Sintonie 2019: seconda parte
Sintonie High End e Audio Video Show s'incontrano a Rimini per mettere l'ipoteca sulla più importante manifestazione audio e video in Italia: dopo la prima parte dedicata alle sale video, proseguiamo il viaggio tra le sale audio più interessanti
Audio Natali, con dCS, Nagra e Sasha DAW
Continuiamo il nostro reportage del doppio appuntamento Sintonie High End e Audio Video Show, dopo la prima parte dedicata agli impianti audiovideo, pubblicata a questo indirizzo. Continuiamo ora con i sistemi audio più importanti, iniziando dalla vasta sala di Audio Natali che, anche quest'anno, è stata tra le più frequentate Il team del distributore toscano, in collaborazione con Angelucci HiFi, aveva allestito una catena così composta: meccanica CD-SACD dCS Rossini Transport, convertitore dCS Rossini DAC, clock dCS Rossini Clock. La sorgente analogica trovava il registratore a nastro Nagra IV-S con motore QGB. Preamplificatore Nagra HD-Preamp, finali monofonici Nagra HD-Amp. I diffusori sono i Wilson Audio Sasha DAW.
Alla base di un buon ascolto c’è una selezione di brani ben sperimentati che si uniscono a golose novità discografiche, alcune presentate in anteprima proprio qui a Rimini. Alcuni di questi “pezzi” hanno accompagnato le prove d'ascolto di Marco Cicogna degli ultimi anni. Dati gli ingredienti, il risultato dipende dall'impianto di riproduzione, che deve rendere fruibile il contenuto del disco in modo corretto e coinvolgente. Con una catena audio di questo calibro è stato facile cogliere anche confronti tra formati, “liquidi” e “solidi”, digitali ed analogici, senza dimenticare il SACD in formato “fisico” grazie alla presenza dello straordinario dCS Rossini, lettore, DAC e server a rappresentare una sorgente di riferimento. Ma non finisce qui. Una forte attrattiva è stata rappresentata dal registratore a bobine Nagra con il quale abbiamo potuto ascoltare un breve florilegio di registrazioni analogiche. A questo livello l'analogico non teme rivali.
In campo digitale abbiamo raccolto un buon numero di “bocconi sonori” che spaziano da un estremo all’altro del repertorio, una serie di brani che esprimono diverse combinazioni timbriche, piccoli gruppi e grandi formazioni, dalla classica al jazz, al pop. Chi non era abituato ad ascoltare a livello praticamente reale il finale della “Sagra della Primavera” o l’attacco sugli ottoni e timpani da “Urano” (Holst, Pianeti), ha provato sorpresa ed emozione nel realismo di questo sistema. In tutto questo è stato possibile anche affrontare temi di carattere generale come quello del corretto volume d’ascolto, la “giusta” dinamica di un’orchestra, il colore ed il timbro nella resa degli strumenti, la differenza tra le diverse incisioni ed etichette.
Il significato di “dinamica orchestrale” si coglie ad esempio attraverso l’ascolto di alcuni spunti dalla Seconda di Mahler, partitura tra le più possenti del repertorio, materiale sonoro che nessuno avrebbe il coraggio di farvi ascoltare in una mostra HiFi. E' stato quindi possibile focalizzare il modo in cui l'impianto propone gli elementi ambientali propri dell’incisione, un gioco che punta sulla risoluzione ai bassi livelli di segnale e che configura il “respiro” stesso dell’evento sonoro.
Quando la sala è affollata, il suono complessivo si sposta verso tonalità più calde; c'è un notevole assorbimento e ci troviamo ad alzare di molto il livello sonoro. Con diverse file di ascoltatori è ovvio che un determinato livello di riproduzione che risulta corretto per chi siede in fondo, apparirà troppo forte a chi sta in prima fila. E viceversa s’intende. Per questo invito i partecipanti a spostarsi, cambiando più volte di posto per godere di prospettive sempre diverse
Si conferma la musicalità delle Sasha DAW che già avevamo apprezzato in altri incontri musicali. Hanno affrontato questo impegnativo ambiente con generosità e dinamica, capaci di scandagliare le più sottili trame sonore anche nei passaggi a basso livello sonoro, ai limiti della risoluzione del sistema. Del resto se è vero che le Sasha DAW (dedicate appunto al fondatore David Andrew Wilson) hanno radici ben piantate nella tradizione della casa americana, dall'altro vengono a concretizzare gli sviluppi più attuali dell'azienda che oggi vede al timone Daryl Wilson.
Ricordiamo che dallo storico sistema WATT/ Puppy nasceva la versione originale delle Sasha, in seguito perfezionate. Daryl Wilson ha concepito una nuova generazione di Sasha, ulteriore evoluzione di un sistema che rende onore all'impegno del compianto papà Dave. Dopo due anni di sviluppo Sasha DAW arrivava sul mercato lo scorso anno, diffusore totalmente ridisegnato che appare del tutto nuovo rispetto alle Sasha 2.
Tra le caratteristiche principali la camera posteriore per il tweeter Convergent Synergy derivata dalle WAMM, il nuovo woofer da 8'' che origina dagli studi effettuati per le Alexia 2, il midrange che è lo stesso driver di prestigio che troviamo nelle WAMM, XLF, Alexx e Alexia, gli speciali supporti studiati per il possente subwoofer Thor’s Hammer. Inoltre si mette in evidenza il pannello che ospita il woofer (ora inclinato di 3°), un più facile carico di impedenza, l'aumento del volume a disposizione del midrange e del woofer, il rinnovato sistema di fissaggio e smorzamento del woofer, il circuito cross-over più raffinato, il nuovo disegno della griglia del medio, la ricollocazione del condotto del reflex con un nuovo profilo per contenere la turbolenza, l'aumento dello spessore del cabinet per midrange e woofer. La musica più bella dell’intera rassegna? Probabilmente si.