Quattro benchmark per i diffusori
Quando il Direttore mi ha chiesto di trovare dei benchmark che caratterizzassero i diffusori dal punto di vista strumentale in maniera chiara e netta, ho preso tempo. Forse c'è bisogno soltanto un modo per poter esprimere in numeri una valutazione che da sempre è a metà tra il soggettivo e l’oggettivo...
Linearità di dispersione anecoica
L’ultima valutazione oggettiva proviene da una mia vecchia convinzione sulla bontà di una misura, molto lunga e relativamente critica da effettuare, ma secondo me estremamente significativa del comportamento di un diffusore. Si tratta della risposta integrata eseguita a varie angolazioni, orizzontali e verticali. Sistemando il diffusore sotto test sulla base rotante Outline si fa una media delle risposte effettuate a vari angoli orizzontali e verticali e la risposta totale ottenuta viene valutata nella sua regolarità rispetto ad un andamento prefissato, che è dolcemente cadente alle alte frequenze. Inutile coprire l’intero intervallo da 20 a 20.000 Hz, visto che le variazioni che colorano il suono percepito si possono valutare da 100 a 10.000 Hz Cosa esprime questa valutazione in base alla misura? Semplicemente la regolarità di emissione di tutto il diffusore in ambiente senza che quest’ultimo ci metta nulla di suo.
Si tratta, in buona sostanza, di oggettivizzare una risposta, come quella a terzi di ottava in ambiente, che in realtà dipende sempre dall’ambiente stesso e non è quindi riferita al solo diffusore. Non dimenticate che nei test tecnici si misura il diffusore e basta, e non come questo interagisce col vostro ambiente. A meno di non testare i diffusori sempre nello stesso ambiente ho sempre trovato la misura a terzi di ottava indicativa soltanto della somma del diffusore e dell’ambiente, integrata in un tempo così lungo da cacciare dentro troppi fenomeni del tutto estranei al diffusore e quindi più o meno poco significativa. La misura come la intendo io è molto lunga, visto che occorre eseguire un certo numero di rilevazioni e poi integrarle utilizzando un programma che realizzai tempo fa ma che è stato solo ora ripescato e modificato per una maggiore risoluzione ed un maggior numero di acquisizioni.
Va aggiunto che non si può dare lo stesso peso alla rilevazione in asse come a quella, per esempio, effettuata sul piano verticale a -50°, o sul piano orizzontale a 90°, col microfono posizionato perpendicolarmente al diffusore. Si dovrebbe utilizzare, in buona sostanza, una sorta di coefficiente moltiplicativo che riduca il peso delle misure fortemente disassate. Il computo della regolarità dell’emissione calcola tutti i picchi e tutte le valli che affliggono la misura integrata, mostrando colorazioni facilmente udibili ma poco spiegabili con la risposta anecoica eseguita soltanto sull’asse. La differenza tra il picco massimo e l’avvallamento massimo fornisce, opportunamente pesato, l’indice della regolarità di emissione. Appena mi potrò permettere una settimana di….ferie avrò l’occasione per mettere a punto una procedura veloce di misura ed un software che mi dia in tempo reale i valori che servono.
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Commenti (10)
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Me lo devo leggere con calma...
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Mi iscrivo alla discussione e provo a fare domanda provocatoria. Di recente ho ascoltato diversi diffusori PRO . Tutti accumunati da un medio basso articolato e veloce e da medi molto realistici.
Quali parametri dell 'altoparlante e trattati in questo articolo possono determinare questo risultato ? -
Se Matarazzo riuscirà a risolvere l'eterno quesito del motivo per cui altoparlanti che passano a pieni voti l'esame dei grafici poi risultino malsuonanti o comunque non bensuonanti e il contrario gli andrà assegnato un consistente premio derivante da una colletta spontanea tra tutti noi... Troppe delusioni accumulate negli anni...
Per cui si tratta di un'ottima notizia davvero! -
Mi pare di capire che l'intento delle misure sia quello di scartare i diffusori problemartici
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Articolo interessantissimo. Non so se queste misure siano sufficienti per una valutazione a 360° di un diffusore, sicuramente però sono molto importanti.
Si potrebbe pensare di affinare i punteggi di queste misure anche in base alle indicazioni EBU per i Reference Monitor Loudspeakers (Appendice 3 di questo documento). -
Originariamente inviato da: kabuby77;4678870Mi pare di capire che l'intento delle misure sia quello di scartare i diffusori problemartici
Mi auguro che non sia così: diffusore ostico non significa che suona male ma che suonerà sicuramente male con ampli leggeri.
Seguirò le future comparative con molta curiosità -
Ma perché non usare la IEC 60286-5 che è anche il standard europeo? Anzi gli produttori europei dovrebbero rispettarlo, purtroppo è una lettera morta, perché se lo si applica da vero molti diffusori non potrebbero essere immessi nel mercato europeo.
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Originariamente inviato da: hal999;4681796Ma perché non usare la IEC 60286-5...
Ma di che parli, che c'entra?
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interessante...seguo con curiosità.
grazie.