta il buon senso,
    hanno poca importanza le grandi possibilita' economiche,
    spesso non basta saperne abbastanza,
    troppo spesso perdiamo il controllo delle emozioni.

    Il mercato opera sfruttando queste tematiche.
    Le riviste sono strumento di mercato ed hanno
    nel contempo la necessita' di giustificarsi
    economicamente e commercialmente.

    Ci saranno sempre riviste come AF
    che da una parte cercano di arruffianarsi
    il lettore dando la parvenza di attaccare
    il produttore e dall'altra pagano
    un'ormai atavica impreparazione tecnica.

    Ci saranno sempre riviste come DVHT
    che da una parte ostentano la loro
    superiorita' tecnica e dall'altra
    pagano una non ancora raggiunta identita'.

    In entrambi i casi al loro interno
    contengono collaboratori validi
    e personaggi discutibili.
    In entrambi i casi offrono un'informazione
    mistificata, anche in buona fede, che va filtrata.

    Noi utenti e lettori dobbiamo
    imparare a capire, imparare a difenderci,
    imparare a valutare, imparare a crescere,
    imparare ad acquistare, imparare a distinguere.

    A noi il compito del loggionista,
    pronti ad applaudire ed all'ovazione
    ma pronti anche alle pernacchie ed al lancio di ortaggi!
    Caro Lino,
    spero proprio che AVforum serva anche per questo

    Emidio

  12. #27
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    Cazzarola!

    Sono arrivato tardi.

    Emidio

  13. #28
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    Originariamente inviato da Emidio Frattaroli
    Il mio obiettivo è appena diverso. Sono il primo che non può permetersi apparecchi ultra costosi e quindi pretendo che venga messa la stessa energia anche per apparecchi "low-cost". Il mio impegno sarà quindi verso questa direzione, appena la standardizzazione delle misure permetterà di avere tempo per l'analisi di tutti gli apparecchi. La sfida più importante è rendere comprensibili le misure anche al signor Rossi e su questo sto puntando moltissimo..

    Io parlavo principalmente di comprensibilità e di completezza rispetto all'utente finale.
    Voglio dire che se riesci a rendere comprensibili le misure di un televisore al sig Rossi sarà l'uovo di Colombo.
    Per adesso credo che le misure e alcune valutazioni, siano appannaggio esclusivamente di utenti esperti.
    Per questo penso che, oggi, le prove debbano essere diversificate rispetto all'oggetto ed al target, magari nell'ambito della stessa recensione: potrebbero coesistere, ben delineate una parte generale, la parte per principianti e quella per gli esperti: ognuno troverebbe ciò che gli serve e non avrebbe motivo di lamentarsi.

    Anyway, torniamo alla polemica ed al tuo primo commento alla risposta di Romano. Anzi: partiamo proprio dal post di Romano.
    Ora, visto che è tanto di moda l'esegesi e la pesa al bilancino delle parole, spiegami come fai dalle parole di romano a giungere ai tuoi commenti.


    Allora, ammettiamo pure che io possa aver equivocato nel primo post: leggi bene tra le righe, la sua risposta non mi è sembrata esemplare.
    Cmq non mi interessa più di tanto, ormai so come è fatto, anzi invito tutti e due a bere un bicchiere del succitato Sassicaia: è pur sempre un vino abbastanza raro da un paio di cento euro a bottiglia!
    Cordialità!

    Marco Rosanova

  14. #29
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    dicendoti che sai benissimo cosa intendevo

    ??? veramente no, assolutamente no, o meglio, ho solo letto un mucchio di cose che non ho scritto, non condivido nè accetto minimamente.

    Mi sforzo al massimo e credo di riuscire ad ottenere risultati più che buoni. Quando prenderò una cantonata e sarò corretto lo ammetterò senza indugio, come ho già fatto sempre in passato. Avrò la possibilità di imparare dai miei errori come scrive e dice Emidio. Comunque metto a disposizione la mia personale esperienza e passione agli altri. Mi espongo per questo, e non di certo per il compenso economico.
    A me non dispiace nemmeno un pò, mi costa sacrificio è vero, ma mi sta dando enormi gratificazioni e soddisfazioni, senza tener conto che ho l'opportunità di imparare sempre più, con un laboratorio ultraattrezzato, oltretutto.
    Non ho alcun timore nell'apportare il mio contributo, e la cosa mi sta piacendo in modo straordinario! Oltretutto ricevo un bel mucchio di e-mail di supporto, conforto e manifestazione di stima.

    Attenzione, tutto ok, comunque. Se ci credi... bene, se non ci credi... pazienza!
    Bevici su e poi ragiona, un bicchiere anche alla nostra salute, magari! Tanto, mio caro Rosanova, non ci siamo mai capiti, sembra proprio che sia un continuo "fischi per fiaschi"...

  15. #30
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    Originariamente inviato da Romano Consul
    Tanto, mio caro Rosanova, non ci siamo mai capiti, sembra proprio che sia un continuo "fischi per fiaschi"...
    Questo lo riconosco, ma pensi sia solo colpa mia?
    Cordialità!

    Marco Rosanova


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