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  1. #46
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    da ignorante totale ma prima di mettere sul mercato un nuovo prodotto non dovrebbe essere presentato un brevetto?

    Prendiamo ad esempio i cavi Kimber quel tipo di intreccio lo hanno solo loro vuol dire che lo hanno brevettato prima di immetterlo sul mercato stessa cosa per la MIT con i loro scatolotti.....?

  2. #47
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    No, assolutamente.

    La richiesta del brevetto è a discrezione del produttore, inventore, costruttore se intende tutelarsi dalla copia non autorizzata del frutto del proprio ingegno.

    Però va anche detto che non tutto è brevettabile, devono essere soddisfatte alcune regole base, ci devono essere delle cose dimostrate e documentate e devono essere innovative, detto in altre parole: l'aria fritta non è brevettabile, non basta scrivere mille aggettivi, bisogna presentare il progetto, spiegarlo, dimostrare che lo si è inventato ex-novo, che esistono solide basi scientifiche su cui appoggiarsi, ecc. ecc.

    Questo per un cavo di alimentazione o di potenza/segnale la vedo un po' dura, poi può darsi che una particolare conformazione sia brevettabile, sul sito del produttore ci dovrebbero essere i rimandi ad eventuali brevetti, anche sulla brochure (l'avere ottenuto un brevetto è un vanto pertanto lo si mette sempre in mostra).

    Se io applico un filtro passa-basso ad un cavo non credo sia brevettabile, i filtri passa-basso (o alto o passa-banda) esistono da decenni a meno che non si inventi di sana pianta un nuovo circuito per ottenerli.

    Ho letto qualche volta, come risposta alla domanda "se sono novità così rivoluzionarie perchè non li brevettano?" Risposta "perchè altrimenti altri li copierebbero", be' questa è proprio una grande corbelleria, la Coca Cola è brevettata in tutto il mondo e non mi sembra che sia stata copiata, imitata, sì, tantissime volte, ma la formula esatta ed il procedimento corretto pur essendo brevettati non sono certo noti.

    Non sono stati brevettati perchè non sono brevettabili (discorso dell'aria fritta o della mancanza di novità, la forma ed il colore non costituiscono novità tale da farne oggetto di brevetto, neanche il presentarli in scatola di legno con interno di velluto).

    Molte circuitazioni elettroniche di ampli sono brevettate.
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  3. #48
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    Citazione Originariamente scritto da giuppo77 Visualizza messaggio
    Orgoglioso di poter disinformare:

    https://www.google.it/url?sa=t&rct=j...8q8mWS5Jg&sig2..........[CUT]
    scusa, mi potresti sommariamente dire cosa dice?
    bada che io non parlavo di cavi speciali, ma solo della resistenza in base alla lunghezza...
    HT: LG-55B7V; Denon AVR-3313; MA-GX50 + GXC150; Velodyne SPL1200
    2CH: Auralic Altair G1; Krell Phantom III; Krell Evo 2250; Dynaudio Contour 20;
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  4. #49
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    Citazione Originariamente scritto da Nordata Visualizza messaggio
    ...si può benissimo usare un cavo da 0,75 mm.2 per trasportare un segnale da 1KW a diffusori distanti 100 m., il tutto funzionerà benissimo, avremo solo una perdita di potenza ed il cavo scalderà un pochino....[CUT]
    Citazione Originariamente scritto da giuppo77 Visualizza messaggio
    Orgoglioso di poter disinformare:

    https://www.google.it/url?sa=t&rct=j...8q8mWS5Jg&sig2..........[CUT]
    anche in base a questo bel documento, l'affermazione di Nordata si puo' considerare vera?
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  5. #50
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    E dove sarebbe la smentita?

    Francamente è tardi e non ho voglia di leggere 9 pagine, però mi sembra che tratti la cosa da un punto di vista scientifico, infatti ho visto alcune affermazioni che sono normali, tipo che un cavo per B.F. non va trattato con lo stesso approccio utilizzato per le linee di trasmissione (che vuol dire i collegamenti in Alta Frequenza), che non c'è bisogno di particolari accortezze, che non esiste alcuna dimostrazione scientifica di certe affermazioni e che bisogna rispettare le solite norme di buon senso.

    Ad esempio cercare di tenere la resistenza la più bassa possibile.

    Quando ho scritto quella frase pensavo fosse chiaro che era una specie di provocazione, ho scritto che il cavo funziona ugualmente e credo che anche Giuppo non può dimostrare il contrario, basta che prenda una matassa di cavo, ci colleghi un ampli da una parte ed un altoparlante dall'altra e verificherà che sentirà il suono e senza particolari inconvenienti, non c'è bisogna di andare a cercare la conferma o la smentita in rete, credo che sia una cosa ovvia e risaputa (a 100 m. non ci sono arrivato, ma credo che ad una cinquantina di metri sì, non potendo usare, per tutta una serie di motivi, una sistema di distribuzione a tensione costante, come si fa in questi casi, ho dovuto usare dei normalissimi cavi, ovviamente di sezione adeguata e tutto ha funzionato sin dal primo colpo , niente rumori di fondo, niente oscillazioni dell'ampli, niente distorsioni.

    Se Giuppo fa la prova e dimostra che invece non sente nulla o il suono esce assolutamente distorto allora ne riparliamo, ma sarebbe una scoperta epocale.

    Sono il primo che utilizzerebbe cavi di dimensioni maggiori ed adeguate, credo sia solo questione di buon senso.

    Il discorso invece è il solito: non è necessario ricorrere a cavi "speciali" (non si sa poi "dove" sarebbero speciali).

    Proprio alla fine di quelle 9 pagine c'è l'ultima frase, interessante, anche se non è una novità, dateci una occhiata.
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  6. #51
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    anche in base a questo bel documento, l'affermazione di
    Nordata si puo' considerare vera?
    scusa, mi potresti sommariamente dire cosa dice?
    bada che io non parlavo di cavi speciali, ma solo della
    resistenza in base alla lunghezza...

    Si, ma non c'è solo la R : le variazioni nella timbrica le introducono
    i diversi valori di Capacità e Induttanza;
    ( senza contare gli effetti psicologici, psicoacustici, placebo, ecc ... )
    le cose non sono così semplici ; leggiti le 9 pagg...
    Ultima modifica di PIEP; 20-06-2016 alle 07:39
    Marantz PM 6004 amp / B&W 603 S2 / B&W 610 sub / Philips CD 624
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    CS 506 gira /
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  7. #52
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    Citazione Originariamente scritto da 2112luca Visualizza messaggio
    Probabilmente il fatto di non pubblicare nulla e voluto...altrimenti ci sarebbero tanti cantinari capaci di costruire il cavo migliore del mondo....
    Si preferisce cercare una motivazione da film di 007 piuttosto di guardare quella che probabilmente è la più semplice: non viene pubblicato niente perchè non c'è niente da pubblicare.

    Tieni presente, poi, che viene chiesto di pubblicarte il risultato di test effettuati con metodo scientifico (no cazzabubbolate), non i metodi di produzione o forumule chimiche della composizione del metallo adoperato.
    Martino

  8. #53
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    Citazione Originariamente scritto da nordata
    Proprio alla fine di quelle 9 pagine c'è l'ultima frase, interessante, anche se non è una novità, dateci una occhiata.
    Citazione Originariamente scritto da R. A. Greiner
    Recognize that while the sonic effects of cables have not been scientifically verified, it does no harm to use good-quality, more or less normal, cables. These are commonly available at modest cost, and their application gives psychological and perhaps psychoacoustical satisfation, which is of some value
    Per comodità riporto, spero sia chiaro.

    Ecco a cosa serve la sezione hi-end.
    Ultima modifica di KwisatzHaderach; 20-06-2016 alle 10:45
    Martino

  9. #54
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    non per essere sempre e comunque contrario ma parliamo di uno scritto di quasi 30 anni fà, ancora i cellulari erano alla portata di pochissimi e ricchiissimi personaggi......non sono molto esperto del periodo ma non mi sembra che si parlasse di cavetteria come mezzo di fine tuning

  10. #55
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    Se ci sono state scoperte/invenzioni che hanno cambiato uno stato di cose riscontrato 27 anni fa (a memoria non mi viene in mente), sarebbe utile averne il contributo.

    Un link, un pdf, qualcosa insomma...
    Martino

  11. #56
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    Solitamente quando ci sono scoperte o innovazioni in questo campo vengono presentate ed illustrate con dovizia di particolari a qualche convention dell'AES.
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  12. #57
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    Il documento dice tante cose.
    parla delle componenti di induttanza e capacità e dice che prendendo in esame una manciata di tipologie di cavi, entro 10m queste non influenzano la banda udibile. Menziona solamente un limite presso i 2ohm di carico dove la variazione si avvicina alla banda più alta (sempre a 10m) ma dice anche che un carico del genere ha poco senso.
    parla anche del caso di interposizione di un fusibile e dice che è meglio non usarlo (causa una distorsione).
    Dice comunque che per evitare problemi la connessione dovrebbe essere anche la più corta possibile.
    Dice che la resistenza del cavo non dovrebbe superare il 5% di quella minima del diffusore a qualsiasi freq (0,2 ohm a 4 ohm, ovvero un 2,5mmq su 10m).
    Non dice quindi che posso mettere un cavo di sezione arbitrariamente piccola su una lunghezza di 100m e probabilmente, su lunghe distanze tutto quello che dice sopra riguardo l’interazione del cavo non è neanche più vera, anche perchè come minimo, su resistenze così basse è facile costruire quantomeno un sistema di compressione di dinamica.
    mi sembra anche di ricordare qualcosa sul famigerato fattore di smorzamento, che ha un limite data la natura anche resistiva dello stesso crossover (ora, non è che questi siano necessariamente tutti uguali, ma vabbè...).
    Dice sicuramente altro ma sto andando a memoria… aggiungete pure!
    Ultima modifica di Falchetto; 20-06-2016 alle 19:35
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  13. #58
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    Citazione Originariamente scritto da KwisatzHaderach Visualizza messaggio
    Per comodità riporto, spero sia chiaro.

    Ecco a cosa serve la sezione hi-end.
    quindi rimane valido anche il discorso che, a dispetto del cablaggio interno del diffusore, qualunque esso sia, la distanza di collegamento tra ampli e diffusori merita una sua regola.
    Ultima modifica di Falchetto; 20-06-2016 alle 19:36
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  14. #59
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    Citazione Originariamente scritto da Falchetto Visualizza messaggio
    scusa, mi potresti sommariamente dire cosa dice?
    Scusa, mi collego solo adesso.

    In tanti hanno fatto un riassunto di quanto scritto nell'articolo. Io citerei (tutto si riferisce alla banda udibile, ovviamente):

    - Il collegamento ampli-diffusore non si comporta come una linea di trasmissione. Questo è particolarmente importante perchè si tratterebbe di una linea non adattata in impedenza, con conseguenti riflessioni di segnale, etc.;

    - L'effetto pelle è assolutamente trascurabile;

    - Le varie frequenze non arrivano all'altro capo del cavo esattamente allo stesso istante, ma la differenza in tempo è dell'ordine della frazione di microsecondo (differenza tra 100 Hz e 10 kHz);

    - Le frequenze di roll-off e risonanti sono fuori dallo spettro udibile (calcoli fatti per un cavo di 10 m);

    - Il cavo è "trascurabile" rispetto all'effetto dei fusibili e del circuito di cross-over nel diffusore (l'autore afferma che un vero effetto positivo si avrebbe "portando l'amplificatore ai diffusori" e multi-amplificando con cross-over digitale - quello che in pratica alcuni marchi hanno cominciato a proporre).

    Le conclusioni. L'autore ovviamente non dice che un filo di lana è adatto alla trasmissione del segnale, ma:

    - Basta scegliere un cavo con una resistenza che sia al massimo il 5% del carico minimo del diffusore;

    - E'giusto fare attenzione alla bontà dei connettori;

    - "Twisted pairs" sono preferibile per ridurre/eliminare ogni possibile cross-talk;

    - Usare cavi di qualità non fa certo male; ad ogni modo un cavo di qualità ha solitamente un costo modesto (nessuna equazione hi-end = costoso).

    A pagina 6 (terza colonna) dice anche qualcosa che ritengo di rilievo: in un amplificatore ben progettato non dovrebbere esserci nessun problema di interazione con il cavo (che va ai diffusori) nella banda udibile. Ma è noto che esistono amplificatori che non digeriscono neanche un minimo carico capacitivo. Ma questo è un problema di progettazione dell'amplificatore e non del cavo. Amplificatori del genere dovrebbero essere "eliminati".
    Pre/Pro: Marantz AV7703 Proiettore: JVC DLA-X5500 Schermo: Lumene Showplace 200C Finali: Audiolab 8200P, Advance Paris BX1, Advance Paris BX2, Emotiva XPA Gen 3 (6 canali) Frontali: KEF R500 Centrale: KEF R200C Surround: SVS Ultra Surround (in modalità Duet) Atmos: Atlantic Technology IC6-0BA (x4) SUB: SVS SB12-NSD NAS: Synology DS212+ Lettore UHD: Panasonic DP-UB420

  15. #60
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    Citazione Originariamente scritto da 2112luca Visualizza messaggio
    non sono molto esperto del periodo ma non mi sembra che si parlasse di cavetteria come mezzo di fine tuning
    E'proprio questo che non è per nulla hi-end. Un cavo non deve fare nessun tuning, deve essere neutro. E l'articolo cerca di spiegare come fondamentalmente basti scegliere lunghezza e sezione tali da avere una resistenza che sia pari al massimo al 5% del carico minimo del diffusore.
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