Milano Hi-Fidelity 2021 - Yamaha, Cinema & Sound, TSoTV

Fabio Angeloni 25 Novembre 2021 Audio

Parte 8 | Dopo due anni di attesa dovuti all'evolversi della pandemia, riapre i battenti la più longeva e fondamentale rassegna milanese, giunta alla sua XLVI edizione: un successo assoluto e addirittura sorprendente per gli espositori e per l'afflusso di visitatori, che mostra al mercato la via da percorrere.


- click per ingrandire -

Siamo quasi giunti al termine della nostra carrellata su alcune delle sale più interessanti della mostra.

 

Yamaha

Dall'intervista rilasciata alla nostra testata da Matteo Franciullo, product & marketing specialist della divisione Audio Video presso Yamaha Music, avevamo appreso in anteprima che la presenza del marchio all'Hi-Fidelity sarebbe stata affidata staticamente ad Audioquality per la serie di sintoamplificatori AV Aventage,


- click per ingrandire -

Ma in realtà nell'ampio spazio abbiamo trovato anche gli speaker compatti Yamaha MusicCast 20 Speaker Wireless Multiroom (WX-021) e 50, il wireless streaming amplifier Yamaha WXA-50, il bel Yamaha RX-V6A, la Yamaha YH-E700 e lo Yahama E3B, l'amplificatore integrato Yamaha AS-1200, l'amplificatore integrato Yamaha AS-2200, il giradischi MusicCast (TT-N503) Yamaha VINYL 500). Videosell esponeva in forma statica il giradischi flagship GT-5000.


- click per ingrandire -

Nella sala di Socool si sono invece potuti ascoltare gli Aventage RX-A, il preamplificatore C-5000 e il finale M-5000 oltre all'amplificatore stereo AS-3200 con il nuovo diffusore top di gamma di Morel Hifi, Sopran 934, coppia presentata in anteprima Europea in colori diversi. Tutto questo, anche se apparentemente riporta la mente all'idea dell'albergo diffuso, in realtà ha consentito ad ogni singolo espositore di inserire uno o più apparecchi nel contesto ritenuto più appropriato.


- click per ingrandire -

 

Aida Acoustic, Audimaxim, Canor, Csport, Jern, JSikora, Lampizator, Perlisten

Anche la sala di Cinema & Sound, di Antonio Guarino e di Nando Iervolino, siti a Casalnuovo di Napoli, mi è parsa degna di nota. Lì erano presenti una sorgente Innuos ZENith con clock PhoenixUsb il cui suono veniva nobilitato dall'acclamato DAC polacco Lampizator Atlantic 2 TRP (8.000€). Malgrado di dati di targa, la birra di qualità veniva spillata in abbondanza da due solidi amplificatori integrati in pura classe A Canor Precision Amplifier AI 1.20 (6.599€) dotati di un bel display anteriore, chiaro e visibile, e settati in configurazione master & slave. Attraverso un cavo proprietario, infatti, erano stati trasformati il primo in un pre e finale mono che pilotava l'altro, divenuto un monoblocco.


- click per ingrandire -

In tale configurazione si determina un raddoppio della potenza, con conseguente aumento dell'erogazione che raggiungeva i 100 WRMS in classe A a 4 Ohm. Completava il set un paio di altoparlanti Audimaxim Serenade 6.2 (4.900€), un sofisticato tre vie ad emissione anteriore e posteriore, con un midwoofer VIFA da 6.5" e un tweeter in seta combinato con una tromba di alluminio da 1", più un woofer da 6.5" e un tweeter da 1" che collaboravano sui due fronti opposti al fine di simulare le caratteristiche acustiche delle sale da concerto: l'impedenza è di 4 Ohm e la sensibilità di 89 dB. 

Nella sala abbiamo avuto modo di ascoltare da Raven di Rebecca Pidgeon, "Spanish Harlem" che veniva riprodotta in modo molto naturale. Ha fatto seguito la meravigliosa What a wonderful world interpretata da Etta con il suono di tromba iniziale e poi della voce resi ancor più intimistici e realistici di quanto risultano in altri set. La bella voce di Leonard Cohen in Because Of, tratto da Dear Heater assumeva connotati davvero profondi, al punto da rendere quasi incredibile che scaturisse da uno speaker di quelle dimensioni.


- click per ingrandire -

Sul tavolo campeggiava una misteriosa valigetta con su scritto "UNICOSUONO" che mi ha incuriosito e su cui presto spero possano esserci succose novità.


- click per ingrandire -

AH!, Beveridge, Hornmanufaktur, Lector, Lowter, Oudimmo

A questo punto del viaggio non posso però esimermi dal ricordare la bella sala di The sound of the valve del Patron della rassegna, Stefano Zaini, una certezza assoluta. Sotto la tenue coltre di una luce rossoblù la sala accoglieva gli appassionati in un ambiente grande in cui pochi eccellenti watt producevano il suono letteralmente grandioso al quale non finiremo mai per abituarci, che finiva coll'attrarre come falene persone che di volta in volta rimanevano incredule al cospetto di questo set. Ascoltare La Bamba, di O-Zone Percussion Group lì è sempre un'esperienza letteralmente indimenticabile e purtroppo difficilmente replicabile con esiti analoghi, una volta tornati a casa. Un timbro fisicamente coinvolgente e al contempo un'esplosione sonora tenuta perfettamente in carreggiata e contenuta dall'efficace trattamento ambientale di Oudimmo.

Alla Sala Hifight a mio avviso va assegnata la palma per la migliore selezione musicale, con pezzi attentamente scelti di Joe Satriani, Yello, Marcus Miller e Mari Boine, tutti ottimamente suonanti e proposti a livello non da confessionale, con molti presenti che si chiedevano se gli altoparlanti fossero del tipo attivo o se da qualche parte fosse al lavoro un enorme subwoofer.

The End

Concludendo, credo che a buon diritto Stefano Zaini possa dichiararsi pienamente soddisfatto per la riuscita della manifestazione. In questo periodo altrimenti un po' mesto, finalmente ho visto ricomparire su molti volti di chi quasi sembrava guadare le sale espressioni di sorpresa, di meraviglia, di soddisfazione e raramente anche qualcuna meno commendevole, lo ammetto ;-).


- click per ingrandire -

Il problema delle attese prima dell'ingresso potrebbe forse essere in qualche modo ottimizzato con forme di prenotazione online, anche se mi rendo perfettamente conto dell'evidenza che mentre gli ingressi sono quantificabili, le uscite non sono predittibili, e visto che la capienza massima è fissata una volta per tutte, il meccanismo avrebbe alte possibilità di non funzionare a dovere e di lasciare comunque insoddisfatto il pubblico. La ricomparsa di giovani e di qualche famiglia fa inoltre buon sperare sul futuro di questo comparto.

A questo punto manca solo di dirci a rivederci a Roma, il 27 e 28 prossimi, al Centro congressi Mercure West (dalle ore 10 alle ore 19), per la 18a edizione romana e la 45a assoluta dell'Hi-Fidelity.

Per maggiori informazioni: milano-roma-hi-fidelity-audio-show.it

Similar Post You May Like

Commenti

Focus

News