LAB: Huawei Mate Pro 10

Emidio Frattaroli, Franco Baiocchi 14 Febbraio 2018 Mobile

Con un design accattivante, prestazioni hardware eccezionali, durata della batteria più che discreta, comparto fotografico buono anche se al di sotto delle aspettative, il nuovo flagship di Huawei si presenta come uno degli smartphone più completi

Ergonomia e Hands on


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La cosa che mi ha particolarmente colpito, non appena aperta la confezione, è stata il design esclusivo, molto elegante anche grazie all'involucro in vetro che ricopre fronte e retro, con una leggera curvatura sui bordi; lo smartphone dà inoltre l'idea di solidità e robustezza, è ben curato in ogni minimo dettaglio, con una linea accattivante, ben ingegnerizzato, ed è costruito con materiali di pregio e con ottime finiture. Anche se le dimensioni sono generose, il peso è contenuto e si riesce a tenerlo abbastanza agevolmente con una mano; purtroppo bisogna pagare un piccolo scotto per l'elegante rivestimento in vetro, in quanto il telefono non presenta un'ottimale aderenza e scivola facilmente se la presa non è salda, situazione però ovviabile utilizzando la custodia in silicone in dotazione con il terminale.  L'utilizzo con una sola mano è inoltre agevolato sia dalla possibilità di rimpicciolire lo schermo semplicemente facendo scorrere il dito sul bordo inferiore del display, sia grazie alla tastiera mobile, soluzioni già adottate da altri terminali in passato, tra cui, ad esempio, lo stesso Huawei P10 o il Samsung Galaxy S8.

  
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L'accensione è davvero rapida, circa 16 secondi per ottenere la schermata Home e ci dà già un'idea chiara della "quantità dei cavalli a disposizione del motore hardware" del dispositivo. Il display, come verificheremo tra poco nella sezione dedicata, è molto ampio e luminoso; piccola o grossa pecca, a seconda delle varie filosofie di pensiero è che, anche il costruttore cinese si è adeguato al trend lanciato dal Samsung Galaxy S8 con il suo poco standard rapporto di aspetto pari a 18:9. Posso dire che non capisco bene le motivazioni di questa scelta che provoca la perdita di informazioni o la presenza di bande nere agli estremi o addirittura artefatti di aliasing dovuti allo scaling, visto che la quasi totalità dei contenuti sono disponibili nel più standard 16:9; non mi soffermo a ripetere tutte le perplessità che tale opzione dell'aspect ratio ha destato in noi, ma per chi fosse interessato può dare un'occhiata qui.

 
A sinistra il segnale test a risoluzione nativa; a destra dopo lo scaling a 2160 pixel in orizzontale.
Per le immagini originali, click con il pulsante destro e aprire in altra finestra.

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La risoluzione del display, pari a 2160x1080 pixel, è più che sufficiente in ogni condizione ed è impossibile notare la struttura dei pixel anche da distanza ravvicinata. Rispetto al Galaxy S8 ed S8 Plus c'è un piccolo vantaggio: quando si osservano contenuti full HD (1920x1080) alla risoluzione verticale nativa, quindi in 1080p con bande nere ai lati, il dettaglio e la risoluzione sono quelli di un display nativo full HD poiché non c'è alcuna operazione di scaling; al contrario, con lo zoom attivato fino a coprire l'intero display in senso orizzontale, c'è un piccolo scaling che introduce inevitabili artefatti di aliasing che abbiamo evidenziato nelle due immagini qui in alto. Nell'uso di tutti i giorni, nella visione di contenuti in streaming, gli artefatti saranno pressoché invisibili e nascosti da altri problemi legati dalla compressione. Nella visione di contenuti di qualità e di immagini statiche, questi artefatti potrebbero essere invece riconoscibili.

  
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Lo Huawei Mate 10 Pro presenta anche una nuova interfaccia utente personalizzata, la EMUI 8.0 (il numero di versione è passato direttamente dalla 5.1 alla 8.0 per uniformarsi con la versione di Android utilizzata). In ogni modo, ad una prima occhiata, almeno dal punto di vista grafico, non abbiamo notato sostanziali differenze tra le due versioni. per quanto riguarda il menù delle impostazioni, è stato snellito in maniera decisa, lasciando unicamente le voci delle macrocategorie al cui interno troviamo annidate tutte le varie opzioni. Un'altra novità è la possibilità di utilizzare un pulsante flottante sempre presente sullo schermo che sostituisce la barra di navigazione virtual; grazie al nuovo pulsante è possibile, tramite gesture specifiche, effettuare tutte operazioni che prima eseguivamo tramite i tasti di navigazione, come ad esempio tornare alla home, tornare indietro od anche richiamare il task manager.


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A differenza dello Huawei P10 in cui è situato sotto al display, il lettore di impronte digitali è stato ricollocato sul dorso del telefono, appena sotto la dual camera ed oltre le funzionalità standard ha anche quella di richiamare il menù a tendina scorrendo il dito dal basso verso l'alto o di scorrere le foto nella galleria movendo il dito da destra a sinistra o viceversa. La posizione del lettore ci piace di meno rispetto alla soluzione adottata nel flagship precedente, in quanto riteniamo più comodo averlo a disposizione anche quando il telefono è poggiato su di una superficie; in ogni modo, questa soluzione non è così drammatica come ad esempio nel Samsung Galaxy S8, in cui il lettore delle impronte è proprio a fianco della fotocamera principale e causa, quindi, di numerose e fastidiose "ditate" involontarie sulle lenti della camera stessa. L'autonomia è più che sufficiente per concludere la giornata con un residuo a doppia cifra anche nelle condizioni più gravose ed è uno degli aspetti che più si apprezzano perché potenza, peso e dimensioni del terminale, oltre alla qualità del display, sono un compromesso eccellente.

  
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Alcune innovazioni della nuova interfaccia utente sono ereditate direttamente dalle nuove funzionalità di Oreo, come i menu a discesa ottenibili fornendo una pressione più duratura sulle icone oppure il picture in picture di alcune app compatibili (come Google Maps, utilissima in molte occasioni ma ancora con qualche errore da sistemare). Oltre alla velocità e fluidità della gestione delle varie funzioni, alla rapidità del rendering delle pagine web oppure dell'installazione dei vari programmi, ci ha conquistato anche la qualità della gestione della doppia SIM (anche grazie alle nuove funzioni di Android 8.0), con doppia ricezione LTE 4G e possibilità di rimanere collegati alla rete internet con una delle due SIM mentre con l'altra si è impegnati nella conversazione. 

 

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