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Risultati da 1 a 15 di 74
Discussione: Il preamplificatore serve?
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05-11-2006, 10:34 #1
Il preamplificatore serve?
Stavo pensando di mettere in piedi un impianto solo stereo, da affiancare al multicanale.
Vorrei che fosse essenziale, quindi lo immaginavo composto da 2 diffusori, un lettore CD e un finale, probabilmente valvolare.
Mi è venuto un dubbio in riguardo al preamplificatore. E' davvero necessario? Oppure potrei collegare il finale direttamente al CD player, utilizzando il telecomando del player per regolare il volume? E' fattibile o ci sono degli svantaggi?
Ciao
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05-11-2006, 10:50 #2
Sono nelle tue stesse ambasce e sto studiando.
Ritengo di aver capito che il segnale deve essere comunque preamplificato per portarlo ai livelli adeguati per pilotare il finale.
Io stavo infatti cercando un integrato valvolare essenziale al massimo.
L'unica cosa che vorrei è un telecomando per il volume.
Per i diffusori su che genere ti stai orientando?
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05-11-2006, 11:04 #3
Originariamente scritto da obiwankenobi
Originariamente scritto da obiwankenobi
, visto che il sistema andrebbe in una stanza dedicata. Al momento
in pole position ci sono le Delta 4.6 di Renato Giussani.
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05-11-2006, 11:11 #4
Originariamente scritto da antani
Non fa per me. Però starò a guardarti.
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05-11-2006, 13:09 #5
Originariamente scritto da antani
La sezione pre di una sorgente normalmente funge solo da regolatore, per cui addio guadagno e sopratutto grossi problemi di "sterilità" di segnale verso il finale.
Insomma, senza pre il finale perde molto della sua identità. Io uso pre e finale per tutti i canali del mio sistema HT, che non richiederebbe questa estrema "gentilizza" tecnologica, in stereo questa finezza si rende obbligatoria, però ci sarebbe una via di fuga.... un buon integrato valvolare?
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05-11-2006, 19:20 #6
Originariamente scritto da obiwankenobi
. Comunque insisto, vai a ascoltare le Martin Logan...
Originariamente scritto da kaljeppo
Solo per fare un esempio osservavo l'altro giorno i due schemi di un progetto dell'Ing. Chiappetta. Stesso prodotto ma uno era un integrato e l'altro un finale (valvolare). L'unica differenza era un tubo e qualche resistenza. Che differenza di tensione in uscita c'è fra una sorgente e un pre? Il mio è un dubbio più teorico che altro, perché comunque in realtà come nell'esempio un integrato e un finale sono fondamentalmente la stessa cosa...
Anche il discorso della "sterilità" non mi è chiaro. Se il segnale in uscita è quello, perché dovrei modificarlo? E anche se volessi, a questo punto preferirei aggiungere un DSP...
Anche io uso pre + 6 finali per l'HT, ma questo è giustificato dalle sorgenti multiple e dalla decodifica dei segnali compressi.
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05-11-2006, 19:52 #7
Originariamente scritto da antani
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06-11-2006, 07:44 #8
Originariamente scritto da antani
Originariamente scritto da antani
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06-11-2006, 07:47 #9
Originariamente scritto da antani
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06-11-2006, 09:54 #10mixersrl Guest
Sì può quasi dire che insieme alla sorgente la preamplificazione sia il cuore di un sistema quindi è d'obbligo averne uno
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06-11-2006, 11:02 #11
Originariamente scritto da kaljeppo
. Se invece ne hai ad esempio 3 (DVD, CD/SACD, HTPC), un preamplificatore ti semplifica enormemente la vita.
Se poi consideriamo che sui segnali in uscita dalle sorgenti praticamente non esistono standard, ecco che avere un "livellatore" di segnale risulta utile.
Questi aspetti decadono però nel caso di sorgente unica stereofonica.
Originariamente scritto da kaljeppo
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06-11-2006, 11:03 #12
Originariamente scritto da mixersrl
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06-11-2006, 11:06 #13
I compiti di un preamplificatore, che sia costruito a parte in apposito mobile, oppure inserito nello stesso cabinet dello stadio finale, non dovrebbero cambiare e precisamente:
- portare, eventualmente, il segnale in uscita dalla sorgente al livello necessario a poter pilotare in modo adeguato lo stadio finale, ovvero permettergli di arrivare ad erogare la piena potenza (p.es.: il finale richiede 2 Volt per erogare la piena potenza ma la sorgente ne eroga al massimo uno);
- scegliere tra le varie sorgenti disponibile;
- permettere alcune regolazioni, tipo il volume, il bilanciamento e le regolazione dei toni; i puristi non vogliono queste ultime, comunque rientrerebbero nei compiti di un pre.
- adattare al meglio l'impedenza tra uscita della sorgente ed ingresso del finale.
La maggior parte dei lettori DVD hanno un livello di uscita in grado di pilotare al meglio la maggior parte dei finali e presentano un'impedenza bassa (come qualsiasi altro apparecchio per bassa frequenza).
Quindi il primo e l'ultimo dei requisiti elencati sono soddisfatti, per quanto riguarda la scelta tra varie sorgenti, se si intende usare solo il lettore DVD anche qui non c'è problema.
Rimangono le regolazioni: se il lettore ha la regolazione del volume, siamo a posto per questa, per quanto riguarda il bilanciamento, l'ampli in sè non dovrebbe avere problemi di uguaglianza di livello tra i canali, idem la sorgente ed i diffusori; rimane la disposizione in ambiente, ma se uno installa i diffusori in modo tale per cui ha bisogno di ricorrere al controllo di bilanciamento credo che l'ultimo dei suoi problemi sia quello di cui stiamo disquisendo; rimangono i controlli di tono, per i puristi vanno eliminati, per cui, anche qui, il problema non si pone.
Da tutto questo ne discende, secondo me, che si può omettere il "pre", inteso come apparecchio a sè stante, dalla catena.
Ho letto che sarebbe indispensabile perchè ha la sua influenza sul suono.
Ma, secondo me, un apparecchio non deve avere alcuna influenza sul suono, che poi lo renda più gradevole è un altro discorso ma, secondo me, non c'entra.
Poichè i livelli dei segnali dei DVD, la sensibilità dei finali e simili, sono abbastanza standard, uno stadio "pre", che sia contenuto all'interno del lettore, alla sua uscita, oppure sia contenuto nel finale, al suo ingresso, o per finire, sia contenuto in un mobile tutto suo, non deve fare alcuna differenza sul risulato finale; se la fa, vuol dire che "colora" in qualche modo il suono.
Terra terra, se una ECC83 o una EF86, con il relativo circuito, sono messe dentro o fuori, di quà o di là, secondo me non fa alcuna differenza.
Esistono anche alcuni pre passivi, costosissimi ovviamente, che permettono solo di regolare il volume e scegliere tra le varie sorgenti e sono considerati il top dell'esoterico.
Perchè allora si costruiscono pre separati ?
Innanzi tutto i pre separati solitamente forniscono tutte le funzioni di cui ho detto prima, quasi mai presenti in un lettore e avendo anche la regolazioni dei toni necessitano di circuiti attivi.
Tutto questo viene inserito direttamente assieme ai finali per fare un integrato, però è indubbio che se è realizzato in un cabinet a parte, anche se la circuitazione è la stessa, potendo fruire di una alimentazione separata, magari di una migliore realizzazione meccanica, il risultato sarà leggermente migliore (a volte anche il colpo docchio).
Ho avuto tra le mani finali e pre seprati e l'integrato da cui derivavano (o viceversa), di marche di alto livello, e la circuitazione era esattamente la stessa.
CiaoUltima modifica di Nordata; 06-11-2006 alle 11:09
"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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06-11-2006, 11:26 #14
Mi stavo giusto domandando dove fosse SuperNordy...
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06-11-2006, 16:16 #15
Originariamente scritto da antani
Originariamente scritto da antani
Penso che la fedeltà della stereofonia sia un trattamento adeguato del segnale, non una semplice regolazione del volume.
Parere personale...