Denon AVR 3310

Nicola D'Agostino 05 Maggio 2010 Diffusori

Abbiamo testato con piacere questo prodotto che è in grado di offrire buone prestazioni con una dote di funzionalità veramente complete: un prodotto senza compatibilità 3D ma che resta sicuramente valido e che potrebbe garantire al futuro acquirente la possibilità di spuntare un prezzo sicuramente molto vantaggioso

Interno: pre, conversione A/D e DSP audio


Interno razionale e ben suddiviso, con trasformatore e dissipatore ben dimensionati
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Per riuscire a dare un giudizio completo su un prodotto conviene analizzare il path dei dati, dagli stadi di ingresso a quelli di uscita, così da comprendere la qualità della componentistica utilizzata e le intenzioni dei progettisti. Come più volte sottolineato, non basta l’utilizzo di un’ottima componentistica per fare un buon prodotto, certo qualcuno direbbe che con questa si è a metà dell’opera ma, è indispensabile anche un ottimo layout e un altrettanto bravo progettista che sappia dove poter incidere, nel rispetto del budget assegnatogli. In casa Denon sono sempre riusciti in questo abile mix, realizzando prodotti essenzialmente equilibrati e che cercano di rispettare l’equazione prezzo prestazioni.


La struttura principale dell'elettronica è disposta su tre grandi schede principali
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La sezione analogica del 3310 è, come detto per la sezione di amplificazione, a componenti discreti e assemblata tramite schede indipendenti, il che consente, se utilizzata con una solida alimentazione, di offrire buone prestazioni anche in presenza di 7 diffusori collegati. La sezione di preamplificazione e regolazione del volume si basa sull’IC NJW 1299, un 8 canali in grado di effettuare la funzione di selector, di routing e di regolazione di volume, (distorsione 0,001%, rumore -118 dB e separazione dei canali di -120 dB ), mentre sulle zone secondarie si utilizzano classici operazionali 4580 a cui seguono per la regolazione del livello degli NJW1194, bassa distorsione 0,0015%, basso rumore -117 dB e separazione dei canali di ben -120 dB, degli ottimi prodotti se consideriamo che si tratta di uscite secondarie.


La scheda principale con i numerosi convertitori e DSP di elevata qualità
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Il segnale audio analogico in ingresso, se destinato all’elaborazione, deve essere prima convertito in digitale e per questo, qui, viene usato il classico Texas PCM 1803, in grado di offrire una conversione sigma delta a 24 bit con frequenza di campionamento di 96 Khz massimi, una THD+Noise di -95 dB, un rapporto segnale rumore e un Dynamic range di 103 dB, un pass band ripple di +/- 0,05 dB. Caratteristiche ampiamente sufficienti e soddisfacenti per convertire i segnali analogici che si desiderano elaborare, provenienti a esempio da videoregistratori, ricevitori sat o terrestri ecc.


A sinistra i ricevitori digitali Sanyo; a destra il PLD Altera serie MAX II
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I segnali digitali audio provenienti dagli ingressi coassiali od ottici vengono presi in carico dal ricevitore digitale LC89058 della Sanyo che a sua volta lo invia al PLD (Programmable Logic Device) Altera EPM240T100 (matrice a porte logiche, CPLD non volatile della famiglia MAX2) che si occupa di effettuare l’instradamento dei segnali digitali verso il DSP, per l’elaborazione/decodifica dei segnali digitali e verso i convertitori D/A. L’Altera è programmato per poter gestire i 7.1 canali dei canali primari e i 4 destinati alle due zone secondarie.


Il DSP Shark 21367 della Analog Device con core a 400 MHz
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IL DSP (Digital Signal Processor) utilizzato è un Analog Device, lo SHARC ADSP-21367, un oggetto nato espressamente per l’elaborazione audio con il suo “core” in grado di “pulsare” fino a 400 MHz e con in dote receiver e trasmitter SPDIF e ben 4 ASRC (asynchronous sample rate converter) da utilizzare alla conversione di sample prima di inviare i dati ai D/A converter. La qualità dei sistemi integrati e dei tool disponibili e quelli sviluppabili, consentono di ottenere prestazioni di altissimo livello e giustificano l’utilizzo di tale famiglia di processori in prodotti di livello assoluto.

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