CEDIA: Sony VPL-VW5000 ES laser
Al CEDIA Expo 2015 Sony l'ha combinata grossa: un proiettore 4K full DCI con laser da ben 5000 lumen, pieno supporto dello spazio colore DCI e anche di quello 2020 in emulazione
Dallas, 15 ottobre 2015. Mancano ormai meno di 10 minuti alla conferenza stampa di Sony qui al CEDIA Expo 2015 ma possiamo darvi già un'anticipazione sconcenrtante: del fantomatico proiettore laser di cui si mormorava già da più di QUATTRO anni e che, con le ultime ipotesi, avrebbe dovuto posizionarsi un gradino più in alto rispetto all'attuale VPL-VW1100, non c'è alcuna traccia.
Al suo posto c'è un prodotto di fascia ben più elevata, a risoluzione 4K, con flusso luminoso triplo rispetto al VW1100, rapporto di contrasto dinamico di "infinito:1", piena copertura dello spazio colore DCI e - in emulazione - anche di quello BT.2020 e compatibile HDR (al momento soltanto con la curva SMPTE 2084). Tra poco scopriremo anche il prezzo ma viste le caratteristiche è improbabile che sia sotto i 50.000 Euro.
Ore 8:45. Il proiettore, che arriverà il prossimo anno ad un prezzo di 60.000 US$ tasse escluse, è dotato di engine luminoso di tipo ibrido, con laser, fosfori e prisma dicroico, quest'ultimo con qualità elevatissima (a giudicare dalla visione di alcune clip test) e com durata di 20.000 ore. L'obiettivo in dotazione ha un fattore di zoom di 2,15X e un rapporto di tiro compreso tra 1,27:1 e 2,73:1. A richiesta è disponibile anche un obiettivo a tiro molto corto. Il sistema di raffreddamento è a liquido: il proiettore è estremamente silenzioso (32 dB), anche se è accreditato di 5.000 lumen e questo è un aspetto da non trascurare: molti proiettori con flusso luminoso comparabile sonon decisamente più rumorosi. Il nuovo proiettore accetta anche segnali 4K 60p 4:4:4 e anche 4:2:2. Tra pochi minuti, al termine della conferenza, inizierà la proiezione...
Ore 9:30. L'evento stampa è finito da qualche minuto. Dopo una prima parte dedicata al marketing, con la nuova line-up Sony a risoluzione 4K, si è passati all'audio con la presentazione di un nuovo sintoampli di fascia alta di cui parleremo in un altro articolo. Tornando invece al nuovo VW5000, si è passati abbastanza rapidamente alla riproduzione di qualche clip test, tutte rigorosamente a risoluzione nativa 4K, una delle quali in formato HDR.
La saletta è trattata in maniera superba, quasi tutta rivestita in materiale nero assorbente, soffitto compreso. Il pubblico è sistemato su tre file di sedie, con la prima a livello del pavimento e le altre due rialzate leggermente. Lo schermo, misurato spannometricamente, dovrebbe essere da 5 metri di base, in formato 16:9 e con superficie a guadagno unitario. In realtà hanno dichiarato che si tratta di uno schermo da 180" ma non è possibile. Sono 5 metri di base., decimetro più, decimetro meno. Mi sono sistemato in seconda fila, a meno di 4 metri di distanza dallo schermo e in posizione centralissima. Purtroppo lo schermo è molto in alto e anche l'ultima fila si trova praticamente all'altezza del bordo inferiore. Peccato.
La proiezione inizia con la famosa clip musicale #Cymatics# di Nigel Stanford, con audio riprodotto da un sistema Sony con diffusori in configurazione 7:3:4 (Serie AR, con ben tre subwoofer e quattro diffusori a soffitto) e il nuovo sintoampli STR-ZA5000ES, con 9 canali amplificati e uscite pre per 11.2 canali. Si tratta di un video con pochi colori, a bassa saturazione cromatica e con dinamica e risoluzione non eccezionali. Al termine della clip, c'è il buio assoluto: il controllo del flusso luminoso è istantaneo! Subito dopo c'è una breve clip dimostrativa in Dolby Atmos (nuovissima, mai vista).
Subito dopo si passa alla straordinaria clip "The Blacklist", anche questa a risoluzione UHD 4K, con una fotografia pazzesca, dinamica esagerata ma senza formattazione in HDR. Si tratta di una clip che conosco molto bene e che utilizzeremo anche nei prossimi shoot-out. La prestazione è eccellente, fuoco perfetto in ogni zona dell'immagine e rapporto di contrasto nativo che sembra decisamente superiore anche all'ottimo 1100 o anche al nuovo 520. Si passa velocemente alla clip tratta dall'ultimo Spiderman, questa in formato HDR: una clip interessante ma che non conosco ancora bene.
Infine viene mostrata la clip più interessante, tratta da "Games of Thrones", ovviamente a risoluzione 4K e con tante sequenze scurissime (praticamente impossibile da fotografare, anche con la Sony 7s) alternate ad inquadrature con un pochino più di luce, tratta da un nuovissimo disco test Dolby Atmos (devo averlo assolutamente!). Il propiettore si comporta egregiamente: la ricchezza di sfumature, il dettaglio anche nelle zone più scure dell'immagine, sono meravigliosi. Il rapporto di contrasto dei migliori JVC non sembra più un miraggio. A rovinare il tutto c'è il controllo dinamico della luce: una specie di "iris" dinamico che in realtà non c'è poiché si modula solo la potenza dei laser, esattamente come fa Epson con il suo LS10000.
Noto con un po' di fastidio la variazione di luinosità al cambio di inquadratura che è un po' troppo esagerata. Allora mi concentro sul logo "Dolby Atmos" che è in basso a destra, decisamente chiaro ed ho subito la conferma: il controllo del "diaframma" virtuale è un po' troppo agressivo e finisce per distrarre. Tolto questo piccolo difetto, sicuramente migliorabile, le prestazioni sono eccellenti, il flusso luminoso esagerato, in modo da permettere - almeno in teoria - più di 100 candele su metro quadrato anche su schermi da 5 metri di base con gain unitario, in modo da poter sfruttare il formato HDR. Scendendo a 4 metri di base, i NIT diventerebbero più di 170.
Sul prezzo annunciato c'è bisogno di una piccola riflessione. Si tratta di un prezzo di cui ha poco senso parlare poiché il prodotto è dedicato ad un settore - quello delle installazioni High-End, magari anche in custom installation - in cui si guarda più il totale che quello del singolo prodotto. D'altra parte, non dimentichiamo che esistono prodotti audio dal costo decisamente superiore anche rispetto al nuovo Sony VPL-VW5000ES. In chiusura un breve video con alcune immagini del nuovo 5000 visto da vicino.
Informazioni sul prezzo: Sony VPL-VW5000ES
Commenti (45)
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Più produttori si fanno concorrenza e meglio è per il cliente, visto che i prezzi (per logica) dovrebbero abbassarsi.
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Esattamente. E in un prossimo futuro sto pensando ad un Sony come VPR.
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A proposito Emidio, hai notizie maggiori su quello che intendono per spazio colore emulato, riferito alla Rec. 2020 ?
Vorrei approfondire l'argomento.
Denghiu ! -
Leggendo sui forum americani a proposito di monitor che emulano il Rec 2020, dicono che si tratta solamente di una lut che converte dallo spazio colore più esteso a quello effettivamente coperto dal dispositivo.
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Uhmmmm ..... grazie della risposta.
Allora è messo in termini di marketing il fatto che non sia supportato, ma riprodotto in qualche modo, per quelle che sono le caratteristiche del proiettore.
Come dire (esempio): ho un front-end che accetta per BW un segnale UHD 8K, e lo faccio vedere per emulazione sulla mia matrice UHD 4K reale .......
Marketing, appunto.
Capito ! -
Un prodotto che copra al 100% lo spazio colore REC BT.2020 non esiste. Neanche il proiettore Christie laser lo copre.
Perché ammesso - e non concesso - che si voglia per forza coprirlo completamente, soprattutto per quanto riguarda la componente verde, si andrebbe incontro a numerosi problemi, primo fra tutti il metamerismo.
In altre parole c'è il rischio (o la certezza matematica, se volete) che persone diverse percepiscono colori diversi, in situazioni diverse. Ci sarebbero anche altri effetti collaterali ma vi basti sapere che non è così semplice riprodurre il 2020 senza conseguenze. Ci si potrà avvicinare e non è detto che il prodotto migliore sia quello che ci si avvicinerà di piu.
Perciò io non credo che esisterà mai un display o un proiettore che coprirà al 100% lo spazio colore 2020. E lo sanno anche prodtutori e colorist.
Aggiungo che, visto che non esiste ancora un display che copra questo spazio colore, non esiste neanche un contenuto che lo possa sfruttare. Al massimo oggi esistono contenuti DCI e Adobe RGB. E se mai esisterà, un contenuto che sfrutterà il 2020, sarà frutto probabilmente di una post produzione poiché camere che abbiano uno spazio colore simile ve le scordate.
Lo spazio colore 2020 deve essere considerato solo come un contenitore. E il fatto che sia stata creata una scatola molto più grande delle necessità reali, è una cosa molto importante.
In buona sostanza, basta conoscere due cose: la prima è lo spazio colore nativo del display o del proiettore e l'altra è se c'è il supporto alla codifica 2020: in quel caso - ammesso che il contenuto arrivi a toccare i vertici dello spazio colore più esteso - il DSP si occuperà di tradurlo un modo che il display possa riprodurlo comunque.
Chiamatela emulazione, chiamatela traduzione, il senso è questo.
In che modo sarà operata questa traduzione? A questo penseremo noi e altri che sono in grado di fare misure simili.
Emidio -
Grazie della risposta.
Ma mi sorge spontaneo un altro dubbio (anche a buon senso":
Originariamente inviato da: Emidio Frattaroli;4463251Perciò non credo che esisterà mai un display o un proiettore che coprirà mai lo spazio colore 2020. E lo sanno anche prodtutori e colorist.
Perché mai specificare a standard qualcosa che non è realizzabile ?
Ha qualche utilità pratica per qualcuno questa cosa ? -
Originariamente inviato da: Emidio Frattaroli;4463251... Lo spazio colore 2020 deve essere considerato solo come un contenitore. E il fatto che sia stata creata una scatola molto più grande delle necessità reali, è una cosa molto importante. ........[CUT]
Mi sbaglio oppure Il Rec 2020 è perfetto per riversare tutto il materiale in pellicola 1:1 ?
Mi pare interessante il discorso sul metamerismo , Emidio hai in cantiere qualche articolo sull' argomento? -
Originariamente inviato da: Alberto Pilot;4463254Grazie della risposta.
Ma mi sorge spontaneo un altro dubbio (anche a buon senso":
Perché mai specificare a standard qualcosa che non è realizzabile ?
Ha qualche utilità pratica per qualcuno questa cosa ?
Dall'idea che mi sono fatto io, sembrerebbe che abbiano pensato una cosa del tipo: più grosso è il contenitore, meglio ci troveremo in futuro. Suona abbastanza saggio, salvo poi scoprire il problema del metamerismo quando i primari RGB diventano strettissimi. E`una cosa a cui evidentemente nessuno avevo pensato quando è stato concepito il rec2020
Rigurado questa emulazione, secondo me è come dire che il vpr ha intento di rendering di conversione dello spazio colore cucito su misura, semmai gli arrivasse in pasto un segnale oltre il suo spazio nativo, e lo fa mediante una 3dlut. -
Originariamente inviato da: JohnTuld;4463337Esatto. Hai fatto centro. In pratica, si tratta di uno spazio colore a prova di futuro. Per rispondere anche ad Alberto, avrebbe avuto poco senso porsi dei limiti e disegnare uno spazio colore limitato come quello DCI che, lo ricordo, ha un blu che è identico a quello dell'HD e che non è poi così profondo mentre verde e rosso sono molto profondi.Dall'idea che mi sono fatto io, sembrerebbe che abbiano pensato una cosa del tipo: più grosso è il contenitore, meglio ci troveremo in futuro. Suona abbastanza saggio, salvo poi scoprire il problema del metamerismo quando i primari RGB diventano strettissimi.....[CUT]
Perché non si può mai sapere cosa succederà domani...
Inoltre, l'adozione della codifica 2020 apre scenari molto interessanti anche nella fptometria, intesa come verifica della qualità della riproduzione del colore.
E in questo senso, il passaggio ad almeno 9 bit nativi per componente, sono quasi indispensabili. A tal proposito sarà interessante verificare cosa farà Texas Instruments con i prossimi kit DLP 4K monochip...
Emidio