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LAB: Huawei Mate Pro 10

Recensione di Emidio Frattaroli , Franco Baiocchi , pubblicato il 14 Febbraio 2018 nel canale MOBILE

“Con un design accattivante, prestazioni hardware eccezionali, durata della batteria più che discreta, comparto fotografico buono anche se al di sotto delle aspettative, il nuovo flagship di Huawei si presenta come uno degli smartphone più completi”

System, Browser & GPU Benchmark

Anche questa volta come system benchmarch abbiamo preferito utilizzare il benchmark "cross-platform" Geekbench4, visto che il software che utilizzavamo precedentemente, Basemark OS II, ha presentato incompatibilità su alcuni test per qualche terminale che abbiamo avuto a disposizione.


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Lo Huawei Mate 10 Pro con il suo Kirin 970 ha presentato prestazioni eccellenti anche se non come ci aspettavamo; si afferma come primo della classe per quanto riguarda la prova nel test "multi-core", ma per quanto riguarda invece il risultato del test ottenuto per "single core", è inferiore al Samsung Galaxy S8 e addirittura allo Huawei P10 con il suo Kirin 960. Ci saremmo aspettati un aumento delle prestazioni di qualche punto percentuale rispetto ad un diretto concorrente come l'S8 e ben più generoso rispetto al P10 che è dotato di un processore di generazione precedente. 


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Con il Mate 10 Pro abbiamo deciso di abbandonare definitivamente il browser benchmark Sunspider, in quanto non più aggiornato da qualche tempo e quindi foriero di risultati non attendibili come già avevamo verificato con altri terminali esaminati con questo benchmark. Per dovere di cronaca lo Huawei Mate 10 Pro aveva realizzato un deludente 694.4ms ma da prendere oltremodo con le pinze vista l'inattendibilità manifesta del sistema di benchmarking. Ci siamo dunque orientati su JetStream, erede naturale di Sunspider, che è una suite di benchmark JavaScript, che copre una varietà di carichi di lavoro avanzati e tecniche di programmazione, e riporta un singolo punteggio che li equilibra utilizzando la media geometrica. Con il nuovo Browser Benchmark il risultato dello Huawei Mate 10 è al primo posto assoluto con un vantaggio però non eclatante rispetto allo Huawei P10 e al Galaxy S8


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Per quanto riguarda il processore grafico la nuova ARM Mali-G72 MP12, integrata nel SoC Kirin 970, presenta prestazioni eccellenti ma paragonabili rispetto alla ARM Mali-G71 MP20, integrata nel SoC Exynos 8895 del Samsung Galaxy S8 con un notevole passo in avanti rispetto alla ARM Mali-G71 MP8 integrata nel SoC HiSilicon 960 in dotazione allo Huawei P10. Abbiamo provato ad utilizzare anche un altro noto software di benchmarking come 3D Mark con il risultato overall di 2956 contro i 3307 del Samsung Galaxy S8 ad esempio.


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Anche con l'altro benchmark per le GPU messoci a disposizione da Kishonti nella sua suite GfxBench 4.0, abbiamo ottenuto ottimi risultati che giustificano l'enorme fluidità riscontrata durante l'utilizzo quotidiano dello smartphone. Come già detto ci saremmo aspettati un deciso aumento delle prestazioni rispetto ad altri dispositivi testati e pur confermando risultati di tutto rispetto, non rientrano nei canoni che immaginavamo nelle nostre aspettative. Vedremo successivamente se il rilascio di nuove versioni del firmware produrrà un aumento delle prestazioni che ci sembra insito nel "DNA hardware" del dispositivo. Nel corso dei test abbiamo anche provveduto a fotografare con una camera termica Seek Thermal il dispositivo nelle varie fasi della prova, per avere un'idea della quantità di calore generato dal terminale in condizioni di carico elevato della CPU/GPU

  
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Nella foto di sinistra si analizza la mappa termica del dispositivo poco dopo l'inizio della prova. Si nota chiaramente la zona dove è posizionato il SoC che è a temperatura pù elevata rispetto al resto.  Con il passare del tempo la propagazione del calore aumenta come si evince dalla foto centrale e con un carico sempre maggiore e continuo di lavoro la diffusione del calore dell'unità di elaborazione è pressocchè uniforme su tutto il dispositivo. Anche dopo un lungo periodo di stress termico lo Huawei Mate 10 pro, almeno a livello di benchmarking, non presenta effetti di thermal throttling; anche al tatto rimane praticamente tiepido e nonostante il continuo carico di lavoro non si discosta molto dal valore massimo di 42°C registrato.