Active Reflex, Majandi e Matarazzo

Emidio Frattaroli 31 Ottobre 2013 Diffusori

Per cercare di capire come due woofer da dodici pollici sistemati in un volume di soli diciassette litri possano produrre una pressione a bassa frequenza come quella ascoltata all’Audiario di Assago, abbiamo chiesto spiegazioni a Gian Piero Matarazzo, papà assieme a Gianpiero Majandi di questa configurazione.

L'intervista a Gianpiero Majandi

E.F. Una delle cose che ho trovato più interessanti di questo progetto è che la realizzazione che, se ho capito bene, è completamente italiana, dagli altoparlanti al materiale per lo châssis.

Gianpiero Majandi. In realtà il diffusore è italiano al 99% perché i piedini smorzatori e i connettori sono prodotti in Germania. Tutto il resto invece è prodotto qui in Italia. Anzi, per la precisione, tutto qui vicino. Gli altoparlanti ad esempio sono Faital Pro, con progettazione e produzione rigorosamente italiane. Vengono prodotti a 30 km dal mio studio e conosco personalmente la persona che assembla gli altoparlanti. La Faital Pro è davvero preziosa: producono 5 milioni di altoparlanti l'anno ma riescono comunque a farci su specifiche i pochi pezzi che ci servono. Gli altoparlanti sono tre. Prima di tutto c'è il cuore dell'active reflex: due woofer con diametro da 12". L'unità medio-alti invece è composta da un coassiale, con woofer da 8" e driver a compressione con membrana anulare in polimero.

E.F. Come sarà l'aspetto del diffusore definitivo

G. M. Il prodotto che abbiamo mostrato all'Audiario, in alluminio pieno, è un prototipo che posso definire maturo ma anche in continua evoluzione e con l'adozione di alcune modifiche avrà un aspetto ancora più accattivante. L'alluminio pieno è un materiale unico ed ha quella rigidità strutturale di cui ho bisogno. Cambieranno solo alcune piccole cose, come il disegno della base che fungerà anche da "dima" in modo che, se appoggiato alla parete di fondo, lascerà esattamente lo spazio necessario al woofer posteriore per poter lavorare, perché bastano appena 2 centimetri. Ci sarà anche una leggera ma sostanziale modifica al pannello anteriore e una leggera diminuzione del peso complessivo. All'Audiario ogni diffusore pesava 85 kg mentre con alcuni affinamenti dovremmo arrivare a 80 kg per ogni diffusore. Approfitto anche per sottolineare che si tratta di un oggetto alto 120cm, con una "proiezione" a terra di un cubo di 48cm di lato. In questo senso l'ingegnerizzazione è molto importante per fare un oggetto antiribaltamento: sotto i piedi disaccoppianti ci sono pastiglie di teflon. Quando si supera una certa inclinazione, il diffusore si sposta lateralmente e non cade. Per installazioni critiche invece, come ad esempio sulle barche, è previsto il fissaggio direttamente a pavimento.

E.F. È possibile avere qualche informazione sul prezzo?

G. M. Al momento è difficile definire un costo. Posso dire però che il diffusore si posizionerà nella fascia alta del mercato. Il sistema sarà un "semi-passivo" e avrà anche tutta l'elettronica interna per l'elaborazione del segnale audio sulla gamma bassa. Anche l'ampli per la gamma bassa sarà integrato nel diffusore, come accade già per altri diffusori, come Avantgarde ad esempio. Inoltre ci sarà un'interfaccia per la regolazione dell'elettronica che permetterà l'adattamento a qualsiasi ambiente casalingo. È previsto anche un modello "Top" totalmente amplificato e provvisto anche di connessione wifi e bluetooth. Nel prezzo sarà compresa anche l'installazione in ambiente secondo le specifiche e le richieste del cliente.

E.F. Vuoi dire che ci sarà anche una personalizzazione? In cosa consiste?

G. M. La personalizzazione è di due tipi. La prima riguarda l'estetica. Il materiale, l'alluminio pieno, può essere anche verniciato. Saranno disponibili più finiture con l'unico limite di poter scegliere una verniciatura o un trattamento galvanico della superficie in tutti i colori possibili oppure la "classica" verniciatura a polveri. La personalizzazione della risposta parte dal "disegno" della gamma bassa. Per fare un esempio, il diffusore consente una risposta in frequenza tra 38 Hz e 25 kHz entro 3 dB ma nulla vieta di estendere la risposta in gamma bassa fino a 30 Hz, rinunciando a qualche dB.

E.F. Ci saranno altre possibilità di ascoltare il diffusore in pubblico?

G. M. Al momento l'unica data certa a cui stiamo lavorando è l'High End Show, in programma a Monaco di Baviera dal 15 al 18 maggio 2014. Se prima di Monaco ci saranno altre possibilità, sarai uno dei primi a saperlo. Al momento comunque i due prototipi sono in funzione nel mio studio a Milano. Quello che posso dirti però è che il focus principale sarà verso i mercati esteri.

E.F. Hai già pensato ad un marchio e ad un nome per questi diffusori?

G. M. La scelta del nome è stata già fatta ma, in attesa della registrazione, ti prego di non pubblicare ancora nulla. Oltre al nome dei diffusori che hai ascoltato all'Audiario ci sarà un vero e proprio marchio poiché sto già preparando altri due modelli che comporranno una vera e propria gamma. Ci sarà un modello più piccolo, con "cubi" da 24cm di lato, studiati per lavorare sia come desktop, sia su scaffale. Saranno basati sullo stesso driver coassiale e userò due woofer con diametro da 8" per la porzione più bassa dello spettro sonoro. Ci sarà anche un modello da pavimento ancora più grande, con un ingombro a terra di 43x43 cm, un'altezza di 135cm, unità medio-alti a tromba singola con driver a compressione coassiale e ben 4 woofer da 15" per la gamma bassa. Con questo diffusore l'obiettivo è di scendere a 30Hz con una pressione sonora di 130dB.

Per maggiori informazioni: info at studiomajandi.it - www.studiomajandi.it

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