Test: Wilson Audio Tune Tot

G.P. Matarazzo 05 Luglio 2019 Audio

Un diffusore di nobile, nobilissima, casata che costa molto ma rimane pur sempre un due vie da stand. Gli altoparlanti sono customizzati da uno dei migliori costruttori al mondo e le caratteristiche di allineamento e di emissione leggermente variabili in sede di messa a punto. Andiamo allora a vedere di che si tratta.

Misure di laboratorio e benchmark


L'amplificatore di carica B&K 2835 che pilota l'accelerometro B&K 4393
 
- click per ingrandire -

Si sente dire spesso che “Un conto sono le misure ed un conto è l’impressione di ascolto” e la cosa è ancora più vera se parliamo di diffusori. Il test della Wilson Audio Tune Tot ci dà da pensare rispetto a quelle misure che nel tempo stanno già perdendo validità, almeno nell’accezione comune che conosciamo, ma che in altre rilevazioni trovano il modo di stupirci. 

Dopo una prima sessione di ascolto ed una prima presa di confidenza con la Tune Tot eccoci alle misure, croce e delizia di tanti tecnici teorici che mal riescono a legare le prestazioni strumentali con la sessione di ascolto, ascolto che costituisce comunque il fine ultimo di tutto il lavoro di pensiero, progettazione e produzione di qualsiasi apparecchiatura ad alta fedeltà. Non ci sono molte regole ferree e nemmeno dogmi particolari per il “miglior diffusore”, perché se così fosse tutti i progettisti vi si sarebbero uniformati. Dalla miglior produzione mondiale che ho avuto la fortuna e l’onere di provare in quasi sette lustri non è venuta mai fuori una “configurazione standard” oppure un materiale, un altoparlante od un filtro crossover migliore degli altri. E’ con questo spirito che do tensione al banco degli strumenti di misura ed al microfono B&K 4133 che dovrà essere il traduttore del linguaggio della Wilson Audio Tune Tot.


Risposte in frequenza in funzione dell'asse orizzontale
- click per ingrandire -

Ecco che a conferma di quanto scritto vediamo come la risposta in frequenza appaia poco lineare nella misura sull’asse, con un primo avvallamento a 1250 Hz ed un secondo appena prima dei 3000 Hz. Avvallamenti notevoli che, assieme al picco in gamma bassa, dovrebbero in qualche modo farci storcere il naso. Per ottenere più informazioni dall’emissione nello spazio di questo diffusore ho effettuato una serie di misure sia sul piano verticale che su quello orizzontale.


Risposta in frequenza in funzione dell'asse verticale
- click per ingrandire -

E già sul piano verticale ecco la prima sorpresa, la ripresa effettuata dal basso, con il microfono a -15° rispetto all’asse preferenziale di misura, visibile in Figura 1. Come possiamo vedere la risposta si è quasi del tutto regolarizzata in gamma media. La gamma alta ed altissima non hanno ceduto quasi per niente, mentre nella misura effettuata sistemando il microfono più in alto del diffusore di 15° notiamo come i due avvallamenti appaiono ora più marcati, fin quasi a costituirne uno solo. La prima indicazione che potremmo avere riguarda allora il posizionamento, con il supporto del diffusore che non deve essere eccessivamente basso. Anche spostandosi sul piano orizzontale (Figura 2) vediamo che  in qualche modo la risposta cambia pur rimanendo abbastanza caratterizzata in gamma media. Notate anche come in gamma altissima il cedimento naturale sia abbastanza contenuto.


Time Energy
- click per ingrandire -

Un primo segnale di “diffusore dalle prestazioni notevoli” viene dalla Time Energy (Figura 3), con un picco verticale, testimone di una banda passante elevata, seguito da un decadimento altrettanto veloce, e dal woofer che arriva appena dopo con la sua emissione. Dopo di ciò il nulla, con qualche piccola riflessione di trascurabile ampiezza. Ecco un primo punto a favore della Tune Tot!


Step response (risposta al gradino)
- click per ingrandire -

La risposta al gradino di Figura 4 rappresenta semplicemente l’andamento visto prima da una prospettiva diversa. Il picco negativo del tweeter ci dice che il driver è collegato in contro fase, ma se provate ad immaginare il primo picco, quello del tweeter, con la punta rivolta sopra ecco che potete ammirare una risposta al gradino molto vicina a quella teorica. La faccenda si fa interessante!  


Modulo e fase dell'impedenza
- click per ingrandire -

Si, ma l’amplificatore che vede ai morsetti? In Figura 5 possiamo vedere il grafico dell’impedenza elettrica. Il modulo ci fa vedere come la frequenza di accordo sia molto elevata e come i valori in gamma mediobassa siano sempre superiori a 7 ohm. La combinazione tra modulo e rotazione di fase in zona negativa conduce ad una condiziona di massimo carico reale visto dall’amplificatore di 6 ohm resistivi a 63,7 Hz, una condizione praticamente di tutto riposo. Notiamo in gamma media ed alta come il modulo appaia praticamente resistivo da 1000 a 20 kHz con una variazione estremamente contenuta. La fase ovviamente si uniforma mantenendosi praticamente costante. Ciò costituisce, secondo me, un ulteriore spunto di riflessione circa le eccellenti caratteristiche in sala d’ascolto.


Risposta in ambiente a terzi d'ottava
- click per ingrandire -

In ambiente col rumore rosa stereo ho impiegato una buona mezz’ora per posizionare correttamente i diffusori ed ottenere un andamento praticamente piatto da 200-300 Hz alla gamma altissima (Figura 6). Nel grafico di MLSSA di colore blu potete notare il picco in gamma bassa dovuto alle particolari condizioni di accordo che ho preferito mantenere a favore di una scena veramente notevole che altrimenti sarebbe andata persa mentre la curva rossa ci mostra l’andamento dei due diffusori con il condotto di accordo chiuso dal tappo di materiale semiporoso fornito in dotazione.


Risposta del woofer in campo vicino con condotto chiuso (rosso) e aperto (blu)
- click per ingrandire -

In Figura 7 ho misurato la risposta del woofer in campo vicino sia col condotto aperto che con il tappo di poliuretano al suo posto. Come possiamo notare l’andamento in sospensione pneumatica è molto più dolce e smorzato. Nella risposta reflex possiamo notare come il notch introdotto dal reflex sia poco profondo a causa delle perdite immesse sia dalla forma interna del diffusore che dalla posizione e fattura del condotto di accordo.

 
- click per ingrandire -

Prima di passare alle misure in regime dinamico ho voluto valutare la consistenza del cabinet di una Wilson Audio. Per fare ciò non mi sono limitato ad una sola misura, che direbbe molto poco a chi non è abituato a questo genere di rilevazioni. Ho preso innanzitutto un diffusore che “stazionava” nel mio laboratorio. Le dimensioni sono molto simili, con le pareti in MDF da 2,5 cm,. Ed un rinforzo tra woofer e tweeter. Bene, go attivato l’accelerometro B&K 4393 pilotato dall’amplificatore di carica B&K 2835 ed ho effettuato una misura sulla parete laterale. Della risposta all’impulso ottenuta ho fatto la waterfall ed ho salvato il risultato, in vero eccellente, visibile nel grafico a sinistra. Ho rimosso l’accelerometro dal diffusore di prova e l’ho montato sulla parete laterale della Tune Tot. Con lo stesso segnale MLS di 5 Vrms ho effettuato la misura visibile nel grafico a destra. La differenza è disarmante e lascio a voi ogni valutazione. Vi faccio notare come i residui di vibrazione in gamma altissima in genere sono attribuibili alla guarnizione di tenuta del tweeter. Farò delle prove, appena avrò un po’ di tempo, con diversi materiali.  

 
Misure della distorsione armonica (II-III-IV-V) con pressioni medie di 80 e 85 dB
- click per ingrandire -

E’ ora comunque di passare alle misure di distorsione armonica, con MLSSA, misure effettuate con un particolare device esterno con impulsi a pressione crescente, da 80 a 95 dB rms. Una volta conosciuta la sensibilità media con 2,83 volt ai morsetti, che nel nostro caso vale 85,88 dB è un gioco da ragazzi calcolare la tensione che serve per emettere pressioni medie differenti. Ho posizionato la Tune Tot sul supporto alto ed ho misurato 1,44 Vrms ai morsetti dell’altoparlante prima di far partire la misura per distorsioni impulsive crescenti, da 80 a 95 dB a step di 5 dB. Come possiamo vedere nei grafici e come era prevedibile, ai bassi livelli si fanno vedere tutte le armoniche, grazie anche alla distorsione totale estremamente contenuta. Come possiamo vedere nella misura di Figura 10 effettuata ad 80 dB la seconda e la terza armonica sono fortemente attestate al di sotto dei -50 dB, con la quinta armonica che in gamma media va a braccetto con la terza in gamma media, ma sul fondo del grafico. Agli 85 dB di Figura 11 la seconda acquista una minima consistenza pur se con un leggero spostamento in frequenza. Anche la terza sale appena in gamma mediobassa pur sempre nelle vicinanze di uno strepitoso -58 dB, parente prossimo di un livello che è un millesimo della fondamentale.

 
Misure della distorsione armonica (II-III-IV-V) con pressioni medie di 90 e 95 dB
- click per ingrandire -

Salendo ancora con il segnale di ingresso fino a 4,54 Vrms vediamo in Figura 12 a 90 dB come la seconda armonica sale con un solo picco a -40 dB mentre la terza armonica praticamente rimane attestata su valori molto contenuti. Notate anche come le armoniche di ordine superiore tendano, all’aumentare del segnale di ingresso, a ridurre la loro ampiezza in un controsenso apparente che ha a che fare con la purezza del materiale metallico con cui è realizzato il traferro. Infine salendo ad 8,08 Vrms di tensione ai morsetti del diffusore (Figura 13) che ci conducono ad una pressione media a 95 dB vediamo la seconda armonica che rimane su valori contenuti a bassa frequenza per poi salire a -32 dB in gamma media. Notate come la terza armonica, a parte qualche comprensibile esitazione in gamma bassa sia praticamente ferma ai valori misurati alle pressioni minori. Incredibile appare il comportamento del tweeter alla terza armonica, praticamente inesistente ad alta frequenza.

Andare oltre la pressione dei 95 decibel medi mi sembra francamente inutile, visto che si tratta di una pressione rms già molto al di sopra di quelle generate in un ascolto anche molto vivace. Oltretutto dubito fortemente che in un brano musicale ci siano 14,38 Vrms in gamma medioalta ed alta. Significherebbe avere almeno 250 Wrms in gamma media, un trattamento che francamente non credo sia accettabile. Attenzione sto parlando di valori rms e non di picco! 

Benchmark secondo Gian Piero Matarazzo (media 8,30)

Facilità pilotaggio  9,43 
Sensibilità e regolarità 3,62
Linearità dinamica 6,12

 

 

PAGINE ARTICOLO

Commenti

Focus

News