Diffusori: introduzione alle misure

G.P. Matarazzo 12 Dicembre 2019 Audio

Una volta le misure sui diffusori venivano descritte come una sorta di "magia", realizzata solo nelle costosissime “camere anecoiche”. Oggi bastano un microfono, un computer e una scheda di acquisizione, per realizzarle anche in ambienti con dimensioni contenute

Introduzione: un po' di storia


- click per ingrandire -

All’inizio della mia storia nelle riviste che trattavano l’alta fedeltà, le misure sui diffusori acustici venivano descritte come una sorta di "magia" che veniva realizzata in ambienti particolari, asettici e costosissimi: le “camere anecoiche”, ovvero camere di discrete dimensioni che, grazie ad una serie di spicchi di materiale assorbente, evitava "qualunque" riflessione del suono. Le misure venivano effettuate con strumenti molto sofisticati, anch’essi estremamente critici e costosi.

  
Il microfono 4133, l'amplificatore di carica B&K 2835 e sullo sfondo l'analizzatore 2010
- click per ingrandire -

Ad una quantificazione rapida e comprensiva di tutto, un ingegnere mi rispose tanto tempo fa: “ Fai conto di non avere più due miliardi (di vecchie lire) e di avere una discreta camera anecoica dove poter lavorare con una strumentazione precisa”. Roba che le riviste, nonostante i tempi d’oro dell'epoca, manco ci pensavano a realizzare. Oltretutto era una spesa assolutamente inutile, perché la RCF di Reggio Emilia effettuava le misure sui diffusori in prova a SUONO e la ESB di Aprilia quelle per i diffusori di AUDIOreview.

Ebbi la fortuna, nel 1985, di andare a fare una misura nella camera anecoica della RCF, col mitico Ing. Gian Carlo Gandolfi, con Gianni Mazzacurati e con Paolo Soldati, tutte menti notevoli in forze alla prestigiosa ditta di Reggio Emilia. Appena chiusa alle mie spalle la porta della camera anecoica passai da un silenzio notevole, quello tipico del laboratorio, ad un silenzio quasi assoluto caratteristico della camera senza echi.

 
Camere anecoiche (da Wikipedia)
- click per ingrandire -

Non provai alcun “panico da silenzio” e niente di quanto avevo sentito dire su questo tipo di locali ma verificai quanto fosse rumoroso il mio organismo, col sangue che pulsava in maniera udibilissima. Notai soltanto come fosse assordante il laboratorio dopo soli tre minuti di camera anecoica.

Pochi mesi dopo in una visita alla Canton ebbi modo di vedere le misure effettuate in un locale non trattato acusticamente, con un rumore di fondo discreto, misure impossibili da ipotizzare solo qualche mese prima, effettuate con una scheda di misura appena arrivata dagli USA e posta all’interno di un computer. Niente strumentazione costosissima, solo un microfono, un preamplificatore ed un amplificatore per pilotare il diffusore. Niente spazzolata di tutte le frequenze dalla più bassa alla più alta, ma soltanto un impulso di un rumore simile al pink noise, ma con più gamma acuta.


La scheda di acquisizione MLSSA su slot ISA prodotta da DRA Laboratories
- click per ingrandire -

La scheda si chiamava MLSSA ed io mi annotai sia l’indirizzo che il numero di telefono dell’azienda che la produceva a Sarasota in Florida. Gianpiero Majandi, già allora mio buon amico, che l’aveva appena acquistata, mi incoraggio mandandomi i fax delle misure da lui effettuate in una sala di dimensioni contenute. Iniziava così l’era delle misure digitali, quelle che potevi fare in un locale di discrete dimensioni ma assolutamente normale, con tutti i rumori e le riflessioni tipiche di un locale non trattato con i costosissimi “spicchi” di lana di vetro o di poliuretano.


Una delle versioni di scheda CLIO prodotta da Audiomatica di Firenze
- click per ingrandire -

Dopo pochissimo tempo l'azienda italiana Audiomatica, che si occupava di automazione elettronica dei mixer da studio, presentò una scheda simile a MLSSA che si chiamava CLIO, che in breve tempo si impose “sul pianeta” ed è presente praticamente in ogni azienda che si occupa di diffusori o di elettroniche. E’ passata tanta acqua sotto i ponti, e le misure si sono evolute, non moltissimo certo, ma sono diventate all’apparenza, e solo all’apparenza, più facili e meno critiche. Sin qui il passato che giustifica le spiegazioni che andrò a darvi.

 

1) Diffusori: introduzione alle misure

2) Diffusori: misure di tempo e frequenza

​​​3) Diffusori: misure di impedenza e distorsione

 

PAGINE ARTICOLO

Commenti

Focus

News