Roma hi-fidelity 2019: ultime sale e conclusioni
Giungiamo così alla fine della nostra avventura al Roma Hi-fidelity 2019 con qualche rapido cenno su sale in cui abbiamo avuto meno tempo di soffermarci ma che sarebbe però stato un peccato far passare sotto silenzio
Novaudio, Blue Moon, Axiomedia, Spirit
Novaudio
Non posso tralasciare questa sala, che mi è davvero piaciuta molto, precisando che Novaudio coincide con Giuseppe Maietta, di Galatone (Lecce). Nella piccola sala la fonte era costituita da uno Studer 810 a 1/4 di pollice che faceva girare una copia 1:1 tratta da un master di un brano non meglio identificato. Il segnale passava quindi ad un integrato stereo a valvole single ended in pura classe A da 30 Watt per canale Ayon Audio Evo Crossfire (10.000€ il base), seppure customizzato, e confluiva in una coppia di diffusori Novaudio Classic Eight MKIII (1.900€), sospensione pneumatica a due vie con 88dB di sensibilità, 100 Watt di tenuta in potenza ed ottimo rapporto qualità prezzo.
Come detto, non sono stato in grado di identificare il programma, ma il set diffondeva la musica in modo estremamente naturale, priva di qualsiasi fruscio, al punto che - un po' giocando sull'equivoco - mi sono informato da Giuseppe se la fonte primigenia non potesse invece essere digitale, ricevendo (come auspicato) una risposta negativa. Congratulazioni: gran bel set!
Blue Moon Audio Technology/Sophos
L'ispiratore di Blue Moon Audio Technology è il noto Bruno Fazzini, che gestisce anche il punto vendita Sophos HiEnd sito a Viterbo. Ho trovato la sala particolarmente stuzzicante, ma purtroppo priva di quel minimo di documentazione che mi avrebbe potuto aiutare ad approfondirne la strutturazione.
Erano presenti un lettore universale Oppo BDP-105, un integrato Teac A10 per i diffusori posteriori, un registratore a bobine Revox, una sorgente digitale Lumin, di Burmester un pre 088 e un finale 956. Sui diffusori open baffle a dipolo "componibili" di Blue Moon Audio Technology modello ML2 si ascoltava solo musica classica ed era in azione il Blue Moon processor, che da un segnale stereo creava un segnale multicanale, in questo caso aggiungendo le sue vie posteriori. Sala interessante, ma sonicamente non giudicabile anche per il poco tempo a disposizione. Ci tornerò.
Axiomedia/Axiolab
Menzione d'onore per la stanza delle piccole preziose meraviglie di Axiomedia, ditta che affonda le sue radici nel 2003 e nella fervida immaginazione di Gioacchino Ballo dove, come sempre, venivano mostrati oggetti dallo strepitoso form factor.
La musica veniva somministrata ad un volume oggettivamente inintelligibile, ma anche solo guardare l'uovo "SteelEgg" spento mi ha rimesso in pace col mondo! Interessanti anche i loro speaker contenuti in un comune frutto elettrico da incasso. Da tenere sott'occhio!
Spirit
Non posso tralasciare, infine, l'attraente cuffiodromo di Spirit di Torino, che appena possibile mi riprometto di ascoltare con calma!
Conclusioni
Quando molto risponde alle aspettative, c'è sempre poco da aggiungere. Inutile osservare che tutto è perfettibile, ma la miglior dimostrazione della voglia che hanno i romani di poter avere accesso a spazi espositivi ben organizzati che ospitino macchine per alta fedeltà e audiovideo l'ha data la presenza massiccia di visitatori all'evento dell'Hi-Fidelity.
La mia soggettiva impressione è stata di un innalzamento del livello qualitativo delle sale, anche in termini di seppur blando trattamento acustico e di maggiore cura nella composizione dei set "da corsa" presenti, ma naturalmente si tratta di una impressione del tutto personale e perfettamente controvertibile.
Auspico che con il passare del tempo si assista ad una sempre maggiore resipiscenza dei pochi espositori cui ancora sfugge l'importanza di una adeguata selezione dei brani musicali da proporre, di una attenta scelta dei componenti da abbinare e di una successiva minuziosa messa a punto dei set che saranno poi oggetto dei giudizi (spesso, per motivi di tempo, sommari) di visitatori che in pochi minuti decideranno se vale la pena di soffermarsi in quel certo spazio e sedersi o di passare oltre.
A rivederci a Milano.
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