Roma Hi-Fidelity 2022: Yamaha e Sound of the Valves

Fabio Angeloni 13 Novembre 2022 Audio

Per la prima volta al Roma hi-fidelity, Yamaha, un marchio che non poteva assolutamente mancare e la sala di Sound of the Valve di Stefano Zaini, organizzatore degli hi-fidelity.


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Yamaha

Yamaha è un produttore con una consolidata tradizione costruttiva in termini di solidità e qualità sonora. Come sappiamo, si tratta di un marchio che eccelle anche in comparti strettamente legati all'ascolto, qual è quello della produzione della musica mediante gli strumenti musicali. A Roma esponeva per la prima volta i suoi prodotti all'Hi-Fidelity in una grande sala sita al piano -1, con i prodotti disposti, per così dire, in diverse aree tematiche, compresa un'area che mostrava - non a caso - alcuni campioni della vasta gamma di strumenti musicali prodotti dal marchio. Ai microfoni di AV Magazine abbiamo avuto la possibilità di intervistare Matteo Franciullo, Product & marketing specialist che ha esposto obiettivi e priorità del brand.


Intervista a Matteo Franciullo

L'impianto principale in funzione, di fascia elevata, era costituito dalla sorgente analogica giradischi GT-5000 nella livrea piano black, con braccio corto e dritto in carbonio, senza antiskating, con una testina di qualità, dotato di uscite bilanciate e sbilanciate. Era inoltre presente come sorgente per la musica liquida lo streamer WX-C50, che supporta DSD 5.6 MHz e FLAC/WAV/AIFF fino a 192 kHz/24-bit per garantire la riproduzione audio ad elevata risoluzione.


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Queste sorgenti pilotavano l'amplificatore integrato A-S3200, dotato di circuiti completamente bilanciati per un rapporto segnale-rumore straordinariamente basso e una grande separazione tra i canali, di un ampio trasformatore toroidale, strutturato con isolamento meccanico per ottimizzare la rigidità e ridurre le vibrazioni, costruito con condensatori in PPS di alta qualità, dotato di robusti piedini in ottone con punte smorzanti o base anti-graffio e di level meter per visualizzare la dinamica e il ritmo della musica.


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Completavano il set i nuovi diffusori NS-2000A, un tre vie da pavimento con struttura in Harmonious Diaphragm (un mix di Zylon e struttura in abete) con R.S. (Resonance Suppression) brevettata, di uno smorzatore acustico brevettato, di autentiche finiture da pianoforte (per rafforzare anche solo esteticamente la sinergia di cui sopra), costruito con componentistica di alta qualità anche per i circuiti crossover con condensatori audio realizzati da Mundorf in Germania.

In esposizione statica era esposto un set con il primo sintoampli di rete di Yamaha, l'R-N2000A Silver con trasformatore toroidale, DAC ESS SABRE ES9026PRO Ultra, isolamento meccanico che ottimizza la rigidità, sistema di rete MusicCast per ascoltare l'audio in ogni stanza, DAC USB che supporta la riproduzione nativa DSD a 11,2 MHz e la riproduzione a 384 kHz, terminale HDMI ARC per veicolare l'audio TV, terminali dei diffusori un puro ottone, level meter straordinari, sistema YPAO-R.S.C. e precision EQ per interfacciarsi al meglio con lo specifico ambiente di ascolto casalingo.


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Al sintoampli di rete era connesso un paio di diffusori high-end NS-3000. Si tratta di speaker con diaframmi in Zylon, che vantano una velocità sonora paragonabile alle soluzioni in berillio, ma con tutta la morbidezza garantita da un tessuto, di un nuovo woofer da 16 cm abbinato al tweeter delle NS-5000, della struttura R.S. (Resonance Suppression) per eliminare le risonanze indesiderata, del nuovo smorzatore acustico ottimizzato, di un circuito crossover che sfrutta componenti di qualità superiore, come il condensatore audio MCap Supreme Evo realizzato dall'azienda tedesca Mundorf.

Il terzo impianto dedicato a MusicCast, era composto da giradischi smart VINYL 500, speaker wireless MusicCast 20 e MusicCast 50.

In esposizione erano presenti auricolari e cuffie wireless, in collaborazione con Qobuz, che ha messo a disposizione dei voucher di 3 mesi per free trial con la line up di auricolari true wireless con i modelli TW-E3BTW-E5BTW-ES5A (auricolari sport), TW-E7B e la line up di cuffie wireless con i modelli YH-E700A e YH-L700A.


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C'erano infine le soundbar YAS-209 (con subwoofer) e la nuova compatta SR-C30A (sempre fornita con subwoofer).

I set erano cablati dall’azienda italiana Cammino con la presenza sul posto del titolare Claudio Trevisanello.


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In queste occasioni il tempo è tiranno e la sala gremita purtroppo non facilitava l'ascolto. Ma siamo riusciti ad ascoltare il set principale con l'esecuzione del vinile di Sonny Rollins Way out west. Il sax risultava meraviglioso, purtroppo non perfettamente intelligibile per via del rumoreggiare dei visitatori della sala, ma sicuramente realistico, per di più con una gamma bassa potente e controllata, à la manière de Yamaha. Sono ripassato per un altro ascolto, la sala risultava altrettanto affollata, ma questa volta per via della gustosa performance live del chitarrista Massimiliano Cona.

Insomma, in questa sala di Yamaha è stato piacevole provare una interessante esperienza musicale a 360 gradi.

Per maggiori info: yamaha.com


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The Sound of the Valve - TSotV - Stefano Zaini

Se non si è mai riusciti a visitare la sede di The Sound of the Valve in via Clerici 22, a Costa de' Nobili, Pavia, gli hi-fidelity sono una buona occasione per programmare un ascolto della sala di TSotV di Stefano Zaini, sempre presente nella qualità di patron di queste manifestazioni, giunte ormai alla 48a edizione. In altre occasioni abbiamo scritto su queste pagine che la suite di TSotV deve costituire per il visitatore una tappa obbligata, perché qui si provano sensazioni forti che è impossibile dimenticare e per le quali è facile sviluppare una vera e propria dipendenza.


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L'impianto, anche questa volta, aveva subìto alcune evoluzioni e affinamenti.

Al posto del lettore olandese CD a tubi AH! Njoe Tjoeb 400, abbiamo infatti trovato un CD Atoll SE-2 usato solo come meccanica, collegato ad un DAC DAD (Danish Audio Design) AX-24 che curava la conversione D/A. Si tratta di una macchina non recentissima e dalla chiara vocazione professionale, a costruzione modulare, con convertitori supponibilmente proprietari che riescono a risolvere sample in 24 bit PCM fino a 384 kHz, in DXD fino a 352.8 kHz, in DSD 64 & 128 FS, con sincronizzazione esterna a AES 11, word clock, super clock o video, nota per garantire una conversione lucida, aperta e viva, e bassi controllati.


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A valle del DAC il segnale veniva consegnato ad un preamplificatore valvolare The Sound of the Valve Breathe. Poi un crossover elettronico stereo attivo americano Samson Technologies S-3-way divideva le frequenze e le inoltrava alla triamplificazione allo stato solido The Sound of the Valve modello Why not. Il segnale amplificato veniva quindi riprodotto alle tre serie di morsetti di ingresso degli speaker a dipolo ad alta efficienza Quasar. Si tratta di due grandi speaker open baffle, frontalmente enormi ma al contempo sottilissimi in profondità, con driver collegati in serie e in parallelo, che contengono 4 woofer identici da 38 cm, un medio e un tweeter a nastro.


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In passato Zaini precisò che per il midrange usava un componente pregiato, un Lowther PM2a in AlNiCo3 (dotato di un magnete particolarmente ben strutturato), che veniva fatto lavorare su una banda di frequenza particolarmente larga, dai 200 ai 10.000 Hertz, sopra il quale interveniva invece il tweeter a nastro, fino ai 25.000 Hz. I woofer operano su una gamma particolarmente bassa, che non oltrepassa i 199 Hertz. Per la natura dipolare degli speaker è opportuno porre particolare attenzione al loro posizionamento e in particolare alla loro prossimità dal fondo e dai lati della sala, oltre alla necessaria cautela sull'uso di materiali non troppo assorbenti in ambiente.

 


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Premetto il fatto che nella sala si usano esclusivamente CD fisici ed etichettati, a garanzia della "non manipolazione" sonora, il rollecoaster di Zaini partiva con il CD dei Pink Floyd Pigs, tratto da Animals. Come previsto si affacciava in sala subito un suono raw, quasi viscerale.


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L'estensione verso l'alto veniva ottimamente garantita dai due tweeter a nastro, mentre la gamma bassa veniva resa con decisione dagli 8 woofer che emettevano dipolarmente sul fronte e sul retro della stanza: un controllo veloce per verificare se ai lati della stanza fossero installati due sub, dava - come ovvio - esito negativo. Solo le voci mi sono sembrate lievemente arretrate. Ascoltare i Pink Floyd con un set appartenete alla categoria dei gigantici è come farlo per la prima volta, visto che un impianto come questo fa assurgere a nuova vita incisioni anche molto datate. Nel frattempo i visitatori non ne volevano sapere di mollare le loro sedie e la sala si riempiva fino a scoppiare.


Intervista a Stefano Zaini

Si passava al CD di un grande batterista, Manu Katché, con il "drum solo" contenuto nel Live in concert. La dinamica assicurata da uno strumento a percussione suonato da un fuoriclasse del genere è esattamente il pane per i denti che questo set attendeva. La gente entrava copiosamente nella suite non solo per l'indiscussa bravura di Katché o per l'azzeccato assolo, ma soprattutto per l'impatto con cui questo veniva reso. Cassa e timpano mostravano una profondità straordinaria, i piatti del charleston e gli splash suonavano limpidissimi e argentini (a tratti eccedendo lievemente), ogni colpo ai tom tom generava una eco fisica sui corpi dei presenti. Tutta quella dinamica lasciava letteralmente senza parole.


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Si finiva con "Whole lot of love" (Acoustica) di Vanessa Fernandez, tratto da When the levee breaks, coraggiosa reinterpretazione chitarra e voce femminile del famoso pezzo esplosivo dei Led Zeppelin cantato da Robert Plant. Qui si perdeva la ruvida carica vitale dei LZ, ma si guadagnavano emozioni nuove, con una chitarra e una voce comunque presenti, di impatto, quasi fisici. Un brano perfetto per il mio commiato dalla sala.

Per maggiori info: www.thesoundofthevalve.it

 

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