5 minuti da... VDM Group/Igor Fiorini

Fabio Angeloni 26 Settembre 2020 Audio

Una struttura romana che si è rivelata una autentica sorpresa. Una sala di ascolto raffinata che al contempo rappresenta un piacevole punto di ritrovo.

Gli ascolti


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Il materiale per l'ascolto è stato fornito, ça va sans dire, da Marco Cicogna, tutto in musica liquida ad alta risoluzione e, suppongo, per lo più di provenienza Native DSD. Abbiamo iniziato gli ascolti con il must-have del momento, John Williams live in Vienna, nella versione stereo a 96kz e 24bit stereo e più precisamente con la Marcia imperiale (tratta da Star Wars). La mente mi è andata a quando Marco lo scorso anno ci invitò a volare a Monaco di Baviera per udire il concerto al Gasteig eseguito dai Münchener Philharmoniker con The Planets di Gustav Holtz, ma anche con ampi excerpt tratti dalla saga di Star Wars di John Williams: un concerto letteralmente spettacolare, al quale per un impedimento dell'ultim'ora mancò il patron di AVMag, Emidio Frattaroli. In ogni caso, con questo programma particolarmente ben registrato si è appalesato immediatamente un piacevolissimo effetto di sfondamento acustico delle pareti con la creazione di un palcoscenico molto più ampio del luogo fisico: gli speaker, pur scomparendo all'udito, hanno iniziato a riprodurre una immagine molto grande con fiati resi come solo certi altoparlanti a tromba sono ritenuti in grado di fare.


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Nel brano tratto dai 12 concerti di violino di Rachel Podger lo strumento non appare mai affaticante e non cede alle mollezze tipiche di altoparlanti con cabinet risuonante. Il prezioso violoncello di Johannes Moser si staglia sulla scena in maniera vigorosa, ma non prepotente. Anche nel balletto Lo schiaccianoci di Pëtr Il'ič Čajkovskij diretto dal Maestro Valery Gergiev il suono appare naturale, neutro, i corni gradevoli e i piatti adeguatamente squillanti, sostenuti da un tappeto musicale morbidamente operoso e presente. Si passa ad una chicca: l'ascolto dei Wiener Philarmoniker del 1963 diretti da Herbert Von Karajan che eseguono la Tosca di Puccini per la Decca, con il preludio "Io de' sospiri" nella versione rimasterizzata a 96 kHz e 24 bit, che sembra riuscire in una impresa impossibile: migliorare un suono legato alle limitate caratteristiche tecniche delle registrazioni del tempo, non snaturando - e qui viene il difficile - il carattere sonico dell'epoca.


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Il programma termina con due strepitose versione di Money e di Breathe dei Pink Floyd tratte da TDSOTM, provenienti da master magnetico, con cui - anche per la natura del brano - il set sembra acquistare una enorme separazione tra i canali (ricordo che il sound engineer del disco rispondeva al nome di Alan Parsons!) e fare pienamente sua la morbidezza tipica del mezzo tecnico, che forse tradisce un po' la sua origine per via di una lieve velatura in gamma alta. Il sistema, come detto neutrale e rigoroso, mostra dunque di saper acquisire, a richiesta, anche i caratteri eufonici tipici degli impianti "piacioni".


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A questo punto della sessione, viene sostituito l'integrato S.A.Lab Thunderbird da 25 Watt per canale con un 8 volte più potente, il Boulder 866. Si tratta del successore del fortunato 865, predecessore e al contempo prodotto di maggior successo del marchio (rimasto infatti in catalogo per una dozzina di anni, che in questo settore sono una vera e propria era geologica), anche se in effetti - a ben guardare - sembra anche essere la riuscita sintesi di un preamplificatore 810 e di un finale 860. Il nuovo modello, caratterizzato da un bel display frontale e da una costruzione - come sempre - rocciosa, da macigno (come recita il nome del brand ma anche il nome della città sede del marchio da quasi 40 anni), viene declinato nella versione solo analogica ma anche analogica più digitale (con Roon), ed eroga una corrente massima di uscita di 200 Watt ad 8 Ohm, che - con comportamento da manuale - si raddoppia a 4 Ohm per ben 400 Watt. La macchina è controllabile con app su iOS e Android.


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Ascoltiamo una esecuzione di Zubin Mehta con i Wiener Philarmoniker che eseguono una vecchia registrazione del 1964 ripulita e commercializzata da Deutsche Grammophone in formato blu-ray pure audio: all'improvviso una grande immagine sonora pervade e satura tutta la stanza e ci fa sognare. Proseguiamo con Quadri di una esposizione di Modest Petrovič Musorgskij in cui emerge più evidente quel basso controllato che rende facile l'inserimento di questo set in un qualsiasi ambiente di ascolto. La Suite Española di Brass United tratta da Pitch Black ci scuote con ottoni lucidissimi e squillanti, e attacchi veloci. Questo Boulder oltre ad essere bello e ad apparire vigorosamente solido, eroga un suono eccellente: mostra un'ottima capacità di ricreare una scena credibile, una notevole velocità sui transienti e l'indubbia propensione a catturare i contrasti dinamici senza perdere per strada le sfumature armoniche. Proprio a volergli trovare un difetto, la sua classe e raffinatezza di emissione non gli consentono quella autorevolezza in gamma bassa tipica di certi progetti a stato solido dal suono prosaicamente muscolare.


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Ho quindi deciso di passare dalla prima all'ultima fila. L'ascolto stava infatti terminando con il recentissimo lavoro (2020) di Riccardo Chailly che dirige l'Orchestra Filarmonica della Scala con I pini della Via Appia di Respighi. Non mi ha colpito particolarmente: ho trovato il suono lievemente impastato, poco intelligibile, ma forse non ero abbastanza attento o magari il posizionamento non era dei più felici, in quanto ero seduto in posizione disassata rispetto al centro del set.


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Finora avevamo udito l'impianto collegato in bilanciato. Ma ora veniva sostituito il Boulder (peccato: mi stava davvero piacendo molto) con un duo New Audio Frontiers composto da un preamplificatore di linea Stradivari Line Evolution e da un finale Ultimate 211 SE collegati in sbilanciato. Il marchio lombardo è stato fondato quaranta anni fa da Maurizio e Ferdinando Zanichelli, e ha sede a Viadana, in provincia di Mantova; punta sull’amplificazione valvolare a triodi, a riscaldamento diretto con l’ambizione di assumere come riferimento la musica dal vivo. Per questa ultima variazione del set si decide di cambiare genere e si accantona per un attimo il programma classico. Passiamo a file liquidi tratti da master magnetico: mi riferisco a La canzone di Marinella eseguita da De André e Mina, a La canzone del sole di Lucio Battisti e poi nuovamente al Breathe dei Pink Floyd. Questo set sembra quasi umanizzare il sound rigorosamente neutro del dac digitale e degli speaker, riuscendo ad esaltare l'analogicità del suono che fu, facendoci fare davvero un tuffo profondo nel passato e mostrando una strepitosa resa sulle voci, che dominano incontrastate la scena.


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Si passa ad un po' di buon jazz, particolarmente ben riprodotto dal set in prova. Da Polarity, ascoltiamo Innocence di Hoff Ensemble, un jazz piacevole e rilassato prodotto da quei geni del suono della 2L. Segue la bella tromba jazz di Robert Len di Good morning heartache, tratto da Hope. Si conclude con lo strepitoso sax di Zoot Sims Quartet, Do nothin' till you hear from me, tratto da Zoota at ease, che ci arriva solido, compatto, vivido e vigoroso: un gran bel sentire!

Poi si ricomincia da capo. A questo punto, infatti, vengono sostituite la sezione di amplificatrice e gli speaker e prendono posto nel set le nuovissime Bower and Wilkins serie 700 Signature e più precisamente... Ah, ma questa è un'altra storia, che leggerete a breve sempre qui, prossimamente, su AVMag!


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C'è poco altro da aggiungere su questo evento speciale. La Hall di Igor Fiorini fa tornare il piacere di ascolto. Il suono dei suoi preziosi set rappresenta una sfida per le nostre più consolidate convinzioni personali.

Passate a salutarlo, quando avete qualche attimo a disposizione: ne vale senz'altro la pena.

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Commenti (1)

Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - Info
  • gnagno1947

    28 Settembre 2020, 17:43

    Ringrazio Fabio Adslinkato per il bel articolo che riporta in maniera fedele le sensazioni provate in quel interessantissimo pomeriggio!
    La Location e la sala vanno oltre la descrizione dell'articolo e per rendersene conto bisogna solo che recarsi là di persona , facile da raggiungere e con ampio e sicuro parcheggio... magari non troverete Marco Cicogna con la sua impareggiabile raccolta di Musica con la M maiuscola illustrata con la dovizia di particolari ed aneddoti che gli riconosciamo, ma la figura centrale sarà Igor Fiorini che definisco venditore atipico in quanto Professore di Musica (Diplomato al Conservatorio in Flauto e Composizione) che quindi è in grado di portarti per mano in maniera ottimale nel periglioso mondo della musica riprodotta proprio perchè conosce benissimo quello della musica suonata dal vivo!
    Infine un grazie ad Emidio e Franco per aver sponsorizzato (nel senso di avercelo fatto conoscere su AV Magazine) un Paradiso della Musica come questo!

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