Anteprima BenQ W4000i: prime misure

Emidio Frattaroli 03 Maggio 2023 4K e 8K

Il BenQ W4000i è la novità più interessante nella fascia media della proiezione casalinga: è un DLP con sorgente 4LED da 3.200 lumen dichiarati, HDR10+, filtro DCI, lens shift, Google TV con Netflix, bilanciamento del bianco con 11 punti e taratura in fabbrica quasi perfetta con certificato...


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In questi ultimi anni, complice sicuramente l'evento pandemico, le innovazioni nel mercato della videoproiezione casalinga, soprattutto quelle relative alla gamma media, hanno segnato il passo. Con l'eccezione dei Laser TV, le novità di questo ultimo lustro tra i proiettori a tiro medio e lungo sono concentrate più che altro nella fascia più alta, a partire dai 5.000 Euro di prezzo suggerito al pubblico. Nella fascia tra i 3.000 e 5.000 Euro c'è ormai il 'vuoto pneumatico' e non sorprende che, nella fascia di prezzo tra i 2.500 e 3.000 Euro, siano due 'vecchi' proiettori con sorgente luminosa a lampada a catalizzare ancora oggi l'attenzione di molti appassionati. 

I due proiettori sono l'Epson TW-9400 e il BenQ W5700 (il nostro test del BenQ W5700 è a questo indirizzo), il primo con tecnologia 3LCD e il secondo con tecnologia DLP XPR. Le differenze tra questi due modelli sono tante: ad esempio c'è chi preferisce l'elevata risoluzione e il dettaglio del BenQ, chi invece è mosso dalla versatilità dell'ottica e dal rapporto di contrasto dell'Epson. Due anni fa arrivò sul mercato il BenQ X1300i a risoluzione Full HD, un DLP con sorgente luminosa ibrida con LED RGB e fosfori verdi; un prodotto con prestazioni strepitose ma con ottica poco versatile e dedicato al settore gaming. Eppure, secondo me, il BenQ X1300i rappresentava il futuro della tecnologia DLP.


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L'anno seguente arrivò l'evoluzione targata X3000i, con vobulazione 4K, con la stessa sorgente luminosa del modello X1300i ma sempre con una forte caratterizzazione 'gaming' e con poca versatilità dell'obiettivo. In questi ultimi tre anni, è sempre stato il caro buon BenQ W5700 a far battere il cuore agli appassionati perché, nonostante la lampada a scarica ad alta pressione, ha un'ottica con un rapporto di tiro versatile, con lens-shift orizzontale e verticale abbastanza ampi, prestazioni video molto interessanti e un eccellente rapporto qualità prezzo. Subito dopo aver messo le mani sul X1300i ho iniziato a chiedere a BenQ quando sarebbe arrivata l'evoluzione del W5700 con la stessa sorgente luminosa.

Lo scorso anno, in occasione del Milano hi-fidelity, mi fu anticipato che nel corso del 2023 ci sarebbero state delle novità. E infatti a Gennaio, in occasione del CES 2023, BenQ annunciò il W4000i (ne abbiamo parlato in questa news), un prodotto a metà strada tra il W2700 e il W5700. Si tratta in altre parole di un DLP con microdisplay da 0,65”, quindi sensibilmente più grande rispetto al 'classsico' DMD con diagonale da 0,47”, un'ottica con rapporto di tiro medio, un po' di lens-shift e sorgente luminosa ibrida con LED RGB e fosfori verdi che avevamo già apprezzato nei due proiettori 'gaming' X1300i e X3000i. In più, quasi sottovoce, il W4000i ha fatto la sua prima 'uscita' mondiale all'interno dell'edizione primaverile del Milano hi-fidelity, assieme al nuovo GP500 (ne abbiamo parlato in questo articolo).

 

SOMMARIO

Caratteristiche e costruzione


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Subito dopo il Milano hi-fidelity ho avuto a disposizione il W4000i per ben due settimane per effettuare le prime misure, in attesa del modello definitivo che arriverà a metà maggio. Quello che leggerete da qui in avanti deve quindi essere preso con 'le molle' perché i modelli di produzione sfoggeranno sicuramente prestazioni superiori. L'aspetto del W4000i ricorda quello del W2700 (il nostro supertest è a questo indirizzo) ma le differenze sono tantissime, ad iniziare dalla piattaforma che è sempre asimmetrica ma con ottica dalla parte opposta. 


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Il DMD del W2700 ha una diagonale da 0,47” mentre il nuovo W4000i monta un DMD con diagonale da 0,65” che ha una superficie quasi doppia. Anche l'ottica ha un diametro più generoso e c'è anche il lens-shift che mancava nel W2700 (solo il 10% verticale). Più grandi anche le dimensioni generali e il peso: da 4,2 kg si passa a 6,6 kg.


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Ottimo il parco delle connessioni. Le due HDMI accettano segnali 4K 60p anche in RGB 4:4:4. La prima è dotata di ARC (non eARC). Non ho avuto la possibilità di verificare anche il 4K 120p e lo faremo sulle prime macchine di produzione. Non manca una porta USB per le funzioni di 'media player', un trigger 12V oltre alla presa LAN e alla porta RS-232 per il controllo remoto. Il BenQ W4000i è compatibile Control 4. Dietro alla propaggine al di sotto della porta LAN è custodito il nuovo dongle Google TV, finalmente con Netflix in 4K e HDR.

 
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Le due ghiere dell'obiettivo sono protette da uno sportellino. Lo zoom ha un fattore di moltiplicazione di 1,3X e il rapporto di tiro è compreso tra 1,15:1 e 1,5:1. Il lens-shift verticale vale il 60% mentre quello orizzontale vale appena il 15% (ma solo quando quello verticale è al 20%). L'offset massimo verticale vale meno del 6%. Anche a questo tema dedicheremo un approfondimento poiché sembra che gli ingegneri di BenQ abbiano privilegiato l'installazione su un mobile o una mensola, posta non troppo in alto, piuttosto che quella tradizionale con il proiettore a soffitto.

 
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Il sistema di raffreddamento è molto curato. Attraverso la griglia frontale è visibile un generoso dissipatore con heat-pipe. D'altronde mantenere costante la temperatura dei LED è fondamentale per evitare derive delle coordinate cromatiche. La sorgente luminosa può essere modulata in potenza non solo nelle due tre classiche modalità 'Normal', 'ECO' e 'Smart ECO' ma anche manualmente, in una scala da 70 a 100. Il sistema è molto silenzioso e diventa udibile (molto udibile) soltanto quando si spinge al massimo e dopo qualche minuto.

 

Menu e funzioni


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Il menu segue il classico stile BenQ di nuova generazione ed è molto ben disegnato. Finalmente, agendo sulle voci per la calibrazione, la grafica di controllo si sposta in basso, in modo da non disturbare il campo di inquadratura degli strumenti di misura. Le modalità predefinite in SDR sono cinque ma da quelle 'utili' va tolta la modalità 'Luminoso', quella con più potenza ma ingestibile dal punto di vista della qualità d'immagine.


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Per la calibrazione c'è ovviamente la possibilità di modulare le componenti RGB su due punti e devo dire che, vista la linearità eccellente del sistema, sono già più che sufficienti. Nell'immagine qui in alto potete osservare anche i valori di calibrazione del bilanciamento del bianco che sono identici sia con la sorgente luminosa al minimo che al massimo.


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Con questo proiettore BenQ introduce anche il bilanciamento del bianco su 11 punti, quindi anche con lo step molto importante al 5% di intensità del segnale in ingresso, verificato puntualmente. Nel paragrafo dedicato alle misure in SDR, potrete osservare il risultato dopo la calibrazione e in più con lo step al 5% in cui ho modulato la componente verde al massimo.

 
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Il BenQ W4000i è anche uno dei pochi DLP che riproduce correttamente le cadenze a 24p (23,976 Hz). Non ho capito qual è il motivo per cui bisogna abilitare la funzione nel menu; è una delle tante domande e considerazioni che girerò a BenQ. C'è anche un nuovo pannello di informazioni in cui, oltre a risoluzione e frequenza di quadro del segnale in ingresso, vengono indicati anche gamma dinamica, profondità in bit e modalità del segnale, con la risoluzione delle singole componenti.

Flusso luminoso e rapporto di contrasto


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Un premessa prima di iniziare. Vi ricordo che il flusso luminoso può variare in maniera importante a seconda della lunghezza focale o della posizione del lens-shift, oltre ovviamente alle varie impostazioni della sorgente luminosa, filtri colore,. modalità predefinite e calibrazione. Dedicherò un approfondimento al flusso luminoso del W4000i appena arriverà un modello di produzione. Nel frattempo seguono i valori misurati con obiettivo in 'wide' e con offset tradizionale, quindi con la base dell'immagine che è sullo stesso piano su cui poggiano i piedini del proiettore.

In modalità predefinita 'Luminosa' si sfiorano i 2.900 lumen ma sono praticamente inutilizzabili a causa di una fortissima dominante verde. Calibrando la modalità predefinita 'Luminoso', il flusso luminoso viene più che dimezzato. Questo per sottolineare che si tratta di una modalità completamente inutile. Nella modalità Cinema Luminoso, con bianco incredibilmente vicino al riferimento, ho misurato 1.860 lumen, un valore che non mi aspettavo.


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Calibrando di fino, si sta comunque al di sopra dei 1.800 lumen. Avete capito bene: il nuovo BenQ W4000i con sorgente luminosa al massimo è in grado di riempire schermi da 3 metri di base senza alcun problema. Ottime notizie anche dal rapporto di contrasto che sfiora il valore di 1.089:1 con obiettivo in 'wide' e 1.437:1 in tele. Per la curva del rapporto di contrasto con APL variabile aspettiamo l'arrivo modello di produzione definitivo.

L'unico dato negativo riguarda la modulazione del flusso luminoso. In modalità 'ECO' si fatica a scendere del 20%. Mi sarei aspettato almeno un 30% in meno. Verificherò prima possibile se ci saranno cambiamenti nei modelli di produzione. In ogni modo è possibile modulare il flusso luminoso in vari modi, ad esempio inserendo o meno il filtro colore DCI che taglia il flusso luminoso di oltre il 40%, mantenendo comunque una coerenza invidiabile del bilanciamento del bianco e delle coordinate cromatiche dei colori.

 

Misure con segnali SDR

 
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Le misure qui in alto si riferiscono alla modalità 'Cinema' senza alcun intervento ed è molto simile ai risultati con la modalità 'Cinema Luminoso' che soffre soltanto per la scelta di una curva del gamma insolita (si chiama 'BenQ'). Nella modalità 'Filmmaker Mode' viene preferito un gamma di 2.4, un po' troppo alto per un DLP con rapporto di contrasto nativo non molto elevato. Sempre nella modalità Filmmaker viene inserito il filtro colore DCI ma gamut e coordinate cromatiche rimangono quelle del REC BT.709.

 
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Visto che non si riesce a scendere molto con il flusso luminoso, il consiglio è di utilizzare comunque la modalità Filmmaker con segnali SDR al buio in modo da stare il più possibile vicini ai 50 NIT a schermo, in modo che in HDR ci sia il 'salto' necessario fino ad oltre 100 NIT. Sempre in modalità Cinema apprezziamo una colorimetria molto vicina al riferimeno con Delta E molto contenuto in assoluto. Gli strumenti di calibrazione consentono comunque di avvicinarsi ulteriormente.

 
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Qui in alto potete osservare le misure dopo la calibrazione fine. Il bilanciamento del bianco è quasi commovente. Nel grafico potete osservere anche il picco sul verde al 5%, ottenuto per verificare la precisione - chirurgica, a dirla davvero tutta - del controllo al 5% di intensità del segnale in ingresso. Come sempre, calibrando il bilanciamento del bianco, migliorano automaticamente anche i colori. Per la calibrazione del CMS e per tutti i consigli di calibrazione, aspetteremo il modello di produzione. 

 

Misure con segnali HDR e conclusioni


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In HDR non ci sono sorprese e anche in questo caso il bilanciamento del bianco è corretto anche nella modalità prefefinita, ovvero quella HDR10. Con segnali HDR c'è solo un altro banco di memoria che è quello Filmmaker Mode. In questo caso è possibile scegliere se inserire o meno il filtro DCI che, lo ricordo, si paga in maniera sostanziosa in termini di flusso luminoso.

 
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Qui in alto osserviamo le dimensioni del gamut con e senza filtro colore 'wide gamut' attivato. Senza filtro si sfiora comunque il 90% del gamut DCI-P3 con qualche rinuncia solo nel verde e nel ciano. Con il filtro attivato si arriva a coprire quasi il 115% dello spazio DCI-P3.


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Anche per l'analisi delle prestazioni e consigli di calibrazione in HDR aspettiamo l'arrivo delle prime macchine di produzione che arriveranno entro un paio di settimane. Vi anticipiamo che già nella seconda metà di maggio ci attiveremo con i principali nostri partner come Audio Quality e Gruppo Garman per eventi nei relativi punti vendita per mettere alla prova i primi esemplari. 

Per maggiori informazioni: www.benq.eu

 

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Commenti (26)

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  • Samu1

    03 Maggio 2023, 13:33

    Aspetto questo proiettore con ansia perché potrebbe essere l'erede del mio e valutare un cambio di schermo dal 2.5M 16.:9 attuale ad un 3.5m scope.

    Una delle novità più importanti è l'LCE (local contrast enhancement), che divide lo schermo in più di 1000 rettangoli e applica valori differenti di gamma per ottenere un contrasto percepito più alto (un DTM che lavora sul gamma invece che sul flusso luminoso in poche parole).
    Mi sarei aspettato due parole su questo, essendo la novità più eclatante insieme allo stato solido.

    Volevo anche capire se l'opzione di a/r a 21:9 forza l'immagine in scope tagliando digitalmente le barre nere?

    Un'ultima nota, sembra che BenQ abbia annunciato pochi giorni fa un modello superiore W6000/6700 a seconda dei mercati, a tiro lungo, vero erede del 5700. Anche questo mi incuriosisce molto.
  • Emidio Frattaroli

    03 Maggio 2023, 16:26

    Ciao Samu1. Su questo golden sample ho trovato un DTM meno 'dinamico' di quanto mi aspettassi ma essendo un modello di pre-serie è cosa abbastanza normale. In linea di massima tutti i DLP tendono a comprimere un po' troppo la gamma dinamica e questo W4000i non fa eccezione.

    In altre parole l'immagine risulta un pochino più 'piatta' rispetto ad un sistema con DTM più evoluto. In questo caso il mio riferimento è il Digifast. Fortunatamente ci sono strumenti nel menu per piegare il gamma a valori più corretti. Di questo e molto altro parleremo in un approfondimento.

    Il sistema luminoso a stato solido non è una novità e ne ho già parlato ampiamente nell'articolo del BenQ X1300i. Nel test approfondito del W4000i che seguirà appena avrò tra le mani una macchina di produzione aggiungerò comunque altre misure e altre considerazioni anche su questo aspetto.

    Non ho testato l'opzione di modifica dell'aspect ratio. Mi dispiace. Lo farò sulla macchina definitiva. Grazie per il suggerimento.

    Sui nuovi modelli BenQ, ammesso - e non concesso - che sappia qualcosa, non sarei comunque autorizzato a parlarne. Il W6000 è un vecchio prodotto full HD mentre il W6700 credo sia l'equivalente del W5700 in altri paesi. Il successore del W5700 o meglio l'evoluzione del W5700, sono certo che arriverà ma non subito e andrà probabilmente a riempire la fascia media tra i 3.000 e 5.000 Euro.
  • Samu1

    03 Maggio 2023, 17:51

    Grazie mille Emidio, aspetto con ansia l'approfondimento, sperando anche che il contrasto nativo del prodotto finale sia più vicino ai 1500-1800
  • ellebiser

    03 Maggio 2023, 18:18

    Visto in fiera a Milano su uno schermo normale mi era piaciuto nonostante l’installazione non fosse curata, luminosità e dettaglio era di buon livello, mi riservo di giudicare questo proiettore quando avrò l’opportunità di vederlo su diagonali più importanti, non credo possa sostenere un 3,5m di base…
  • Samu1

    03 Maggio 2023, 18:33

    Eh sì, devo fare valutazioni dettagliate, perché non voglio/posso spendere le cifre per un NZ9 ...
  • Franco Rossi

    03 Maggio 2023, 22:35

    Bella recensione come sempre Emidio, peccato per il contrasto limitato e l'ottica che ha un lens shift troppo limitato. Hai per caso controllato i consumi elettrici? Grazie.
  • Emidio Frattaroli

    04 Maggio 2023, 10:39

    Originariamente inviato da: Samu1;5240113
    ... aspetto con ansia l'approfondimento...
    Anche io. Le cose da approfondire sono tantissime. Oltre al DTM, alla calibrazione, al rapporto di contrasto e all'ottica, c'è anche una funzione di 'autocalibrazione'... Vedremo.



    Originariamente inviato da: ellebiser;5240119
    ... non credo possa sostenere un 3,5m di base……
    3,5 metri di base sono 6,9 metri quadrati. Il W4000i sarebbe in grado di spuntare ben 85 NIT su uno schermo con gain unitario...
  • Emidio Frattaroli

    04 Maggio 2023, 10:40

    Originariamente inviato da: Franco Rossi;5240144
    . Hai per caso controllato i consumi elettrici? Grazie.
    Non ancora ma lo farò assolutamente.
  • Samu1

    04 Maggio 2023, 11:31

    Originariamente inviato da: Emidio Frattaroli;5240174
    Anche io. Le cose da approfondire sono tantissime. Oltre al DTM, alla calibrazione, al rapporto di contrasto e all'ottica, c'è anche una funzione di 'autocalibrazione'... Vedremo.


    Da quello che ho capito, l'autocalibrazione non è per calibrarlo, ma è una funzione che mantiene lo spazio colore nel tempo al consumo della sorgente luminosa.



    Originariamente inviato da: Emidio Frattaroli;5240174
    3,5 metri di base sono 6,9 metri quadrati. Il W4000i sarebbe in grado di spuntare ben 85 NIT su uno schermo con gain unitario...


    questo mi conforta, considerando anche che attualmente convivo con uno schermo cinegrey 0.9 e il W2700 con un 16:9 2.5m di base, quindi penso meno luminoso degli 85 nits che avrei con il W4000 e 3m 21:9.
    Resta da capire se la funzione 21:9 forza digitalmente il formato scope anche gli altri a/r
  • Emidio Frattaroli

    04 Maggio 2023, 14:23

    Certo. L'autocalibrazione sfrutterà probabilmente dei sensori all'interno del percorso luminoso ma ha probabilmente un certo impatto sul flusso luminoso. Sarà interessante capirne il funzionamento. Per il resto, il W4000i è sensibilmente più luminoso del W2700 e il bilanciamento tra luminanza dei colori e quella del bianco è quasi perfetto, al contrario del W2700, che è caratterizzato da un volume colore più ristretto in luminanza e anche in saturazione.
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