Roma Hi-Fidelity 2022: Audio Graffiti e Viva Audio
I sofisticati prodotti Viva Audio distribuiti da Audio Graffiti centrano il bersaglio ed offrono una riproduzione fedele connotata da grande articolazione sonora e caratteristiche soniche di pregio, rendendo Viva tutta la musica riprodotta!
L'uomo fa graffiti dal paleolitico superiore per marcare anche simbolicamente la sua presenza, ma più recentemente il graffitismo (spesso confuso con la 'street art') è diventato una vera e propria arte per lo più esibita nei tessuti urbani, in molti casi giunta a vette di vera e propria eccellenza. Anche Audio Graffiti, come quei pittori, 'vuole quindi lasciare il segno' nel comparto di elezione! E ci è riuscita, visto che vede affondare i suoi natali nei lontani anni '80, grazie alla passione di Sergio Pozzi. In questo quasi mezzo secolo di lavoro la struttura ha importato e distribuito eccellenti marchi per l'intrattenimento audio. AV Magazine ha incontrato recentemente Audio Graffiti nel 2019 al Milano Hi-Fidelity, poi a Sintonie a Rimini e ancora al Roma Hi-Fidelity nelle persone di Federica Pozzi ed Eugenio Fenocchi, sempre gentili e disponibili a fornire informazioni ai presenti nelle sale. In tutte e tre le occasioni Audio Graffiti presentava Kii Audio, marchio nato dal geniale Bruno Putzeys, e in particolare il modello Three, in una occasione impreziosito anche dal modulo Kii Three BXT, con il quale ultimo si componeva un binomio che mi aveva particolarmente convinto.
Intervista ad Amedeo Schembri - cofounder di Viva Audio
Come si fa nelle aziende che davvero funzionano, all'improvviso si deve cambiare tutto; mentre nella sala Aurelia ci aspettavamo di trovare un paio di compatti bookshelf, ci siamo invece trovati al cospetto di un set dimensionalmente più presente. Si tratta delle ultime creature di un marchio italiano, Viva Audio, attivo da quasi trent'anni, più precisamente dal 1996. Il brand nasce dall'impegno dei fratelli Schembri, Giampietro e quell'Amedeo intervistato ai microfoni di AV Magazine.
Il set è stato composto in vista della manifestazione. Ne facevano parte un lettore che pescava musica liquida su un hard disk che trasferiva il segnale al DAC Numerico, quindi al preamplificatore di linea Linea, che lo somministrava a due finali monofonici Aurora che alimentavano gli speaker Nuda.
Il DAC Numerico ha a bordo il gold standard del settore, il DAC ESS Sabre ES9038Pro, che offre un processamento ad 8 canali che funziona a 4 canali in modalità mono parallela. In PCM l'ingresso USB arriva ai 384KHz a 32 bit, mentre tramite gli ingressi coassiali e ottici arriva fino ai 192KHz. In DSD, invece, l'ingresso USB arriva fino al DSD512 nativo (SO Windows e Linux) o fino al DSD128 DoP (SO Mac), mentre tramite gli ingressi coassiali e ottici arriva fino ai DSD64 DoP. Lo stadio di uscita analogico di Numerico utilizza il percorso del segnale più breve con trasformatori personalizzati accuratamente selezionati. Tutte le connessioni interne si basano su un cavo speciale proprietario in rame ad alta purezza a 16 fili isolato con seta naturale e saldato a mano.
Il preamplificatore di linea 'Linea' funziona con due valvole termoioniche triodo 2A3, con un percorso del segnale particolarmente breve, zero feedback single-ended, circuito in classe A caratterizzato da basso rumore e una pronta risposta ai transienti, trasformatore di uscita di altissima qualità costruito con materiali selezionati, cablaggio realmente punto a punto, seconda uscita bufferizzata con controllo di livello per subwoofer o componenti ausiliari pronta per la biamplificazione; quattro ingressi di linea RCA, un ingresso RCA diretto, un ingresso XLR, uscite sbilanciate e bilanciate, un'impedenza di uscita di 130 Ohm che consente l'uso di lunghi cavi di potenza, un alimentatore esterno sempre basato su 2A3, il controllo del volume a distanza opzionale e telaio in alluminio amagnetico con controllo della risonanza.
I finali monofonici Aurora usano valvole triodo a riscaldamento diretto, single-ended, come complemento del tubo sono usate una 211 e tre 845, zero feedback negativo con funzionamento in pura classe A, cablaggio a mano da punto a punto, perni di rilegatura in rame solido placcati palladio. "Un amplificatore a valvole di potenza single-ended, offre micro e macro-dinamica del suono con precisione e autenticità incomparabili, con il potenziale musicale unico delle valvole di potenza. Ha un alimentatore progettato su misura e costruito a mano che gli consente di gestire carichi di altoparlanti difficili e materiali musicali complessi".
Gli altoparlanti Nuda sono dei 4 vie con subwoofer attivo, driver del medio basso a tromba, midrange a tromba e unità tweeter. Per creare Nuda, Viva Audio ha destrutturato il suo sistema Credenza, trasformandolo in un sistema di altoparlanti freestanding. Si tratta di prodotti made in Italy, che nelle intenzioni dei progettisti cercano di coniugare concetti cari agli audiofili ma ormai assodati (come le trombe e le valvole) con una profonda reinterpretazione e aggiornamento operato sulla base di materiali nuovi ed ingegnerizzazioni custom. La sala, intelligentemente, godeva i benefici di un adeguato trattamento ambientale.
L'ascolto è iniziato con i migliori Pink Floyd di TDSOTM, prima Money e poi Us. Il volume sembrava tenue, ma il rendimento in gamma bassa inaspettatamente non ne risentiva troppo: dopo un po' veniva provvidamente alzato e le cose miglioravano, con la gamma bassa e ultrabassa che guadagnava la giusta presenza. So che ci sono enne versioni di TDSOTM, ma mi ha fatto piacere ascoltarlo in questo set, che faceva rilucere di vita propria i trilli iniziali di Money sostenuti dalla solida linea di basso di Roger Waters. Musica resa Viva, come recita il marchio dell'azienda!
Si passava a Barangrill di Ian Shaw, tratto da Drawn to all things, brano (come sempre) particolarmente ben inciso da Linn Records, la cui gamma profonda veniva resa in modo particolarmente convincente, con la voce maschile che si ergeva con autorevolezza grazie al medio a tromba, che notoriamente eccelle sulle frequenze delle voci e sulla resa dei fiati. Il legame tra gamma ultrabassa e bassa era abbastanza graduale, così come senza troppe difficoltà i driver a tromba si legavano a quelli dinamici. Malgrado l'indubbia presenza del set, il suono per fortuna appariva ben lontano da quello delle apparecchiature PA. Si riuscivano a cogliere con precisione tutte quelle sfumature tanto care a noi audiofili e nulla appariva tagliato con l'accetta.
Seguiva Harlem Nocturne, di Illinois Jacquet, tratto da Swing's the things. Un fiato, come previsto e come giusto per magnificare le doti degli speaker, accompagnato da un piano non in primo piano e da un rullante delicatamente accarezzato dalle spazzole. Anche qui il medio a tromba eccelleva. Il risultato era un bel sax caldo, non squillante, reso in modo naturale. Non si udivano forzature soniche, il suono appariva emesso con facilità, senza sforzi, quasi in souplesse.
Come ipnotizzato dal bel sentire, notavo che tra le forme compatte, arrotondate e sinuose delle elettroniche e quelle più lineari, a piani geometrici sovrapposti, degli speaker si determinava un azzeccato contrasto visivo. La potenza dei finali non viene dichiarata, ma mai ho avuto l'impressione di insufficienze in tal senso, forse anche per merito della felice ibridazione dei driver che sfrutta l'efficienza strutturale delle trombe e, conseguentemente, la loro articolazione dinamica ed estensione tonale. Il pubblico dimostrava di gradire molto il set, perché nel corso della mia permanenza la sala era risultata sempre piena e molti si avvicinavano agli organizzatori per ricevere maggiori informazioni. Preciso che l'ascolto, come sempre, è avvenuto nel totale anonimato.
A seguire, l'ascolto di Gian Piero Matarazzo.
L'ascolto di Gian Piero Matarazzo
Nella saletta Audio Graffiti veniva dimostrato un sistema Viva Audio, con un interessante diffusore quasi del tutto caricato a tromba. Io non amo particolarmente questo tipo di caricamento ma posso dire che ultimamente diversi driver caricati in questo modo mi hanno favorevolmente meravigliato per le loro eccellenti prestazioni musicali. Ciò sta a significare che dietro la prestazione musicale c’è uno studio affatto banale per rimuovere quelle caratteristiche indesiderate di tale sistema senza perdere i vantaggi del tipo di caricamento. Il sistema proposto da Viva Audio ha sortito questo effetto grazie ad una resa acustica notevole pur con le limitazioni che un sistema di questo tipo impone in gamma bassa all’ambiente di ascolto, per altro ben curato.
Il basso ed il mediobasso erano appena lunghi ma si capiva sin da subito che non era una caratteristica dei diffusori quanto piuttosto una pecca delle pareti abbastanza leggere e delle dimensioni della sala predisposta per l’ascolto. I grossi amplificatori a valvole dello stesso costruttore fornivano una potenza più che sufficiente, con una timbrica dolce e molto corretta, almeno in gamma media e medioalta, porzioni di frequenza ben diffuse in ambiente grazie anche ad un buon trattamento delle pareti. La mia posizione di ascolto, una volta tanto discreta, mi ha fatto apprezzare sia la profondità che la dimensione orizzontale dello stage, con una buona articolazione e la giusta resa dei particolari.
Audio Graffiti sarà anche al Milano Hi-Fidelity 2022 in programma sabato 12 e domenica 13 novembre all'hotel Melià di Milano.
Per maggiori info: vivaaudio.com - audiograffiti.com
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