Il multicanale di AM Audio

Marco Cicogna 05 Giugno 2020 Audio

Un sistema 5.0 (o 5.1) è in grado di soddisfare non soltanto l’audiofilo, ma stimolare il piacere della famiglia intera nell'entertainment domestico. Impiegando un sistema multicanale si apprezza una maggiore definizione e "sostanza" della gamma bassa e medio-bassa oltre ad un inedito senso di presenza e partecipazione all'evento sonoro.

Descrizione tecnica e ascolto


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Il PX-6R è un preamplificatore multicanale a sei canali in doppio chassis costruito con la solidità che caratterizza tutta la linea di elettroniche di AM Audio. All’interno della sezione di alimentazione trova posto un grosso trasformatore toroidale a più secondari, 6 secondari alimentano altrettanti circuiti di alimentazione tutti completamente indipendenti. Altri 2 secondari sono dedicati ai circuiti del controllo di volume telecomandato e ai relè della selezione degli ingressi e delle uscite. Una apposita sezione provvede ad alimentare due prese ausiliarie dedicate alle unità phono AM Audio.


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Il pre dispone di 2 ingressi a 6canali e 4 ingressi a 2 canali. Nel secondo telaio come nell’alimentatore i rispettivi sei amplificatori sono completamente indipendenti. Il controllo di volume generale è un ALPS motorizzato, altri sei potenziometri mono ALPS permettono il singolo controllo di livello di ciascuno dei sei canali. Vi è anche una seconda uscita sub asservita da un crossover passa basso con pendenza di 24dB per ottava, sono selezionabili sei tagli di frequenza da 40 a 100Hz.


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Il finale di potenza a 6 canali MT-6R, mantiene un impostazione costruttiva simile al suo predecessore ma con alcune importanti implementazioni. Il telaio è stato riprogettato al fine di permettere un più agevole assemblaggio e le successive manutenzioni. Ciascuno dei due dissipatori che occupano interamente le fiancate sono in questa versione in un unico blocco, per migliorare la dispersione del calore. Le due schede dei canali frontali sono nuove con dispositivi d’ingresso a Fet e Mos-Fet di potenza, le stesse che utilizza l'amplificatore integrato M-70R . Qui però avendo a disposizione una migliore dissipazione la potenza in classe A sale da 5 a 10W, mente la potenza massima sale da 120 a 150W. Le restanti quattro schede relative ai canali posteriori, centrale e sub differiscono dalle precedenti in quanto lo stadio d’amplificazione in ingresso riprogettato, è a Fet e non più a bipolari, rendendo superfluo anche il condensatore d’isolamento.


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Ascolto

Pre e finale AM Audio anche nella loro “speciale edizione” a sei canali debbono essere valutati innanzitutto nella più tradizionale configurazione stereofonica. Un sistema del genere sostituisce a pieno titolo una catena high-end due canali per offrire ANCHE l'ascolto in multicanale. Altrimenti ricadremmo nell'antico errore di separare il mondo della riproduzione musicale.

 
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L’impostazione timbrica è quella che ricordiamo per la casa di Vigevano. Un senso di potenza e concretezza nella gamma bassa e medio-bassa, una trasparente porzione in gamma media e medio-alta, sezione acuta di ottima rifinitura ma non invadente o affaticante. Percussioni “difficili” come i timpani orchestrali si offrono sempre tangibili, emergono dalla materia sonora, con una solidità  del medio-basso decisamente realistica.


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Ci assicuriamo una buona resa in gamma bassa con la versione organistica dei “Quadri di un’esposizione” (MDG), che offre una pedaliera profonda ed autorevole, insolita per queste dimensioni complessive. Anche le percussioni orchestrali (timpani e grancassa) nella “Sagra della Primavera” (Telarc, Maazel con la Cleveland Orchestra) hanno un buon risalto, un’impostazione efficace ma mai sopra le righe che si conferma anche con la base ritmica di incisioni pop, sempre coinvolgenti e piacevoli. Ma la massima musicalità è richiesta proprio con le pagine più “classiche”. E’ il caso della Quinta di Beethoven in quest'anno di celebrazioni per il 250° anniversario, con timbrica degli archi attendibile, eccellente rifinitura in acuto, mancanza di asprezze anche sui fiati nei momenti più accesi. Notevoli gli intervalli dinamici, seguiti con agilità e disinvoltura anche nelle piccole escursioni. Si conferma una sanissima musicalità con pagine come i concerti per pianoforte di Mozart (Schiff, Decca oppure il SACD della MDG con Zacharias che trovate a prezzo speciale). Indubbiamente possiamo contare su una erogazione di corrente davvero importante. Del resto lo aveva a suo tempo messo in evidenza anche il risultato delle misure effettuate da Fabrizio Montanucci su Audio Review. Si diceva di Mozart, l'autore che più di ogni altro non cerca l'effetto ma la musicalità dell'espressione.


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C'è con AM Audio una emissione corretta nel timbro e controllata nel rendere le effettive dimensioni del campo sonoro originale che mette a proprio agio anche con le piccole formazioni strumentali, siano esse jazz o classiche, senza mancare di offrire trasparenza e le sottili sfumature espressive e dinamiche. E’ il caso ad esempio dei concerti per diversi strumenti a fiato di Vivaldi, che espongono i singoli strumenti nel giusto quadro cromatico. Ancora pagine del Settecento con le mie due esecuzioni preferite dei Concerti Brandeburghesi di Bach, quella storica incisa dalla Astrèe con Savall e le più recenti e anche dinamicamente brillanti letture che la più recente discografia in file audio  DSD (Channel Classics, ad esempio) ci mette a disposizione diverse come interpretazione ed anche nel quadro sonoro offerto, pur trattandosi in entrambi i casi di esecuzioni filologiche.

 
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Ci interessa cogliere le diversità nell'espressione degli interpreti, nella sonorità complessiva e nella ricostruzione musicale che l'incisione (vera e propria fotografia che “fissa” un determinato evento sonoro) ci offre. Pur trattandosi di un'elettronica priva di quella graffiante puntigliosità che piace a qualche audiofilo, AM Audio contribuisce a ricostruire le opportune differenziazioni nei tempi, nel fraseggio, nel peso delle sezioni strumentali, nel risalto prestato a ciascun esecutore, nella presentazione della scena sonora a testimoniare la tipicità di ciascuna incisione anche nei segnali di ambienza e nella microfonazione.

 

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