
Cinema USA contro VOD Premium
Le principali major hollywoodiane sembrano intenzionate a ridurre la finestra di uscita dei film per i servizi Video On Demand "Premium" da 4 a 2 mesi. Gli esercenti cinematografici statunitensi sono però sul piede di guerra
La questione della finestra di uscita Home Video per i film in prima visione è ormai un'annosa problematica che si ripropone ormai ciclicamente e che vede contrapposti gli interessi degli esercenti cinematografici contro quelli dei distributori cinematografici. Da una parte gli esercenti vogliono tutelare il proprio business, dall'altro le major sono ormai consapevoli del calo delle vendite di biglietti in sala e puntano a rientrare degli investimenti sui film il più velocemente possibile, puntando sulle prime visioni Home Video.
L'ultima proposta che sta facendo reagire animatamente gli esercenti statunitensi riguarda la probabile decisione da parte delle principali major hollywoodiane (Warner, Fox, Sony e Universal) di ridurre la finestra di uscite Home Video da 4 a 2 mesi. L'idea è quella di offrire dei servizi Video On Demand "Premium" tramite Direct TV, Comcast e Vudu ad un prezzo forfaitario di 29,99 dollari al mese, con cui poter vedere film in anteprima dopo soli 60 giorni dall'uscita nella sale.
Gli analisti hanno già messo in dubbio la fattibilità finanziaria dell'operazione e sulla loro scia gli esercenti delle sale hanno cominciato a sollevare un'orda di proteste. In particolare ha già mandato una lettera aperta agli studios coinvolti la catena AMC Entertainment che negli Stati Uniti possiede 361 cinema e 5023 sale, convinta che una simile proposta metterà in pericolo la salute già precaria del comparto. AMC potrebbe decidere di ostacolare l'offerta di servizi premium On Demand, rifiutando di mostrare trailer, promozioni e offerte commerciali dei broadcaster televisivi e web. Vedremo chi la spunterà...
Fonte: Key4biz
Commenti (5)
Alle case di produzione poco importa da dove gli arrivino i proventi, l'importartante è che arrivino, la magia del grande schermo è destinata a scomparire nel giro di quattro o cinque lustri; resteranno aperti solo circuiti ad altissima tecnologia (es. IMAX) mentre gli altri chiuderanno inesorabilmente i battenti. Purtroppo.
Si sono mai chiesti i gestori di sale cinematografiche se con la crisi che c'è oggi biglietti che partano da 7 Euro per arrivare anche a 10 o 11 con i film 3D siano un prezzo onesto ? Un padre di famiglia con moglie ed anche solo un figlio per andare a vedere un film deve spendere dalle 19 alle 33 Euro a seconda del film e dell'età del figlio. Non si meraviglino se poi le persone puntano di più al noleggio ed in molti casi anche al P2P

Il fatto è che, rispetto a 15/20 anni fà il cinema subisce la spietata concorrenza della televisione e di internet che, entrambi a pagamento, causano uno spostamento delle scelte di acquisto da un servizio rispetto ad un'altro. O, come dicevo prima, danno per prioritaria una spesa rispetto ad un'altra. Poi che il prezzo del biglietto dalle tue parti sia alto rispetto a quanto pago io qui non lo discuto, però la tanto sbandierata crisi economica con la crisi del cinema non centra molto. Trovo invece più pericolosa la crisi di idee degli sceneggiatori....
Beato te che conosci tantissime di queste persone...
Io invece ne conosco molte che con la crisi faticano ad arrivare a fine mese, il telefonino ce l'hanno ma non è certo un modello recente ultrapotente bensì qualcosa vecchio di diversi anni, la sera ormai escono solo in rare occasioni e di certo al cinema che un tempo andavano tutte le settimane ora ci vanno quando va bene una volta ogni 2 o 3 mesi giusto per quei film che proprio rincresce perderseli sul grande schermo.
Più che una crisi economica, è una crisi del cinema. Le tendenze degli spettatori stanno cambiando e riesce difficile una reazione efficace.