Milano Hi-Fidelity 2019 - intro

Fabio Angeloni, Marco Cicogna 22 Ottobre 2019 Audio

L'introduzione all'ampio reportage dell'edizione autunnale del Milano Hi-Fidelity, con interviste ai principali protagonisti della manifestazione: a brevissimo seguirà un ampio reportage senza "peli sulla iingua" sul meglio e sul peggio dalle sale dell'Hotel Melià.

L'introduzione di Marco Cicogna


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Ogni anno che passa, la vetrina dell'Hotel Melià rappresenta un punto fermo nel panorama audio nazionale, importante ben oltre la ricca presenza di aziende e prodotti. Riunire il meglio delle macchine da musica sotto lo stesso tetto ha la sua valenza, ma più ancora una mostra audio ben realizzata offre la preziosa occasione di incontro tra appassionati e segna un passaggio importante nel contatto tra utenti e operatori, ben oltre le asettiche pagine del web. Incontrare ed ascoltare combinazioni sempre nuove, questi sono i punti di forza di manifestazioni dal respiro ormai “globale”.

A livello europeo non ci stanchiamo di raccontare ogni bene dell'High-End di Monaco, con una presenza capillare di grandi e piccoli costruttori in un'ambientazione ariosa e godibile in piena efficienza teutonica. A proposito: l'appuntamento è per il prossimo maggio 2020 e potete sin da ora acquistare il volo ad appena un centinaio di Euro. Organizzatevi in tempo. Torniamo al Milano hi-fidelity. Le possibilità di ascolto, confronto ed interazione sono molte, utili e altrove irripetibili. Chi rimane dietro lo schermo di un PC, a pontificare di questo o quell'oggetto, giocando a fare il “recensore”, non può comprendere la realtà di un settore che, nonostante le difficoltà e la crisi di vocazione da parte delle nuove generazioni, si conferma vivo e vegeto.


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Abbiamo vissuto dunque un piacevole fine settimana che per molti appassionati può aver rappresentato una sorta di laico pellegrinaggio verso il piacere della riproduzione musicale. Le folle dei collezionisti di depliant sembra un ricordo del passato, anche se qualche “personaggio” stile anni '80/’90 lo si vede ancora far capolino nelle sale con giubbotto pesante ben abbottonato e improbabile tracolla da tramviere. Fa tenerezza, ma va bene anche così. Il fatto è che c'è passione e competenza in un pubblico che appare sempre più informato. Da vedere poi l’attendibilità delle informazioni che oggi viaggiano veloci sul web. Persino alcune ingenue affermazioni che puntualmente cogliamo nel corso di eventi e dimostrazioni varie (del genere “si ascolta in due canali perchè abbiamo due orecchie”) dimostrano comunque il genuino interesse di tanti.


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Venditori di fumo ed imbonitori per audiogonzi sembrano scomparsi, anche se la Musica appare sempre più un alibi per ascoltare l’impianto che non il fine della riproduzione sonora.  Anche impianti realizzati con cura apparivano talvolta penalizzati da due vizi di fondo tipici del nostro settore, anche nelle mostre estere più accreditate. Da un lato l’utilizzo di materiale sonoro spesso datato e caratterizzato da incisioni effettivamente mediocri. Dall’altro il repertorio di tipo ammiccante, scarsamente dinamico, tipico di un pop facile e un jazz trito e ritrito; quando poi si cerca di puntare sul genere (cosiddetto) “classico” si evidenzia la mancanza di conoscenza del repertorio da parte degli stessi operatori, con imbarazzanti selezioni di incisioni dal suono precario e la scelta di un volume di ascolto che tradisce il fatto di non avere proprio idea di ciò che si ascolta. Si tratta in fondo di aspetti veniali che non compromettono il fatto che un buon impianto resti tale anche in queste difficili condizioni.

L'alta fedeltà resta pur sempre una passione per pochi (anzi per pochissimi direi e non certo per problemi di elevato prezzo di acquisto) ma si sente girare tanta buona musica. Proprio la funzione di riproduttore musicale del gioco dell'hifi sembra tornare in auge, almeno in base a quello che abbiamo visto e soprattutto sentito nella maggior parte delle salette. Accanto agli impianti c'è anche la consueta grande ricchezza di software. Distributori importanti di chicche musicali non soltanto “audiophile” da tempo si sono ritagliati uno spazio importante e riscuotono puntualmente successo. Sound & Music con i suoi vinili, i CD, i SACD e i nuovi CD con codifica MQA di cui racconteremo le prestazioni con interessanti confronti. musicofili; non mancano altri operatori discografici, come l’italiana Velut Luna di Marco Lincetto sempre sulla cresta dell’onda con novità in dimostrazione in alcune delle sale del Melia.


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Voglio però segnalare un aspetto che è venuto in evidenza in conversazioni con alcuni appassionati. Mi riferisco alla brutta abitudine di chiacchierare all'interno delle sale mentre l'impianto è in funzione. Che senso ha cercare delicate sinergie, curare collocazione ed abbinamenti, scegliere con cura cavi e connessioni se poi si consente di far ascoltare musica mentre ci sono persone intente tranquillamente a chiacchierare nella stessa sala? C'è da dire che spesso sono gli stessi operatori a dare il “cattivo esempio”, intrattenendo i visitatori in amabili conversazioni mentre altri ospiti della sala sono impegnati nell'ascolto. Così non va. Le chiacchiere si fanno in corridoio, oppure si ha la decenza di spegnere l'impianto o ci si organizza con una sala attigua per ricevere i propri ospiti. Capisco la poca attenzione verso gli altri, ma qui tratta prima di tutto di rispetto verso il proprio impianto. Meno grave, ma pur sempre un problema, il disturbo prodotto dal suono che viene dalle altre salette per la mancanza di un adeguato isolamento. Parlare di dinamica della grande orchestra con l'assaggio di passaggi al limite dell'udibile e di sfumature timbriche ha poco senso con un livello sonoro di fondo elevato.

Come sempre ringraziamo quei (pochi) operatori che hanno fornito in modo chiaro, esauriente e conciso informazioni sui loro prodotti. Gli altri, quelli più pigri, prendano esempio ed imparino a realizzare brevi comunicati dai quali sia la stampa che gli appassionati possono trarre informazioni preziose. L’accoglienza al momento di ingresso in una sala e la presenza di una semplice scheda con la descrizione dell’impianto sono tratti ormai irrinunciabili. In alcune sale non c’era nemmeno un biglietto da visita a disposizione o un semplice foglio “A4” con la descrizione dell’impianto. Ci vorrebbe così poco. Mi rendo conto di essere stato un poco severo, ma si sa che con l’età uno diventa arcigno...

... continua

 

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Commenti (2)

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  • Artyziff

    29 Ottobre 2019, 11:02

    Assolutamente d'accordo su tutto ma in particolar modo sulla descrizione dell'impianto che in quel momento si ascolta (o almeno quale diffusore sta suonando visto che a volte sono più di una coppia sola...) e sull'insopportabile chiacchiericcio di sottofondo, specie quando le sale sono affollate. Auspico che a Roma tra un mesetto si tenga conto di quanto sapientemente descritto nell'articolo in questione.
  • adslinkato

    30 Ottobre 2019, 10:55

    Felice che tu concordi con quanto rilevato nell'articolo. Ti preannuncio che a Sintonie, a Rimini (per il quale AVMag ha in lavorazione un altro ampio resoconto), qualche piccolo progresso l'abbiamo notato.
    Wait and see.

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