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Risultati da 16 a 30 di 179
Discussione: Avc-a1xv
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02-02-2005, 18:51 #16N. D'Agostino ha scritto:
Gli OPA2134 sono dei pregevoli integrati, ma esiste di meglio.....
Quindi siamo da capo a dodici......
Il meglio non eiste, esistono delle soluzioni che possono piacere più delle altre. Stavamo parlando di un mostro dal costo di 6500 Euro, ad oggi francamente non so cosa utilizza, ma non mi meraviglierei che usasse prodotti di livello inferiore. Non ci credo poichè nel suo fratellino (AVC-A1sr) se non sbaglio, la memoria a volte fa brutti scherzi e sono lontano dai miei preziosissimi documenti riservati, utilizza gli op275.....boh se ho tempo stasera verifico. Se hai Audio Review con la mia rece puoi verificare....di apparecchi ne ho aperti parecchi e l'età fa brutti scherzi....
Nicola
Comunque gli OPA2604, OPA2134 e OP275 sono tutti chip piu' che validi e della stessa categoria di prezzo, sicuramente c'e' di meglio, pero' dai, rispetto ai TL071c ( davvero alla buona oltre che ultraeconomici ) c'e' proprio un abisso.
Sono pure meglio dei JRC2068 ( la Denon ultimamente ne usa tanti in molti lettori universali A11 compreso ), dei JRC4580 ( ne usa tanti Behringer, ma qui visto il prezzo dei DEQ/DCX la scelta mi sembra adeguata ), NE5532 ( in tanti apparecchi tra cui Pioneer ), chip onesti ma piuttosto modesti ed ancor piu' datati.
E poi perche' non usare magari sei transistor per ottenere un ottimo stadio a componenti discreti tipo gli HDAM di Marantz ?
Insomma stiamo parlando di risparmi di qualche euro su macchine vendute a migliaia di euro, non della radiosveglia sul comodino ....
Saluti
Marco
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02-02-2005, 18:57 #17digitalrage ha scritto:
Francè con quella cifra mi ci faccio:
PRE RSP1068
FINALI RC1075 E RB1070
DVDO ISCAN HD+
4 DEQ 2496
Did you agree???
Ciao.
P.S.
Non è che ora con tutti sti orpelli cominciano mica a rompere le balle???
P.S.2
Sempre meglio optare per un due telai, soprattutto per quella cifra.
Infatti penso che al mio 3805 aggiungerò presto un finalone stereo per cominciare (AM audio o parasound), certo che lo vorrei proprio ascoltare per sapere dove stanno i 5000 euri (come dimo a Roma) di differenza con il 3805 ... dico 5000 euri.... mi ci faccio un impiantino solo HIFI stereo....
bah secondo me x un integrato è una follia... certo se uno pensa che il lexington integrato ne costa 12500 diventa economico
Mandrake pensieroDenon AVP A1HDA - Finali McIntosch: Mc402 + Mc252 + Mc252 - CD Mcintosh MCD301- OPPO 105 - Klipsch Palladium: P-37f + P-27c + P-17b - Velodyne DD12 - PTAE-5000 - Telesystem HD 7900 - Sony Playstation 3 - XBOX 360 - QNAP 459 PRO II
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02-02-2005, 19:52 #18
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Non sempre gli stadi discreti suona meglio e vanno meglio in lab degli integrati. Esistono categoie i integrati non nati per l'audio che però sfanno faville in sala di ascolto. Mi ricordo ad esempio il tet di un SACD classè che adottava uno stadio di uscita niente male. I compromessi sono il nostro pane quotidiano, lo sono anche nella progettazione.
Riguardo a quanto afferma Mandrake.......posso rispondergli di andarci molto piano nelle affermazioni. L'oggettino da 6500 euro veniva usato nei paesi asiatici per dimostrare sua maestà le nuove serie 8 della B&W....non parlo delle piccole. Non penso proprio che siano stati masochisti i distributori.
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02-02-2005, 20:08 #19N. D'Agostino ha scritto:
Non sempre gli stadi discreti suona meglio e vanno meglio in lab degli integrati. Esistono categoie i integrati non nati per l'audio che però sfanno faville in sala di ascolto. Mi ricordo ad esempio il tet di un SACD classè che adottava uno stadio di uscita niente male. I compromessi sono il nostro pane quotidiano, lo sono anche nella progettazione.
Riguardo a quanto afferma Mandrake.......posso rispondergli di andarci molto piano nelle affermazioni. L'oggettino da 6500 euro veniva usato nei paesi asiatici per dimostrare sua maestà le nuove serie 8 della B&W....non parlo delle piccole. Non penso proprio che siano stati masochisti i distributori.
Troppo comodo quindi giustificare sempre e comunque scelte progettuali infelici ( o meglio pesanti compromessi ), il cui unico scopo alla fine e' di risparmiare qualche dollaro che su larga scala diventano bei soldini .........., con queste argomentazioni, non ti pare ?
Saluti
Marco
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02-02-2005, 21:21 #20
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Non capisco se siete più buonisti o reticenti.
E' evidente che le pretese errate scelte progettuali non sono per nulla tali; al contrario, sono degli interventi ben precisi per confinare le prestazioni di una macchina nell'ambito della fascia di prezzo a cui appartiene.
Ciò è dimostrato dal fatto che, con interventi minimi, sul piano pratico e su quello economico (tant'è vero che vengono semplicemente eseguiti in casa da appassionati), gli apparecchi possono fare salti qualitativi che li portano a livello di macchine dal costo triplo.
Voi credete che, se spendendo 3050, anzichè 3000, un pre di marca x suonasse come un pre di marca y, che costa quattro volte tanto, qualcuno si farebbe scrupoli a spendere quei 50 in più?
Ma allora, chi comprerebbe più il pre y?
Ma soprattutto, ci sarebbe il rischio dello scatenarsi di una corsa "perversa" alla produzione di qualità al giusto costo, con incalcolabile danno per l'utente finale che si troverebbe sostanzialmente a partire dall'hi-end e non avrebbe più il gusto di upgradare i propri apparecchi.
Era solo una parte del ragionamento che ho sullo stomaco: volete che continui?
Ciao. AurelioSorgente: Marantz 8400 su Holo3d e Radeon 9500pro - Ampli: la bestia di Hamamatsu (yamaha Z9) - Diffusori: front B&W nautilus 805, center B&W nautilus 805, side surrounds B&W 601s3, rear surrounds B&W 600s3, sub Velodyne DD-15 - Display: Electrohome Marquee 8500
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02-02-2005, 21:33 #21aurel ha scritto:
Ciò è dimostrato dal fatto che, con interventi minimi, sul piano pratico e su quello economico (tant'è vero che vengono semplicemente eseguiti in casa da appassionati), gli apparecchi possono fare salti qualitativi che li portano a livello di macchine dal costo triplo.
Era solo una parte del ragionamento che ho sullo stomaco: volete che continui?
Ciao. Aurelioa/v: Vpr: jvc hd1-jvc hd550.Sorgente: HTPC.Denon a1xv.Schermo: Arrow-250x141cm.Blu ray: Sony ubp x800. hddvd: Thoshiba HD E1.L.M: Popcorn Hour C-200.TV: Samsung 4k hdr 55. Pre a/v: Marantz av 7005.Finale a/v: Marantz mm 7055.Yamaha P3200
hi fi: Ampli 2ch: McIntosh ma6500-SAE Mark 2600-Technics sl 1210 mk5 Diffusori: Claravox.JBL 4425-JBL 8340.Sub: Velodyne spl 800.cd: Marantz cd 14.Cavi: Shinpy.black hole.
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02-02-2005, 22:23 #22aurel ha scritto:
Non capisco se siete più buonisti o reticenti.
E' evidente che le pretese errate scelte progettuali non sono per nulla tali; al contrario, sono degli interventi ben precisi per confinare le prestazioni di una macchina nell'ambito della fascia di prezzo a cui appartiene.
Ciò è dimostrato dal fatto che, con interventi minimi, sul piano pratico e su quello economico (tant'è vero che vengono semplicemente eseguiti in casa da appassionati), gli apparecchi possono fare salti qualitativi che li portano a livello di macchine dal costo triplo.
Voi credete che, se spendendo 3050, anzichè 3000, un pre di marca x suonasse come un pre di marca y, che costa quattro volte tanto, qualcuno si farebbe scrupoli a spendere quei 50 in più?
Ma allora, chi comprerebbe più il pre y?
Ma soprattutto, ci sarebbe il rischio dello scatenarsi di una corsa "perversa" alla produzione di qualità al giusto costo, con incalcolabile danno per l'utente finale che si troverebbe sostanzialmente a partire dall'hi-end e non avrebbe più il gusto di upgradare i propri apparecchi.
Era solo una parte del ragionamento che ho sullo stomaco: volete che continui?
Ciao. Aurelio
perdonami, ma è una visione limitativa e non realistica.
Qui non si tratta di fare del buonismo o simili, si tratta di capire davvero come funzionano queste realtà aziendali. Che, credimi, a livello dei loro vertici, vorrebbero davvero essere efficienti come le si vorrebbe dipingere nel contenere i costi e proporre prezzi stratosferici, ma non è la realtà.
Il primo micidiale scoglio che qualsiasi azienda incontra (di una certa dimensione) è il time to market, o meglio, le tempistiche con cui si pianifica debbano avvenire i rinnovamenti dei prodotti e delle gamme. Tempistiche pianificate, di solito, da chi non distingue una resistenza da un condensatore, e che sono in netta antitesi con il fatto che un progetto, per essere valido, non dovrebbe essere costretto da limiti di tempo, ma solo dall'ottenimento delle prestazioni desiderate. Ed ecco che spesso un prodotto arriva sul mercato quando dovrebbe restare ancora in laboratorio qualche mese, o non è stato ottimizzato a dovere in tutti i suoi aspetti.
Poi ci sono delle problematiche di altro tipo: ad esempio, un ufficio acquisti che non intende operare (per una serie di ragioni magari giustificabilissime) con una certa azienda o con una certa tipologia di componenti. Ricordo molti prodotti sviluppati con i componenti non ideali perchè la casa X richiedeva di prenotare i loro integrati con 2 anni di anticipo, o perchè la casa y voleva i pagamenti a 30 gg mentre l'ufficio acquisti non poteva assumere fornitori se non accettavano pagamenti a 90 gg....e via di questo passo.
Poi ci sono gli uffici di marketing: - il nostro prodotto deve avere il frontale in alluminio spazzolato da 8 mm! - Ma il nostro budget non ce lo consente, siamo già oltre il 10% del costo stimato...- E allora riduciamo i costi da qualche altra parte! - ma come facciamo? - Riduciamo la qualità della componentistica: se suona benissimo ma è brutto ne venderemo 10, ma se suona bene ed è bellissimo ne venderemo 1000...-
eccetera, eccetera.
Nello sviluppo di un prodotto che risponde a delle esigenze sonore, ma anche estetiche, ludiche e quant'altro, la qualità sonora non è (e non potrebbe essere!) l'unico aspetto tenuto in considerazione.
Che poi esisita anche una logica di contenimento dei costi, o design to cost, per usare queste bellissime terminologie anglofone, non ci piove, ma non pensate che sia tutto lì, perchè fareste un grosso errore di valutazione.
Ciao,
Andrea...Una scrivania pulita ed ordinata e` il primo sintomo di una mente malata...
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02-02-2005, 22:35 #23aurel ha scritto:
Voi credete che, se spendendo 3050, anzichè 3000, un pre di marca x suonasse come un pre di marca y, che costa quattro volte tanto, qualcuno si farebbe scrupoli a spendere quei 50 in più?
Ma allora, chi comprerebbe più il pre y?
Questo perchè in questo settore è praticamente impossibile dimostrare in maniera inoppugnabile X suona meglio di Y.
Nel campo delle auto, ad esempio, è più facile: se un'auto fa i 200 ed un'altra i 220, o meglio, se uan completa un giro di pista in un minuto, e l'altra in 57 secondi, il verdetto è presto fatto.
Ma nell'audio?
CI sono un sacco di prodotti ritenuti "il non plus ultra" da appassionati di mezzo mondo che impiegano componentistica tutto sommato comune, e prodotti magari potenzialmente più performanti (sulla carta, o meglio, sul circuito stampato) e meno costosi, che pure non hanno tale eccellente fama.
Quindi, chi ha ragione? Colui che usa un integato da due lire, ma riesce a convincere il mondo (a torto o a ragione) che il suo prodotto è migliore, o colui che usa il miglior chip ma poi resta a guardare sconsolato gli scatoloni di pezzi in magazzino?
Nell'audio (ma anche nel video, sebbene in tono minore) non è mai stata la sola qualità intrinseca del progetto o della circuitazione a decretare il successo di un prodotto, ma un complesso insieme di fattori dei quali la raffinatezza della componentistica è solo uno dei tanti aspetti da considerare.
Ciao,
Andrea...Una scrivania pulita ed ordinata e` il primo sintomo di una mente malata...
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02-02-2005, 22:41 #24andrea aghemo ha scritto:
Aurelio,
perdonami, ma è una visione limitativa e non realistica.
Qui non si tratta di fare del buonismo o simili, si tratta di capire davvero come funzionano queste realtà aziendali. Che, credimi, a livello dei loro vertici, vorrebbero davvero essere efficienti come le si vorrebbe dipingere nel contenere i costi e proporre prezzi stratosferici, ma non è la realtà.
Il primo micidiale scoglio che qualsiasi azienda incontra (di una certa dimensione) è il time to market, o meglio, le tempistiche con cui si pianifica debbano avvenire i rinnovamenti dei prodotti e delle gamme. Tempistiche pianificate, di solito, da chi non distingue una resistenza da un condensatore, e che sono in netta antitesi con il fatto che un progetto, per essere valido, non dovrebbe essere costretto da limiti di tempo, ma solo dall'ottenimento delle prestazioni desiderate. Ed ecco che spesso un prodotto arriva sul mercato quando dovrebbe restare ancora in laboratorio qualche mese, o non è stato ottimizzato a dovere in tutti i suoi aspetti.
Poi ci sono delle problematiche di altro tipo: ad esempio, un ufficio acquisti che non intende operare (per una serie di ragioni magari giustificabilissime) con una certa azienda o con una certa tipologia di componenti. Ricordo molti prodotti sviluppati con i componenti non ideali perchè la casa X richiedeva di prenotare i loro integrati con 2 anni di anticipo, o perchè la casa y voleva i pagamenti a 30 gg mentre l'ufficio acquisti non poteva assumere fornitori se non accettavano pagamenti a 90 gg....e via di questo passo.
Poi ci sono gli uffici di marketing: - il nostro prodotto deve avere il frontale in alluminio spazzolato da 8 mm! - Ma il nostro budget non ce lo consente, siamo già oltre il 10% del costo stimato...- E allora riduciamo i costi da qualche altra parte! - ma come facciamo? - Riduciamo la qualità della componentistica: se suona benissimo ma è brutto ne venderemo 10, ma se suona bene ed è bellissimo ne venderemo 1000...-
eccetera, eccetera.
Nello sviluppo di un prodotto che risponde a delle esigenze sonore, ma anche estetiche, ludiche e quant'altro, la qualità sonora non è (e non potrebbe essere!) l'unico aspetto tenuto in considerazione.
Che poi esisita anche una logica di contenimento dei costi, o design to cost, per usare queste bellissime terminologie anglofone, non ci piove, ma non pensate che sia tutto lì, perchè fareste un grosso errore di valutazione.
Ciao,
Andrea
Pero' a noi audiofili questo interessa assai poco, e' una magra consolazione, ma fortunatamente, grazie ai forum ed agli utenti esperti che vi partecipano, si impara a difendersi, scegliere bene, capire il politichese a volte usato dai recensori e magari a rimediare con il fai da te e con modifiche varie
Se ad esempio non lo diceva il sottoscritto, chi avrebbe mai detto se non un'altro hobbysta "fuori dai giochi e dai cori" che in diversi apparecchi costosi, dietro a fieri proclami pubblicitari e non solo, si nascondevano scelte progettuali poco giustificabili e peggio ancora contraddittorie ?
Evviva i forum e chi vi partecipa con passione
Saluti
Marco
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02-02-2005, 23:04 #25
Ma va tutto bene, Marco,
è un mondo imperfetto come e più di tanti altri, e ci sono magagne e problemi dappertutto, nel settore HiFi e Home Theater...è solo che mi sembra ridicolo andare in giro con un tipo di visione dei fatti che divide il mondo in costruttori truffaldini e maramaldi e utenti agnellini sacrificabili.
Guarda, ti faccio un altro esempio: su una nota rivista di settore è stato testato un finale di potenza da noi distribuito, di costo contenuto e prestazioni molto elevate: magari non il miglior finale sul pianeta, ma sicuramente un prodotto dal rapporto qualità prezzo molto elevato. Ora, il recensore ha evidenziato una sensibilità del prodotto a carichi particolarmente ostici (peraltro oggi rari), pur riconoscendo il valore intrinseco dell'oggetto.
Pochi mesi dopo, lo stesso recensore testa un finale di potenza multicanale, di altra marca e di costo proporzionalmente triplo, con un comportamento se possibile ancora peggiore su carichi complessi, ma la cosa non viene evidenziata in analoga misura...perchè, per motivi di peso del finale, il recensore non ha utilizzato gli stessi diffusori usati nella prova del nostro apparecchio (che utilizza a casa propria).
Ora, con l'approccio di cui all'inizio, sicuramente si sarebbe gridato alla "rivista prezzolata" o peggio ancora; io non l'ho fatto perchè, oltre a non sussistere il fatto (il peso inserzionistico mio e dell'altro distributore è ridicolo, per cui il "mercenarismo" verso l'uno o l'altro non avrebbe senso, oltre al fatto che stimo il recensore stesso e tutta la redazione), semplicemente mi rendo conto che i recensori, come tutti, sono degli esseri umani e, in quanto tali, non si comportano come automi o computer, e non si può pretendere una oggettività assoluta come da un voltmetro od un oscilloscopio, ma solo l'onestà intellettuale di fare del proprio meglio nell'essere più obiettivi possibile.
Non ultimo, non ho mai avuto modo di ascoltare il prodotto concorrente, e chissà che, facendolo, non mi ritrovi addirittura a cambiare opinione (tipo: è decisamente meglio del nostro, oppure, ma questo è peggio del nostro!)....
In un campo dove la soggettività è decisamente fondamentale, il ridurre la valutazione di un oggetto alla mera analisi dei componenti impiegati sarebbe davvero troppo riduttivo, ed altrettanto falsante circa la realtà oggettiva delle cose.
Rimane il fatto ( e con questo chiudo per non tornare più sull'argomento) che nessuno ci obbliga ad acquistare alcunchè: possiamo comprare sulla base dei componenti impiegati , e mi viene in mente quello spot della famiglia che spalancava qualsiasi oggetto per poi dire "...a scatola chiusa compriamo solo Arrigoni!", e vivere felici, o comprare il prodotto più costoso sul mercato (anche se all'interno ci sono solo due valvole ed una vite) perchè ritenuto il non plus ultra dai guru del settore, e vivere altrettanto felici...l'importante è solo avere il coraggio delle proprie scelte!
Ciao,
Andrea...Una scrivania pulita ed ordinata e` il primo sintomo di una mente malata...
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02-02-2005, 23:22 #26
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andrea aghemo ha scritto:
Aurelio,
perdonami, ma è una visione limitativa e non realistica.
Qui non si tratta di fare del buonismo o simili, si tratta di capire davvero come funzionano queste realtà aziendali. Che, credimi, a livello dei loro vertici, vorrebbero davvero essere efficienti come le si vorrebbe dipingere nel contenere i costi e proporre prezzi stratosferici, ma non è la realtà.
Il primo micidiale scoglio che qualsiasi azienda incontra (di una certa dimensione) è il time to market, o meglio, le tempistiche con cui si pianifica debbano avvenire i rinnovamenti dei prodotti e delle gamme. Tempistiche pianificate, di solito, da chi non distingue una resistenza da un condensatore, e che sono in netta antitesi con il fatto che un progetto, per essere valido, non dovrebbe essere costretto da limiti di tempo, ma solo dall'ottenimento delle prestazioni desiderate. Ed ecco che spesso un prodotto arriva sul mercato quando dovrebbe restare ancora in laboratorio qualche mese, o non è stato ottimizzato a dovere in tutti i suoi aspetti.
Poi ci sono delle problematiche di altro tipo: ad esempio, un ufficio acquisti che non intende operare (per una serie di ragioni magari giustificabilissime) con una certa azienda o con una certa tipologia di componenti. Ricordo molti prodotti sviluppati con i componenti non ideali perchè la casa X richiedeva di prenotare i loro integrati con 2 anni di anticipo, o perchè la casa y voleva i pagamenti a 30 gg mentre l'ufficio acquisti non poteva assumere fornitori se non accettavano pagamenti a 90 gg....e via di questo passo.
Poi ci sono gli uffici di marketing: - il nostro prodotto deve avere il frontale in alluminio spazzolato da 8 mm! - Ma il nostro budget non ce lo consente, siamo già oltre il 10% del costo stimato...- E allora riduciamo i costi da qualche altra parte! - ma come facciamo? - Riduciamo la qualità della componentistica: se suona benissimo ma è brutto ne venderemo 10, ma se suona bene ed è bellissimo ne venderemo 1000...-
eccetera, eccetera.
Nello sviluppo di un prodotto che risponde a delle esigenze sonore, ma anche estetiche, ludiche e quant'altro, la qualità sonora non è (e non potrebbe essere!) l'unico aspetto tenuto in considerazione.
Che poi esisita anche una logica di contenimento dei costi, o design to cost, per usare queste bellissime terminologie anglofone, non ci piove, ma non pensate che sia tutto lì, perchè fareste un grosso errore di valutazione.
Ciao,
Andrea
Però, quando devono fare i conti per calcolare i ricavi, l'efficienza la ritrovano.
Ciao. AurelioSorgente: Marantz 8400 su Holo3d e Radeon 9500pro - Ampli: la bestia di Hamamatsu (yamaha Z9) - Diffusori: front B&W nautilus 805, center B&W nautilus 805, side surrounds B&W 601s3, rear surrounds B&W 600s3, sub Velodyne DD-15 - Display: Electrohome Marquee 8500
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02-02-2005, 23:32 #27andrea aghemo ha scritto:
Ma va tutto bene, Marco,
è un mondo imperfetto come e più di tanti altri, e ci sono magagne e problemi dappertutto, nel settore HiFi e Home Theater...è solo che mi sembra ridicolo andare in giro con un tipo di visione dei fatti che divide il mondo in costruttori truffaldini e maramaldi e utenti agnellini sacrificabili.
Guarda, ti faccio un altro esempio: su una nota rivista di settore è stato testato un finale di potenza da noi distribuito, di costo contenuto e prestazioni molto elevate: magari non il miglior finale sul pianeta, ma sicuramente un prodotto dal rapporto qualità prezzo molto elevato. Ora, il recensore ha evidenziato una sensibilità del prodotto a carichi particolarmente ostici (peraltro oggi rari), pur riconoscendo il valore intrinseco dell'oggetto.
Pochi mesi dopo, lo stesso recensore testa un finale di potenza multicanale, di altra marca e di costo proporzionalmente triplo, con un comportamento se possibile ancora peggiore su carichi complessi, ma la cosa non viene evidenziata in analoga misura...perchè, per motivi di peso del finale, il recensore non ha utilizzato gli stessi diffusori usati nella prova del nostro apparecchio (che utilizza a casa propria).
Ora, con l'approccio di cui all'inizio, sicuramente si sarebbe gridato alla "rivista prezzolata" o peggio ancora; io non l'ho fatto perchè, oltre a non sussistere il fatto (il peso inserzionistico mio e dell'altro distributore è ridicolo, per cui il "mercenarismo" verso l'uno o l'altro non avrebbe senso, oltre al fatto che stimo il recensore stesso e tutta la redazione), semplicemente mi rendo conto che i recensori, come tutti, sono degli esseri umani e, in quanto tali, non si comportano come automi o computer, e non si può pretendere una oggettività assoluta come da un voltmetro od un oscilloscopio, ma solo l'onestà intellettuale di fare del proprio meglio nell'essere più obiettivi possibile.
Non ultimo, non ho mai avuto modo di ascoltare il prodotto concorrente, e chissà che, facendolo, non mi ritrovi addirittura a cambiare opinione (tipo: è decisamente meglio del nostro, oppure, ma questo è peggio del nostro!)....
In un campo dove la soggettività è decisamente fondamentale, il ridurre la valutazione di un oggetto alla mera analisi dei componenti impiegati sarebbe davvero troppo riduttivo, ed altrettanto falsante circa la realtà oggettiva delle cose.
Rimane il fatto ( e con questo chiudo per non tornare più sull'argomento) che nessuno ci obbliga ad acquistare alcunchè: possiamo comprare sulla base dei componenti impiegati , e mi viene in mente quello spot della famiglia che spalancava qualsiasi oggetto per poi dire "...a scatola chiusa compriamo solo Arrigoni!", e vivere felici, o comprare il prodotto più costoso sul mercato (anche se all'interno ci sono solo due valvole ed una vite) perchè ritenuto il non plus ultra dai guru del settore, e vivere altrettanto felici...l'importante è solo avere il coraggio delle proprie scelte!
Ciao,
Andrea
Probabilmente e' una precisazione per te non necessaria, visto che ci conosciamo e stimiamo, ma siccome mi sembra di intendere che ci sia troppa gente che pensa, ingenuamente ma non troppo con faciloneria atta a "liquidarmi", che il sottoscritto ragioni con una visione limitata, mi sembra giusto farlo presente e disilluderli: i miei giudizi sono ponderati, se volete liquidarmi e/o convincermi che sbaglio ci vuole ben altro, quindi mi aspetto critiche serie.
Un esempio concreto dove il vaglio della componentistica porta a conclusioni che fanno "gridar vendetta" e' quello dove, per spiegarlo in parole semplici, facendo un esempio "ottico" ci si vanta descrivendo una lente di aver usato il componente piu' esterno ultratrasparente e di pregio quando invece gli elementi piu' interni sono di un vetraccio scadente ..........
Potrei fare tanti di questi esempi, ma mi fermo qui, prima che riceva qualche altra sgradevole telefonata
Saluti
Marco
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02-02-2005, 23:36 #28
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andrea aghemo ha scritto:
E qui ti dico che nonostante questo tipo di situazione esista, molto spesso il pubblico non accetta di credere che l'oggetto da 3050 euro vada come quello da 12.000, e continua a comprare quello da 12.000 euro.
).
A volte ci vuole coraggio per accettare le evidenze; ammettere che quel meraviglioso apparecchio che si è acquistato, dal costo sostenibile solo con enormi sacrifici, suoni più o meno al livello di quello che si è appena svenduto per firmare un pò meno cambiali, è durissimo.
Anche perchè, ammettendolo, si da automaticamente uno scossone a tutte le convinzioni su cui si sono costruiti i propri sogni audio/videofili.
Ciao. AurelioSorgente: Marantz 8400 su Holo3d e Radeon 9500pro - Ampli: la bestia di Hamamatsu (yamaha Z9) - Diffusori: front B&W nautilus 805, center B&W nautilus 805, side surrounds B&W 601s3, rear surrounds B&W 600s3, sub Velodyne DD-15 - Display: Electrohome Marquee 8500
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02-02-2005, 23:46 #29aurel ha scritto:
Cioè, chi produce apparecchi hi-fi è talmente inefficiente da vanificare i buoni progetti?
Però, quando devono fare i conti per calcolare i ricavi, l'efficienza la ritrovano.
Ciao. Aurelio
nel mondo reale le cose perfette non esistono, nè si possono realizzare, per quanto ci si impegni a fondo. e purtroppo, nelle grosse aziende capita anche che ci si faccia delle "cappelle" non indifferenti nonostante tutti i punti di controllo e verifica di un progetto anche complesso, basti ricordare la Smart che dovettero dotare in fretta e furia di dispositivi elettronici costosissimi per evitare che si ribaltasse o girasse su se stessa anche solo durante un parcheggio.
Tipicamente la grande industria ha dalla sua i numeri produttivi, che consentono di contenere i costi entro limiti ragionevoli e di sviluppare soluzioni impossibili per la piccola azienda, ma è costretta (dalla concorrenza, dal mercato, etc) da altri tipi di briglie, come quelle che ti ho accennato, che a volte riducono la validità di un progetto o addirittura rendono impossibile la persecuzione di soluzioni inusuali.
Per contro, i piccoli produttori possono permettersi di essere originali e talvolta innovativi, ma, proprio per la limitatezza delle risorse aziendali, non possono accedere a determinate risorse o sviluppare soluzioni che necessiterebbero di volumi di vendita enormi per essere ammortizzate.
é la coesistenza di entrambe le realtà, in fondo, che consente al mercato di essere dinamico e perseguire l'innovazione.
Un buon progetto non è tale solo per il fatto di usare componentistica iperselezionata: è dato anche da molti altri fattori.
Anni fa, ricordo, fui costretto a spiegare ad un cliente come fosse necessario ridurre le prestazioni di un prodotto che gli vendevamo, e del quale era pienamente soddisfatto: utilizzava un componente elettronico - che sarebbe stato dismesso di lì a poco dal costruttore - come elemento fondamentale, ed a meno di rifare il prodotto da zero, soluzione imperseguibile per i costi, era necessaro ripiegare su un altro componente alternativo ma che non offriva le stesse prestazioni.
Ad ogni modo, resta pure della tua opinione, ci mancherebbe: in fondo, se avessi ragione tu, vorrebbe dire che sto qua seduto sulle mie natiche a contare i fiumi di quattrini che i gonzi fanno arrivare nelle mie tasche (sic!), e ogni tanto mi viene quasi da pensare che non mi dispiacerebbe neanche tanto, una situazione del genere!
Ciao,
AndreaUltima modifica di barbara aghemo; 03-02-2005 alle 00:08
...Una scrivania pulita ed ordinata e` il primo sintomo di una mente malata...
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02-02-2005, 23:54 #30
Marco,
se non ti conoscessi e non sapessi come la pensi, non ti avrei dato dei miei diffusori da valutare e non sarei stato ore a discutere sulle scelte del Fosgate, ti pare?
Distinguo solo sul fatto che se le cose cui fanno cenno accadono non è perchè il costruttore abbia agito necessariamente in malafede, ma può essere stato costretto da una serie di ragioni che, a noi che non facciamo parte della sua azienda, non sono visibili!
Che poi la cosa continui ad essere deprecabile, d'accordissimo, ed evidenziamo pure i fatti, ma non partiamo automaticamente dal presupposto che la pecca progettuale o realizzativa sia stata compiuta volutamente nell'ottica di frodare il cliente, tutto qua.
Ciao,
Andrea...Una scrivania pulita ed ordinata e` il primo sintomo di una mente malata...