Rapporto di contrasto di JVC DLA-NZ500, NZ700 ed NZ800
Finalmente sono riuscito a condurre una prima analisi sul rapporto di contrasto nativo dei due nuovi proiettori di JVC NZ500 ed NZ700, alias RS1200 ed RS2200, comparando i risultati con un esemplare di NZ800 (alias RS3200), tutti misurati in ambienti assimilabili ad una vera dark-room.
Introduzione e sommario
Il nuovo DLA-NZ700 nella sala di Gruppo Garman a Roma
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Finalmente i nuovi proiettori JVC DLA-NZ500 ed NZ700, i famigerati modelli di produzione, sono arrivati nei punti vendita e ho iniziato a verificarne le prestazioni. Questo perché non bisogna mai fidarsi dei modelli di pre-serie, come quelli che abbiamo utilizzato nel nostro shoot-out itinerante, anche in alcuni degli eventi a cavallo tra dicembre e gennaio.
Dicevo che i primi modelli sono arrivati ma c'è così tanta "fame" di prodotti da parte degli appassionati che è praticamente impossibile per queste settimane avere nel laboratorio di avmagazine anche un solo proiettore JVC di nuova generazione, da testare in maniera approfondita. Non fanno in tempo ad arrivare nei negozi che vengono immediatamente consegnati. Quindi mi sono dovuto arrangiare, chiedendo favori ad alcuni rivenditori, selezionando magari quelli geograficamente più vicini ma con una vera "dark room".
L'ambiente è fondamentale perché soltanto una sala che sia otticamente assorbente, permette di misurare solo il proiettore, svincolando la macchina dall'inquinamento delle riflessioni ambientali. Impossibile ad esempio misurare il rapporto di contrasto in funzione dell'APL (average picture level) che ci dà un'idea del rapporto di contrasto intra-frame. Procediamo con ordine.
SOMMARIO
- Introduzione e sommario
- Differenze hardware
- Differenze ottiche ed elettroniche
- Flusso luminoso
- Rapporto di contrasto
- Uniformità del nero
- CR nativo NZ500 ed NZ700
- CR NZ800
- Conclusioni
Differenze hardware
Le domande più gettonate quando si parla di proiettori JVC riguardano le differenze oggettive tra i vari modelli e in relazione alle differenze di prezzo. Ricordo brevemente che la gamma dei proiettori JVC si compone oggi di quattro modelli: DLA-NZ500, DLA-NZ700, DLA-NZ800 e DLA-NZ900, disponibili anche per i rivenditori del settore "Pro" come RS1200, RS2200, RS3200 ed RS4200. I prodotti serie NZ ed RS sono identici e cambia solo il colore della ghiera dell'obiettivo.
D'ora in poi, citando il modello NZ mi riferirò anche al rispettivo modello RS. I proiettori NZ500 ed NZ700 utilizzano un telaio più piccolo, basato sui vecchi proiettori a lampada serie Xn900 (X5900, X7900 ed X9900). L'ottica zoom è più semplice, ha uno zoom 1,6X, un lens-shift leggermente più limitato e un flusso luminoso più contenuto. Le differenze potete verificarle nel sito ufficiale, mettendo il segno di spunta su tutti e quattro i modelli e premendo il pulsante "compara".
Le differenze in dimensioni e peso sono piuttosto eclatanti: poco meno di 39 litri e 15 kg per NZ500, stesso volume ma peso di 15,2 kg per NZ700, 59 litri e 23,1 kg per NZ800 e quasi 62 litri e 25,3 kg per NZ900 che è 23mm più lungo del modello NZ800. La sorgente luminosa è per tutti di tipo ibrido, con laser (blu) e fosfori (rosso e verde) e dovrebbero essere di due tipi: una per i due NZ500 ed NZ700 e l'altra per NZ800 ed NZ900, con distinzioni per potenza e dimensioni.
Differenze ottiche ed elettroniche
Oltre a dimensioni e peso, le differenze più evidenti riguardano l'engine ottico, dalle matrici alle lenti. Le "matrici" con tecnologia D-ILA, che sarebbe meglio chiamare microdisplay, sono ben tre, una per ogni componente cromatica RGB e hanno una diagonale di 0,69" con risoluzione nativa di 4096x2160. I microdisplay del modello NZ500 sono di seconda generazione mentre quelle montate su gli altri tre modelli sono di terza generazione, con miglioramenti per uniformità e rapporto di contrasto.
Molte le differenze nella parte elettronica. I modelli NZ500 ed NZ700 sono sprovvisti di interpolazione dei fotogrammi e permettono soltanto il "black frame insertion" che inserisce un semiquadro nero tra un fotogramma e l'altro per aumentare il dettaglio delle immagini in movimento, col risultato di abbassare il flusso luminoso e aumentare lo sfarfallio: una funzione praticamente inutile. NZ800 e 900 hanno invece l'interpolazione dei fotogrammi.
NZ500 ed NZ700 accettano segnali 2K e 4K fino a 60p mentre NZ800 ed NZ900 accettano il 4K fino a 120p e segnali UHD 8K fino a 60p. Vi ricordo che i due modelli top hanno anche il meccanismo di e-shift con vobulazione su quattro assi che utilizza la risoluzione nativa 4K per riprodurre segnali nativi 8K con risultati decisamente incoraggianti. Prima o poi dovremmo approfondire anche questo argomento.
I gruppi ottici di NZ500 ed NZ700 sembrano assolutamente identici ad iniziare dalla costruzione che prevede un barilotto in polimero che racchiude 15 elementi (con almeno uno in materiale sintetico), organizzati in 11 gruppi, con diametro massimo di 80mm. Lo zoom è pari ad 1,6X e il lens shift è del 70% in verticale e del 28% in orizzontale. Non sono riuscito a percepire differenze in risoluzione e aberrazioni cromatiche tra i vari NZ500 e 700 che ho misurato recentemente.
Le ottiche di NZ800 ed NZ900 più complesse, versatili (zoom 2X) e migliori, senza lenti sintetiche e con barilotto in alluminio. l'ottica del modello NZ800 ha un diametro di 65mm e racchiude 17 elementi suddivisi in 15 gruppi: il lens shift è compreso tra l'80% un verticale e 34% in orizzontale. NZ900 ha un obiettivo con diametro di ben 100mm, con 18 elementi in 16 gruppi e lens shift del 100% in verticale e 43% in orizzontale.
Flusso luminoso
I due NZ500 ed NZ700 da Garman sono stati aggiornati al firmware 1.0.2
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Per essere più chiari, la sorgente luminosa per NZ500 ed NZ700 è molto probabilmente la stessa e le differenze in flusso luminoso (300 lumen dichiarati ma in realtà sono meno della metà) sono a carico dei filtri dicroici: più selettivi per il modello NZ500, con gamut DCI-P3 dell'ordine del 92%, mentre sono leggermente meno selettivi per il modello NZ700, con gamut DCI-P3 nativo dell'ordine dell'86% ma con possibilità di inserire il filtro DCI per una copertura del gamut vicina al 99% ma con perdita di circa il 25% del flusso luminoso.
Anche la sorgente luminosa dei due proiettori NZ800 ed NZ900 è molto probabilmente la stessa, come identici sembrano i filtri dicroici. In quel caso le differenze in flusso luminoso (sono 600 lumen dichiarati ma nella realtà la differenza è dimezzata) sono a carico dell'ottica, che nel modello top di gamma è decisamente più "trasparente" e con rapporto di contrasto intra-frame che dovrebbe essere sensibilmente più elevato.
In queste ultime tre settimane ho misurato il flusso luminoso di vari esemplari dei tre nuovi proiettori JVC, NZ500, NZ700 ed NZ800, e ho rilevato - con zoom in posizione "wide" - una media di 1.670 lumen per NZ500, 1.790 lumen per NZ700 e 2.090 lumen per NZ800. Con zoom in tele la situazione cambia radicalmente. Ho bisogno di verificare i proiettori nel nostro laboratorio per avere più "risoluzione" ma posso anticiparvi che NZ500 ed NZ700 scendono anche a meno di 1.300 lumen mentre NZ800, con lo stesso rapporto di tiro, rimane al di sopra dei 1.850 lumen.
Rapporto di contrasto
Il minolta LS150 in configurazione "luxmetro" rivolto verso il proiettore
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Nella misura del rapporto di contrasto sono necessari strumenti di misura adeguati ma anche un po' di esperienza. Prendendo per buono il dato dichiarato dal costruttore, si parte da 40.000:1 per NZ500 e si arriva a 150.000:1 con NZ900. Quindi sono necessari strumenti con gamma dinamica fino a 18 stop ma non basta. Il fotometro Minolta LS150 ha una gamma dinamica di quasi 30 stop ma in basso non scende al di sotto di 0,001 NIT e quando ci si avvicina alla soglia inferiore, l'incertezza di misura aumenta fin troppo.
All'interno di una installazione tradizionale, ipotizzando un picco di luminanza di 100 NIT, con NZ500 avremmo il nero a 0,0025 NIT e con NZ900 scenderemmo ben al di sotto delle possibilità dello strumento. Per risolvere questa empasse, si usa la legge che mette in relazione l'area di proiezione (direttamente correlata al flusso luminoso) con la distanza di misura e si trasforma il Minolta in luxmetro, rivolgendo il sensore con lente di correzione del coseno verso il proiettore.
In questa configurazione si utilizza la relazione tra la distanza e illuminanza: dimezzando la distanza di misura, il valore di illuminanza quadruplica. Se si misura con attenzione e con elevata risoluzione la distanza di misura, mantenedo i sensori sempre sullo stesso asse, è possibile moltiplicare la gamma dinamica dello strumento e viaggiare su valori in cui l'incertezza di misura sia molto bassa. C'è solo un piccolo problema: più ci si avvicina all'obiettivo del proiettore, più l'area di misura sarà grande.
Uniformità del nero
A sinistra una simulazione di cosa si riesce a vedere dopo almeno 60" di
accomodamento; a destra una elaborazione per sottolineare le differenze
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Nei proiettori JVC questo è un problema poiché, quando si viaggia a ridosso del livello nel nero, le aree periferiche sono leggermente più luminose rispetto alle zone centrali. L'immagine che vedete qui in alto è stata scattata con tempi di acquisizione decisamente elevati e il contrasto è stato esasperato solo per sottolineare la particolare "distribuzione" del rapporto di contrasto sulla matrice. In una situazione, anche in una dark room perfetta, servono almeno 60" per l'adattamento scotopico della nostra vista per iniziare a percepire che gli angoli sono più luminosi.
Il delta di luminanza tra il centro e gli angoli è esattamente del 50%. L'angolo di campo del Minolta LS150 è di appena un grado, quindi riesco a misurare aree molto piccole. Con NZ500 e picco di luminanza a 300 NIT, rivolgendo il Minolta LS150 verso lo schermo, al centro ho misurato 0,010 NIT mentre negli angoli ho rilevato 0,021 NIT. Usando invece lo strumento come luxmetro e rivolgendo il sensore di illuminanza verso il proiettore, avvicinandosi troppo il rapporto di contrasto misurato scende perché le aree periferiche iniziano ad entrare in campo.
Aggiungo che, più si chiude il diaframma meccanico, più il delta tra zona centrale e periferia aumenta, ma sempre a livelli tali da essere invisibile nella normale visione fotopica, quindi con livelli di luminanza normali. In alcuni film, quando si cambia scena e si va "a nero", non c'è tempo per l'adattamento scotopico, in modo da attivare i bastoncelli e accorgersi che gli angoli sono più luminosi. Solo raramente, con scene scurissime, si corre appena qualche rischio. Basta in quel caso attivare il "dimming" del laser nella modalità bilanciata, per eliminare il problema alla radice.
CR nativo NZ500 ed NZ700
Gian Luca Di Felice, anche lui da Garman a Roma e con cui condividiamo il servizio di
calibrazione offerto da JVC per chi acquista i proiettori NZ700, NZ800 ed NZ900 fino al 31 marzo
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Con queste premesse, veniamo infine a queste prime rilevazioni. Ho misurato un NZ500 nella dark room di Gruppo Garman e ho rilevato un rapporto di contrasto nativo Full-on:Full-off di circa 30.000:1, valore che non è mai andato al di sotto di 26.000:1 ma neanche al di sopra di 32:000:1. Questo valore è stato acquisito dopo la calibrazione del bianco e solo al centro dello schermo, non tiene conto delle zone periferiche. Per una misura più accurata, anche in funzione della lunghezza focale, ho bisogno di un NZ500 qui in laboratorio.
Con la sorgente luminosa impostada ad "elevata luminosità" (high-brightness), il rapporto di contrasto nativo sale fino a 40.000:1 ma il bilanciamento del bianco ha una dominante verde-ciano. Abbassando le componenti verde e blu sulle alte luci, il picco di luminanza scende del 25-30% e non il livello del nero. Ecco perché il rapporto di contrasto scende anche a meno di 30.000:1. Inserendo un filtro dicroico che tagli la dominante verde-ciano, il rapporto di contrasto salirebbe inevitabilmente. Su questo torneremo in un articolo dedicato.
Sempre da Garman ho misurato anche un esemplare di NZ700, sempre nelle stesse condizioni, con zoom in posizione mediana, e ho rilevato un rapporto di contrasto di circa 40.000:1 (minimo 38.500:1 e massimo di 41.300:1). Il rapporto di contrasto non raddoppia, ovviamente. Ma si alza in maniera sensibile. Passare da 30.000:1 a 40.000:1 è evidente, soprattutto con dei contenuti ricchi di basse luci e che sfondano il livello del nero.
CR nativo NZ800
I due valori di illuminanza rilevati con zoom in posizione tele e diaframma aperto
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Anche Gruppo Garman a Roma ha un NZ800 ma il tempo a disposizione era terminato. Tornerò probabilmente a Roma nella seconda metà di marzo a calibrare e misurare anche quell'esemplare, organizzando magari un evento di comparativa tra i tre proiettori (NZ500, NZ700 ed NZ800), sempre che questa cosa interessi sia a Garman che a JVC... Nella seconda metà marzo sarò anche da Audio Quality e anche lì troverò un NZ800, magari assieme ad un NZ700. Nel frattempo ho cercato un altro esemplare di NZ800 in una sala altrettanto nera e sono tornato da Paolo Bolognini anche per verificare alcuni dati che erano stati messi in dubbio sul nostro forum.
Non tornavo nella sala di Paolo dai tempi del test del Global Commander (l'articolo è a questo indirizzo) ed ora la sua sala è ancora più "dark". Il "folle" ha dipinto di nero opaco le porte e ha cambiato anche il pavimento... Non c'è davvero limite alla passione. Con il giusto tempo a disposizione, ho misurato flusso luminoso, il rapporto di contrasto nativo e anche il rapporto di contrasto in funzione dell'APL, sia con zoom in posizione wide che in tele.
Il rapporto di contrasto con flusso luminoso al massimo, bilanciamento del bianco calibrato e diaframma completamente aperto varia tra 43.000:1 (medio tele) e 49.000:1 (zoom in posizione tele). Lasciando lo zoom in tele, ovvero con l'immagine più piccola, in modo da aumentare il valore di illuminanza letto dal Minolta in configurazione "luxmetro", ho misurato il rapporto di contrasto chiudendo il diaframma anche se, in questo caso, non ho modificato il bilanciamento del bianco.
Vi ricordo che, modificando l'apertura del diaframma meccanico, il bilanciamento del bianco cambia leggermente e dovrebbe essere calibrato di nuovo ad ogni modifica, in modo da avere una lettura dei valori di luminanza o illuminanza perfetti. Ebbene questo passo è stato saltato poichè il tempo non sarebbe stato sufficiente. Da 48.700:1 con diaframma aperto, sono salito a 56.100:1 con diaframma a -1, 58.400:1 con diaframma a -2 e 61.500:1 con diaframma a -3. L'aumento non è lineare e dipende anche dalla posizione del diaframma che è leggermente "ballerina".
Il flusso luminoso scende ovviamente progressivamente. Con diaframma a -1 il picco di luminanza al centro scende del 10,8%; con diaframma a -2 si scende del 18,7% e con diaframma a -3 si scende del 26,7%. Nell'installazione di Paolo Bolognini, con zoom in medio-tele in modo da riempire lo schermo Global Commander da 2,9m di base in 21:9, è stato scelto di lasciare il diaframma a -2, in modo da ottenere un picco di luminanza da 100 NIT (misurato su area del 10%) e un rapporto di contrasto misurato al centro di poco superiore a 51.000:1. Considerando un gain di 0,8, il flusso luminoso equivalente, considerando solo la luminanza rilevata al centro, è di circa 1.750 lumen.
Infine ecco il rapporto di contrasto in funzione dell'APL, ovvero del livello medio dell'immagine (Average Picture Level). Per la misura ho utilizzato pattern con l'area "bianca" distribuita nei quattro angoli e con punto di misura centrale. La misura è stata effettuata con il Minolta LS150 a circa 3 metri dallo schermo, con picco di luminanza di 130 NIT. Per questo motivo, i primi due valori, relativi al nero assoluto e al rapporto di contrasto con area pari allo 0,1%, sono inattendibili.
In laboratorio è possibile avvicinare in proiettore allo schermo in modo che il livello del nero sia superiore di un ordine di grandezza al limite dello strumento. Nella sala di Paolo Bolognini questo non è possibile poiché il proiettore è fissato ad un lift e mi sono guardato bene financo dal proporre lo smontaggio e il rimontaggio del proiettore. Confido sempre nella possibilità di fare un test di una macchina del genere nel nostro laboratorio, magari a primavera inoltrata. Nel frattempo dovrete accontentarvi di queste limitazioni.
Tutti gli altri valori sono assolutamente attendibili, non solo per il trattamento della sala (con pavimento molto scuro e opaco) ma anche grazie al Global Commander, lo schermo ALR che controlla le riflessioni ambientali in maniera eccellente.
Conclusioni
La fase conclusiva dell'autocalibrazione con il software gratuito di JVC:
un argomento che sarà il focus di un articolo di prossima pubblicazione
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Con l'arrivo di NZ500 ed NZ700, JVC ha portato una ventata di freschezza in un settore, quello della proiezione di fascia media e alta, che ne aveva sicuramente bisogno. La qualità di ingresso del modello "entry level" NZ500 è molto elevata e il rapporto di contrasto di partenza, pari a ben 30.000:1, è elevato in assoluto. Il flusso luminoso che, con zoom in wide sfiora i 1.7000 lumen, quando ci si allontana dallo schermo e si passa in posizione tele, si perde fino ad un quarto della luce.
Le differenze tra NZ700 ed NZ500 sono sensibili e riguardano prima di tutto il rapporto di contrasto nativo che aumenta del 25%, sfondando - senza usare il diaframma meccanico - il valore di 40.000:1, superando in media anche gli esemplari di DLA-X7900 che in molti ancora utilizzano con somma soddisfazione. Per essere ancora più espliciti, il nuovo DLA-NZ700 sembra l'erede ideale del vecchio DLA-X7900 e sto organizzando proprio un testa a testa tra queste due splendide macchine.
Con NZ800 si gioca inevitabilmente in un campionato differente dove il flusso luminoso, precisione e versatilità dell'obiettivo, interpolazione dei fotogrammi e possibilità di riprodurre segnali 4K 120p e 8K 60p possono fare senza dubbio la differenza. Le differenze più eclatanti si verificano quando il proiettore deve essere installato lontano dallo schermo: il rapporto di tiro di NZ500 ed NZ700 si ferma a 2,1:1 con una bella rinuncia del flusso luminoso mentre NZ800 arriva fino a 2,9:1 con un flusso luminoso ancora potente.
Nelle prossime settimane misurerò sicuramente altri JVC serie NZ e magari potrebbe esserci occasione per invitare qualcuno di voi ad una delle sessioni di misura e controllo. Che ne dite?
Per maggiori iformazioni sui proiettori JVC: it.jvc.com/videoproiettori
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Commenti (6)
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grazie per queste preziose informazioni, almeno si evita che le persone prendano lucciole per lanterne. come al solito un articolo impeccabile e davvero esaustivo, almeno per questi aspetti!
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Ottimo articolo ben strutturato e chiaro soprattutto. Vorrei solo sottolineare come i valori di contrasto che dichiara JVC a volte rasentano le misure (come nel caso dell'NZ500) ed altre volte sono ben distanti (NZ700 che non raddoppia affatto i valori di NZ500). Per fortuna c'è chi come Emidio misura e ci informa obiettivamente.
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Originariamente inviato da: Franco Rossi;5304047Grazie per i commenti.... i valori di contrasto che dichiara JVC a volte rasentano le misure (come nel caso dell'NZ500) ed altre volte sono ben distanti...
Aggiungo che i valori dichiarati da JVC sono quelli massimi che probabilmente si raggiungono con sorgente luminosa in modalità High bright, con zoom in tele e con diaframma completamente chiuso. In teoria sarebbe anche possibile che in quelle condizioni il rapporto di contrasto misurabile sia in effetti quello dichiarato, ammesso di avere strumento e condizioni di contorno per rendere attendibile la misura.
Basterebbe ad esempio che il diaframma delle serie NZ800 ed NZ900 fosse diverso (ed è possibile) per arrivare a quei valori. Potrebbero anche esserci differenze nell'ottica e nelle possibilità di massima chiusura tra NZ500 ed NZ700. Diciamo che al momento non posso dimostrare che siano dati farlocchi. Ammesso che siano di una qualche utilità....
Ed è il motivo per cui mi sono fermato al diaframma in posizione -3 -
Si certamente Emidio, poi alla fine il proiettore lo usiamo per vedere i film non certo per battere i record del numeretto sul grafico. Come giustamente hai rilevato nelle misure ad esempio magari si riesce ad arrivare anche a 40.000:1 di contrasto sull'NZ500, ma nella modalità in cui il Verde ed il magenta sono totalmente scalibrati, a quel punto che senso ha? Chi vedrebbe mai un film con i colori sballati pur di avere un po' più di contrasto? Il punto è che i produttori dovrebbero indicare dati meno da laboratorio e più vicini alle reali condizioni di uso dei proiettori, ma ovviamente capisco anche la loro politica, anzi per quel che riguarda JVC è sicuramente il produttore più onesto per questo che riguarda le caratteristiche, se penso che alcuni proiettori DLP da meno di 1000 euro dichiarano valori di contrasto che nemmeno un JVC ci arriva.
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Originariamente inviato da: Redazione;5304009Link all'Articolo: https://www.avmagazine.it/articoli/...z800_index.html
Nelle prossime settimane misurerò sicuramente altri JVC serie NZ e magari potrebbe esserci occasione per invitare qualcuno di voi ad una delle sessioni di misura e controllo. Che ne dite?[CUT]
Volentieri Emidio, come sempre ottima analisi e resoconto -
Vi anticipo che Sabato 5 Aprile a Roma e poi anche l'11 aprile a Milano e il 12 Aprile a Bologna, ci sarà una splendida occasione per il confronto tra JVC DLA-NZ500 ed NZ700 (forse anche NZ800). Il 5 aprile saremo a Roma da Gruppo Garman nella sala principale, con sessioni sia la mattina che nel pomeriggio. Nella sala adiacente saranno a confronto almeno un paio di proiettori con tecnologia DLP con prezzo decisamente inferiore.
A Milano, gli eventi di confronto saranno nella saletta di Audio Quality a Milano 2, in Residenza Portici a Segrate assieme all'evento Vision of Sound dedicato alla riproduzione di contenuti Dolby Atmos. I due proiettori JVC saranno nella sala al piano inferiore, e illumineranno lo schermo ALR da 3,2 metri di base. Nella sala al piano superiore saranno a confronto i proiettori DLP. Sessioni di 45 minuti il venerdì pomeriggio dalle 15:00 alle 19:00 e il sabato mattina dalle 9:30 alle 13:30.
Anche a Bologna ci sarà la concomitanza di Vision of Sound e Shoot-out. L'evento dedicato ai contenuti audio in multicanale si svolgerà nella sala principale al piano superiore. Il confronto tra i due proiettori JVC e i due proiettori DLP sarà invece nella sala al piano inferiore, su schermo ALR da 3,2m di base. Sessioni solo il sabato, sia la mattina che il pomeriggio.
Seguiranno comunicazioni più dettagliate.