Disco del mese: 'piano' in Dolby Atmos?

Marco Cicogna 17 Luglio 2020 Audio

L'impianto messo in campo da Garman a Roma, per un pomeriggio di grande musica, ci ha permesso di confrontare il valore aggiunto della traccia Dolby Atmos di un concerto per 'solo pianoforte', rispetto alla riproduzione in stereo e in 'semplice' multicanale


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La prima etichetta a portare la "Musica" nel formato Dolby Atmos è stata la norvegese 2L con un repertorio classico, jazz e musica per organo, di cui trovate decine di album anche sulla piattaforma di Native DSD. Grazie a Morten Lindberg, un ampio repertorio ha trovato la via del coinvolgimento totale, con un senso di suono autenticamente “immersivo”. Per godere del formato Dolby Atmos però, al momento è obbligatorio il supporto fisico, in questo caso il Blu-ray Audio. Il motivo è squisitamente tecnico: ad esclusione dei lettori 'Oppo' che non vengono più prodotti, tutti gli altri lettori Blu-ray (sia 2K che 4K) non sono in grado di leggere le tracce audio ad alta risoluzione Dolby e DTS, Dolby Atmos compreso...

Con il repertorio classico, il primo assaggio di Dolby Atmos lo avevamo fatto lo scorso anno con l'energica lettura delle sinfonie di Beethoven firmata da Karajan con la Filarmonica di Berlino. Si tratta dell'edizione anni Settanta, la seconda integrale pubblicata dalla Deutsche Grammophon, recentemente rimasterizzata in 24/192 e portata sul supporto fisico del Blu-ray Audio. Non soltanto in stereo, ma anche in un suggestivo 5.0. Sappiamo che il Dolby Atmos, in molti casi, riproduce anche la 'dimensione verticale' dell'evento sonoro, formato conosciuto soprattutto dai possessori di impianti home-video di qualità concepiti per il cinema. Era una incognita verificare il “trattamento” Dolby Atmos con la musica sinfonica e avevo non pochi dubbi.

Il risultato non è mai oltre le righe, segno che il remastering è stato fatto da chi conosce la musica, un lavoro in questo caso prodotto lavorando sulle diverse tracce originali (erano gli anni della Quadrifonia, non dimentichiamolo).  Pubblicazione interessante sotto diversi aspetti. Intanto quello artistico; c'è Beethoven qui, ma soprattutto c'è Karajan, interprete che più di ogni altro ha saputo coniugare  l'alto valore musicale con una attività discografica commercialmente vincente in un impegno autenticamente “multimediale” in senso moderno. Poi c'è l'aspetto tecnico, che consente ai possessori di un sistema concepito per il cinema una avventura musicale insospettabile per realismo sonoro. Anche in una registrazione così datata. Nel sito della Digital Philharmonie potete trovare un estratto della Quinta di Beethoven registrata nel 1972.

Nel piccolo repertorio classico di Musica in Dolby Atmos abbiamo due grandi categorie di prodotti in multicanale, quella ottenuta a partire dai nastri originali, in cui alcune tracce erano già dedicate ai segnali di ambienza e le registrazioni nuove, concepite sin dall'origine in questo formato. È evidente (ma forse occorre sempre ribadirlo) che proprio quelle recenti risultano le più convincenti in termini musicali ed acustici. Il caso più evidente, che avrebbe meritato la prima pagina su ogni rivista audio, è la fresca pubblicazione del concerto di Pollini registrato a Vienna lo scorso anno. Ho raccontato altrove della valutazione artistica e musicale di questo documento, ovvero nel video che trovate in fondo a questa stessa pagina. La nostra curiosità qui è semmai verificare sul campo se abbia senso ascoltare musica in Dolby Atmos. In questo caso addirittura musica per pianoforte solo! Sul multicanale musicale abbiamo detto più volte in questa pagine. Da ultimo come introduzione alla prova dell'amplificazione italiana AM Audio con il pre in due telai e finale PX6 – MT 6 (trovate la recensione in questo articolo). Mi mancava però di valutare l'ascolto in Dolby Atmos, visto che la mia sala da musica non gestisce questo formato.


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Ancora una volta Emidio è venuto in soccorso organizzando un mini evento (con relativo e necessario distanziamento sociale) presso il punto vendita Garman a Roma, con un sistema con gestione Control4, integrazione con Alexa, basato su pre Anthem AVM60, finali Anthem MCA525 e Lexicon GX7 (quest'ultimo gestisce Atmos e surround back), un lettore Bly-ray 4K Panasonic UB-9000 e diffusori in configurazione 7.1.4 con frontali B&W serie 702, centrale B&W HTM71, surround, back surround e cieling Canton e subwoofer REL. Le immagini venivano riprodotte dal proiettore JVC DLA-Z1 su schermo Screenline multiformato da 2,6 metri di base. Dobbiamo sempre ricordare che l'analisi delle prestazioni dell'impianto di riproduzione deve essere unita alla scelta di sorgenti musicali di qualità, intesa sia dal lato artistico che nella sua cornice tecnica di incisione. La pagina musicale e la sua interpretazione determinano la musica come la si ascolterebbe anche dal vivo. La registrazione ne è la sua “istantanea”, consegnata al supporto che diventa per gli appassionati la fonte sonora con la quale alimentare l'amato impianto. Senza dubbio il supporto delle immagini e la potenza dell'audio 'immersivo' offrono una marcia in più in termini di coinvolgimento, ma questo i lettori di AV Magazine, forti di una potente e trasversale vocazione per il video, lo sanno già. Merita dunque la prima pagina questa uscita Universal che offre la potenza del formato audio e video alta risoluzione.

Non occorre presentazione: Beethoven, ultime sonate per pianoforte, esecutore Maurizio Pollini.  Su questa interpretazione si è già scritto molto, visto che il contenuto audio (in CD e in alta risoluzione 24/96 stereo) è già disponibile da qualche mese. Si tratta a tutti gli effetti di un omaggio a Beethoven ma anche al pianista italiano Pollini che ne affronta le sonate da mezzo secolo. Nuova dunque la registrazione delle Sonate op. 109 – 111, un ritorno e un confronto a distanza con la storica lettura delle stesse sonate nella cornice della Herkulessaal di Monaco di Baviera. In questa stessa sala Pollini è tornato per questa nuova incisione dal vivo (sempre in casa Deutsche Grammophon), che documenta un concerto che è arricchito (e non disturbato) dalla presenza del pubblico.


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Il primo aspetto è la resa corretta del timbro del pianoforte, il dettaglio nella riproposizione  del tocco dell'interprete, il rispetto dell'andamento dinamico ed, infine (ma non da ultimo visto il tema della pagina) la scena sonora attendibile. Questa registrazione effettuata dal vivo nella splendida acustica della sala da concerto del Palazzo Reale di Monaco coglie perfettamente questi parametri. La resa sonora del Blu-ray è analoga a quanto già ascoltato anche nella versione PCM 24/96 in cui è più banalmente disponibile questo album. Ognuno di voi avrà un formato preferito, ma qui si offre all'appasionato la possibilità di un interessante confronto. Più ancora abbiamo voluto approfondire il tema di questo mese, ovvero la valenza del Dolby Atmos in un contesto puramente musicale.


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Intanto va detto che anche nel semplice due canali e più ancora nel tradizionale cinque canali, il pianoforte appare solido, corposo anche nel registro medio basso, coerente nello scorrere della tastiera da un estremo all'altro. Il respiro dinamico ed espressivo sono perfettamente plausibili, con una presenza importante ma non troppo ravvicinata. Siamo protagonisti in sala e del resto anche la regia video offre inquadrature dettagliate ed introspettive che potreste cogliere dal vivo soltanto dalle primissime file di platea.


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Commutando in Dolby Atmos il pianoforte acquista un maggior senso di realismo. Prospettico innanzitutto, ma di conseguenza anche nella concretizzazione del suo senso espressivo e dinamico. Se prima il suono veniva da una zona centrata di fronte all'ascoltatore, ad una quota apparente compresa tra i diffusori, ora la prospettiva è più alta e si accresce la percezione dei segnali naturali del luogo dell'evento sonoro. Se guardiamo anche le immagini vediamo che il pianoforte è collocato su un palcoscenico che è più alto rispetto al pubblico. Ebbene in Dolby Atmos il suono è la fedele trasposizione prospettica di quello che possiamo effettivamente vedere, la realtà acustica completa del concerto. Non cogliamo più l'evento attraverso la classica “finestra d'ascolto”, ben nota agli audiofili, ma siamo all'interno dello spazio sonoro della sala di Monaco. Un risultato davvero interessante ottenuto con un 'semplice' sistema Home-Video. 

Brevemente voglio accennare ad un'altra recente uscita della Deutsche Grammophon che propone un documento musicale in Dolby Atmos. Un box (due CD e un Blu-ray Audio) ospita la storica lettura dei concerti per pianoforte di Mozart 20, 21, 25 e 27. Grande repertorio, facilissimo ascolto e validi interpreti. Al pianoforte Friedrich Gulda, alla direzione della Filarmonica di Vienna c'è un giovane Claudio Abbado. Si tratta del remastering di incisioni del 1975 e 1976, disponibile anche in stereo 24/192 sui vari siti specializzati. Il Blu Ray contiene una traccia audio in surround 4 canali 24/192 (derivata presumo dall'originale in quadrifonia) e una traccia Dolby Atmos. Qui, continuo a supporre in mancanza di dati tecnici) sono stati implementati i segnali ottenuti dalle tracce dei microfoni di ambienza, sempre presenti nelle registrazioni di musica classica. Il lavoro che è stato fatto è tutto sommato abbastanza discreto, rinunciando per fortuna alla tentazione di effetti speciali. L'acustica che in disco appare sempre un po' asciutta della sala viennese del Musikverein (non così dal vivo, peraltro), acquista spessore e rotondità, con pianoforte e orchestra dotati di uno smalto più generoso ed autorevole. Vi consiglio fortemente l'ascolto anche per la piacevolezza del repertorio. Regalare un po' di Mozart alla vostra famiglia è sempre un segno di affetto ed attenzione.    

Nel frattempo prepariamoci ad una uscita davvero golosa. E' in arrivo il video Blu-ray con i suoni e le immagini del grande concerto viennese di John Williams. Le musiche del celebre autore di colonne sonore sono protagoniste di un evento che ha entusiasmato l'attento e competente pubblico della sala del Musikverein. Registrato dalla Deutsche Grammophon c'è il suono magico dei Wiener Philharmoniker in un repertorio che i lettori di queste pagine non potranno mancare. Qualche assaggio lo trovate già su YouTube, ma il bello deve ancora venire. Il Blu Ray offre anche una traccia in Dolby Atmos. Ovviamente dedicheremo all'ascolto di questo album una specifica dimostrazione.

Per maggiori informazioni e per acquistare il Blu-ray Disc: amazon.it

 

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Commenti (15)

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  • Michele Turturro

    18 Luglio 2020, 14:48

    ......Siamo protagonisti in sala e del resto anche la regia video offre inquadrature dettagliate ed introspettive che potreste cogliere dal vivo soltanto dalle primissime file di platea....
    A quale Bluray con traccia anche video si riferisce? Può postare il link, grazie
  • pace830sky

    18 Luglio 2020, 15:28



    Con tutto il rispetto per il maestro Pollini (o forse proprio per quello) mi chiedo quale sia l'urgenza di essere introspettivinei suoi confronti. Si suppone che in una sala da concerto sia il pubblico ad emozionarsi, non l' esecutore, a prescindere dalla mimica più o meno ispirata che usa eventualmente produrre.
  • Emidio Frattaroli

    20 Luglio 2020, 14:01

    Originariamente inviato da: Michele Turturro;5071455
    ... A quale Bluray con traccia anche video si riferisce? Può postare il link, grazie
    Il Blu-ray Disc è quello oggetto della recensione, quindi The Last Three Sonatas, OPP. 109-111 di Maurizio Pollini. Il link ad Amazon per l'acquisto del disco è in fondo all'articolo:

    https://www.amazon.it/Sonate-Pf-Op-.../dp/B082PRJ7TR/

    Emidio
  • AlbertoPN

    20 Luglio 2020, 14:20

    Molto interessante, e come sempre molto bello assistere alle dissertazioni di M. Cicogna.
    Finalmente la musica di qualità è stata sdoganata anche per il MCH ad oggetti e forse (ma sinceramente, non penso tanto" potrebbe dare un impulso anche a quella frangia meno estremista di audiofili duri e puri che lo stereo ...... e che vuole magari sperimentare qualcosa di diverso.

    Volevo chiedere se le impressioni degli intervenuti sono state buone o meno.
    E, altra curiosità, se l'MRX era stato calibrato col suo sw di Room Correction o se era lasciato liscio. Perché l'utilizzo di questi strumenti sw è ancora abbastanza stimmatizzato dagli audiofili, così come l'uso di finali di derivazione pro per i canali principali.

    Sia chiaro che per il sottoscritto non esiste solo il bene o il male e che in ognuno dei due mondi, cum grano salis, si possono allestire impianti privi di colorazioni o altre enfasi e che suonano come dovrebbero suonare, ma si sa che l'appassionato è anche (molto) condizionato dai brand, dai pregiudizi e da mille altri fattori.

    Per cui è mera curiosità di capire come era andata.

    Infine un consiglio per Garman: non si puà vedere nel 2020 una persona che ci contorce per puntare il telecomando verso il rack delle elettroniche Ci sono millemila sistemi di integrazione e di controllo, senza spendere cifre iperboliche si possono allestire dei supervisori efficenti e comodi. Ne guadagna anche la qualità di ascolto/visione generale.
    Ammesso e non concesso che ci sia e che per l'occasione si sia usata qualche elettronica nuova rispetto ai preset e quindi si sia reso obbligatorio l'uso del telecomando del lettore Panasonic.
  • Emidio Frattaroli

    21 Luglio 2020, 11:47

    Originariamente inviato da: AlbertoPN;5071771
    ... Volevo chiedere se le impressioni degli intervenuti sono state buone o meno.......[CUT]
    Eravamo in quattro: Marco Cicogna, Fabio Angeloni, Fulvio Cecconi e il sottoscritto. La mia impressione è decisamente positiva. Il pianoforte è esattamente dove ci si aspetta che sia, grande e bene a fuoco. La possibilità di cambiare quasi al volo le tracce, passando dallo stereo al 5.0 e poi al Dolby Atmos, è illuminante.

    Originariamente inviato da: AlbertoPN;5071771
    ...se l''MRX era stato calibrato col suo sw di Room Correction o se era lasciato liscio........[CUT]
    Si, era tarato con il 'suo sistema'. Avevo comunque commesso un errore nella descrizione del sistema. La configurazione corretta (aggiornata anche nell'articolo) prevede un pre Anthem AVM60 e finali Anthem MCA525 più Lexicon GX7 (quest'ultimo gestisce Atmos e surround back). Ho girato comunque la domanda a Garman: saranno loro a rispondere in maniera esaustiva.

    Originariamente inviato da: AlbertoPN;5071771
    ... non si puà vedere nel 2020 una persona che ci contorce per puntare il telecomando verso il rack delle elettroniche.......[CUT]
    Hai ragione!

    Del resto Marco ha preferito utilizzare il telecomando 'nativo' con pulsanti fisici, piuttosto che il tablet un po' più grande e senza feedback tattile del sistema domotico di Garman, perfettamente funzionante.

    Emidio
  • Gruppo Garman

    21 Luglio 2020, 12:03

    Ciao Alberto,
    il contorsionista Cicogna ha snobbato il nostro splendido sistema di integrazione Control4 a favore del telecomando originale...mi ero anche offerto di fare da uomo telecomando ma non ha voluto . Tra l'altro in saletta abbiamo sia il touch panel che il telecomando C4 con i bottoni fisici preferito da alcuni per l'utilizzo più intuitivo....però l'ospite va assecondato.
    Per quanto riguarda l'impianto Emidio ha provveduto a correggere alcune inesattezze della prima stesura, infatti l'Anthem presente in sala è il pre AVM60 accompagnato dal finale MCA525 sempre Anthem e da un Lexicon GX7 per i restanti canali.
    La taratura con l'ARC è stata effettuata, quindi l'impianto suonava con la correzione effettuata dal software di casa Anthem.
    I diffusori B&W frontali della serie 700 e i surround e atmos della Canton serie GLE. Subwoofer REL.
  • AlbertoPN

    21 Luglio 2020, 14:37

    Originariamente inviato da: Emidio Frattaroli;5071949
    La possibilità di cambiare quasi al volo le tracce, passando dallo stereo al 5.0 e poi al Dolby Atmos, è illuminante.


    Immagino. Sarebbe un'esperienza che proverei volentieri.
  • AlbertoPN

    21 Luglio 2020, 14:41

    Originariamente inviato da: Gruppo Garman;5071955
    Ciao Alberto,
    il contorsionista Cicogna ha snobbato il nostro splendido sistema di integrazione Control4 a favore del telecomando originale...mi ero anche offerto di fare da uomo telecomando ma non ha voluto . Tra l'altro in saletta abbiamo sia il touch panel che il telecomando C4 con i bottoni fisici preferito da alcuni per l'utilizzo più intuit..........[CUT]


    Salve Fulvio,

    alla fine ieri scrivendo avevo immaginato che ne foste provvisti .... ma è vero, l'ospite va assecondato!
    Complimenti per il set-up, davvero di livello. Non ho mai nascosto la mia passione per le elettroniche Anthem e come sub per l'audio stereo o di qualità (non lo metterei personalmente sugli LFE di una colonna sonora di un film, per quelli ci vedrei meglio altri candidati) credo che REL sia e rimanga tutt'ora IL subwoofer da avere.

    Solo una curiosità, anche se OT: con il C4 controllate anche lo Zidoo che a volte leggo avete come sorgente ? Via TCP/IP ?
    Grazie e complimenti ancora.

    Saluti

    Alberto
  • Michele Turturro

    21 Luglio 2020, 14:45

    Originariamente inviato da: Emidio Frattaroli;5071766
    Il Blu-ray Disc è quello oggetto della recensione, quindi The Last Three Sonatas, OPP. 109-111 di Maurizio Pollini. Il link ad Amazon per l'acquisto del disco è in fondo all'articolo:

    https://www.amazon.it/Sonate-Pf-Op-.../dp/B082PRJ7TR/

    Emidio


    Grazie Emidio, avevo fatto confusione con il disco di Beethoven diretto da Karajan con la Filarmonica di Berlino citato nell'articolo.
  • Gruppo Garman

    22 Luglio 2020, 00:33

    Originariamente inviato da: AlbertoPN;5071988
    Salve Fulvio,

    alla fine ieri scrivendo avevo immaginato che ne foste provvisti .... ma è vero, l'ospite va assecondato!
    Complimenti per il set-up, davvero di livello. Non ho mai nascosto la mia passione per le elettroniche Anthem e come sub per l'audio stereo o di qualità (non lo metterei personalmente sugli LFE di una colonna sonora di un fil..........[CUT]


    Si Alberto, anche lo Zidoo è controllato da sistema C4.
    Grazie per i complimenti, fatti da te valgono molto.

    Fulvio
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