Sintonie 2019: terza parte

Fabio Angeloni 21 Novembre 2019 Audio

Sintonie High End e Audio Video Show s'incontrano a Rimini per mettere l'ipoteca sulla più importante manifestazione audio e video in Italia: dopo le prime due parti, concludiamo il viaggio tra le sale audio più interessanti e proponendo le nostre conclusioni

Sala Faber’s Cable & Faber’s Power di Fabrizio Baretta


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Ultima, ma non per ultima la sala di Fabrizio Baretta, nella quale mi ha condotto Claudio/gnagno.Anche se non credo valga la pena di ricordarlo, sottolineo che Fabrizio Beretta è da anni un qualificato ed apprezzato operatore del settore, titolare di Faber's Cable e di Faber's Power.

Il set era composto dal giradischi in metacrilato trasparente "The record player" di Vertere modello "RG-1 Reference Groove" (17.700€) con braccio "Reference Tonearm" (35.000£) e da un altro Vertere in metacrilato nero, modello "DG-1 Dynamic Groove" con il suo braccio "Groove runner" (3.500£), da un pre phono jfet GM_phono v. 2.01_4 EQ (4.000€), da alcune realizzazioni della Resolution Series di FM Acoustic of Switzerland e più precisamente il pre phono FM122-MKII (17.000€), il pre FM 255 MKII R (44.000€) e due finali FM 108 MKII (15.000€ l'uno). Tutto collegato ad una coppia di bookshelf Zellation by Podszus (25.000€). All'entrata della sala era attivo anche un GigaHertz canceling Schnerziger (4.000€).


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Il marchio britannico Vertere, nato nel 2009 grazie a Turaj Moghaddam (ex Roksan) ha una gamma di prodotti non particolarmente estesa (RD-1, SG1, MG-1 e due bracci) ma piuttosto interessante di bei giradischi, due dei quali sono presenti nel rack disposto in sala. Il pre phono jfet GM_phono v. 2.01_4 EQ è un prodotto di Fabrizio Baretta che contiene anche un selettore che consente il cambio di equalizzazione con le 4 curve di equalizzazione di cui parleremo più avanti: Decca/DG/Teldec, Columbia, Philips/Telefunken e RIAA. FM Acoustic è invece un produttore svizzero che propone una sua linea esclusiva denominata Resolution Series, alla quale appartengono ben 4 delle elettroniche presenti nel rack. 

Il pre phono FM122-MKII permette di variare le curve di equalizzazione phono, ha driver di uscita linea in Classe A, zero feedback, contiene un circuito proprietario a discreti in Classe A ed è libero dalle solite limitazioni quali degrado del segnale dovuto ai circuiti integrati, trasformatori, circuiti ibridi o op-amps, riuscendo a garantire bassi livelli di rumore e di ronzio. Anche il pre FM 255 MKII R contiene un circuito proprietario a discreti in Classe A, è libero da rumore e interferenze, e con delle uscite true balanced ottimizza automaticamente la performance con carichi bilanciati, pseudo bilanciati o sbilanciati.


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I due finali mono FM 108-MKII, invece della solita alimentazione switching, impiegano un unico alimentatore lineare "analogico" ad alta potenza, pur avendo una dimensione davvero compatta e un peso totale di 4,5 kg. Questi finali erogano 70 Watt RMS su 8 Ohm, 130 Watt RMS su 4 Ohm e 200 Watt RMS su 2 Ohm, con una distorsione di 0,005% THD e un S/N migliore di -100dB. I circuiti in classe A sono a componenti discreti elettronicamente bilanciati, senza alcuna impedenza minima. L'amplificatore è progettato per pilotare sistemi da 1 a 10.000 Ohm, ma può pilotare qualsiasi impedenza dei diffusori (anche inferiore a 1 Ohm) con segnali dinamici senza alcun limite, compressione o altri effetti negativi sul segnale audio.

Il marchio tedesco Zellaton affonda le sue radici nei primi anni '30 e prende le mosse dal fisico e inventore Emil Podszus. Attualmente è gestito dal nipote ingegnere, Manuel, e da Michael Schwab. Il modello esposto è il bookshelf, il Legacy Reference Monitor System, con un tweeter a cupola morbida da 2 cm, un mid-woofer da 13 cm e un woofer passivo da 20 cm, impedenza di 4 Ohms e sensibilità di 86 dB.


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Seppure il marchio operi da 30 anni, il GigaHertz canceling di Schnerzinger adotta una tecnologia pionieristica che libera efficacemente il sistema audio da campi di interferenza elettrica che danneggiano il suono fino alla gamma gigahertz: un prodotto che al momento non ha eguali sul mercato in termini di eliminazione dei campi interferenti, poiché non aumenta l'inquinamento elettromagnetico nella stanza utilizzando solo i campi interferenti esistenti per ridurli.

Premetto di non stare esattamente nel mio "brodo di coltura" e infatti sono stato indirizzato a questa sala per via della caratteristica del set di poter riprodurre la corretta risposta in frequenza del vinile, ripristinando la consonanza con la curva di equalizzazione effettivamente applicata in sala di incisione. Partiamo dalla definizione della curva RIIA. Sostanzialmente si tratta della standardizzazione di uno stratagemma volto ad evitare di dover incidere su disco le frequenze basse come si dovrebbe, visto che traccerebbero un solco così largo da occupare in breve tutto lo spazio disponibile. Per ovviare al problema, in fase di incisione si opera quindi una compressione delle frequenze basse e contemporaneamente una esaltazione delle alte. In fase di riproduzione il processo viene semplicemente invertito.


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Fabrizio Baretta spiega che prima del '58 ogni etichetta adottava una sua curva di equalizzazione standard. Non tutte le case discografiche europee hanno aderito alla convenzione RIAA USA, ma alcune hanno continuato a mantenere la loro curva DIN europea. Ci viene spiegato che in sala di incisione fino a 10 anni fa lo standard europeo prevedeva il polo 3 (dei 3 presenti nei connettori standard delle sale di incisione con form factor XLR/Cannon) negativo, ma lo standard americano lo invertiva, mentre il giapponese lo applicava in modo saltuario e non predittibile. Si pensi a cosa potesse succedere a quanto prodotto in una sala di incisione che avesse utilizzato un mix indistinto di macchine Neve (GB), Revox e Studer (Svizzera), Sennheiser e Neumann (Germania), AKG (Austria) e Shure (USA), ma anche giapponesi.


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Nel corso della sessione di ascolto abbiamo ascoltato vari dischi. L'esordio è stato con un LP con musica di Stravinsky, Academy Of St. Martin-In-The-Fields, Neville Marriner ‎– Pulcinella/Apollon Musagète, Argo, (1968). Lo abbiamo ascoltato come si fa normalmente. Poi è stata slezionata una inversione di polarità di 180° ed applicazione della curva Decca e DG. La curva applicava due diversi parametri che operano in gamma bassa (rollover) e alta (rolloff), come detto in apertura: correggendo i due fattori viene ripristinata la curva originale, non RIIA. Subito il brano ha acquisito più dettaglio, si è arricchito di informazioni, è sembrato avere una maggiore headroom, con il risultato di ricreare una gran bella scena.

Ha fatto seguito un LP inglese di Columbia con la Mahler Symphony no. 4 Otto Kempler Philharmonia Orchestra Elisabeth Schwarzkopf, che già sembrava garantire un gran bell'ascolto e una scena adeguata con la curva RIAA. Ma dopo, con l'inserimento della giusta curva di equalizzazione, il tono generale della musica appariva più piacevole ed equilibrato, determinava la soppressione delle asprezze e l'eliminazione dei troppo pieno che risultavano quasi distorti.


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La dimostrazione è proseguita con Pierino e il lupo, Prokofiev, Abbado e Benigni, un DG. Lo abbiamo ascoltato "liscio" e poi con la curva DG che ne invertiva la polarità. Qui la differenza era enorme. L'ascolto era profondamente cambiato, con una maggiore chiarezza e naturalezza. La sessione è terminata con un LP recentissimo, stampato l'anno scorso. Si trattava di "Is this the life we really want?", di Roger Waters, per il quale è stato usato un tornio DG recentissimo. Il brano partiva da un vocio indistinto con un ticchettio di fondo alla Time per arrivare ad una parte finale decisamente diversa e più intelligibile. Anche qui le differenze con la versione con curva di equalizzazione corretta sono apparse piuttosto eclatanti.

Va considerato poi che possedere uno di questi oggettini comporta l'ulteriore vantaggio di poter registrare digitalmente il LP sfruttando di volta in volta la curva corretta per Decca/DG/Teldec, Columbia (usata da molti altri fino alla fine degli anni '60), Philips/Telefunken o RIAA. Sono entrato in questa sala con una lieve forma di scetticismo, ne sono uscito avendo apprezzato i benefici che rinvengono da elettroniche che riportano in equilibrio la curva di equalizzazione di LP originariamente incisi applicando una curva non RIAA. Considerato il risultato eclatante e data per scontata la buona fede del padrone di casa, mi azzarderei a dire che qui la psicoacustica c'entra poco o nulla. Agli appassionati di LP in possesso di copie prodotte dai marchi citati, magari utilizzando sale di incisione con componentistica "mista", consiglio senz'altro di visitare la sala alla prossima occasione utile!

 

Segue : Conclusioni

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