UST 4K BenQ V6000: misure e calibrazione
Nell'approfondimento del videoproiettore a tiro cortissimo BenQ V6000, con sorgente luminosa laser-fosfori, filtro colore DCI e flusso luminoso effettivo di oltre 1.700 lumen, troverete le rilevazioni fotometriche nelle varie modalità di funzionamento con vari contenuti e alcuni consigli per la calibrazione
Spettro, flusso luminoso e rapporto di contrasto
Prima di iniziare, per tutti gli approfondimenti su cosa sia il flusso luminoso, sui valori reali e sulle differenze con le caratteristiche dichiarate dai vari costruttori, vi consiglio la visione di questo breve tutorial, pubblicato pochi giorni fa sul nostro canale Youtube.
Come già anticipato, il BenQ V6000 fa parte della categoria di proiettori con sorgente luminosa ibrida, con laser blu e fosfori. Ebbene, per alcuni sistemi di misura, questo tipo di sorgente luminosa può essere un problema per due motivi principali: il primo riguarda la dinamica tra il picco della componente blu e il resto dello spettro luminoso dato dai fosfori; il secondo riguarda proprio lo spettro del laser blu che rischia di essere 'sottovalutato' o sopravvalutato da spettrometri a bassa risoluzione come i modelli i1Pro, i1Pro2 e i1Pro3 di xrite. Nell'immagine in alto a sinistra, osserviamo lo spettro catturato con uno spettrometro ad alta risoluzione (4nm FWHM); a destra con i1Pro2 a bassa risoluzione (10 nanometri di risoluzione FWHM): la differenza della coordinata del bianco è sensibilmente diversa.
Per rendere l'analisi dei dati confrontabile con altri proiettori, ho deciso di effettuare i vari test proiettando su un'area di 2 metri di base, ovvero 90", con guadagno unitario. Per ottenere il massimo flusso luminoso, bisogna impostare il proiettore nella modalità predefinita 'Bright', che è in grado di generare più di 2.800 lumen. 2800 lumen su uno schermo da 2 341 NIT, al centro dello schermo, ovvero circa 2400 lumen equivalenti. In realtà i il proiettore è in grado di generare più di 2.800 lumen ma il rapporto di tiro di 0,25:1 e l'angolo di incidenza della luce sullo schermo, 'trasforma' di fatto il guadagno della superficie da unitario a 0,85. Il problema però non è la perdita di quel 15% di luce bensì il 'colore' del bianco, con dominante verde così elevata da renderlo inutilizzabile. In queste condizioni il rapporto di contrasto è abbastanza elevato ed è pari a 1.085:1. In modalità eco la luminanza scende del 36% (217,7 NIT, ovvero 1.540 lumen eqv.).
Modificato le impostazioni della modalità predefinita, selezionando anche la modalità 'eco' della sorgente luminosa e ho anche portato a 'zero' il Brilliant Color, ovvero selezionando una configurazione della ruota colore che prediliga la giusta proporzione tra bianco e colori. Quindi sempre con il proiettore in 'Bright' ma con il Brilliant Color a zero e sorgente luminosa al massimo, il BenQ V600 scende a 150,5 NIT (1.063 lumen eqv.), quindi a meno della metà, il rapporto di contrasto crolla a 472:1 e il bilanciamento del bianco si ribalta, con una decisa dominante bluastra. In ogni modo, già con il Brilliant Color a 4, la dominante verde torna comunque in primo piano. In modalità 'eco' la luminanza scende a 96 NIT, quindi poco più di un terzo, esattamente come con il Brilliant Color al massimo.
Se si ha bisogno di tanta luce, la modalità 'Soggiorno' va decisamente meglio. In default, con sorgente luminosa al massimo, si ottengono 247,9 NIT (1.750 lumen eqv.), con rapporto di contrasto pari a 972:1. Il bilanciamento del bianco e i colori sono decisamente più convincenti ma la precisione è ancora lontana. Stesse considerazioni per la modalità 'eco': il flusso luminoso scende del 36%, con qualche differenza su bilanciamento del bianco e colori.
La modalità 'Cinema (709)', che nei proiettori BenQ W5700 e W2700 viene calibrata in fabbrica, qui è appena meno convincente e mostra una leggera dominante magenta. Il flusso luminoso però è praticamente identico a quello della modalità soggiorno (1.712 lumen eqv.) e il rapporto di contrasto vale 950:1. In altre parole, i margini per la calibrazione sono decisamente elevati e lo vedremo più avanti. In modalità eco, il flusso luminoso scende anche in questo caso del 36%.
Chiudiamo con la modalità DCI P3 che aumenta le dimensioni del gamut arrivando a coprire quasi completamente il riferimento (96,6%). Il tutto avviene però a caro prezzo, con il dimezzamento del flusso luminoso (ovvero circa 136 NIT su schermo da 2m di base a guadagno unitario, pari a 960 lumen eqv.). Anche il rapporto di contrasto scende in DCI P3 e vale 609:1. Anche in questo caso, in 'eco' si perde il 36% del flusso luminoso.