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Risultati da 2.656 a 2.670 di 6212
  1. #2656
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    Dec 2010
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    Milano
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    1.115

    infatti lui mi ha consigliato le Genelec, ma sono molto costose, nuove costano molto e sono da scaffale. Anche se a suo dire di qualità inarrivabile. Comunque è una tendenza, credo seguita soprattutto da Dynaudio che ha diversi modelli a listino. Guardate le xeo 5, sono vendute con unità di trasmissione wirless che fa anche da selezione di ingresso...
    CAMPATHEATER2:Pana 50VT30, vpr Sony HW50, lett. BD Cambridge 751 ktm full mod, lett.cd sacd Sony scd777 Aurion, pre Krell HTS 7.1 ktm mod, fin. mch. Krell Showcase 7, fin. stereo Aurion Excel 1front. B&W 803D, centr. B&W HTM2D, sub. B&W ASW 800, surr. B&W SCMS, surr. back Xavian Primissima, Sky hd, cavi VDH 102, 502 e Aurion, Rad.Lumagen Mini, sotto tutto: Palle di Epidauro, schermo 16/9 2.60m gain 1.1, NAS a lett. BD, tratt. acust. con Basotec.

  2. #2657
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    Feb 2007
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    1.366
    Le genelec sono buoni prodotti e sono pure amplificate decentemente,ma siamo ben lontani dall'essere inarrivabili...

    Diciamo che sui modelli main si ha una discreta resa in db,
    (a patto di usare i tappi perche gli acuti ti trapanano le orecchie)
    la qualita' pura sta da una altra parte....
    Si potrebbe pensare di equalizzarle per limitarne l'emissione sulle alte fq,dopo di che la frittata e' fatta.

  3. #2658
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    Aug 2009
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    3.328
    indubbiamente i diffusori attivi di alto livello permettono di allestire sistemi di livello anche ottimo,ma senza alcun risparmio economico.
    in ogni caso partirei da un pre per pilotarle bene,e non da una sorgente con il volume variabile.
    la differenza è enorme.
    Ultima modifica di kaio; 05-05-2012 alle 14:24
    DIFFUSORI:MartinLogan Prodigy,Cinema I,3cp (Stylus 270),B&W 803D, HTM 2D, 4 sub: 2x(JLaudio 12W6V3),2x(Dayton UM18-22).PRE-PROCESSORE:Trinnov Altitude 32 (16/24).FINALI:Anthem P2,Parasound CL 2250,2x(Yamaha MXA 5200).SORGENTI: Roon,Oppo 103+Vanity HD,Sony UBP-X1000ES,PS5,Proceed PMDT. TV Sony KD-85XF85.
    Trattamento acustico passivo e linee elettriche dedicate.

  4. #2659
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    Aug 2009
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    3.328
    Citazione Originariamente scritto da SUPERSLIDE1965 Visualizza messaggio
    Le genelec sono buoni prodotti e sono pure amplificate decentemente,ma siamo ben lontani dall'essere inarrivabili...
    anche io sono convinto che si possa fare molto meglio con soluzioni home passive di qualita,ma in diversi sostengono
    l eccellenza di soluzioni pro.
    secondo me dipende molto da cosa si cerca nella riproduzione.
    Ultima modifica di kaio; 05-05-2012 alle 16:14
    DIFFUSORI:MartinLogan Prodigy,Cinema I,3cp (Stylus 270),B&W 803D, HTM 2D, 4 sub: 2x(JLaudio 12W6V3),2x(Dayton UM18-22).PRE-PROCESSORE:Trinnov Altitude 32 (16/24).FINALI:Anthem P2,Parasound CL 2250,2x(Yamaha MXA 5200).SORGENTI: Roon,Oppo 103+Vanity HD,Sony UBP-X1000ES,PS5,Proceed PMDT. TV Sony KD-85XF85.
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  5. #2660
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    Feb 2004
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    41.397
    Citazione Originariamente scritto da campa2 Visualizza messaggio
    Genelec, ma sono molto costose, nuove costano molto e sono da scaffale
    Per essere precisi, non sono "da scaffale", ma per uso near field, ovvero installate sull'alzata dei mixer.

    Quanto al costo direi che è allineato alle prestazioni, ci sono prodotti consumer che costano altrettanto con qualità realizzativa inferiore e senza amplificazione interna.

    Ne ho installate diverse ed era sempre un bel sentire.

    Quanto alla diatriba pre si, mixer no, personalmente ritengo che sia un non sense.

    Si sta parlando come se il pre fosse un componente particolare, dotato di caratteristiche sue e peculiari, cosa che non è.

    Lo stadio di preamplificazione è quel circuito che serve a portare il livello di un segnale a quello sufficiente a pilotare lo stadio finale di potenza, inoltre viene inserito il controllo di volume e la selezione degli ingressi, eventualmente tutti gli altri controlli e ammennicoli più o meno utili.

    Il dove sia inserito tale stadio: all'uscita di una sorgente, all'ingresso di un finale (ampli integrato), in una scatola separata, non influisce, al funzione rimane la medesima, può cambiare la qualità realizzativa, ma questo indipendentemente da dove viene collocato.

    Se si utilizzano sorgenti con un livello di uscita già sufficiente allo scopo indicato è allora inutile far seguire un ulteriore circuito che non aggiungerà nulla (non deve aggiungere nulla), il livello è già quello "buono".

    Se la sorgente ha già anche un controllo di volume, come l'Oppo ed alcune altre sorgenti, viene a cadere anche questa necessità, rimane quella della scelta delle sorgenti, ma in un impianto concepito solo per l'ascolto di musica da CD (o da file FLAC) non servono altri ingressi.

    L'accoppiata sorgente dotata di controllo di volume collegata direttamente ai finali o una coppia di diffusori amplificati (non cambia nulla concettualmente, si presume solo che l'ampli sia progettato in modo mirato per quegli altoparlanti) è sicuramente la migliore, meno cose il segnale attraversa meglio è, se non ci deve essere ulteriore amplificazione di livello il pre diventa un inutile accessorio, il pre non ha nulla da aggiungere e, ripeto, non deve farlo.

    A meno che......il pre non ci metta qualcosa di suo, ovvero colori il segnale in un modo che ci piace, ma allora siamo ai soliti discorsi di chi dice "mi piace il tal prodotto perchè mi dà un suono più caldo, o più freddo (o altre varianti)", mai che qualcuno dica: "mi piace il tal prodotto perchè ha il suono più simile al vero, ovvero del suono che ricordo per averlo sentito nei concerti dal vivo) e quindi lo scelgo perchè non colora e non riscalda (o raffredda)".

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  6. #2661
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    Apr 2004
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    451
    Il vero problema è il controllo del volume e come questo viene fatto. Le soluzioni sono diverse come diversi sono i risultati ed i costi: regolazione del volume fatta dalla sorgente, regolazione con pre passivo e regolazione tradizionale con pre attivo. La regolazione fatta con la sorgente teoricamente consentirebbe di risparmiare soldi ma nei fatti non garantisce il migliore risultato possibile (la sorgente puo' controllare il volume nel domino digitale o analogico - il controllo nel dominio digitale è da evitare). Ho posseduto per un pò di tempo un cd wadia 581i con controllo di volume: in una catena di alto livello il suono si rilevava buono ma non ottimo quando confrontato con un pre di livello. Wadia ha sempre pubblicizzato le sue sorgenti con controllo di volume evidenziando il risparmio sul pre ma l'esperienza fatta anche da numerosi audiofili, con sorgenti di varie marche, ha convinto molti a reinserire un pre nel proprio impianto.
    La soluzione con pre passivo con potenziometro a scatti anche se fatto con resistenze di altissima qualità ha il problema che l'impedenza di uscita varia con il volume ed è comunque alta e la cosa non garantisce la massima qualità possibile.
    La soluzione con pre attivo, quando questo è fatto bene, è quello che al momento è maggiormente utilizzato. Gli appassionati del 2 canali sarebbero molto contenti di risparmiarsi i soldi del pre .
    Il pre attivo garantisce che la regolazione del volume fatta quasi sempre con caduta resistiva venga seguita da uno stadio attivo di amplificazione/buffer a bassa impedenza di uscita per non compromettere la qualità (alte impedenze di uscita comportano distorsioni maggiori sul segnale).
    Ricordo infine che il preamplificatore è in reltà un preattenuatore perchè il segnale all'uscita della sorgente viene attenuato in maniera consistente dal pre (il livello del segnale basso puo' essere maggiormente inficiato dal rumore peggiorando il rapporto SNR).

  7. #2662
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    Mar 2011
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    Citazione Originariamente scritto da johnmup Visualizza messaggio
    Chissà, magari teoricamente è possibile, si eliminerebbe un passaggio, un alimentatore, un mobile, una coppia di cavi e via.

    Lasciando stare come ci rimarrebbe un ampli che prende legnate da orbi stando dentro un mobile che fa risonanza, come pensa il tuo amico di selezionare la sorgente di ingresso? Stacca i fili ogni volta? Si immagina una pulsa..........[CUT]
    Quoto in toto..!
    Diffusori amplificati, o anche digitali amplificati con convertitore interno esistono da parecchio. Sarebbe (forse) un vantaggio pratico (sempre che un ampianto abbia al massimo un padio di sorgenti) ma con resa acustica tutta da ascoltare
    NAIM DAC - UnitiServe - PIONEER BDP-LX91 - LX-5090H isf - KRELL HTS 7.1 - THULE AUDIO PA350B - PA250B - PA150B (x2)
    DIAPASON Prelude II+Extension (x3 cp) - DIAPASON Prelude Center 001 - SUNFIRE TS-EQ10 - WIREWORLD Eclipse6
    - Vicoustic - Sublima - Supra - Sound Analizer 4.1 (by Acustica applicata) Phonic PAA3 - Lutron SL4030
    Multiroom: Pioneer VSX-LX55 - CU-RF100 - Mourdant Short Alumni 2 (x3 cp) - Canton InWall 650



  8. #2663
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    Feb 2004
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    Citazione Originariamente scritto da salierno.f Visualizza messaggio
    La soluzione con pre passivo........ha il problema che l'impedenza di uscita varia con il volume ed è comunque alta
    Realizzare un attenuatore variabile con impedenza di uscita costante non è cosa difficile, anzi lo si fa normalmente negli attenuatori di uscita degli strumenti di misura, basta averne la voglia, visto che i pre passivi li fan pagare salatissimi (meno roba c'è dentro e più costano) potrebbero anche sprecarsi ed impegnarsi un pochino nel progetto, però, giustamente, rimane il problema dell'impedenza di uscita, motivo per cui andrebbe evitato tale tipo di pre.
    Il pre attivo garantisce che la regolazione del volume fatta quasi sempre con caduta resistiva venga seguita da uno stadio attivo di amplificazione/buffer a bassa impedenza di uscita
    Che è esattamente quello che fa un qualsiasi stadio di uscita di una apparecchiatura audio, ossi adattare l'impedenza del circuito interno a quella bassa che deve avere una uscita (onde adattarsi a quella alta dell'ingresso).

    Se questo viene fatto fisicamente all'interno del lettore CD (ad esempio) oppure all'interno di una scatola separata che duplica lo stesso circuito cosa cambia, a parte aggiungere altri componenti?

    Schematizzando, la parte finale di un lettore CD è così composta:

    DAC -> stadio amplificatore-> adattatore di impedenza/buffer di uscita -> uscita

    un pre qualsiasi:

    ingresso -> stadio amplificatore -> controllo di volume -> eventuale stadio amplificatore -> adattatore di impedenza/buffer di uscita -> uscita

    Se nel lettore inserisco, prima del buffer di uscita un controllo di volume cosa cambia rispetto alla seconda soluzione?

    Considerando anche che nella stragrande maggioranza dei casi il segnale in uscita dal lettore non ha bisogno di ulteriori amplificazioni in quanto in grado di pilotare senza problemi un finale.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  9. #2664
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    Apr 2004
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    Usciamo dal concettuale e dagli schemi a blocchi e vediamo qualcosa di reale per capirci meglio.

    Una sezione di preamplificazione con regolazione di volume puo' essere fatta in tanti modi e con componenti a stato solido e/o a tubi, il costo relativo può variare da pochi euro a decine di migliaia di euro.
    La domanda da porsi è che cosa voglio (e quanto voglio spendere )?

    Il mio pre a 2 canali ha questo potenziometro (autocostruito il potenziometro costa quanto un oppo bdp 93):



    ed un'alimentazione a valvole con circuitazione di preamplificazione a tubi ed uscita a trasformatori e pesa una ventina di kili. Tutta questa roba non la metti in una sorgente

    Per il multicanale utilizzo un krell hts 7.1 di cui allego la sezione analogica e la scheda con i regolatori di volume burr brown



    anche questa roba non la metti in una sorgente.

    Poi puoi utilizzare un circuito con qualche opamp e qualche rete resistiva pilotata digitalmente dal processore con una spesa di qualche decina di euro ed utilizzare l'alimentazione che già hai nella sorgente e tutto cio' lo inserisci tranquillamente nella sorgente.

    Bisogna solo decidere che cosa si vuole dalla vita....
    Ultima modifica di salierno.f; 06-05-2012 alle 14:54

  10. #2665
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    May 2008
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    7.332
    Sulla possibile eliminazione del pre dalle nostre catene segnalo le tre discussioni che ci sono state:
    2006 http://www.avmagazine.it/forum/92-pr...ficatore-serve
    1/2012 http://www.avmagazine.it/forum/8-amp...i-in-analogico
    4/2012 http://www.avmagazine.it/forum/92-pr...e-serve-sempre

    Sull'opportunità di utilizzare casse amplificate, invece, sospendo il giudizio. Di Genelec ne ho sentite tante e non ci vado pazzo. L'idea di una biamplificazione o addirittura triamplificazione"dedicata" invece mi piace molto, perché permette di customizzare e ottimizzare diffusori, filtri e finali in ragione di sensibilità, risposta in frequenza, carattere sonico delle varie sezioni, alla ricerca del mix perfetto. Però il risultato finale non mi sembra poi così eclatante e per questo mi meraviglio sempre molto quando le trovo negli studi di registrazione, luoghi dove la neutralità di emissione dovrebbe essere il risultato massimo cui ispirarsi...
    Ultima modifica di adslinkato; 06-05-2012 alle 22:05
    Fonti Digifast 4K HDR with inputs, Oppo UDP-205 NMT nVIDIA Shield Pro TV, AppleTV+ 2022 SAT-DTT Digiquest Q60 Pre decoder Acurus ACT-4 Finale Krell S-1500/7 e /5 Diffusori B&W: 802D2, HTM1D, 684, CCM7.3 S2 Sub Velodyne DD-15+ Wireless Speaker B&W Zeppelin Wireless NAS Synology DS1813+, Qnap TS-119, WD Mycloud EX2 Ultra TVUHD LG Signature 65W7V; Samsung The Frame 2019 QE65LS03RAUXT e UE49NU8000 VPR JVC DLA-NZ8 Schermo Screenline inceiling tensioned 138' 3.05 TLC Logitech Harmony Élite Cavi RCA Monster Cable Silver; XLR Canare Star Quad L-4E6S; PTZ Norstone CL600 e CL400, connettori Viablue

  11. #2666
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    Feb 2004
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    Per quanto riguarda il commutatore al posto del normale potenziometro, se proprio lo si vuole usare, non è certo una novità e non ingombrerebbe molto di più, se si vuole lo si può sostituire con una serie di relè, senza che il risultato cambi, forse la spesa sarebbe minore, ma non ne sono tanto sicuro.

    Per quanto riguarda la scheda con millanta transistor mi spieghi perchè farci passare il segnale audio se il livello all'ingresso è lo stesso di quello all'uscita? La maggior parte dei lettori hanno un range di tensione all'uscita perfettamente sufficiente a pilotare alla massima potenza un finale.

    Se poi si vogliono usare tutte le altre possibilità di intervento offerte da un pre (per non parlare dell'ambito HT con i relativi DSP) è un altro discorso, ma se si parla di semplice accoppiamento al meglio come tensione ed impedenza tra un lettore ed un finale, controllo di volume a parte, il pre è ridondante.

    Se poi qualcuno dice che il suono che esce da questo o quel pre piace di più del suono diretto, allora gli do ragione, ma non si tratta di Hi-Fi, ma di come un pre stravolge, pardon: migliora, il suono originale (perchè, terra terra, di questo si tratta).

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  12. #2667
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    Citazione Originariamente scritto da nordata Visualizza messaggio
    Se poi qualcuno dice che il suono che esce da questo o quel pre piace di più del suono diretto, allora gli do ragione, ma non si tratta di Hi-Fi, ma di come un pre stravolge, pardon: migliora, il suono originale (perchè, terra terra, di questo si tratta).[CUT]
    Non sono d'accordo. Premesso che in una catena audio (dal disco alle nostre orecchie) meno componenti ci sono,inferiore è il degrado del segnale, è altrettanto risaputo in ambito soggettivamente musicale, che ogni circuito elettrico suona diversamente da un'altro.
    Se il suono "migliore" si ottenesse semplicemente ottimizzando impedenze e livelli di uscita/ingresso, avremmo vita piuttosto facile, se non fosse per la necessità di regolare il volume di ascolto.
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  13. #2668
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    Citazione Originariamente scritto da ric236 Visualizza messaggio
    Se il suono "migliore" si ottenesse semplicemente ottimizzando impedenze e ..........[CUT]
    Mai detto questo.

    Ho solo sostenuto che se non c'è bisogno di amplificare un segnale audio, o di riequalizzarlo nel caso di un segnale proveniente da una testina magnetica, a cosa serve tutta la circuitazione di un pre esterno ) a parte la solita storia del volume), inserito tra lettore e finale?

    Tu stesso scrivi che un circuito elettronico suona diversamente da un altro, bene, ed allora perchè non accontentarsi di un circuito che suoni il meno possibile e, tanto per cominciare, non eliminiamo una parte del circuito che potrebbe suonare come meglio gli pare, anche se piacevole?

    Oppure facciamo il discorso caro a molti di intervenire su un suono in modo contrario per cercare di eliminare i difetti, vedasi la scelta di un cavo per riscaldare o raffreddare un suono, oppure quel tale diffusore che controbilancia quel tal altro ampli.

    Non sarebbe meglio cercare di usare un ampli il più lineare possibile ed un diffusore pure lui il più possibile lineare, quello che si otterrà sarò il massimo possibile (con quel budget). altrimenti si corre di il rischio di inserire correzioni solo per ottenere il suono che ci soddisfa di più, nulla da dire, ma siamo sempre al solito discorso, non si dovrebbe cercare il suono che ci soddisfa di più , ma quello che si discosta il meno possibile dal suono reale.

    Ciao
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  14. #2669
    Data registrazione
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    Penso che ciò che ho scritto in precedenza non è stato molto chiaro.
    Se devo regolare il volume e quindi agire sul segnale che esce da una sorgente (ad esempio da un dac) devo inserire delle resistenze di caduta in serie al segnale stesso: ciò degrada la qualità del segnale per quello che si e' detto sulla impedenza di uscita del partitore o del potenziometro logaritmico a strisciamento se non piace il ladder . Il problema e' tutto qui e ti prego di credermi: questo e' un grande problema se vuoi puntare a qualità elevate.
    Ultima modifica di salierno.f; 07-05-2012 alle 01:25

  15. #2670
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    846

    .


    Proprio ieri sera c'era un hts collegato al mio generatore ed all'oscilloscopio. Onda sinusoidale da 1khz in entrata a 100Vpp, onda in uscita a 20 vpp ad un livello di potenziometro elettronico 15.
    Perchè tutti quei transistori? Qualcuno ormai anni or sono ha provato ad usarne uno solo, puntando a far lavorare il transistore ad una tensione positiva; era subito dopo al circuito rilevatore della radio galena, ed era nelle prime radioline portatili am fm, che di transistori ne contavano davvero pochi. Come si chiamava? BC317, BC237, il mitico NPN che ha fatto storia? Che tempi ...
    Ben presto il progettista si è accorto che il transistore non era molto lineare e non aveva abbastanza escursione, considerato anche che il condensatore in uscita per togliere la cc alla fine risultava pericoloso, se si bucava arrivava la componente continua in uscita. Si è inventato il circuito doppio, con semionda positiva e negativa, ogni transistore lavorava su una sola semionda a metà dinamica e si migliorava la linearità, ma altro problema, la raccordatura fra semionda positiva e negativa. Ecco che facendo passare correnti di bias fra i due transistori si tendeva ad allineare le due semionde. Poi l'inserimento della controreazione per liearizzare la risposta in frequenza, poi circuiti di controllo supplementari per puntare ad altre parametrizzazioni sulle linearizzazioni delle fasature al cambiare delle frequenze. Poi il raddoppio della circuitazione per gestire segnali bilanciati con trattamento delloo stesso segnale invertito di 180 gradi per aumentare il rapporto s/n (signal/noise). Insomma i progettisti si sono ingegnati a fare nuove circuitazioni introducendo vere e proprie scuole di pensiero. Alla fine il povero transistore originale causa di tutto questo è rimasto solo, lo si trova nei banchi di scuola degli istituti tecnici come il Corni od i Fermi di Modena per far vedere la curva di risposta in amplificazione ed in conduzione, ed in via cracovia da quei progettisti santi e benedetti che, per introdurre l'elettronica ai nuovi hobbisti verso le prime esperienze di costruzione, si prodigano a spiegare le circuitazioni semplici e di facile apprendimento.

    Tutto questo per dire che se ci sono schemi complicati e una follia di componenti attivi (l'hts conta se non ricordo male sulla scheda di uscita in foto ben 54 transistori smd per ogni canale, cioè quasi 500 fra le due schede di uscita, per un assorbimento di 70 watt in condizioni di riposo, senza contare gli operazionali ivi presenti), la motivazione credo sia data dalla continua ricerca da parte dei progettisti ad inventarsi nuove configurazioni nella continua ricerca e sviluppo degli apparati.
    Ultima modifica di johnmup; 08-05-2012 alle 06:11
    ...


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